Nota stampa della seduta n. 12

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 12
Martedì 25 Giugno 2019

•  Approvato il Disegno di legge per interventi a favore dei lavoratori ex Sardinia Green Island. Keller, Vesuvius, Ottana Polimeri, Ottana Energia e S&B Olmedo
•  Approvato l’Ordine del giorno (Lai e più) “sulla nomina della Commissione d’inchiesta sul perdurare dello stato di insolvenza economica dell’Aias nei confronti dei propri dipendenti, sulla qualità dei servizi e la tutela dei diritti dei lavoratori
•  Il Consiglio è convocato a domicilio

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito il presidente ha comunicato la costituzione della Giunta per il Regolamento. Completata inoltre la composizione della Giunta per le elezioni, che sarà presieduta dal vice presidente del Consiglio Giovanni Antonio Satta, e della commissione per la Biblioteca, che sarà guidata dall’altro vice presidente dell’Assemblea Piero Comandini.
Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere Ignazio Manca ha brevemente ricordato la figura dell’avvocato sassarese Dino Milia recentemente scomparso, ex consigliere regionale e parlamentare, oltre che presidente della Dinamo Basket di Sassari. Il presidente Pais ha poi annunciato per la prossima settimana una commemorazione formale del Consiglio, alla presenza della famiglia dell’avv. Milia.
Sempre sull’ordine dei lavori, il consigliere Piero Comandini (Pd) ha ribadito la sua richiesta della presenza in Aula del presidente della Regione Christian Solinas per riferire sulla vertenza del porto canale, sulla quale è in programma proprio domani un importante incontro a Roma.
Ancora sull’ordine dei lavori il consigliere dei Progressisti Francesco Agus si è associato alla richiesta, sollecitando inoltre la nomina del vice presidente della Regione prevista dallo Statuto. Il consigliere ha lamentato inoltre che, in occasione delle recenti designazioni disposte dal presidente, non tutti i capigruppo sono stati avvisati con la necessaria tempestività.
In riferimento alla presenza in Aula del presidente della Regione il presidente Pais ha chiarito che il governatore, trattenuto da improrogabili impegni istituzionali, ha delegato la trattazione dell’argomento all’assessore del Lavoro Alessandra Zedda.
Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Disegno di legge 17/A – Giunta regionale che, modificando una parte della Legge Finanziaria 2019, prevede interventi a favore dei lavoratori ex Sardinian Green Island, Keller, Vesuvius, Ottana Polimeri, Ottana Energia ed Sardabauxiti di Olmedo.
Illustrando il provvedimento il presidente della commissione Alfonso Marras (Riformatori) ha affermato che, fra le finalità condivise, ci sono quella di indennizzare i lavoratori destinatari di procedure di licenziamento favorendone la rioccupazione, garantire quanti non hanno trovato opportunità di reimpiego al termine del periodo di blocco aziendale ed infine, come nel caso di Ottana Energia, proteggere i lavoratori con ammortizzatori sociali in scadenza.
Per la Giunta l’assessore del Lavoro Alessandra Zedda ha ricordato che, con la normativa vigente, ci sarebbe stato un blocco delle risorse disponibili ed un periodo di azione troppo limitato, per cui si sono introdotti elementi correttivi che consentiranno in alcuni casi di proteggere quote di lavoratori fino al 2020, rideterminando inoltre la stessa definizione giuridica dello stato di disoccupazione. Nella seconda parte della legge, ha aggiunto, c’è la novità di misure adeguata per gli ex Ila ed ex Alcoa che non avevano alcuna forma di sostegno, a testimonianza del fatto che crediamo in una politica non di assistenza ma di mantenimento di un legame con mondo del lavoro in attesa di progetto di rilancio. Il provvedimento interessa complessivamente 630 unità.
