INTERPELLANZA N. 8/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interpellanza n. 8/A

DERIU – CORRIAS – FUNDONI – PILURZU – PISCEDDA – PIANO – SOLINAS Antonio – SORU – SPANO sull’avvio del programma atto al potenziamento delle attività di screening di prevenzione per il tumore al seno.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– negli ultimi anni, si è notato un aumento dell’incidenza dei tumori, inclusi quelli al seno, tra i giovani; questo fenomeno è stato evidenziato da diverse pubblicazioni scientifiche, che hanno portato a concentrare l’attenzione su due gruppi di studio: i tumori a insorgenza precoce e la popolazione cosiddetta “AYA” (Adolescenti e Giovani Adulti);
– tra i fattori che possono contribuire, vi sono cambiamenti negli stili di vita, come l’aumento dell’obesità, il consumo di alcol e fumo, che possono esporre i giovani a fattori di rischio tipici dell’età adulta. Inoltre, una maggiore capacità diagnostica potrebbe portare all’aumento dell’individuazione di neoplasie in fase precoce;

CONSIDERATO che:
– l’aumento dei tumori a esordio precoce richiede un’attenzione particolare alla prevenzione e alla diagnosi precoce, è importante che i giovani siano informati sui fattori di rischio e sui comportamenti che possono ridurre il rischio, come seguire una dieta sana, fare attività fisica e limitare il consumo di alcol e fumo;
– fra questi, il tumore al seno è raro nelle adolescenti, ma comunque non è da escludere. Le giovani donne possono sviluppare forme più aggressive e la diagnosi può essere più tardiva rispetto alle donne più anziane;
– la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori sono incluse nei livelli essenziali di assistenza (LEA), ovvero tra le prestazioni sanitarie fondamentali che devono essere garantite a tutti i cittadini in Italia;
– individuare un tumore in fase iniziale consente di intervenire tempestivamente, aumentando le probabilità di guarigione e migliorando la qualità della vita dei pazienti;
– il Servizio sanitario nazionale italiano promuove programmi di screening oncologici gratuiti per la popolazione, con l’obiettivo di prevenire e diagnosticare precocemente le neoplasie;
– lo screening oncologico per il tumore alla mammella in Italia, principalmente tramite mammografia, è offerto gratuitamente ogni due anni alle donne tra i cinquanta e i sessantanove anni;
– alcune regioni estendono questa fascia d’età, invitando anche donne tra i quarantacinque e i quarantanove anni e, talvolta, fino ai settantaquattro anni, con una frequenza di controllo biennale o annuale a seconda dell’età. L’obiettivo è individuare precocemente eventuali tumori, quando sono più curabili;

PRESO ATTO che:
– la realizzazione di un programma indirizzato al potenziamento delle misure volte a ridurre l’insorgenza del tumore al seno consentirebbe di attuare un percorso di prevenzione e diagnosi precoce dedicato alla salute femminile, che comprende una serie di visite mediche, esami e consulenze specialistiche mirate alle diverse fasce d’età e fasi della vita di una donna. Questi percorsi sono spesso organizzati per fasce d’età o per specifiche esigenze di salute, come la fertilità, la menopausa o il post-violenza;
– i Centri di senologia multidisciplinare, cosiddetti “Breast Units”, sono strutture specializzate nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione psicofisica delle donne con la neoplasia mammaria, ovvero percorsi assistenziali che comprendono dalle attività di screening mammografico alle indagini diagnostiche, dalla chirurgia alla definizione della strategia terapeutica, dalla riabilitazione psicofisica, ai controlli nel lungo periodo (follow-up), fino al counseling genetico;
– nel territorio regionale sono attivi i centri Breast Units nell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, centro di riferimento regionale, istituiti con deliberazione dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale 31 gennaio 2014, n. 3/25 (Istituzione della Breast Unit presso il P.O. Oncologico di Cagliari, centro di riferimento regionale per la diagnosi e cura del tumore della mammella) e successivamente nel 2022 nell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari;
– recentemente si sono poste le basi per l’operatività all’interno dell’Ospedale San Francesco di Nuoro di una struttura semplice dipartimentale propedeutica all’istituzione di una vera e propria Brest Unit, ossia un’unità sanitaria multidisciplinare in cui le donne possono effettuare tutto il percorso dalla prevenzione alla cura per il tumore della mammella;
– possono rivolgersi alle Breast Units:
a) donne con sospetta patologia mammaria, per valutare e diagnosticare la loro condizione;
b) donne con diagnosi di tumore al seno, per una gestione completa della loro malattia, comprese le opzioni di trattamento, la chirurgia, la chemioterapia, la radioterapia e il follow-up;
c) donne con rischio genetico aumentato, per valutare il loro rischio e pianificare un percorso di prevenzione o screening personalizzato;
d) donne che desiderano partecipare a programmi di screening, per una diagnosi precoce;
e) donne in cerca di consulenza e supporto, per ricevere consulenze, supporto psicologico e informazioni alle donne che desiderano saperne di più sulla salute del seno, la prevenzione e le opzioni di trattamento;

RITENUTO che:
– rivolgersi a una Breast Unit rappresenti una scelta fondamentale per molte donne, dal momento che queste strutture offrono un approccio altamente specializzato e completo alla prevenzione, diagnosi e trattamento dei tumori al seno grazie a un team multidisciplinare di esperti, consentendo una diagnosi precoce e l’applicazione delle terapie più appropriate e offrono, altresì, servizi di consulenza e supporto psicologico per aiutare le pazienti a gestire l’aspetto emotivo della malattia;
– rivolgersi a una Breast Unit può, quindi, aumentare significativamente le possibilità di una gestione efficace e positiva della salute del seno;
– partendo dalle premesse, sia da valutare l’opportunità di potenziare l’attività di screening per il tumore alla mammella e di ampliarne la fruizione, vista la maggiore incidenza di tumori a insorgenza precoce specialmente presso la popolazione cosiddetta “AYA” (adolescenti e giovani adulti),

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se e in quanto tempo intendano porre in essere azioni utili al potenziamento delle attività di screening del tumore alla mammella, specialmente in relazione all’estensione della fascia d’età incluse in questi programmi di prevenzione e diagnosi precoce;
2) quale sia il livello di operatività delle Breast units nei presidi del territorio regionale e quale sia la capacità d’incidere sulle esigenze del territorio.

Cagliari, 27 giugno 2025

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