Mozione n. 35/9

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI LEGISLATURA

Mozione n. 35/9

MOZIONE MELE – GIAGONI – SAIU – CANU – PIRAS – ENNAS – MANCA Ignazio sull’urgenza di verificare l’origine dei gravi disservizi relativi alla fornitura e consegna dei presidi e ausili necessari al trattamento dei pazienti in ADI, con particolare riferimento ai pazienti affetti da sclerosi multipla.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che è stata segnalata da più parti la mancata erogazione, da parte dell’A.S.S.L. di Oristano, di presidi protesici, farmaci e terapie neuroriabilitative, compromettendo il diritto dei pazienti ai quali è stato prescritto e autorizzato il presidio/ausilio e incrinando l’efficacia e l’efficienza del servizio di Assistenza domiciliare integrata (ADI), fondamentale per la corretta gestione sanitaria e assistenziale a domicilio di numerosi pazienti affetti da gravi patologie che necessitano, oltre che di prestazioni sanitarie e assistenziali, di presìdi e ausili adeguati e appropriati rispetto alle specifiche esigenze;

CONSIDERATO che i disservizi sopra descritti riguardano anche pazienti affetti da gravi malattie degenerative, rispetto alle quali la mancata erogazione dei presidi e degli ausili o il ritardo nelle consegne compromette l’efficacia dell’intervento; ciò è dovuto alla mancata costanza della fornitura da parte della farmacia dell’Ospedale S. Martino: medicazioni avanzate, integratori per il trattamento orale della cura delle piaghe da decubito, sostitutivi del pasto, materassi antidecubito di tipo curativo a bolle d’aria e celle indipendenti con rigonfiamento temporizzato delle stesse. Nonostante siano tutti debitamente prescritti dal medico curante e dal medico specialista e previamente autorizzati dal competente ufficio ASSL, non vengono erogati ai beneficiari finali;

RICHIAMATE le seguenti disposizioni nazionali e regionali:
– l’articolo 117, lettera m), della Costituzione prevede che i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali devono essere uniformemente garantiti su tutto il territorio nazionale;
– il capo III degli artt. 3-20 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, concerne i livelli essenziali di assistenza nella assistenza sanitaria distrettuale, e detta norme in materia di assistenza integrativa protesica e nelle cure domiciliari alle persone non autosufficienti affette da malattie croniche;
– il decreto 27 agosto 1999, n. 332 (Regolamento recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del Servizio sanitario nazionale: modalità di erogazione e tariffe);
– il decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 26 settembre 2016, recante “Riparto delle risorse finanziarie del Fondo nazionale per le non autosufficienze per l’anno 2016”:
– il decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 23 novembre 2016, recante “Requisiti per l’accesso alle misure di assistenza, cura e protezione a carico del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, nonché ripartizione alle regioni delle risorse per l’anno 2016”;
– il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 novembre 2017 recante ad oggetto: “Riparto del Fondo per la non autosufficienza per l’anno 2017”;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 56/21 del 20 dicembre 2017 – Programma “Ritornare a casa. Linee d’indirizzo annualità 2018. Programmazione risorse regionali e statali relative al Fondo per la non autosufficienza. Programma attuativo delle assegnazioni statali 2017”;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 60/25 dell’11 dicembre 2018 – Programma “Ritornare a casa. Linee d’indirizzo annualità 2019. Programmazione risorse regionali e statali relative al Fondo per la non autosufficienza. Programma attuativo delle assegnazioni statali 2018”;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 21/22 del 4 giugno 2019 – Linee di indirizzo per l’attivazione di interventi a favore di persone in condizioni di disabilità gravissima di cui all’articolo 3 del decreto ministeriale 26 settembre 2016. Fondo per le non autosufficiente 2017/2018;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 51/49 del 20 dicembre 2007 – Direttive per la riqualificazione delle Cure domiciliari integrate;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 35/17 del 10 luglio 2018 – Linee di indirizzo sui profili assistenziali delle Cure domiciliari integrate (CDI) e delle Cure palliative domiciliari (CPD);

RILEVATO che la domiciliarità delle cura dovrebbe garantire la necessaria assistenza presso il domicilio del paziente, riducendo il ricorso al presidio ospedaliero alle sole situazioni di riacutizzazione;

ATTESO che la domiciliarità delle cure ha anche lo scopo di ridurre gli oneri a carico del Servizio sanitario regionale evitando il ricovero inappropriato, ma senza far gravare sul cittadino gli oneri a carico del Servizio Sanitario come previsto dalla normativa vigente sui Livelli essenziali di assistenza;