Per dichiarazione di voto, il consigliere Piero Comandini del Pd ha ringraziato sia l’assessore Zedda che la Giunta per primi provvedimenti, legati al lavoro fatto nella precedente legislatura, sia in materia di urbanistica con la proroga del c.d. Piano casa che ora con una legge sul lavoro. Alla legge sono state apportate significative modifiche tecniche per proteggere alcune aliquote di lavoratori, ha sottolineato Comandini, ma questo è avvenuto all’interno di un impianto comunque molto solido e di un indirizzo generale finalizzato alla ricerca di possibili acquirenti, un punto sul quale chiediamo alla Giunta un impegno preciso.
Successivamente il Consiglio ha approvato con 53 voti il passaggio della legge agli articoli.
Intervenendo sull’art 1 per dichiarazione di voto, il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha messo l’accento sul fatto che si tratta di interventi di qualità decisi dalla precedente amministrazione. Sul piano procedurale, ha però osservato, non va taciuto che il provvedimento è arrivato in commissione Bilancio senza copertura finanziaria, fatto segnalato dagli uffici che ne hanno chiesto anzi la riscrittura. Il problema è stato poi risolto dall’assessore Zedda, ha detto ancora il consigliere, che ha fatto le opportune correzioni aumentando anche la dotazione finanziaria: tuttavia è una prassi sbagliata, se di prassi si tratta, contraria alla Costituzione.
Il presidente della commissione Bilancio Paolo Truzzu, chiarendo di volersi rivolgere “a chi non vuol capire”, ha parlato di un episodio accaduto tante altre al volte risolto correttamente dalla commissione con un parere condizionato. Oggi, ha concluso, la legge ha piena copertura e, questo è vero, segna una continuità con il lavoro portato avanti dal centro sinistra nella precedente legislatura.
Successivamente il Consiglio ha approvato all’unanimità tutti i 4 articoli della legge.
Prima del voto finale, il consigliere del Pd ha presentato con altri un ordine del giorno nel quale si impegna la Giunta a favorire e sostenere le azioni di rilancio delle aziende in crisi, valorizzando conoscenze esperienze e professionalità maturate dai lavoratori.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha chiesto una breve sospensione dei lavori per verificare la possibilità di arrivare ad un ordine del giorno unitario.
Alla ripresa dei lavori, esprimendo il parere della Giunta, l’assessore dell’Industria Ania Pili ha dichiarato che, sulle vertenze all’attenzione del Consiglio, è in corso il lavoro congiunto di diversi assessorati per rilanciare le attività in crisi. L’assessore ha poi fornito alcune informazioni di dettaglio, sia sulla Keller, per la quale è stato chiesto la riapertura del tavolo tecnico presso il ministero in modo da poter valutare le due proposte pervenute, che su Ottana e Porto Torres per il rispetto degli accordi di programma, e Portovesme dove il discorso è ancora aperto perché i Sindaci dei Comuni interessati hanno lamentato di non essere stati adeguatamente coinvolti nei programmi di rilancio. L’esponente dell’Esecutivo si è dichiarata infine a favore dell’ordine del giorno.
Per l’assessore del Lavoro Alessandra Zedda l’azione qualificante che si sta portando avanti riguarda il potenziamento delle politiche attive del lavoro, con le quali si sta cercando di attrarre nuovi investitori ed accelerare i tempi del recupero di molte aziende in crisi, anche con altre misure di supporto che saranno attivate a breve.
Per dichiarazione di voto, il consigliere dell’Udc Oppi ha auspicato che l’ordine del giorno sia sottoscritto da tutto il Consiglio, puntualizzando che nel caso di Portovesme le comunità hanno ragione a sentirsi escluse perché sono stati messi da parte quanti hanno veramente lottato per far ripartire Alcoa.
La seduta è stata nuovamente sospesa.
Alla ripresa dei lavori, l’ordine del giorno Comandini e più è stato integrato con un riferimento più specifico alla salvaguardia delle esperienze professionali maurati dai lavoratori delle aziende in crisi.
Il consigliere Comandini, come primo firmatario, ha detto di accogliere le integrazioni proposte.
