CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 70
PORCU – CAU – COZZOLINO – DERIU – AGUS – COCCO – PIZZUTO sull’istituzione di un fondo regionale per incentivare la presenza stabile del personale sanitario nei presidi e nei territori marginali e a maggior rischio spopolamento della Sardegna.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana, deve essere garantito in modo uniforme su tutto il territorio nazionale;
– la crescente difficoltà nel reperire e trattenere personale medico, infermieristico e tecnico nei presidi ospedalieri, così come nei servizi territoriali di medicina generale e pediatria di libera scelta, specialmente nelle zone marginali e disagiate, compromette la tenuta del servizio sanitario pubblico e l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA);
– i territori interni e a rischio marginalizzazione considerati nell’ambito della Strategia nazionale aree interne (SNAI), corrispondenti a molti comuni della Regione, sono caratterizzati da una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi, in particolare quelli relativi all’istruzione, mobilità e servizi sociosanitari, e pertanto registrano da anni criticità demografiche, infrastrutturali e sanitarie;
– la rete ospedaliera della Regione individua i seguenti ospedali di zona disagiata: ospedale San Camillo di Sorgono, ospedale G.A. Mastino di Bosa, ospedale P. Merlo di La Maddalena, ospedale San Giuseppe di Isili, ospedale San Marcellino di Muravera; sono altresì da considerarsi presidi ospedalieri operanti in territori marginali l’ospedale G. P. Delogu di Ghilarza e l’ospedale A. Segni di Ozieri;
CONSIDERATO che:
– il contrasto allo spopolamento rappresenta uno degli obiettivi principali che la Regione intende perseguire nel ciclo di programmazione 2021-2027 attraverso le proprie strategie di sviluppo territoriale;
– la Regione intende promuovere misure per il potenziamento della rete ospedaliera, della medicina territoriale, il rafforzamento delle reti di prossimità e la valorizzazione del personale sanitario anche tramite incentivi economici, logistici e familiari;
VALUTATO che:
– è necessario attuare misure di contrasto allo spopolamento nelle zone più svantaggiate, rafforzando anche i servizi sanitari nei presidi ospedalieri di zona disagiata e la medicina territoriale, al fine di limitare carenze di personale per scongiurare liste d’attesa infinite, reparti in sofferenza, servizi essenziali ridotti al minimo che compromettono il diritto fondamentale alla salute;
– tali misure devono essere strutturali e favorire un radicamento duraturo del personale sanitario operante nei territori marginali,
impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a istituire, all’interno della legge di stabilità 2026, un fondo di sostegno ai comuni marginali particolarmente colpiti dal fenomeno dello spopolamento e per i quali si riscontrano rilevanti carenze di attrattività per la ridotta offerta di servizi materiali e immateriali;
2) a dotare il fondo di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026, 2027 e 2028, da ripartirsi, secondo termini e modalità stabilite successivamente dalla Giunta regionale, tra i comuni beneficiari individuati in base ai seguenti criteri:
a) distanza dai principali centri di offerta di servizi (SNAI);
b) popolazione inferiore a 10.000 abitanti;
– devono in ogni caso essere inclusi tra i comuni beneficiari quelli che ospitano un ospedale di zona disagiata o uno dei presidi ospedalieri operanti in territori marginali sopramenzionati;
3) a destinare il fondo al finanziamento di interventi e iniziative finalizzate a contrastare lo spopolamento attraverso il rafforzamento della sanità pubblica nei territori svantaggiati, in particolare con incentivi al personale sanitario degli ospedali di zona disagiata, ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta, che già esercitano (40 per cento del fondo) o che avviano o trasferiscono l’attività (60 per cento del fondo). Nello specifico:
a) contributo “abitazione”, a beneficio del personale sanitario degli ospedali di zona disagiata, dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, che già esercitano o che avviano o trasferiscono l’attività , finalizzato a incentivarne il trasferimento stabile e il radicamento nei territori più fragili; l’incentivo deve essere modulato per intensità crescente per i seguenti casi: contributo alloggio temporaneo in struttura ricettiva, contributo locazione per trasferimento di domicilio, contributo locazione per trasferimento di residenza, contributo mutuo per acquisto o acquisto-ristrutturazione di abitazione principale con contestuale trasferimento di residenza; nel caso di contributo alloggio temporaneo in struttura ricettiva, l’incentivo economico è concesso sotto forma di rimborso spese documentate; nel caso di locazione, l’incentivo economico è concesso, sotto forma di contributo mensile, per tutta la durata del periodo di locazione, fino a un massimo di vent’anni; nel caso di mutuo per acquisto o acquisto-ristrutturazione di abitazione, l’incentivo economico è concesso tramite il pagamento diretto della rata del mutuo, fino a un massimo di vent’anni;
b) adeguamento, allestimento e spese di gestione di immobili appartenenti al patrimonio disponibile, da adibire ad ambulatorio medico, da concedere in comodato d’uso gratuito, anche in condivisione, a medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che già esercitano o che avviano o trasferiscono l’attività in comuni marginali;
c) contributo “ambulatorio”, a beneficio di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che già esercitano o che avviano o trasferiscono l’attività in comuni marginali, a titolo di concorso per le spese di locazione; l’incentivo economico è concesso, sotto forma di rimborso del canone di locazione per contratti stipulati nel mercato immobiliare privato, per tutta la durata del periodo di locazione, fino a un massimo di vent’anni;
d) contributo “servizi alla famiglia”, a beneficio del nucleo familiare del personale sanitario degli ospedali di zona disagiata, dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, che già esercitano o che avviano o trasferiscono l’attività ; l’incentivo economico è concesso, sotto forma di voucher annuale da utilizzare per compensare la quota utente di servizi alla famiglia erogati dal comune o da soggetti privati convenzionati, per tutto il periodo di lavoro nella struttura di sede disagiata o di esercizio della professione nel comune marginale, fino a un massimo di vent’anni;
4) a strutturare gli incentivi in modo da favorire il radicamento duraturo e continuativo degli operatori sanitari nei territori marginali, attraverso formule che prevedano incrementi del valore dei contributi negli anni, legati al periodo di effettiva e continuativa permanenza.
Cagliari, 2 ottobre 2025