CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 268/A
(Pervenuta risposta scritta in data 15/09/2025)
INTERROGAZIONE CERA – TRUZZU – PIGA – FLORIS – MASALA – MULA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado, con richiesta di risposta scritta, sulle criticità rilevate nella gestione dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione della dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease – LSD) dei bovini in Sardegna: campagna vaccinale, focolai attivi, sblocco movimentazioni e indennizzi a favore dell’intera filiera zootecnica.
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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– la dermatite nodulare (Lumpy Skin Disease – LSD) è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce i bovini ed è causata da un virus appartenente alla famiglia dei Poxviridae, si trasmette tramite insetti vettori (es. mosche, zanzare, zecche) e, marginalmente, per contatto diretto;
– i capi infetti da tale patologia virale sviluppano febbre, noduli cutanei (0,5-5 cm), abbassamento del rendimento produttivo, dimagramento, possibili aborti, riduzione della produzione di latte, lesioni cutanee cicatriziali, compromissione delle carni e delle pelli, da cui derivano, per le aziende zootecniche coinvolte, inevitabili conseguenze negative di carattere economico;
– in Sardegna, il primo caso è stato confermato il 21 giugno 2025, in un allevamento tra Nuoro e Orani, a cui sono poi seguiti numerosi focolai della malattia in diverse parti della Sardegna. Dal 21 giugno al 22 agosto 2025, sono stati riportati un totale di cinquantatré focolai sparsi nella Re-gione;
– la provincia più colpita risulta quella di Nuoro, dove si concentra la quasi totalità dei focolai, benché siano stati rilevati focolai anche in Provincia di Sassari (inclusa la zona della Gallura, ma diverse estinzioni sono state dichiarate nelle ultime settimane) e un caso è stato segnalato anche in Provincia di Oristano (nel Comune di Cuglieri);
– la Regione ha predisposto e dato avvio ad un piano ufficiale di vaccinazione di massa, utilizzando un vaccino vivo attenuato “Lumpy Skin Disease vaccine for cattle” e la contestuale adozione di misure di emergenza, tra cui il blocco della movimentazione degli animali vivi, nonché la creazione di zone di protezione e sorveglianza;
– al 27 agosto 2025 in Sardegna si contano trentanove focolai attivi di dermatite nodulare contagiosa, dato in diminuzione rispetto ai quarantanove focolai attivi fino al 7 agosto scorso, a conferma di un miglioramento del quadro epidemiologico;
DATO ATTO che:
– tra le misure di contenimento, adottate in base alla normativa e alle valutazioni del rischio, per circoscrivere l’epidemia, è stato disposto di procedere con gli abbattimenti non solo dei capi infetti ma anche di tutti gli animali presenti nell’allevamento colpito;
– la prassi di non circoscrivere gli abbattimenti ai soli capi risultati infetti da dermatite nodulare contagiosa ma sopprimere gli interi allevamenti coinvolti, ha scatenato la ferma opposizione degli allevatori. Tale misura viene infatti percepita come un’azione drastica e irragionevole, che trasforma un’azione precauzionale, per evitare la diffusione del virus, in un controsenso sanitario oltre che in un ingente danno economico per le aziende interessate. Gli animali esposti al virus, che non manifestano la malattia, acquisiscono un’immunità permanente, rendendo l’abbattimento una scelta illogica e non giustificata scientificamente;
– dalle ultime notizie disponibili, la situazione regionale riguardo agli abbattimenti di bovini, a causa della dermatite nodulare contagiosa, aggiornata al 20 agosto 2025, ha fatto registrare un numero di capi abbattuti di quasi settecento bovini in tutta l’Isola;
CONSIDERATO che:
– il comparto zootecnico sardo, già fortemente provato da precedenti emergenze sanitarie e da avversità meteoclimatiche, ha subito ulteriori gravissime ripercussioni, sia economiche che organizzative, dalla diffusione della dermatite nodulare tra gli allevamenti sardi;
