Mozione n. 25

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 25

COMANDINI – GANAU – MORICONI – CORRIAS – DERIU – MELONI – PIANO – PISCEDDA – COCCO in riferimento alla direttiva n. 2014/94/UE, sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, e sulla forte preoccupazione in merito alle dichiarazioni del sottosegretario al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sulla paventata ipotesi della bocciatura del progetto che prevede la realizzazione della dorsale gas in Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– il 22 ottobre 2014 viene emanata la direttiva n. 2014/94/UE, sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi. La direttiva stabilisce un quadro comune di misure per la realizzazione nell’Unione di infrastrutture nei trasporti per i combustibili alternativi, allo scopo di ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale. La direttiva stabilisce requisiti minimi per la costruzione dell’infrastruttura per i combustibili alternativi, inclusi i punti di ricarica per veicoli elettrici e i punti di rifornimento di gas naturale (GNL e GNC) e idrogeno, da realizzare in base ai quadri strategici nazionali degli Stati membri;
– la comunicazione (COM[2015]80 final) del febbraio 2015 ribadisce l’obiettivo di una Energy Union che fornisca ai consumatori europei energia sicura, sostenibile e a prezzi competitivi, mantenendo al centro una ambiziosa politica sul clima;
– la Strategia dell’Energy Union si basa sull’integrazione di cinque dimensioni:
– sicurezza energetica, solidarietà e fiducia reciproca, basate su diversificazione delle fonti, dei fornitori e delle rotte di approvvigionamento (con particolare attenzione al gas naturale e a quello liquefatto), sulla stretta cooperazione fra gli operatori nazionali dei Sistemi di trasporto e trasmissione (ENTSO) nel fronteggiare situazioni di crisi e gestire i sistemi di stoccaggio, sul rafforzamento della proiezione internazionale dell’UE nei confronti dei propri partner energetici;
– un mercato energetico pienamente integrato, facilitato dal rafforzamento delle infrastrutture di rete e delle possibilità di scambio transfrontaliero (anche bidirezionale) di elettricità, gas e petrolio, dall’integrazione dei mercati regionali, da una maggiore 2 | 28 concorrenzialità ed apertura dei mercati nazionali ad operatori di altri Paesi e da regolamenti che consentano l’empowerment dei consumatori;
– efficienza energetica per moderare la domanda attraverso un rafforzamento degli obiettivi di efficienza energetica (dal 27 per cento al 30 per cento al 2030) soprattutto in settori chiave come le prestazioni degli edifici (per il riscaldamento e il raffrescamento) il rafforzamento delle iniziative a livello locale (smart city) e l’efficientamento nei trasporti (standard emissivi degli autoveicoli e dei combustibili, shift modale);
– decarbonizzazione dell’economia, con i già citati impegni della riduzione delle emissioni di gas serra del 40 per cento e l’incremento delle rinnovabili ad almeno il 27 per cento dei consumi finali lordi, ed uno sforzo per una migliore integrazione e valorizzazione di tali fonti soprattutto nel sistema elettrico;
– ricerca, innovazione e competitività per sostenere la leadership europea nell’ambito delle tecnologie a basse emissioni di carbonio (rinnovabili, efficienza energetica, sistemi di stoccaggio dell’energia, CCS e nucleare) e coinvolgere i cittadini nella transizione energetica verso un’economia low carbon;
– la transizione energetica per la Sardegna è iniziata con la firma, il 29 luglio 2016, del “Patto per la Sardegna” tra Regione e Governo, il progetto, confluito nella Strategia energetica nazionale, prevede un impegno economico da parte del Governo di 1 miliardo e 578 milioni di euro, di cui 228 milioni di euro all’interno dell’Accordo di programma quadro e 1 miliardo e 350 milioni di euro di risorse aggiuntive destinate alla realizzazione delle infrastrutture;
– oltre alla metanizzazione, il Patto prevede anche altri interventi in materia energetica, si pensi solo ai 30 milioni di euro che saranno stanziati per la trasformazione del sistema energetico isolano verso una configurazione integrata e intelligente. Altri 14 milioni di euro saranno destinati al completamento dell’impianto di energia solare e alla realizzazione di mini centrali idroelettriche, ed infine, 15 milioni di euro saranno disponibili per la mobilità elettrico e le Smart City.