L’ordine del giorno è stato quindi approvato all’unanimità con 54 voti e, subito dopo, il Consiglio ha espresso il voto finale sulla legge, con 52 voti. (Af)
Il parlamento sardo è poi passato all’esame della proposta di istituzione di una Commissione d’inchiesta sullo stato di insolvenza dell’Aias, ai sensi dell’articolo 125 del Regolamento del Consiglio regionale. L’on. Eugenio Lai (Leu) ha illustrato a nome di tutta l’opposizione la proposta e ha detto: «I diritti dei lavoratori sono negati in questo momento per quanto riguarda gli stipendi mensili ed è ancora più importante andare a verificare la situazione a seguito del tavolo attivato in Prefettura e delle dichiarazioni dell’assessore Nieddu in commissione Sanità. Vogliamo certezza sui crediti che Aias ha verso la Regione e vogliamo sapere se è vero che l’Aias ha presentato soltanto il bilancio 2017. Vogliamo poi chiarezza sui servizi offerti e sulla situazione dei lavoratori, diretti e indotti. Non è dignitoso nemmeno che la nostra classe politica si trovi in questa condizione: dimostriamo che noi stiamo tra la gente e la difendiamo».
Per l’on. Annalisa Mele (Lega), di parere opposto, «è stupefacente che si chieda di istituire una commissione di inchiesta. Dove eravate in questi anni? E cosa facevate? Perché dovremmo verificare noi quel che dovevate verificare voi? E’ davvero incredibile».
L’on. Oppi (Udc) è intervenuto: «Più volte in questi anni abbiamo chiesto all’assessore Arru di fare chiarezza e farci conoscere l’esatta situazione e questo non è mai accaduto. Non dobbiamo dimenticare che in più di una circostanza l’Aias ha sostituito il servizio sanitario pubblico ed è per questo che non si può svolgere un’indagine su un soggetto privato come l’Aias. Noi possiamo invece indagare in questa commissione sui rapporti tra Aias e l’assessorato alla Sanità».
Ha preso poi la parola, rafforzando il concetto appena espresso, l’on. Valerio De Giorgi (Fortza Paris), secondo cui «non è possibile attuare parti della richiesta e in particolare non è possibile verificare atti privati perché il Consiglio non ne ha il potere. Chiedo pertanto un parere sulla legittimità della istituzione di questa commissione d’inchiesta».
Per Leu ha preso la parola l’on. Daniele Cocco, che ha affermato la necessità di «andare a fondo e chiarire tutto. Dobbiamo intervenire per chiarire qual è la prospettiva di vita e quali sono i diritti dei lavoratori Aias. A nulla serve recriminare verso il passato e guardarsi sempre indietro: dobbiamo chiudere in maniera positiva questa vertenza e la commissione di inchiesta dovremmo chiuderla tutti, non per istituire un tribunale ma per conoscere i dati. Se in passato non sono arrivate le risposte questo non significa che non possano arrivare ora».
Il presidente Pais ha messo in votazione la richiesta di sospensione avanzata dall’on. De Giorgi della proposta di istituzione della commissione di inchiesta.
Prima di procedere al voto, su richiesta di alcuni consiglieri la seduta è stata sospesa per alcuni minuti. (C.C)
Alla ripresa dei lavori il presidente Pais, ha concesso la parola al consigliere De Giorgi (Misto) che ha ritirato la richiesta di sospensiva con l’introduzione della specifica che l’istituenda commissione d’inchiesta potesse richiedere documentazione e quant’altro necessario, soltanto in riferimento ai fondi pubblici introitati dall’Aias.
Il capogruppo dei Riformatori, Michele Cossa, ha avanzato quindi la richiesta di interruzione dei lavori dell’Aula che dopo una breve discussione, alla quale hanno preso parte i consiglieri Agus, Piu, Lai, Corrias e Mula, è stata approvata a maggioranza.
Il presidente Pais ha quindi comunicato il rinvio a domani della convocazione dell’ufficio di presidenza in programma alle 16; confermato la convocazione delle commissioni Sesta e Seconda in seduta congiunta alle 15 per svolgere alcune audizioni, ed ha dichiarato sospesi i lavori del Consiglio fino alle 16. (A.M.)

