MOZIONE N. 53

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 53

MULA – CERA – TRUZZU – FLORIS – PIGA – MASALA – MELONI Corrado – RUBIU – USAI in merito alle criticità applicative delle nuove disposizioni dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) e del Ministero della salute sul sistema di identificazione e registrazione (I&R) e le attività di pascolamento nella Regione.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la riforma nazionale del sistema di identificazione e registrazione degli animali e dei pascoli (I&R), avviata con il decreto legislativo 5 agosto 2022, n. 134 (Disposizioni in materia di sistema di identificazione e registrazione degli operatori, degli stabilimenti e degli animali per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/429, ai sensi dell’articolo 14, comma 2, lettere a), b), g), h), i) e p), della legge 22 aprile 2021, n. 53) e attuata con il manuale operativo del Ministero della salute di cui al decreto del Ministro della salute 7 marzo 2023 (Manuale operativo inerente alla gestione e al funzionamento del sistema di identificazione e registrazione degli operatori, degli stabilimenti e degli animali (sistema I&R)) e successive modifiche apportate con decreto del Ministro della salute 27 gennaio 2025 (Modifiche al decreto 7 marzo 2023, concernente il manuale operativo inerente alla gestione e al funzionamento del sistema di identificazione e registrazione degli operatori, degli stabilimenti e degli animali (sistema I&R)), ha introdotto nuove regole per la registrazione dei pascoli e la tracciabilità delle movimentazioni animali;
– la successiva pubblicazione delle Istruzioni operative AGEA 9 giugno 2025, n. 61 (Attività di pascolamento e altre pratiche di mantenimento della superficie) in piena campagna politica agricola comune (PAC), ha determinato un ulteriore irrigidimento delle regole per la verifica dell’ammissibilità delle superfici a pascolo e il rispetto del carico di unità bovine adulte per ettaro (UBA/ha);
– la presente mozione intende mettere in evidenza le conseguenze critiche di tale assetto normativo per il sistema pastorale sardo e proporre soluzioni strutturali e transitorie per la tutela degli allevatori;

