MOZIONE N. 77

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 77

CERA – TRUZZU – PIGA – FLORIS – MASALA – MULA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado, per lo stanziamento di risorse destinate al sostegno strutturale ed al sopporto tecnico-professionale a favore del settore ortofrutticolo regionale.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che le organizzazioni professionali agricole e gli operatori singoli o associati, operanti nel comparto ortofrutticolo della Sardegna, denunciano le forti criticità e le complesse problematiche che da tempo affliggono il settore, una situazione di grande difficoltà e fragilità per il comparto ed il suo indotto, da cui scaturisce la necessità di intervenire con urgenza ed in maniera strutturale da parte della Regione;

CONSIDERATO che:
– il settore ortofrutticolo sardo comprende circa 4.000 operatori attivi e una superficie coltivata stimata in 15.000 ettari, generando un contributo pari al 24 per cento del valore della produzione agricola lorda vendibile della Sardegna ed è strategico per l’economia regionale;
– i dati dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) certificano una contrazione significativa dei consumi, che ha ridotto ulteriormente i margini delle aziende;
– la produzione ha subito un drammatico calo, ben il 70 per cento nell’arco del quinquennio 2009-2024, penalizzata da molteplici fattori strutturali e congiunturali;
– il settore, già colpito dalle diverse calamità naturali, ha subito una crisi aggravata dalla pandemia Covid-19 e dalle conseguenze generate sui mercati interno ed estero;
– dal 2021 il comparto ha dovuto fronteggiare l’aumento dei costi di energia, carburanti, materie prime e servizi, in uno scenario internazionale piuttosto complesso e fortemente condizionato dal contesto politico internazionale;

OSSERVATO che dal punto di vista strutturale, il panorama imprenditoriale agricolo regionale mostra una drastica contrazione: solo nel settore ortofrutticolo si è passati, infatti, da circa 13.000 aziende nel 2001 alle attuali circa 5.000, segno evidente dello spopolamento del comparto;

DATO ATTO che tra le principali cause della crisi si annoverano:
– la forte concorrenza estera, con importazioni aggressive di frutta e ortaggi da paesi quali la Spagna e il Nord Africa, che comprimono i prezzi e sottraggono spazi di mercato importanti agli operatori isolani;
– i costi di produzione elevati, che includono energia, meccanizzazione di precisione sempre più necessaria, trasporti, costi della manodopera e servizi accessori, gravando sul margine di redditività aziendale;
– i fenomeni meteo-climatici estremi tra cui, oltre ai lunghi periodi di siccità, assistiamo ad alterazioni dei cicli stagionali, che riducono le rese e aumentano i rischi e i costi di produzione;
– il già menzionato spopolamento progressivo delle aree rurali ed i mutamenti culturali che scoraggiano l’insediamento o la continuità delle attività agricole, soprattutto per le nuove generazioni;

RILEVATO che i produttori e le organizzazioni di settore si trovano oggi schiacciati da costi insostenibili (fertilizzanti, mezzi tecnici, trasporti, imballaggi, macchinari), mentre persistono cronicamente ritardi nelle erogazioni degli aiuti dall’Organizzazione comune di mercato (OCM) e dal Programma di sviluppo rurale (PSR) già anticipati dalle aziende;

RICHIAMATO in tale difficile contesto, l’appello accorato lanciato dall’intera filiera, che si appella e auspica il supporto e l’intervento della politica regionale al fine di porre in essere azioni adeguate e urgenti, in grado di favorire una efficace strategia di rilancio integrato, in grado di scongiurare il collasso definitivo dell’intero comparto isolano. Si ha, inoltre, la necessità individuare uno strumento di monitoraggio continuo (osservatorio prezzi e quantità) e la sperimentazione di nuove varietà orticole ad alto valore nutraceutico per contenere i costi e diversificare l’offerta;

VALUTATO che:
– la riorganizzazione del personale dell’Agenzia regionale per l’attuazione dei programmi in campo agricolo e per lo sviluppo rurale in Sardegna (Laore), con una maggiore presenza sul territorio, al fianco delle imprese agricole, consentirebbe di valorizzare il lavoro e favorire la produttività delle campagne sarde, accompagnando gli agricoltori, con competenza e continuità nell’ambizioso percorso di crescita e innovazione;
– il rafforzamento delle politiche regionali, con azioni mirate e strategie condivise, a favore delle Organizzazioni di produttori e delle filiere ortofrutticole, consentirebbe di consolidare il sistema produttivo regionale, creando nuove opportunità di mercato e sviluppo sostenibile, dando vita, nel contempo, ad un comparto agricolo più forte, innovativo e integrato;

RITENUTO che:
– la Sardegna abbia tutte le potenzialità naturali, climatiche, professionali e culturali per sostenere un comparto ortofrutticolo forte e distintivo, ma senza un intervento deciso e concertato da parte delle Istituzioni, a supporto del comparto, il rischio di disimpegno definitivo appaia concreto;
– sia opportuno assumere impegni efficaci nei confronti degli operatori isolani, offrendo loro una visione strategica che sappia ridare speranza e competitività al settore;
– sia necessario intervenire con misure straordinarie di supporto finanziario e con un potenziamento tecnico e organizzativo delle strutture regionali e delle agenzie competenti (Argea e Laore), così da assicurare alle imprese assistenza, supporto operativo e tempi rapidi nei procedimenti;
– sia, altresì, indispensabile riorganizzare il sistema fitosanitario regionale in un’unica struttura, al fine di garantire maggiore efficienza, coordinamento e rapidità di intervento;