La seduta pomeridiana è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha ripreso l’esame dell’ordine del giorno con il dibattito riguardante l’istituzione di una commissione di inchiesta sull’Aias.

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori), dopo aver ricordato che la vicenda Aias è una costante del dibattito degli ultimi anni in Consiglio regionale, ha affermato che la commissione è un atto dovuto in base al regolamento e questo non è in discussione. Piuttosto, ha precisato, bisogna riflettere sulla opportunità e forse in questo momento l’opportunità non c’è, perché il tema della commissione riguarda documenti che possono essere acquisiti e che l’assessore della Sanità in parte ha già fornito, a differenza di quanto accaduto nella precedente legislatura. E’sbagliato, ha ammonito Cossa, dividersi in opposte tifoserie su un problema così delicato perché la situazione probabilmente è frutto di inadempienze reciproche ed il Consiglio deve quindi mettersi al di sopra delle parti per occuparsi esclusivamente della tutela dell’interesse pubblico e degli utenti; sotto questo profilo, la commissione della Sanità ha tutti gli strumenti per intervenire, anche perché di commissioni se ne sono fatte tante a cominciare da quella sull’applicazione delle leggi regionali che ha dato risultati molto problematici nel senso che molte leggi della Regione sono disapplicate dalla stessa Regione. La commissione, così com’è, è insomma una clava da usare con molta attenzione.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, nel condividere i contenuti dell’intervento di Cossa, ha ammonito i componenti della costituenda commissione a non prestarsi a strumentalizzazioni spiegando che gli stessi operatori dell’Aias hanno la speranza di risolvere i loro problemi, che oggettivamente esistono, in un altro modo. In questi anni, ha aggiunto, la struttura ha svolto un ruolo importante che rischiamo di svilire con la stessa istituzione della commissione, un organismo che alla fine metterebbe sotto accusa la stessa Regione per non aver vigilato adeguatamente sia sul servizio che sulla spesa di importanti risorse pubbliche.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha messo l’accento sul fatto che l’istituzione della commissione di inchiesta arriva dopo una lunga serie di interventi del Consiglio. La realtà, ha proseguito, è quella di ritardi negli stipendi fino a 9 mesi, una situazione che la Regione ha cercato di tamponare anche con misure di emergenza come quella della costituzione di una nuova società in grado di fare fronte agli impegni dell’Aias. Nei fatti, ha detto ancora, la commissione ha il compito di fare chiarezza perché è vero che l’assessore Nieddu ha fornito molti dati ma è anche vero che ne mancano molti altri; non c’è nessuna partigianeria né alcuna finalità persecutoria ed è chiaro che noi siamo dalla parte dei lavoratori, questo non significa essere contro l’azienda fermo restando che quest’ultima dovesse avere ragione, saremmo i primi a chiederne conto alla Regione.

Il capogruppo del M5S Desirè Manca ha detto che è difficile sedersi in queste poltrone avendo accanto sinistra e destra che si scambiano accuse di non aver fatto abbastanza, perché il dato vero è che la situazione non si è risolta mentre noi consiglieri riceviamo regolarmente un ottimo stipendio di quasi 8000 euro ed altri vivono condizioni di enormi difficoltà. Abbiamo il dovere di risolvere questa situazione, ha esortato, utilizzando tutti gli strumenti disponibili e la commissione è uno di questi; non siamo un’aula di tribunale ma abbiamo comunque il dovere di vigilare e controllare sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche e sul rispetto dei contratti.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni, dicendosi preoccupato per l’atteggiamento di chi prende 8000 euro al mese e mistifica la realtà, ha messo in luce che la commissione ha fondamenta pretestuose perché non riguarda soggetti privati; di qui le nostre tante perplessità rispetto ad un passato in cui qualcuno ha dormito per molti anni. Non vogliamo una caccia alle streghe, ha concluso, ma accettiamo la sfida per avere risposte e trasparenza.

