CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 195/A
PIGA – TRUZZU – CERA – FLORIS – MASALA – MULA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado, con richiesta di risposta scritta, sulle sempre più marcate carenze di organico nei diversi Centri di salute mentale (CSM) della Sardegna e sulla necessità di rispondere adeguatamente ai bisogni di salute mentale della popolazione sarda.
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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– la salute mentale rappresenta una componente essenziale del benessere individuale e collettivo, ed è parte integrante del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana). I Centri di salute mentale (CSM), dislocati nei diversi territori della Sardegna, costituiscono il principale presidio territoriale per la presa in carico delle persone affette da disturbi psichici, assicurando interventi di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e reinserimento sociale;
– l’emergenza sanitaria da CORONAVIRUS ha avuto un impatto significativo sulla salute mentale della popolazione, in particolare tra i giovani, le persone fragili e coloro che già vivevano situazioni di vulnerabilità psicologica e sociale, imponendo, oggi, un urgente ripensamento e rafforzamento della rete dei vari CSM;
DATO ATTO che i Centri di salute mentale (CSM) sono strutture territoriali integrate nei Dipartimenti di salute mentale (DSM), delle Aziende sanitarie locali (ASL), le cui funzioni includono:
– prevenzione e cura: offrono supporto a chi attraversa periodi di disagio psichico, non solo a chi presenta disturbi gravi;
– riabilitazione e reinserimento sociale: attraverso progetti terapeutici personalizzati, favoriscono l’integrazione e l’autonomia dei pazienti;
– supporto alle famiglie: forniscono consulenza e orientamento, alleviando il carico emotivo e pratico associato alla gestione del disagio mentale;
– accesso diretto ai servizi: i CSM rappresentano il primo punto di contatto per chi necessita di assistenza psichiatrica, evitando il ricorso immediato a strutture ospedaliere;
CONSIDERATO che ogni ASL sarda dispone di almeno un CSM, con sedi distribuite in tutta la Regio-ne. Ad esempio,
– ASL Nuoro: dispone di CSM a Nuoro, Siniscola, Macomer e Sorgono, offrendo servizi come visite ambulatoriali, interventi psicoterapeutici e supporto domiciliare;
– ASL Gallura: il Dipartimento di salute mentale e dipendenze include il CSM della Gallura, il Servizio per le dipendenze (SERD), la neuropsichiatria infantile e il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) presso l’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. Il CSM Tempio Pausania offre suppor-to psichiatrico e servizi di salute mentale per la zona di Tempio Pausania;
– ASL Oristano: dispone di CSM a Oristano, Ales, Terralba, Ghilarza e Bosa i quali sono noti per progetti innovativi come l’agricoltura sociale e laboratori teatrali e creativi, che favoriscono l’inclusione e la partecipazione attiva dei pazienti;
– ASL Cagliari: dispone di CSM a Cagliari, Assemini, Iglesias, Senorbì oltre al Centro diurno marina piccola, i quali offrono supporto psichiatrico, servizi di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione oltre che attività terapeutiche e di socializzazione per utenti con disturbi psichici della città di Ca-gliari, dell’area dell’hinterland cagliaritano, della zona di Iglesias e comuni limitrofi e della zona della Trexenta;
– ASL Sassari: dispone di CSM a Sassari, Alghero, Porto Torres, i quali forniscono supporto psichiatrico, servizi di salute mentale per la popolazione della città di Sassari e comuni limitrofi;
– ASL Sud Sardegna: dispone di CSM a Carbonia, Iglesias, Sant’Antioco, Sanluri e Villacidro, i quali offrono servizi di salute mentale e supporto psichiatrico per i comuni attorno alle stesse;
RILEVATO che, nonostante la loro importanza, i CSM stanno affrontando difficoltà sempre maggiori tra cui:
– il sovraccarico di lavoro, causato come nel caso del CSM 4 di Senorbì (che nel 2019 vantava ot-to infermieri e oggi ne conta solo tre che effettivamente garantiscono la emergenza/urgenza), dal-la costante riduzione del personale infermieristico il quale può compromettere la qualità e la continuità dell’assistenza e incidere negativamente sia sulla salute dei pazienti che degli operatori. Questi ultimi ogni giorno sono chiamati a garantire l’emergenza/urgenza (TSO -ASO – Tso Extra Ospedaliero), i Livelli essenziali di assistenza (LEA), le procedure istituzionali, i servizi domiciliari e territoriali, nel rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro;
– la disparità territoriale che, per alcune aree dell’Isola, comporta la riduzione dei servizi o la chiusura temporanea dei CSM con conseguente necessità per i pazienti di doversi spostare altrove per poter ricevere le cure di cui hanno costante bisogno;
SOTTOLINEATA la necessità di sostenere il potenziamento dei CSM della Sardegna, i quali richiedono investimenti in formazione, risorse umane e strutture adeguate, al fine di rispondere alla sempre crescente domanda di servizi di assistenza psichiatrica;
RITENUTO che:
– l’esigenza vada analizzata considerando i bisogni di ogni singolo contesto territoriale, poiché, talvolta, la sofferenza assume dimensioni e presenta fenomeni differenti in relazione al contesto in cui si manifesta e, pertanto, occorre prestare più attenzione laddove si manifesta una carenza di personale;
– i CSM rappresentano un pilastro fondamentale per la salute mentale in Sardegna, offrendo servizi essenziali di prevenzione, cura e reinserimento sociale. Tuttavia, è cruciale affrontare le sfide organizzative e logistiche per garantire a tutti i cittadini un accesso equo e tempestivo alle cure. Il rafforzamento dei CSM è indispensabile per rispondere adeguatamente ai bisogni di salute men-tale della popolazione sarda;
– un sistema di salute mentale efficace non solo tutela i diritti delle persone con sofferenza psichica, ma contribuisce alla coesione sociale, alla sicurezza dei territori e alla sostenibilità del sistema sanitario. Il potenziamento dei Centri di salute mentale deve essere considerato, perciò, una priorità sanitaria e sociale per la Regione,
chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza della situazione di difficoltà in cui versano i CSM della Sardegna e in particolare il CSM 4 di Senorbì;
2) quali azioni siano state previste o quali scelte politico-amministrative siano state adottate, al fine di potenziare gli organici e colmare il deficit di personale infermieristico ivi presente e se siano giunte richieste o proposte per l’ampliamento delle dotazioni organiche con l’assunzione del per-sonale necessario, oltre che per affrontare in modo efficace i turni di servizio;
3) quali iniziative siano state avviate al fine di garantire al personale sanitario, impiegato nei CSM della Sardegna e in particolare nel CSM 4 di Senorbì, il diritto di svolgere serenamente e in sicurezza la propria professione e di offrire ai pazienti, affetti da disturbi mentali, le cure più appropriate e le dovute attenzioni;
4) quali interventi siano stati programmati al fine di favorire il potenziamento dei servizi territoriali e domiciliari per ridurre la cronicizzazione dei disturbi mentali e favorire percorsi di cura personalizzati e prossimi al contesto di vita delle persone interessate.
Cagliari, 22 maggio 2025