INTERROGAZIONE N. 229/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 229/A

INTERROGAZIONE CASULA – PIZZUTO – CANU, con richiesta di risposta scritta, in merito alla gestione del patrimonio costituito dai minerali naturali estraibili e alla programmazione delle attività estrattive nel territorio regionale.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– al fine di poter elaborare proposte finalizzate ad una migliore gestione del patrimonio costituito dai minerali naturali estraibili, risulta necessario disporre dei dati sulla estensione delle singole attività estrattive in esercizio, sulla quantità delle singole tipologie di materiali estratti e da chi, se vi siano piani di recupero delle concessioni cessate;
– è importante comprendere come tali attività siano o meno inserite in una pianificazione territoriale coerente, e se siano soggette a criteri ambientali e di sostenibilità;
– un utilizzo più trasparente, efficiente e pianificato delle risorse minerarie regionali contribuirebbe non solo alla tutela ambientale e paesaggistica, ma anche ad un miglior equilibrio tra sviluppo economico locale e protezione del territorio;
– la legge regionale 7 giugno 1989, n. 30 (Disciplina delle attività di cava), e successive modifiche ed integrazioni, disciplina in Sardegna la pianificazione, l’autorizzazione e il controllo delle attività estrattive attraverso l’adozione del Piano regionale delle attività estrattive (PRAE);
– il PRAE è lo strumento che individua le aree idonee per le attività estrattive e stabilisce le prescri-zioni tecniche per le concessioni, i piani di ripristino ambientale e le modalità di monitoraggio post-attività;
– la legge prevede che ogni attività estrattiva debba essere iscritta in un catasto regionale aggior-nato annualmente, e che le concessioni cessate siano oggetto di obbligo di recupero ambientale finalizzato al ripristino delle funzionalità ecologiche;

CONSIDERATO che:
– il settore estrattivo ha un impatto rilevante su ambiente, economia e salute, ed è spesso al centro di criticità legate all’assenza di aggiornamento dei dati, alla scarsa trasparenza nei procedimenti autorizzativi e alla mancanza di monitoraggio post-attività;
– la mancanza di un quadro conoscitivo aggiornato limita fortemente la possibilità di attuare una gestione sostenibile e integrata delle risorse estrattive;

SOTTOLINEATO che:
– in Sardegna numerose aree estrattive dismesse o attive rappresentano un patrimonio ambientale, geologico e paesaggistico significativo, che necessita di tutela e valorizzazione pubblica;
– l’assenza di una strategia regionale aggiornata potrebbe favorire concessioni non coerenti con gli obiettivi di salvaguardia del paesaggio, delle risorse idriche e della biodiversità, esponendo territori fragili a sfruttamento intensivo;
– il PRAE deve essere allineato con il Piano paesaggistico regionale (PPR) e i vincoli comunitari e ambientali, come previsto dalla normativa vigente;

RITENUTO che tutte le attività estrattive debbano essere sottoposte a verifiche periodiche sull’effettiva sostenibilità ambientale, economica e sociale, e che la Regione debba promuovere un aggiornamento trasparente del PRAE, coinvolgendo i comuni e le comunità locali;

EVIDENZIATO che:
– la legge regionale n. 30 del 1989, il decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 117 (Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE), il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) e le direttive comunitarie in materia ambientale e paesaggistica impongono obblighi di recupero, monitoraggio e pianificazione integrata,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’industria per sapere:
1) se esista un censimento aggiornato delle attività estrattive attualmente in esercizio nel territorio regionale, con relativa estensione, titolarità e tipologia dei materiali estratti;
2) se siano stati attivati controlli sull’ottemperanza ai piani di recupero ambientale nelle concessioni cessate e se siano previsti interventi sanzionatori in caso di inadempienza;
3) se la Giunta regionale intenda procedere all’aggiornamento del PRAE, tenendo conto delle esigenze di tutela ambientale e di coerenza con la legge regionale n. 30 del 1989, il PPR, e la normativa statale e comunitaria.

Cagliari, 1° luglio 2025

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