CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
------------------------------------
Nota stampa
della seduta n. 246 del 24 ottobre 2006
------------------------------------
Modifica dell'articolo 8 dello Statuto (entrate) e articolo 102 della Finanziaria dello Stato: continua la discussione in Consiglio. La parola ai capigruppo
Cagliari, 24 ottobre 2006 - Prosegue con gli interventi dei capigruppo, e sotto la presidenza prima del vice presidente Eliseo Secci, poi del presidente Giacomo Spissu, la discussione sulla Risoluzione (n°6/19 esitata dalla 3^ Commissione) concernente le modifiche all'articolo 8 dello Statuto speciale.
Un lungo dibattito che si sta protraendo ben oltre il previsto dato il tema di estrema importanza; la Risoluzione dovrebbe dare, infatti, via libera alla riscrittura dell'art. 8 dello Statuto sardo che verrebbe introdotta da un articolo della legge Finanziaria dello Stato (art. 102). In particolare, come è noto, aumenterebbero le entrate regionali attraverso modifiche alle percentuali di competenza di IVA e Irpef nelle intenzioni determinerebbe notevoli vantaggi per l'isola sia immediatamente (con compensazioni per i mancati nuovi introiti negli ultimi tre anni) e sia a regime a partire dal 2010. La seduta del pomeriggio ha avuto un prologo di carattere regolamentare in quanto il consigliere Mario Floris (Misto - Uds) ha espresso forti riserve sulla "sconvocazione" di alcune commissioni i cui lavori erano previsti per oggi ed il conseguente rinvio ai prossimi giorni, ritenendo irrituali e non condivisibili per regolamento tali atti. Il presidente di turno ha ricordato che già in passato ciò è avvenuto senza alcuna eccezione da parte di alcuno. Sull'argomento è seguito un breve scambio di battute polemiche fra l'on. Floris e la presidenza.
Il dibattito è quindi rientrato nell'alveo della Risoluzione sulle entrate con l'intervento del capogruppo di Progetto Sardegna, Chicco Porcu per il quale: "Risulta difficile nel clima di contrapposizione che si è creato sviluppare riflessioni sui dubbi sollevati dal dibattito". Esprimendo apprezzamento per il risultato degli accordi fra la Regione e il Governo, ha ricordato i precedenti assai meno positivi della passata legislatura. "Con questa proposta la Sardegna si pone all'avanguardia rispetto alle altre regioni". Ricordando i numeri ("Si calcola un incremento a regime di 1600 milioni all'anno e nel periodo transitorio di nuove entrate per 600 milioni"), ha esortato tutte le forze politiche a collaborare "per mettere in cassaforte questo importante risultato".
Soddisfazione anche dal consigliere Antonio Biancu (Margherita). "Un lavoro importante è stato fatto, ed il risultato certamente positivo nelle sue tre fasi: per quanto riguarda il pregresso forse ci si poteva aspettare qualcosa in più ma la difficoltà del momento è evidente". E così pure nella fase transitoria qualcosa in più si sperava. Ma nella prospettiva gli oltre 1500 milioni testimoniano il risultato. Per quanto riguarda la Sanità, "si tratta di un falso problema: le nuovbe entrate ammonteranno a 1700 milioni, e la sanità ne costa 900". "Per questo, e nonostante l'andamento del dibattito, mi auguro un voto positivo di tutto il Consiglio".
Ha deplorato l'esasperazione dei toni l'on. Siro Marrocu (Ds), sia per quanto riguarda questo dibattito e sia per quanto concerne il problema dell'importazione dei rifiuti dalla Campania. "Non bisogna farsi strumento di campagne di stampa", ha detto. E per quanto riguarda la risoluzione "la maggioranza ha fatto di tutto per arrivare ad un voto unanime in commissione; può darsi che qualche passaggio del dibattito abbia provocato il dissenso forte della minoranza, ma è utile superarlo". Marrocu ha ricordato che è la prima volta che si ottiene un risultato importante nella vertenza con lo Stato. "Ora temo il rischio che mentre l'opposizione lamenta qui in Sardegna che non si sia ottenuto abbastanza, i parlamentari delle stesse forze politiche a Roma lamentino che la Sardegna stia ottenendo troppo e diano battaglia".
Sul regolamento è quindi intervenuto nuovamente l'on Floris (l'on Secci era stato nel frattempo rilevato alla presidenza dal presidente Giacomo Spissu) che ha risollevato la questione della convocazione delle commissioni, su cui è nuovamente intervenuto polemicamente anche l'on Eliseo Secci. Il presidente ha quindi ricordato come la programmazione dei lavori sia stata modificata all'ultimo momento il che ha determinato anche variazioni al lavoro delle commissioni, e ha fatto appello al buon senso di tutti i consiglieri.
Il dibattito prosegue. (LP)
Concluso il dibattito sulla risoluzione della Terza commissione che "legittima" l'accordo del presidente della Regione col governo sulle entrate. Soru: "Esasperati i toni, ma i numeri parlano chiaro". La Spisa: "Calcoli solo su stime, ottenuto meno del previsto". Bocciato un ordine del giorno del centrodestra che chiedeva lo stralcio dell'articolo 102 dalla Finanziaria.
