Discorso di insediamento

E non è l’unico banco di prova che si annuncia per la Giunta e il Consiglio.

“Sono Paolo Palumbo, ho 21 anni, sono malato di Sla da quattro anni e sono tristemente famoso per essere il più giovane malato di Sla d’Europa, ma voglio vivere e avere un futuro, voglio amare ed essere amato e avere l’emozione di essere chiamato papà”.

Voglio portare in quest’assemblea, così come sottolineato più volte anche dal presidente Christian Solinas in altre sedi, le parole e l’appello dello chef di Oristano, che rivolgendosi alle istituzioni da voce ai tanti malati nelle sue condizioni e scuote la coscienza di tutti perché li si sostenga nella battaglia di vita.

Rendere giustizia ai tanti malati sardi costretti a trovare fuori dalla Sardegna le cure adeguate è un impegno che dobbiamo responsabilmente assumere, insieme con la completa ridefinizione dell’organizzazione della sanità sarda. Una sanità che in base all’ultimo rapporto dell’osservatorio nazionale sulla salute registra rinunce alle cure nella misura del 14.5% contro il 5,2% della Toscana. Significa, in estrema sintesi, che circa cinquantamila famiglie sarde hanno deciso di rinunciare alle cure offerte dalla sanità pubblica e il 69% delle rinunce è causato da cause economiche, legate alla distanza delle strutture o dalle liste d’attesa.

Non è, dunque, il tempo né il luogo delle polemiche ma credo che su questo argomento sia necessario intervenire con tempestività e decisione per far cessare disagi e malcontento sempre crescenti che si registrano tanto tra i pazienti quanto tra gli operatori della sanità.

Una sanità nuova ed efficace, che non penalizzi nessun territorio, è l’impegno che mi sento di sottoscrivere e di condividere con tutto il Consiglio.

Mi sia consentito, dunque, di ribadire la volontà e l’impegno di svolgere il mio compito con umiltà e passione, nel rispetto della carta costituzionale, dello Statuto e del Regolamento consiliare, per garantire le prerogative proprie dell’assemblea e dei singoli consiglieri, assicurando il pieno e libero esercizio del mandato a tutti i colleghi e le colleghe.

Ma al di là della forma e dei regolamenti vorrei dirvi con sincerità e franchezza che sarò al fianco di tutti coloro che hanno idee, progetti, proposte per far crescere la Sardegna.

Sarò al fianco di chi soffre e di chi è rimasto più indietro.

Sarò al fianco delle donne nella battaglia per la parità. Perché non sono solo una quota, né possono essere il risultato a margine di un conteggio.

Le donne sono risorsa ed esempio di sensibilità da valorizzare ad ogni costo, spesso rappresentano un approccio differente alla visione di una politica che esige adeguata concretezza e grande spirito di intraprendenza.

In questa giornata così speciale vorrei rivolgermi al mondo del volontariato con gratitudine per il loro assiduo operare, con la consapevolezza di dover rendere loro il giusto riconoscimento giuridico, professionale ed economico che oggi non hanno.

Il mio pensiero va alle Forze dell’ordine. Uomini e donne impegnati costantemente nell’adempimento del proprio dovere per la sicurezza del nostro Paese.

Alle Compagnie Barracellari, la nostra istituzione pubblica di polizia locale, urbana e rurale che rappresenta la più antica forza di polizia d’Europa e che è necessario valorizzare sempre più.

Immagino un mandato condotto in maniera innovativa, meno di forma e più di sostanza, nella speranza che si caratterizzi per la produzione di norme che avvicinino le istituzioni ai cittadini e i cittadini alla buona politica.

Mi propongo essere il Presidente del parlamento sardo tra la gente e in mezzo ai sardi piuttosto che nel palazzo del Consiglio regionale.

Quella buona politica a cui tutti noi, pur nella diversità dei rispettivi ruoli, sono sicuro tendiamo con onestà e lealtà verso noi stessi e verso tutti i sardi.

Ecco: lealtà, onestà, impegno, passione e amore per la Sardegna. È ciò che incondizionatamente vi offro ed è ciò che vorrei ricevere dall’assemblea che sono onorato di rappresentare, anche nei momenti più duri e difficili quando il confronto si farà più aspro e le scelte saranno difficili e più complesse.

E consentitemi, in una giornata che non dimenticherò mai e della quale vi ringrazio infinitamente, un pensiero dettato dal cuore e che arriva dal profondo dell’anima, rivolto a due persone speciali che mi hanno trasmesso valori importanti:
a mio papà, punto di riferimento costante. A mia mamma che ha sempre protetto le mie ambizioni, caldeggiato i miei entusiasmi e accarezzato le mie emozioni.

Vi chiedo di sostenermi in questo cammino e vi prometto di non deludere la vostra fiducia e insieme di non deludere la fiducia dei sardi dei quali ciascuno di noi è portatore.
In conclusione del mio intervento, voglio fare mio un passaggio del Salmo 36: Sta’ lontano dal male e fa’ il bene e avrai sempre una casa.

Viva la Sardegna.

Bon treball a tots!

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