– le restrizioni imposte per contenere la malattia, unite agli abbattimenti e ai blocchi della movimentazione, stanno determinando effetti nefasti sull’intera filiera: dai centri per l’ingrasso alla commercializzazione delle pelli (dal valore drammaticamente crollato), dagli impianti di macellazione agli autotrasportatori di animali vivi;
– numerose aziende sarde segnalano uno stato di profonda crisi per l’eccessiva rigidità dei protocolli in essere, in particolare per quanto riguarda le limitazioni ai movimenti di animali anche tra strutture della stessa proprietà ubicate a pochissima distanza l’una dall’altra;
– la generalizzazione delle zone di sorveglianza, con il blocco delle movimentazioni, imposto su tutto il territorio regionale, senza distinzione rispetto alla prossimità effettiva ai focolai, appare, alla luce delle vaccinazioni in corso, un provvedimento del tutto sproporzionato che rischia di paralizzare l’intero comparto;
– la mancanza di vitelli da ingrasso sta mettendo a rischio la sopravvivenza di molte aziende. Numerosi operatori del settore hanno già subito un forte calo del fatturato e temono di dover chiudere, compromettendo così il sostentamento delle loro famiglie;
RILEVATO che:
– la campagna di vaccinazione contro la dermatite nodulare contagiosa dei bovini procede con velocità e livelli di copertura sensibilmente differenti tra le varie province della Sardegna. Tale disomogeneità compromette il raggiungimento, in tempi congrui, della soglia minima di immunizzazione richiesta per garantire, in sicurezza, lo sblocco della movimentazione dei capi sull’intero territorio regionale;
– tale situazione penalizza in modo particolare le realtà territoriali più virtuose, come la Provincia di Oristano e in particolare il distretto di Arborea, in cui sono state già raggiunte percentuali di vaccinazione molto elevate e sono già stati superati i ventotto giorni dalla vaccinazione per cui il bestiame vaccinato potrebbe muoversi senza particolari precauzioni sanitarie e di potrebbe, perciò, riprendere, fin da subito e a pieno regime, l’attività produttiva evitando danni peggiori;
– le richieste del mondo zootecnico evidenziano l’urgenza di misure correttive immediate, anche attraverso la concessione di ristori economici congrui, certi e tempestivi, in grado di attenuare le perdite subite e nel contempo si attende con ansia lo sblocco delle movimentazioni del bestiame vivo all’interno della Regione;
VALUTATO che sia imprescindibile, per la Regione, il raggiungimento dei livelli di immunizzazione necessari a garantire le condizioni di sicurezza sanitaria richieste per procedere allo sblocco della movimentazione del bestiame, misura essenziale per la sopravvivenza e la ripresa del settore zootecnico isolano;
CONSIDERATA:
– l’evidente inadeguatezza della programmazione messa in atto dall’Assessorato regionale della sanità in relazione alle azioni necessarie per il tempestivo contrasto alla diffusione della dermatite nodulare contagiosa dei bovini, in cui si rilevano significativi ritardi nell’approvvigionamento dei vaccini e interventi gestionali non sempre adeguati, in particolare, con riferimento alle tempistiche eccessivamente dilatate per procedere all’abbattimento dei capi effettivamente infetti;
– la scelta, ancor più grave e difficilmente giustificabile, sotto il profilo tecnico e scientifico, di procedere all’abbattimento indiscriminato anche di capi sottoposti a vaccinazione, che hanno sviluppato un’efficace immunizzazione senza manifestare sintomatologie, per il solo fatto di far parte di un allevamento in cui è stato rilevato un focolaio attivo. Tale orientamento ha prodotto molteplici conseguenze negative: da un lato un evidente spreco di preziose dosi di vaccino, dall’altro l’aggravio di costi per lo smaltimento delle carcasse e, non ultimo, il consistente incremento degli oneri a carico del bilancio regionale per l’erogazione dei ristori dovuti alle aziende zootecniche coinvolte, che hanno subito ingenti danni patrimoniali a causa degli abbattimenti indiscriminati del proprio bestiame. Ne deriva, in ultima analisi, il rischio concreto di configurare una situazione di danno erariale per l’Amministrazione regionale, aggravata dall’assenza di una pianificazione efficace e proporzionata alla effettiva gravità della situazione epidemiologica;
