CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 316/A
(pervenuta risposta scritta in data 11/11/2025)
INTERROGAZIONE DESSENA – ORRÙ – LOI, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione dei dipendenti sardi di Telco servizi digitali (TSD).
***************
I sottoscritti,
PREMESSO che:
– l’articolo 36 della Costituzione stabilisce che “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionalmente alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”;
– lo Statuto speciale per la Sardegna attribuisce alla Regione competenza in materia di industria, energia e lavoro;
CONSIDERATO che:
– nell’estate 2021 è stato siglato un accordo tra Soluzioni infrastrutturali telefoniche ed elettriche (SITTEL) spa, società operante nel settore delle telecomunicazioni in regime di appalto, e l’Azienda italiana di telecomunicazioni (TIM) spa per la cessione in affitto di un ramo dell’azienda, comunicato da SITTEL in data 6 agosto con una pec avente ad oggetto: “Trasferimento di ramo d’azienda per affitto – comunicazione ai sensi dell’articolo 47 della legge 29 dicembre 1990, n.428 (Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee) e successive modifiche e integrazioni e dell’articolo 2112 del Codice Civile”;
– l’accordo prevedeva, a partire dal 1° settembre 2021, il passaggio del personale di SITTEL – circa trecento lavoratori, di cui una ventina in Sardegna – per una durata di sette anni, con proroga per ulteriori due anni, a TIM Servizi Digitali, azienda controllata al 100 per cento da TIM spa;
– la vendita della rete telefonica nazionale di proprietà TIM spa ha determinato la costituzione della società italiana di infrastrutture di rete (FIBERCOP) e la sua cessione al consorzio KKR, che vede una partecipazione del ministero del Tesoro;
– dopo la cessione a TIM spa è rimasta la parte commerciale, cioè la vendita dei servizi di telefonia e internet, mentre la gestione e la costruzione delle reti TLC, strutture primaria e secondaria delle linee telefoniche e dei cavi di fibra ottica per la trasmissione dati nel nostro paese è in capo a FIBERCOP;
– per finalizzare l’accordo commerciale legato alla cessione della rete, Tim spa ha dovuto sfoltire la propria “galassia” di aziende correlate: TIM Servizi Digitali è stata ceduta al gruppo Nextaly ad agosto del 2023 con cambio denominazione sociale a TELCO Servizi Digitali (da qui in avanti TSD) pur mantenendo la stessa partita IVA;
– TSD spa opera nel settore delle telecomunicazioni ed è specializzata nella realizzazione e manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti per la fornitura di servizi di telecomunicazione, principalmente sviluppo, manutenzione e attivazione degli impianti di rete utilizzati per la trasmissione di dati in banda larga sul territorio. L’azienda lavora su commissione dei due maggiori player del settore fibra ottica, Fibercop spa e Open Fiber spa;
– la cessione da parte di TIM spa verso Nextaly è stata contestata formalmente da SITTEL perché lesiva nei confronti del contratto di affitto stipulato con TIM spa nel 2021. Questa vertenza si inserisce nel piano concordatario di rientro dalla situazione debitoria dell’azienda TLC, come si evince dalla relazione informativa del commissario giudiziale della procedura di concordato preventivo omologato presso il Tribunale di Roma del 22 dicembre 2024;
– un anno dopo la cessione a Nextaly, TSD è stata ceduta ancora a TELNET srl. Quest’ultima ha preso il controllo dell’azienda nel mese di settembre 2024 con l’accordo sulla copertura economica delle mensilità da parte di Nextaly fino al mese di novembre 2024;
– dalla cessione dall’azienda si è immediatamente notato uno stato di difficoltà economica con il ritardo dei pagamenti degli stipendi e il blocco totale delle attività a causa del mancato pagamento delle schede carburanti per i mezzi sociali e il mancato pagamento dei fornitori e degli sti-pendi dei lavoratori;
APPURATO che:
– in data 11 febbraio 2025, nell’incontro al Ministero delle Imprese e del made in Italy, alla presenza di tutte le rappresentanze sindacali, l’amministratore di TSD ha dichiarato di aver richiesto autorizzazione per procedere a un “Piano di Ricomposizione Negoziata della crisi d’impresa” e manifesta la volontà di richiedere l’attivazione della cassa integrazione straordinaria a zero ore lavorate per situazione di crisi;
– lo stesso Ministero e le organizzazioni sindacali hanno messo in evidenza il fatto che “ci si trovi di fronte al risultato di operazioni societarie non trasparenti, che determinano oggi uno stato dell’arte fallimentare, che non trova giustificazioni all’interno del settore TlC in un momento in cui l’infrastrutturazione del Paese con la fibra ottica è obiettivo primario, con una importante richiesta di mano d’opera”, come si evince dal comunicato sindacale unitario a seguito dell’incontro;
ACCERTATO che:
– con la scissione TIM-FIBERCOP solo una parte dei lavoratori TSD è stata assunta a tempo de-terminato da un’agenzia interinale che collabora con la Sielte;
– dal mese di dicembre 2024 questi lavoratori non percepiscono la retribuzione mensile, né le retribuzioni accessorie come la tredicesima;
– dal mese di marzo 2025 i lavoratori TSD percepiscono la CIGS, che al momento è indietro di due mesi;
– nel frattempo, TSD ha depositato richiesta di concordato preventivo al tribunale di Milano e successivamente una ulteriore richiesta di proroga; pertanto, non potrà essere oggetto di azioni legali da parte di creditori, lavoratori compresi;
– in base alla situazione conosciuta dalle organizzazioni sindacali l’azienda sta solo prendendo tutto il tempo legalmente disponibile per rimandare la fine della stessa;
– a fine giugno FIBERCOP ha affidato il territorio di lavoro già in carico a TSD ad altra impresa di rete che ha assunto alcuni lavoratori ma, con contratto interinale;
– della originale forza lavoro, in Sardegna TSD ha ancora dieci lavoratori;
VISTO che:
– si stima un debito totale della TSD nei confronti di ciascun lavoratore di cifre che vanno dagli 8.000 ai 10.000 euro;
– l’azienda TSD continua a promettere senza esito un Piano di rientro ai lavoratori;
– i lavoratori TSD continuano a non ricevere quanto dovuto anche in un momento positivo per il comparto telecomunicazioni, grazie ai lavori finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR),
chiedono di interrogare la Presidente della Regione, l’Assessore regionale dell’industria e l’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere:
1) quali provvedimenti urgenti e straordinari intendano adottare, relativamente alle competenze regionali, affinché vengano assicurati gli stipendi arretrati e quanto dovuto ai lavoratori sardi della TSD;
2) quali azioni intendano intraprendere, sulla scia di quanto fatto da altre Regioni come la Toscana, per favorire l’assorbimento di questi dieci lavoratori nell’azienda Fibercop affinché possano tornare a svolgere il proprio lavoro e avere garantito un trattamento equo.
Cagliari, 28 ottobre 2025