CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 67
MULA – TRUZZU – PIGA – FLORIS – MASALA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado – CERA in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria legata alla dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease – LSD) in Sardegna: stato della campagna vaccinale, gestione dei focolai, sblocco delle movimentazioni, indennizzi e misure di sostegno alla filiera zootecnica e per la creazione di una filiera interamente sarda delle carni bovine.
***************
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– la dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease – LSD) è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce i bovini, trasmessa principalmente da insetti vettori, con gravi ripercussioni su produttività , carne, latte e pelli;
– in Sardegna il primo caso è stato confermato il 21 giugno 2025, con maggiore diffusione nella Provincia di Nuoro, ma è presente anche nelle Province di Sassari e Oristano;
– la Regione ha avviato una campagna vaccinale di massa e adottato misure di emergenza, tra cui il blocco della movimentazione e l’abbattimento degli animali coinvolti;
– l’abbattimento di interi allevamenti, compresi capi sani e vaccinati, ha suscitato forte opposizione tra gli allevatori, sia per ragioni economiche che per la sostenibilità sanitaria e il benessere animale;
– nonostante un miglioramento parziale della situazione epidemiologica, permangono numerosi focolai e restrizioni che minacciano la sopravvivenza economica di molte aziende;
– il completamento della campagna vaccinale è condizione necessaria per sbloccare la movimentazione degli animali, in particolare con l’obiettivo del raggiungimento del 95 per cento delle aziende e del 75 per cento dei capi;
– l’attuale crisi sanitaria mette in difficoltà soprattutto il comparto dei vitelli da ingrasso, con trentamila capi venduti ogni anno verso la penisola, e rischia di compromettere un settore che genera oltre 150 milioni di euro;
– è stata approvata dal Consiglio regionale la legge 18 agosto 2025, n. 22 (Misure straordinarie di sostegno per gli allevatori colpiti da abbattimenti sanitari conseguenti a focolai di dermatite nodulare contagiosa bovina (Lumpy Skin Disease – LSD) in Sardegna), pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS) n. 46 del 18 agosto 2025, contenente misure straordinarie di sostegno per le aziende colpite dagli abbattimenti sanitari;
RITENUTO che:
– sia urgente garantire il pieno raggiungimento della soglia vaccinale per riattivare le movimentazioni e favorire la ripresa economica della filiera;
– l’approccio gestionale finora adottato si è rivelato poco tempestivo, sproporzionato e carente di trasparenza;
– occorre coinvolgere attivamente le associazioni di categoria e tutti gli attori della filiera zootecnica in un processo decisionale condiviso;
– sia necessario promuovere misure strutturali di medio-lungo periodo per rafforzare l’autosufficienza e la valorizzazione del prodotto sardo, con particolare attenzione alla creazione di una filiera bovina regionale;
CONSIDERATO che:
– il comparto bovino rappresenta un elemento strategico dell’economia sarda, con potenzialità ancora inespresse;
– la costruzione di una filiera interamente regionale delle carni bovine può creare nuove opportunità occupazionali, economiche e di valorizzazione del territorio;
– sia indispensabile destinare risorse regionali, nazionali ed europee, in particolare quelle del Programma di sviluppo rurale (PSR), per sostenere progetti d’investimento lungo l’intera filiera;
VALUTATO che l’emergenza sanitaria legata alla diffusione della dermatite nodulare bovina in Sardegna, pur nella sua criticità , può rappresentare una leva strategica per la riorganizzazione e il rafforzamento strutturale del comparto bovino regionale. Di fronte a una crisi che colpisce duramente gli allevatori e l’intera filiera zootecnica, è fondamentale adottare un approccio sistemico e lungimirante, trasformando la fase emergenziale in un’occasione concreta per costruire una filiera bovina sarda completamente integrata, capace di valorizzare il prodotto locale e di generare sviluppo economico e occupazionale. L’obiettivo è strutturare un modello di filiera chiusa, che includa tutte le fasi produttive, allevamento, ingrasso, macellazione, trasformazione e commercializzazione, gestite interamente all’interno del territorio regionale. Questo approccio consentirebbe di aumentare il valore aggiunto trattenuto in Sardegna, di garantire tracciabilità , qualità e sicurezza alimentare lungo tutto il processo produttivo, di promuovere standard elevati di benessere animale e sostenibilità ambientale e soprattutto, di creare occupazione stabile, contribuendo alla coesione sociale e al contrasto dello spopolamento nelle aree rurali. Investire in una filiera regionale non è solo una risposta tecnica alla crisi, ma una scelta politica strategica per rafforzare la sovranità alimentare sarda, ridurre la dipendenza da circuiti esterni, e posizionare le carni bovine sarde in un segmento di mercato di qualità , differenziato e competitivo,
impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a riferire con urgenza in Aula il numero aggiornato delle aziende zootecniche coinvolte da focolai di LSD, con indicazione dei territori interessati;
2) a fornire un resoconto dettagliato sullo stato della campagna vaccinale per ciascuna provincia, specificando il numero di capi bovini vaccinati e la percentuale di copertura aziendale raggiunta;
3) a illustrare le misure adottate e previste per garantire il raggiungimento della soglia di immunizzazione necessaria allo sblocco delle movimentazioni, e a presentare un cronoprogramma ufficiale per la ripartenza del comparto;
4) a rendere noto l’ammontare complessivo della spesa per l’acquisto e la somministrazione dei vaccini e i costi legati allo smaltimento delle carcasse degli animali abbattuti;
5) a dettagliare le misure compensative attivate o in fase di attivazione, con riferimento agli indennizzi per gli allevatori colpiti da abbattimenti e agli altri segmenti della filiera coinvolti (ingrasso, trasporto, macellazione, trasformazione);
6) a istituire con urgenza un tavolo tecnico regionale permanente, con la partecipazione delle associazioni di categoria, dei rappresentanti del comparto zootecnico e degli assessorati competenti, al fine di monitorare l’evoluzione della situazione e concordare strategie condivise;
7) a valutare l’attivazione di sostegni economici straordinari per gli operatori impossibilitati a vendere i capi fuori dall’Isola a causa delle restrizioni sanitarie;
8) a promuovere la creazione di una filiera regionale delle carni bovine, attraverso:
– l’investimento e il sostegno allo sviluppo di una filiera locale integrata, che comprenda l’incentivazione dell’allevamento, dell’ingrasso, della macellazione, della trasformazione, commercializzazione ed esportazione delle carni bovine sarde;
– la stipula di protocolli di filiera e forme di aggregazione/cooperazione tra imprese;
– la valorizzazione del marchio e della qualità del prodotto locale;
9) a destinare risorse economiche regionali, nazionali ed europee, per finanziare progetti di filiera integrata riconoscendone il carattere strategico per il futuro del comparto bovino in Sardegna e investimenti in infrastrutture, logistica, trasformazione e commercializzazione.
Cagliari, 11 settembre 2025