RITENUTO indispensabile che la Giunta regionale si adoperi con urgenza per promuovere la raccolta e la valorizzazione dei dati scientifici utili a dimostrare, nelle sedi competenti, l’inadeguatezza di un approccio meramente distruttivo, di derivazione comunitaria, che prevede l’abbattimento indiscriminato non soltanto dei capi infetti ma anche di quelli sani presenti nel medesimo allevamento, con l’introduzione, invece, di strategie fondate su criteri di buon senso e di oculata gestione del denaro pubblico, basati su proporzionalità , tutela sanitaria e salvaguardia del comparto produttivo sardo,
chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quante aziende zootecniche risultino ufficialmente coinvolte dal contagio della dermatite nodulare contagiosa in Sardegna e quali siano le aree geografiche attualmente interessate dai focolai confermati;
2) quale sia, nel dettaglio, lo stato di avanzamento completo della campagna vaccinale in tutte le province: numero di bovini vaccinati, percentuali aziendali ed eventuali gap ancora da colmare;
3) quali misure siano state adottate o sia intendimento della Giunta adottare al fine di garantire, con la massima celerità , il raggiungimento dei livelli di immunizzazione indispensabili per assicurare le condizioni di sicurezza sanitaria richieste e consentire così lo sblocco della movimentazione del bestiame, misura vitale per la sopravvivenza e la ripresa del settore zootecnico isolano;
4) quali siano le informazioni ufficiali e realistiche in merito al cronoprogramma previsto per lo sblocco della movimentazione dei bovini, indicando le condizioni sanitarie, di biosicurezza e i tempi previsti per la piena ripartenza del comparto;
5) quali siano i criteri e le modalità applicative delle procedure di abbattimento e quali siano le motivazioni scientifiche, sanitarie e normative (UE e nazionali), che giustificano l’abbattimento di animali non clinicamente malati e già immunizzati;
6) quali siano le motivazioni tecnico-scientifiche e giuridiche che hanno condotto l’Amministrazione regionale a disporre la vaccinazione anche dei capi bovini comunque destinati all’abbattimento in quanto appartenenti ad allevamenti in cui è stato accertato un focolaio attivo di dermatite nodulare contagiosa;
7) a quanto ammonti, in termini economici, la spesa sostenuta per l’acquisto e l’utilizzo delle dosi di vaccino impiegate in tali specifici contesti nonché per lo smaltimento delle carcasse dei capi abbattuti seppur privi di sintomatologia;
8) se la Giunta regionale intenda o meno adoperarsi al fine di promuovere la raccolta e la valorizza-zione dei dati scientifici utili a dimostrare, nelle sedi competenti, l’inadeguatezza dell’attuale approccio, di derivazione comunitaria, che prevede l’abbattimento indiscriminato non soltanto dei capi infetti ma anche di quelli sani presenti nel medesimo allevamento, al fine di proporre invece strategie di buon senso, fondate su criteri di proporzionalità , tutela sanitaria e salvaguardia del comparto produttivo sardo;
9) se sia in corso una valutazione, anche in accordo con le autorità sanitarie nazionali, per la possibile declassificazione della malattia e per l’adozione di un sistema di contenimento più flessibile e sostenibile;
10) quale sia l’ammontare, in concreto e nel dettaglio, delle misure compensative pianificate, con specifico riferimento agli indennizzi per danni economici, causati da blocchi prolungati nella movimentazione di bestiame, su tutti i segmenti della filiera (centri per l’ingrasso, aziende di autotrasporto, macellazione ecc.);
11) quali azioni si intendano intraprendere al fine di istituire un tavolo tecnico regionale con il coinvolgimento delle associazioni di categoria e dei rappresentanti del settore zootecnico per garanti-re un confronto strutturato e continuativo con l’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale e con l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, al fine di concordare le scelte e gli interventi da effettuare, in maniera trasparente ed efficace, e per monitorare l’evoluzione della situazione.
Cagliari, 28 agosto 2025