RILEVATI:
– la situazione precedente alla circolare AGEA 61/2025: prima della campagna 2025, la verifica delle superfici pascolate ai fini PAC avveniva sulla base delle Istruzioni operative AGEA 3 ottobre 2023, n. 90 (Gestione del Fascicolo Aziendale, indicazioni in merito alla Politica Agricola Comune per la programmazione 2023-2027) e della circolare AGEA protocollo n. 81268 del 2 novembre 2023 (Disciplina relativa al fascicolo aziendale – modificazioni e integrazioni alla circolare AGEA protocollo n. 67143 del 12 settembre 2023). Tali istruzioni:
a)consentivano di considerare nel calcolo UBA/ha anche gli animali presenti in azienda, in assenza di formale movimentazione al pascolo, purché vi fosse contiguità tra stalla e superficie pascolata (stesso comune o comune limitrofo);
b)non imponevano obbligatoriamente l’apertura di un codice pascolo, soprattutto nel caso di pascoli interni all’azienda o in comuni adiacenti;
c)consentivano una maggiore flessibilità gestionale nelle zone a pascolamento estensivo, basandosi anche su elementi di fatto e non solo documentali;
– i cambiamenti introdotti con la circolare AGEA n. 61/2025: le suddette Istruzioni operative sono state emanate successivamente alla scadenza delle domande PAC (prorogata al 15 luglio e poi, per circostanze eccezionali, fino al 9 agosto) e con il periodo di impegno già avviato (1° gennaio-31 dicembre 2025), determinando un’applicazione retroattiva di fatto, senza il tempo tecnico per adeguamenti. Le nuove disposizioni impongono:
a)l’obbligo di apertura di codici pascolo anche per superfici ubicate nello stesso comune dell’allevamento e per pascoli in comuni non limitrofi, a prescindere dalla loro contiguità alla stalla;
b)il rispetto di tempistiche e carichi di pascolamento precisi, secondo parametri dell’unità di bestiame adulto e la superficie agricola utilizzata (UBA/SAU) basati esclusivamente sui dati della Banca dati nazionale (BDN);
c)la tracciabilità obbligatoria dei movimenti del bestiame tramite il documento di accompagnamento (DdA) registrati in BDN, come condizione essenziale per il riconoscimento dell’attività di pascolamento (sempre richiesta con i moduli 4 (fogli rosa));
Nella Provincia di Nuoro, in particolare, dove insistono migliaia di allevamenti con caratteristiche strutturali peculiari, risulta oggettivamente impossibile, in corso d’anno, informare e accompagnare le aziende nell’adeguamento a un sistema che presupponeva una pianificazione a monte, già nel 2024;
Molti allevatori hanno presentato le domande PAC sulla base della normativa precedente, hanno già avviato l’attività di pascolamento e si trovano ora, a posteriori, in una condizione di potenziale non conformità, senza colpa;
– le criticità per il territorio sardo e il nuorese: la provincia di Nuoro, come altre aree interne della Sardegna, presenta caratteristiche strutturali incompatibili con l’applicazione rigida delle nuove regole:
a)allevamenti fortemente frazionati, con decine di appezzamenti non contigui e spesso in comuni diversi;
b)uso di pascoli senza infrastrutture, dove è logisticamente impossibile stabulare o abbeverare animali nei mesi estivi;
c)pascolamento mobile, stagionale, non recintato, con movimenti interni giornalieri non sempre registrabili;
d)difficoltà operative nel richiedere e ottenere codici pascolo presso lo sportello unico attività produttive (SUAP) e l’Azienza sanitaria locale (ASL) con tempistiche compatibili con l’allevamento reale;
e)impossibilità di adeguarsi in tempi rapidi da parte di centinaia di aziende non informate o non accompagnate nel processo di adeguamento;
L’applicazione rigida delle regole comporta:
a)perdita di ammissibilità delle superfici pascolate;
b)esclusione dai premi PAC;
c)aumento dei contenziosi;
d)applicabilità di sanzioni (scostamento oltre il tre per cento genera sanzioni, oltre il venti per cento completo abbattimento del premio);
e)penalizzazione ingiustificata del modello pastorale sardo;
– le proposte operative per la Regione;

CONSIDERATO, altresì, che
– Confagricoltura ha evidenziato la necessità di una deroga immediata per l’anno 2025, con il riconoscimento del medesimo come anno transitorio, al fine di garantire l’informazione e la preparazione delle aziende;
– nel medio-lungo periodo, Confagricoltura ha proposto l’abrogazione strutturale dell’obbligo di codice pascolo per la Regione Sardegna, ritenendolo incompatibile con le peculiarità del territorio, quali:
a)la forte frammentazione fondiaria delle aziende, soprattutto nel Nuorese;
b)la necessità di una transumanza aziendale climatica, legata a periodi di siccità o assenza di punti acqua;
c)la cronica inadeguatezza delle infrastrutture rurali per il trasporto e la sosta degli animali nei pascoli remoti;
– tali condizioni rendono non applicabili le nuove regole sul pascolamento e sul carico UBA/SAU, mettendo a rischio la capacità delle aziende sarde di rispettare gli impegni PAC,

impegna la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma
 agro-pastorale e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente

1) ad adottare ogni opportuna iniziativa per ottenere una deroga immediata per l’anno 2025 in merito all’applicazione delle Istruzioni operative AGEA n. 61/2025 per la Regione, riconoscendo il corrente anno come transitorio, al fine di salvaguardare gli allevatori che hanno già presentato le domande PAC e avviato le attività di pascolamento secondo la precedente normativa e rendere operativa la circolare solo dal 1° gennaio 2026;
2) ad avviare un confronto strutturato con le rappresentanze di categoria, gli enti locali e il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) per valutare l’abrogazione definitiva dell’obbligo di apertura dei codici pascolo per il territorio regionale, in considerazione della specificità morfologica, gestionale e climatica della Sardegna.

Cagliari, 18 giugno 2025

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