CONSIDERATO che le linee di indirizzo per l’anno 2019, approvate con la deliberazione della Giunta regionale n. 60/25 dell’11 dicembre 2018 relative al programma “Ritornare a casa”, prevedono, al penultimo paragrafo, rubricato “Caregiver familiare”, che “il sostegno economico al caregiver familiare sia da considerarsi eccezionale e non possa costituire la normalità nella gestione”, e che la deliberazione della Giunta regionale n. 21/22 del 4 giugno 2019, ai paragrafi 1 e 5, rubricati rispettivamente “Obiettivi” e “Tipologia interventi”, esprime con chiarezza il riconoscimento del lavoro prestato dal familiare caregiver;

RILEVATO che:
– la normativa regionale prevede specifici benefici in relazione a particolari categorie di patologie, meglio note come “leggi di settore”, di cui all’articolo 4 della legge regionale n. 8 del 1999 e all’articolo 1, comma 1, lettera f) della legge regionale n. 9 del 2004, mentre per altre patologie, di rilevante impatto sanitario e sociale, non è previsto alcun beneficio, determinando una forte disparità nel trattamento;
– in relazione alle leggi di settore, già con la legge di stabilità regionale del 2016 era stata prevista una importante rimodulazione delle stesse al fine di garantire rispondenza e coerenza con la normativa nazionale in materia di ISEE, a tutt’oggi rimasta invariata con notevoli ripercussioni sul piano finanziario e con il permanere di evidenti situazioni di disparità nel riconoscimento ed erogazione delle prestazioni e dei benefici;

VISTA la deliberazione della Giunta regionale n. 7/48 del 12 febbraio 2019 dove, fatta eccezione per alcuni elementi meritori, la stessa dovrebbe essere inserita in una cornice ben più ampia individuando le varie patologie a forte impatto sanitario, socio-sanitario e sociale che possono essere gestite in domiciliarità rispetto alle quali prevedere specifici benefici a seguito di appropriata VMD, o prevedendo, per altre, livelli essenziali di assistenza aggiuntivi rispetto a quelli minimi nazionali individuati dalla normativa statale, a seguito di individuazione delle risorse necessarie al loro finanziamento;

RILEVATO che la presente mozione e le ipotesi di rimodulazione delle leggi di settore e della deliberazione della Giunta regionale n. 7/48 del 12 febbraio 2019 sopra richiamata hanno il solo scopo di:
– garantire le prestazioni domiciliari ed i presidi e ausili necessari a coloro che, per specifiche esigenze sanitarie e assistenziali, collegate ad una specifica patologia conclamata, hanno richiesto le cure domiciliari che consentono al servizio sanitario regionale un migliore utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla normativa vigente ed un razionale utilizzo del presidio ospedaliero, evitando l’uso inappropriato del ricovero ospedaliero mediante adeguate prestazioni domiciliari;
– garantire pari dignità ai pazienti affetti da patologie ad elevato impatto sanitario e sociale, evitando dannose discriminazioni nel trattamento, ma fornendo le prestazioni in relazione a precisi criteri, uniformando e omogeneizzando i criteri di accesso ai benefici e alle prestazioni;

RILEVATO altresì che la rimodulazione del sistema attuale necessita di un lavoro notevole che può essere svolto da un gruppo di lavoro costituito specificatamente allo scopo, che dovrà produrre una proposta di rimodulazione complessiva da sottoporre al vaglio dell’Assessore e della Commissione consiliare competente entro il termine di centottanta giorni dalla sua eventuale costituzione;

CONSIDERATO che nelle more della verifica complessiva dell’attuale situazione relativa alle leggi di settore e in relazione ai pazienti affetti da sclerosi multipla, all’urgenza di sanare i gravi disservizi sopra evidenziati che, per analogia, sembra coinvolgere tutti i pazienti inseriti in ADI,

impegna il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità
e dell’assistenza sociale

affinché per il tramite del direttore della ASSL di Oristano e di tutti gli altri direttori delle ASSL regionali:
1) verifichino la regolare fornitura di presidi e ausili agli aventi diritto, con particolare riferimento ai pazienti inseriti in ADI relazionando all’Assessorato regionale competente circa la situazione effettivamente rilevata;
2) adottino, con ogni consentita urgenza i provvedimenti e le azioni necessarie di propria competenza, al fine di assicurare ai destinatari prestazioni qualificate finalizzate al miglioramento della qualità di vita dei pazienti, destinando agli stessi i presidi e gli ausili necessari al loro appropriato trattamento a domicilio.

Cagliari, 17 luglio 2019


La presente mozione è stata approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 5 novembre 2019.

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