“Minorenni: navigare tra reati e risarcimenti: quali responsabilità?”. E’ il titolo del convegno che si è svolto ieri a Sassari, nell’aula “Cossiga” del Dipartimento di giurisprudenza dell’Università, aperto agli studenti tra i 14 e i 17 anni provenienti dalle scuole superiori di Sassari, Porto Torres e Ozieri.
Il seminario è stato organizzato dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Sardegna Carla Puligheddu per dare una risposta alle scuole del territorio, spesso disorientate, che hanno espresso il bisogno di riconoscere reti appropriate di sostegno e di avere riferimenti precisi e autorevoli sui temi della sessualità e del disagio che scaturisce dalla persistenza dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, soprattutto nella dimensione digitale.
I lavori sono stati aperti dalla Garante che ha sottolineato che l’iniziativa è scaturita a seguito della recente indagine “Educazione alla parità e al rispetto nelle scuole sarde” realizzata grazie al protocollo d’intesa con Eurispes Sardegna, che ha esplorato il complesso universo valoriale giovanile, dalla quale sono emerse percentuali non trascurabili di studenti che minimizzano, giustificano o non riconoscono la gravità di determinati comportamenti, a dimostrazione di come la violenza simbolica, spesso invisibile, si radichi nelle relazioni e nella cultura giovanile, rendendo necessario un impegno educativo più incisivo.
Tra i relatori: Anna Maria Massenti, Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Sassari, Michele Delogu, responsabile della Sezione Provinciale della Polizia Postale e delle Comunicazioni; Luisella Fenu, Procuratrice del tribunale dei minorenni di Sassari; Agostinangelo Marras, avvocato penalista del foro di Sassari.
Ha moderato l’incontro, Milena Piazza, assistente sociale, funzionaria presso l’ufficio della garante.
Ciascun relatore ha spiegato l’importanza del ruolo attivo che gli studenti devono assumere nella denuncia immediata dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, sollecitando la loro partecipazione alle azioni di monitoraggio che il Ministero periodicamente avvia mediante compilazione di questionari, dai quali è stato rilevato come in Sardegna emerga in misura evidente lo scostamento tra i fenomeni di Bullismo noti e dichiarati in piattaforma dagli alunni e quelli invece conosciuti dai loro docenti.
Durante il seminario sono stati forniti strumenti concreti per aiutare i giovani a decodificare i messaggi che ricevono e che, a loro volta, inconsapevolmente recepiscono e veicolano, con linguaggi e modalità inadeguati. I relatori hanno sollecitato la formazione di un pensiero critico verso rappresentazioni stereotipate e/o discriminatorie; hanno insistito sulla necessità di sviluppare consapevolezza rispetto alle norme che regolano la materia, agli aspetti giuridici, alle conseguenze generate da comportamenti lesivi dell’integrità e dei diritti di terzi. Hanno, inoltre, spiegato quando e perché, talune condotte costituiscono forme acclarate di reato e in capo a chi ricadono le responsabilità e il dovere di risarcire eventuali vittime, chiamando in causa, per i minorenni, la responsabilità genitoriale.