Trenino Verde, in commissione gli operatori turistici contro Arst e Fondazione

Trenino Verde

Trenino Verde – Credit foto Fondazione Trenino Verde-Arst

“Il Trenino verde è una straordinaria opportunità turistica per far conoscere le zone interne della Sardegna. La nascita della Fondazione non sembra coincidere ancora con il coinvolgimento dei Comuni e degli operatori turistici. Per questo nei prossimi giorni sentiremo l’assessora dei Trasporti e il collega del Turismo per individuare le linee di sviluppo di questo servizio e perché il trenino verde torni ai livelli del passato”.

Lo ha detto questo pomeriggio Roberto Li Gioi, presidente della commissione Quarta al termine dell’audizione degli operatori culturali che da vent’anni lavorano nei territori della suggestiva tratta ferroviaria, 170 chilometri di paesaggi e scorci considerati tra i più belli d’Europa dal National geografic.

Per Sandro Bandinu, titolare della Società navigazione dei laghi che opera nel Liscia e nel Flumendosa, “siamo davanti a un evidente declino perché dopo la nascita della Fondazione Trenino verde siamo stati esclusi da qualunque programmazione e la situazione è così confusa che l’Arst e la Fondazione si rimbalzano le competenze tanto che non conosciamo progetti e non sappiamo più nemmeno se abbiamo un ruolo e quale”.

Ha preso poi la parola Francesca Marras, socia della coop Esedra che opera tra i siti nuragici e culturali di Macomer e Bosa: “Siamo stati fortemente danneggiati dall’incendio sul Montiferru e ora il crollo del ponte ha portato a un nuovo stop delle corse. Eppure abbiamo richieste anche per il 2027, ai tour operator piace tantissimo il servizio del trenino verde e sarebbe perfetto per aumentare le presenze turistiche nei mesi di spalla nelle zone interne.  Noi non vendiamo biglietti ma un viaggio esperienziale nel territorio”.

I numeri (negativi) sono stati offerti da Alessandro Murino, titolare dell’impresa turistica omonima che opera in Ogliastra: “Quindici anni fa il trenino verde trasportava 80 mila passeggeri l’anno. Oggi siamo a duemila e il declino è cominciato con la gestione dell’Arst”.

 

In audizione anche il comitato spontaneo di Serramanna, guidato da Alberto Mulas, che ha segnalato il problema dell’accesso alla ferrovia nel Comune del Medio Campidano e ha sollecitato un intervento definitivo che “garantisca la viabilità pedonale fino alla stazione ferroviaria e il funzionamento degli ascensori per l’attraversamento da ovest a est del Comune”.

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