RITENUTO, altresì, fondamentale intervenire per rafforzare gli strumenti finanziari a supporto delle aziende agricole sarde, agevolando l’accesso al credito delle Organizzazioni di produttori e degli operatori del comparto ortofrutticolo, al fine di garantire loro una stabile disponibilità di risorse economiche a condizioni vantaggiose, indispensabili per sostenere l’attività d’impresa e assicurare continuità produttiva, in una logica di vero e proprio “prestito di esercizio” dedicato al settore,

impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a destinare congrue risorse finanziarie, a favore del comparto ortofrutticolo sardo, finalizzate al sostegno strutturale per affrontare i maggiori costi di produzione ed al supporto tecnico-professionale diretto delle imprese e delle Organizzazioni di produttori (OP);
2) a rafforzare gli strumenti finanziari e semplificare l’accesso al credito per le Organizzazioni di produttori e per il comparto ortofrutticolo sardo, assicurando loro la necessaria liquidità a condizioni agevolate, così da garantire un sostegno costante all’attività d’impresa e alla competitività del settore, presupposti indispensabili per affrontare con solidità le sfide quotidiane dell’impresa agricola e valorizzare appieno il potenziale del comparto;
3) a potenziare le strategie e le azioni dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale volte a sostenere la crescita delle Organizzazioni di produttori e lo sviluppo delle filiere ortofrutticole, promuovendo una maggiore competitività e valorizzazione delle produzioni locali;
4) a elaborare un piano straordinario di rilancio del comparto ortofrutticolo che integri le politiche agricole, ambientali e di sviluppo rurale, con tempistiche chiare e risorse dedicate;
5) a favorire programmi di diversificazione varietale e innovazione, sperimentando nuove colture orticole a elevato valore nutrizionale e adattate alle condizioni locali, abbattendo i costi e migliorando la competitività, come già avviato dal Mercato agroalimentare in collaborazione con la Regione;
6) a promuovere politiche commerciali privilegiate e campagne di valorizzazione del “prodotto sardo”, sostenendo accordi con la grande distribuzione, la valorizzazione delle filiere corte e progetti di comunicazione per rafforzare l’identità dell’ortofrutta isolana nel mercato;
7) a consolidare la filiera logistica e la capacità distributiva interna, incentivando strutture di raccolta, confezionamento e logistica dedicate in Sardegna, per ridurre i costi di trasporto verso i mercati nazionali ed esteri e migliorare il valore aggiunto regionale;
8) a coinvolgere attivamente gli operatori, le associazioni agricole e le istituzioni locali in tavoli partecipati per la definizione delle linee strategiche, affinché le misure siano effettivamente calibrate alle esigenze territoriali;
9) a costituire un osservatorio regionale permanente sui prezzi, le quantità e i costi di produzione dei prodotti ortofrutticoli, in collaborazione con il Mercato agroalimentare, l’Agenzia regionale per la ricerca in agricoltura della Sardegna (Agris), l’Agenzia Laore e le associazioni di categoria, al fine di avere dati aggiornati e orientare le politiche pubbliche;
10) a irrobustire l’organico dell’Agenzia regionale per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura (Argea), con particolare riguardo ai settori che seguono l’istruttoria e la rendicontazione dei programmi OCM ortofrutta, valorizzando al contempo il personale già in servizio;
11) a riorganizzare l’organico dell’Agenzia Laore verso una più efficiente distribuzione delle risorse umane, con l’obiettivo di rafforzare la presenza dell’Agenzia nelle campagne e garantire un supporto tecnico costante e qualificato alle aziende agricole sarde, soprattutto nelle aree territoriali a forte vocazione ortofrutticola, destinando più personale specializzato all’assistenza tecnica;
12) a adottare un intervento normativo e organizzativo volto a istituire un Servizio Fitosanitario Regionale unico, superando l’attuale frammentazione di competenze tra l’Assessorato regionale dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale, l’Agenzia Laore e l’Agenzia Agris;
13) a garantire la massima efficienza e rapidità nell’istruttoria e liquidazione degli aiuti OCM e PSR, per ridurre al minimo i ritardi e alleggerire le difficoltà di liquidità delle imprese;
14) a monitorare l’attuazione dei diversi interventi su elencati e garantire la trasparenza nell’assegnazione delle risorse, con relazioni periodiche al Consiglio regionale sull’efficacia delle azioni messe in campo;
15) a finanziare un piano strategico di infrastrutture, con l’obiettivo di economizzare la risorsa idrica ed estenderne la fornitura, a costi sostenibili, nei territori maggiormente vocati ad oggi sprovvisti, attraverso la programmazione di un importante piano concordato con i Consorzi di bonifica della Sardegna;
16) ad affrontare con urgenza la problematica legata ai danni cagionati al sistema agricolo dalla massiccia presenza di fauna selvatica, prevedendo efficaci piani di contenimento e cattura e congrui rimborsi relativamente alle perdite avute dagli operatori agricoli danneggiati.

Cagliari, 27 ottobre 2025

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