Il consigliere dei Progressisti Francesco Agus, premettendo che nessuno ha mai pesato di mettere in piedi un tribunale o una polizia parallela ha chiarito che la commissione ha poteri di inchiesta limitatamente agli atti interni dell’amministrazione regionale e delle sue partecipate, un ambito che giustifica l’intervento del Consiglio perché l’Aias ha usufruito in questi anni di trasferimenti regionali di oltre 100 milioni di euro. Il Consiglio, ha continuato, ha anche approvato nel 2017 un ordine del giorno ed altri atti di indirizzo, fra i quali una clausola risolutoria dei contratti pubblici in caso di mancato pagamento degli stipendi. Siamo di fronte ad una vicenda complessa, ha aggiunto, dove non c’è solo un debito storico ma uno più recente che si è consolidato nonostante la Regione da un certo momento abbia cominciato a pagare con grande puntualità, inoltre è in corso una accurata analisi dei crediti e dei bilanci che, da una parte, fa emergere una discrepanza fra la posizione di azienda e quella delle reali dimensioni del debito che non giustificano i ritardi. E’proprio su questo, ha concluso, che deve indagare la commissione, con un iter chiaro e tempi definiti.

A nome della Giunta l’assessore della Sanità Mario Nieddu ha ribadito l’impegno dell’Esecutivo per risolvere una situazione che viene da lontano e presenta problemi mai risolti e forse aggravati per i pazienti nonostante l’abnegazione dei lavoratori. Senza voler fare polemiche, ha poi avvertito, è strano che si manifesti adesso la volontà di istituire una commissione di inchiesta la quale, casomai, dovrebbe interrogarsi anche sul passato per arrivare alla radice radici dei problemi, per questo ho qualche perplessità. C’è una interlocuzione aperta, ha ricordato Nieddu, che vede l’assessorato in posizione terza fra Ats e lavoratori, è attivo tavolo tecnico, ci sono anche indagini in corso della Guardia di Finanza ma una cosa è certa: noi per la prima volta abbiamo dato bilanci veri che stiamo spulciando pagina per pagina perché vogliamo pagare il nostro debito ma non un centesimo di più.

Il presidente Pais ha poi dato notizia di un ordine del giorno contenente la delega a lui stesso di nominare i componenti della commissione.

Per dichiarazione di volto il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu, dopo aver condiviso buona parte delle argomentazioni del collega Cossa, ha auspicato una riflessione sulla reale incidenza delle commissioni di inchiesta che non si fanno come si dovrebbe nell’interesse del popolo sardo, tuttavia il problema di oggi è garantire un diritto dei consiglieri.

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha annunciato la sua astensione perché, da un lato, va bene tenere divisi i temi delle commissioni di inchiesta e dell’Aias ma dall’altro va sottolineata una carenza di appropriatezza dello strumento che rischia di alimentare divisioni senza peraltro risolvere il problema degli stipendi arretrati che è in mano alla magistratura.

Il consigliere Francesco Agus (Progressisti), favorevole, ha ricordato che nella scorsa legislatura era stata indicata una via d’uscita ed in questa si è scelto legittimamente di cambiare direzione; ora però bisogna assumersene le responsabilità.

Il consigliere Stefano Tunis (Sardegna 20/20), contrario, ha lamentato che la commissione è un surrogato di ciò che serve, uno strumento riduttivo non rivolto alla soluzione di un problema ma a cavalcarne l’emotività pur essendo circoscritto ad alcuni aspetti di carattere amministrativo, dimenticando quando l’azienda ha dato alla sanità sarda; un esercizio di demagogia che non produce nulla.

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, che si asterrà, ha ribadito la sua convinzione che la commissione non si potesse istituire ed in ogni caso non risolverà niente e soprattutto non racconterà tutta la verità, cioè che si volevano smantellare molte strutture per fare spazio alla società Kos del gruppo De Benedetti. Servono rigore e capacità, ha concluso, per superare divisioni che purtroppo esistono anche fra i lavoratori.

Per Leu, il capogruppo Daniele Cocco è tornato sulla definizione di commissione d’inchiesta, che non è un tribunale ma rappresenta la necessità di vedere carte che non abbiamo mai visto; Aias ha dato risposte importanti alla sanità sarda ma questo non giustifica tutto, nemmeno le dichiarazioni dell’assessore che prima dice di non volere polemiche ma poi accusa l’opposizione, dimenticando che il lavoro della commissione ed il suo non sono in contrasto.

