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Nota stampa della seduta n. 3 Antimeridiana

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 3
Martedì 16 Aprile 2019 – Antimeridiana

•  Discorso di insediamento del presidente Pais
•  Eletto l’ufficio di presidenza

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con gli adempimenti relativi alla composizione dei gruppi consiliari e degli organi dell’Assemblea.
I nuovi gruppi consiliari, in particolare, hanno eletto i rispettivi presidenti: si tratta di Michele Cossa (Riformatori sardi), Franco Mula (Psd’Az), Desirè Manca (Movimento 5 Stelle), Gian Filippo Sechi (Udc Sardegna), Dario Giagoni (Lega Salvini Sardegna), Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia), Angelo Cocciu (Forza Italia Sardegna), Gianfranco Ganau (Pd), Francesco Agus (Progressisti) e Valerio De Giorgi (Misto).
Ha preso quindi la parola il presidente del Consiglio per rivolgere un intervento di saluto all’Assemblea. Pais ha fatto appello in apertura, citando Grazia Deledda, «allo spirito unitario dei sardi, abitanti di una terra antica soggetta a molte dominazioni ma anche a moti di resistenza e riscatto, inquadrati nella comune aspirazione ad un futuro migliore e nella consapevolezza di rappresentare il prodotto di tante culture».
Per la Sardegna, ha aggiunto, «parla quindi la sua storia e a nessuno può esser consentito banalizzare i temi alti della democrazia e del sociale, dei diritti, del rispetto delle persone e della solidarietà»
Storia e valori che, ha detto ancora Pais, «vanno rimessi al centro dell’azione politica e questo in realtà vuol dire prima i sardi , pensare a quanti vivono la Sardegna, da residenti e non, impegnarsi per costruire una Sardegna aperta ricca di opportunità».
La prima emergenza che siamo chiamati ad affrontare, ha sostenuto ancora il presidente del Consiglio, «è quella del lavoro, dal porto canale di Cagliari alle tante e storiche vertenze industriali dove le ciminiere hanno lasciato in eredità cicatrici sociali profonde ed enormi disastri ambientali, alla recentissima lotta dei pastori che ha riproposto alla nostra attenzione il dramma delle campagne; proprio per ricordare la battaglia dei pastori ho messo sul banco della presidenza il campanaccio al posto della campanella, per significare la volontà di dare la sveglia a che deve rimettere in moto questo comparto primario, non solo per far ripartire l’economia ma per dare una riposta forte al fenomeno dello spopolamento».
Un fenomeno preoccupante che, secondo il presidente, va combattuto soprattutto con la cultura, il rafforzamento dei presidi culturali identitari, una incisiva politica linguistica, «battaglie di civiltà e progresso che sostengo con grande convinzione in quanto proveniente dalla città di Alghero, comunità che si è sempre distinta per la tutela della lingua catalana e delle sue tradizioni».
Riferendosi alla legislatura appena iniziata, Pais ha auspicato che sia davvero costituente, capace di superare le divisioni che hanno impedito la riforma dello Statuto ed il rinnovamento dell’Autonomia regionale. Come sardo e come presidente dell’Assemblea, ha continuato il presidente del Consiglio, «mi sento particolarmente impegnato, anche come esponente del più grande partito federalista italiano – la Lega di Matteo Salvini – in tutte le iniziative per il rilancio della nostra specialità, del confronto con lo Stato per dare alla Sardegna i poteri necessari per vincere le sfide dei nostri tempi, per nuove leggi regionali in materia statutaria ed elettorale».
Nello stesso tempo, ha affermato inoltre il presidente, «occorre ridisegnare la presenza degli Enti locali sul territorio, restituendo ruolo e funzione agli enti intermedi e riequilibrare gli assetti fra Sud e Nord dell’Isola con l’istituzione della Città Metropolitana di Sassari, respingendo la visione di una Sardegna a due velocità e due opportunità, ed affermando invece una visione di insieme per valorizzare tutti i territori».
Affrontando alcuni temi di attualità, Pais si è soffermato su storiche questioni insolute come energia, trasporti, lamentando fra l’altro che la Sardegna paga la bolletta energetica più alta d’Italia e ricordando che la Regione ha purtroppo perduto il controllo delle politiche del credito. Con un particolare riferimento al problema dei trasporti ha poi definito l’esempio emblematico di una continuità mancata quello dell’aeroporto di Alghero, «periferia della Regione che a breve termine dovrà ripartire».
Il pensiero del presidente del Consiglio si è poi rivolto ai giovani sardi, che devono tornare ad essere «liberi di andare e di tornare» ed al ragazzo algherese di 18 anni recentemente ucciso «per il quale siamo tutti colpevoli», assicurando il massimo sforzo della Regione per costruire una «grande scuola sarda». Alle imprese, Pais ha garantito «risposte puntuali» nell’esclusivo interesse dei sardi, in materia di edilizia, ricettività, artigianato e turismo «con nuove regole chiare su urbanistica e paesaggio e meno burocrazia.
Con un’altra citazione, Pais ha poi ricordato la difficile esperienza del giovane oristanese Paolo Palumbo, il malato di Sla più giovane di’Europa «che vuole vivere, avere un futuro ed essere chiamato papà», simbolo di una «battaglia di vita di tanti malati sardi 50.000 dei quali rinunciano alle cure soprattutto per cause economiche e la lunghezza delle liste d’attesa». Sulla sanità non è, a giudizio del presidente, «il tempo delle polemiche ma quello di agire con tempestività e decisione».
Avvinandosi alla conclusione, il presidente del Consiglio ha ribadito la volontà di svolgere il suo compito con umiltà e passione, assicurando il pieno esercizio del mandato a tutti i consiglieri, con una attenzione particolare alle donne impegnate nella battaglia per una vera parità, ai volontari, alle forze dell’ordine, alle compagnie barracellari della Sardegna. Immagino un mandato condotto in maniera innovativa, ha precisato, «meno di forma e più di sostanza, con norme che avvicinino i cittadini alle Istituzioni ed alla buona politica».
Dopo aver ricordato la preziosa eredità dell’insegnamento ricevuto dai propri genitori, il presidente ha concluso con la frase di un salmo: «Stà lontano dal male e fai il bene ed avrai sempre una casa».
Il Consiglio ha proceduto quindi all’elezione dei componenti dell’ ufficio di presidenza: 2 vice presidenti, 3 questori ed un segretario. (Af)
L’Aula ha eletto i vicepresidenti, gli onorevoli Giovanni Antonio Satta (Riformatori) e Piero Comandini (Pd). Hanno riportato sette voti anche l’on. Roberto Li Gioi (Cinque stelle) e uno l’on. Oppi (Udc).
Il presidente Pais ha chiamato poi l’elezione dei questori. L’Aula ha eletto gli onorevoli Giorgio Oppi (Udc, 35 voti), Gianfranco Lancioni (Psd’Az, 35) e Antonio Piu (Progressisti, 16).
Segretario è stato proclamato eletto l’on. Emanuele Cera (Forza Italia, 33 voti). Al termine il presidente Pais ha dichiarato conclusa la seduta.
Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.(Cg)

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