PREMESSO ulteriormente che la Sardegna, per decenni, ha subito un trattamento iniquo sul fronte energetico, visto che è l’unica regione d’Italia a non avere il metano, con una plusvalenza di costi che ammonta ogni anno a circa 400 milioni di euro a carico di imprese e famiglie;

RITENUTO che i sistemi alternativi di distribuzione, proposti dal sottosegretario al MISE, sono impraticabili:
– i camion che trasportano il gas liquido in giro per la Sardegna sono sicuramente antieconomici e vanno contro ogni logica in termini di rispetto e tutela ambientale;
– il cavo Sardegna-Sicilia non sarà mai pronto entro il 2025;
– inoltre, sarebbe utile solo alla Sicilia che deve esportare energia in surplus, ne usufruirebbe solo Terna e non l’intera Sardegna, il tutto ad un costo di circa 3 miliardi di euro;

APPRESO che l’Autorità di regolazione per l’energia reti e ambiente (ARERA), con uno strumento tecnico, sta cercando di bloccare gli investimenti che si stanno realizzando, sia per quanto riguarda le reti di distribuzione che collegano i 33 bacini e i comuni, costo di circa 2 miliardi di euro, sia per quanto riguarda la realizzazione della dorsale in Sardegna, costo di circa 1,3 miliardi di euro, infrastruttura necessaria per portare a compimento il processo di metanizzazione dell’Isola;

SOTTOLINEATO che lo strumento tecnico ha un volere fortemente incisivo in quanto definisce le linee guida sul sistema energetico nazionale per il quinquennio 2020/2025, il punto centrale è la previsione di un ambito tariffario separato per la Sardegna, questo significherebbe che nell’Isola il metano avrebbe una tariffa maggiore rispetto al resto del Paese, le bollette dei sardi sarebbe decisamente più pesanti, strategia questa per far ricadere il costo dell’infrastruttura interamente sui sardi;

CONSIDERATO che la metanizzazione dell’Isola è uno dei punti più qualificanti del Patto per la Sardegna, e la sua realizzazione oltre che creare nuove opportunità di lavoro, contribuirà allo sviluppo economico della Sardegna; inoltre, nel Patto per la Sardegna, si prevede una tariffa unica su tutto il territorio nazionale così da far ricadere il costo per la realizzazione dell’infrastruttura sull’intera collettività;

PRECISATO che:
– l’obiettivo che la Sardegna vuole raggiungere è duplice, la diffusione di best practice per il rispetto dell’ambiente e un’economia che integri gli aspetti sociali ed economici; quindi, per quanto riguarda la transizione energetica della Sardegna, oltre alla completa decarbonizzazione, si deve fare in modo che i porti dell’Isola ritornino ad essere un punto di riferimento strategico per i traffici marittimi nel Mediterraneo che dal 2021 potranno usare soltanto GNL; risparmio in termini di costi dell’energia sia per le imprese che per i cittadini ed infine, un forte incremento di posti di lavoro, sia di lavoratori impegnati direttamente nei cantieri sia quelli dell’indotto;
– il 17 giugno 2019 è il termine ultime entro il quale si possono presentare le controdeduzioni per convincere l’Autorità a rivedere la propria posizione,

impegna il Presidente della Regione

1) ad intervenire, con le autorità competenti affinché, in previsione della graduale decarbonizzazione prevista per il 2025, vengano adeguate le scadenze previste alla situazione del nostro sistema energetico evitando che la chiusura delle centrali a carbone trovi la Sardegna priva di soluzioni energetiche alternative;
2) affinché metta in atto, in sinergia con le parti interessate, la possibilità di inserire, nel Piano nazionale di energia e clima, in corso di definizione, il regime agevolato in scadenza al 21 dicembre 2020 per il quale, per il momento, non si sono trovate soluzioni alternative, che circa una ventina di imprese energivore sarde utilizzano;
3) ad intervenire in maniera incisiva nei confronti del Governo, per garantire la conclusione con successo del progetto di metanizzazione della Sardegna, punto cardine del “Patto della Sardegna” siglato nel 2016 tra Regione e Governo, così da garantire all’Isola un’opportunità di sviluppo e competitività.

Cagliari, 5 giugno 2019

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