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione l’ordine del giorno che il Consiglio ha approvato con 38 voti favorevoli, 2 contrari ed 11 astenuti.

Al termine dello scrutinio il Consiglio ha iniziato l’esame del punto successivo all’ordine del giorno, riguardante la riclassificazione del porto di Arbatax. Sul punto, il presidente Pais, rilevata l’assenza dell’assessore dei Trasporti Giorgio Todde, impegnato in un incontro a Roma (mentre era presente nella seduta antimeridiana), ha proposto all’Assemblea di non proseguire, perchè poco proficuo.

Il consigliere Salvatore Corrias (Pd), primo firmatario della mozione, ha sostenuto la necessità di privilegiare i temi rispetto alla procedure ed ha proposto di tenere il dibattito.

Il presidente Pais ha replicato che l’assessore Todde ha depositato una risposta scritta, confermando la sua opinione di rinviare la discussione per consentire un dibattito più completo.

Il consigliere Corrias, pur prendendo atto dello zelo dell’assessore, ha confermato la sua posizione.

Il consigliere di Forza Italia Angelo Cocciu ha proposto invece il rinvio, anche in considerazione dell’impegno profuso dallo stesso assessore e dal presidente della Regione sul problema dei trasporti, con particolare riferimento alla vicenda di Air Italy.

Il presidente Pais ha precisato che, oltre alla ragioni di opportunità, il rinvio trova fondamento anche nella prassi seguita dal Consiglio di non discutere mozioni in assenza degli assessori competenti.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, considerando i ripetuti rinvii dello stesso argomento e la presenza di una risposta scritta dell’assessore, si è pronunciato per la prosecuzione della discussione. (Af)

L’on. Saiu (Lega) ha invitato l‘Aula a riproporre il dibattito alla presenza dell’assessore ai Trasporti, “in modo che il dibattito sulla mozione sia ricco e completo. Almeno in questo caso troviamo una posizione comune”.

Il capogruppo sardista Franco Mula si è invece detto disponibile alla discussione immediata: “Non abbiamo nulla da nascondere, figurarsi”.

Di seguito il presidente Pais ha ribadito la richiesta di discutere le mozioni sempre alla presenza degli assessori competenti. L’on. Salvatore Corrias (Pd) ha ribadito la richiesta di poter presentare la mozione, visto che si tratta di un atto all’ordine del giorno.

Per l’on. Oppi (Udc) “per il futuro è meglio mettere poche mozioni all’ordine del giorno e quando si ha la certezza di poterle discutere”.

Il consigliere del Pd Roberto Deriu ha rimarcato “l’assenza di rappresentanti qualificati della Giunta in occasione del dibattito. E il problema è che oggi questo dibattito non si può tenere, anche per assenza del vicepresidente della Regione che non è stato nominato. La normalità è che ci devono essere qui le persone competenti. E non ci sono”.

Per l’on. Agus (Progressisti) “i lavori d’Aula si organizzano e non si subiscono. Qui siamo al secondo slittamento, che rischia di diventare qualcosa di offensivo per chi è a casa e aspetta risposte ai suoi problemi. Non si può organizzare in modo dozzinale il lavoro dell’Aula. Il presidente della Regione deve partecipare alle sedute del Consiglio e nominare anche un vice”.

Il presidente Pais ha replicato affermando che “i lavori dell’Aula sono stati organizzati in modo da approvare come primo punto all’ordine del girono il tema delle garanzie di reddito a 600 lavoratori. Mi sembra che sia più importante rispetto al porto di Arbatax, con tutto il rispetto”. Della stessa opinione anche l’on. Tunis (Sardegna 20/20) e l’on. Giovanni Satta (Psd’Az), secondo cui “l’assenza dell’assessore è dovuta da forza maggiore e dunque è del tutto ovvio, come in passato, che in questi casi si debba rinviare la mozione”.

Al termine del dibattito il presidente Pais ha comunicato il rinvio della mozione ad altra seduta e ha chiuso i lavori del Consiglio, che sarà convocato a domicilio. (c.c.)

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