Concluso, con la replica del presidente Soru, il lungo dibattito sulla risoluzione della Terza commissione che dà l'imprimatur all'accordo tra Soru e il governo nella vertenza sulla fiscalità e si formalizza con l'articolo 102 della Finanziaria nazionale. Soru ha sostenuto che l'opposizione tende ad esasperare i toni e coglie un pretesto del tutto marginale (una conferenza stampa di pochi minuti con l'annuncio del risultato raggiunto) per rompere l'unità del fronte politico, economico e sindacale. Un fatto marginale rispetto a una vicenda politica decisiva per il futuro dell'isola. Nessuna voglia di protagonismo, ma il semplice esercizio dei poteri presidenziali (gli stessi esercitati dai predecessori) hanno portato al confronto col governo. "Se la conferenza stampa è il motivo del dissenso - ha aggiunto - domando scusa al Consiglio". Ma, secondo il presidente, dietro la tensione provocata dall'opposizione ("sento rumori sinistri che fomentano la ribellione") c'è la preoccupazione del giudizio positivo dei sardi sulla politica della giunta che sembrano allontanare le prospettive elettorali favorevoli al centrodestra. Tensione esplosa anche nel caso dei rifiuti importati dalla Campania. Convincenti i numeri, che danno ragione a chi difende l'accordo raggiunto: una volta a regime le entrare cresceranno di un miliardo e seicento milioni; né si faranno sconti: sugli arretrati (100 milioni all'anno per i prossimi 20 anni) non rinunciamo, "vuol dire che ci rimarrà qualcosa da fare". Soddisfatto, il presidente, anche sulle previsioni del calcolo Iva, messo in discussione dall'on. Mario Floris: è lo stesso calcolo - ha detto - usato per il fondo sanitario nazionale, una media ponderata, sufficientemente collaudata, che non dovrebbe discostarsi dalle cifre reali.
In precedenza, aveva chiuso la serie degli interventi il capogruppo di Forza Italia, on. La Spisa, il quale ha ribadito il pensiero dell'opposizione: la maggioranza, attraverso la risoluzione della Commissione bilancio, "intende dare un avallo politico-istituzionale a una scelta politica fatta dal presidente senza il consenso del Consiglio". Alcuni aspetti dell'accordo "possono portare, in futuro - ha aggiunto La Spisa -, a entrate maggiori, ma è poco rispetto alle rivendicazioni iniziali e al credito vantato dalla Regione. Se i 4,5 miliardi di arretrati hanno costituito il motivo della mobilitazione unitaria culminata a Roma, l'accordo Soru-governo svilisce questo impegno, sul quale il presidente aveva dichiarato che non ci sarebbero stati "sconti" e, al contrario, "procedure giudiziarie contro i funzionari dello Stato che non avevano rispettato gli impegni". Con l'articolo 102 della Finanziaria si liquida la parte arretrata con una piccola somma e con molte cambiali, da mettere allo sconto. Una devolution "insana", contro la quale la Sardegna, tre mesi fa, nel referendum, si era pronunciata, costituisce la base di un accordo che aggrava la situazione della sanità (significativo il ripensamento del Friuli) e dei trasporti.
Nel frattempo il centrodestra ha presentato un ordine del giorno, illustrato dall'on. Diana (An), nel quale si chiede lo stralcio dell'articolo 102 dalla Finanziaria 2007 e la sua trasformazione in disegno di legge (previo parere del Consiglio), il rispetto dell'articolo 8 dello Statuto (che l'articolo 102 modifica), la corresponsione degli arretrati, i 10 decimi dell'Iva e la compartecipazione dello Stato alle spese della sanità e dei trasporti interni. Infine l'istituzione della Zona franca nell'intero territorio regionale.
Parere negativo è stato espresso, a riguardo, dal relatore della risoluzione, on. Cucca, presidente della Terza commissione. Le dichiarazioni di voto (a sostegno) sono state utilizzate dagli onorevoli Capelli (Udc) e Floris (Udr) per ulteriori precisazioni sull'intervento "stizzito" (Capelli) di Soru e con l'augurio (Floris) "che il presidente ottenga ciò che ho ottenuto nel 1983, nonostante un clima politico meno favorevole". Floris ha precisato che la questione dell'Iva è stata prospettata in modo impreciso da Soru; i calcoli danno esiti differenti e la previsione di un abbassamento dell'aliquota al 10 per cento significherebbe una catastrofe per la Sardegna.
Contrario all'ordine del giorno l'on. Uras (Prc), per il quale lo stralcio del 102 sarebbe un grosso errore; per Ladu (Fortza Paris), La Spisa (FI) e Vargiu (Riformatori) il documento intende distinguere la posizione del centrodestra (che chiede al governo molto di più e vuole cancellare il sistema perequativo su servizi essenziali - sanità e trasporti - al cittadino).
Ha chiuso l'on. Marrocu, capogruppo Ds: lo stralcio del 102 sarebbe un errore madornale; il disegno di legge sostitutivo del governo si perderebbe "nella notte dei tempi" e probabilmente non raccogliere i consensi necessari.
L'ordine del giorno è bocciato, con 45 no e 24 sì. Tre gli astenuti. (adel)
Approvata la risoluzione della Terza commissione "modifica dell'articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna"
E' stata approvata a maggioranza dal Consiglio regionale (Presenti 67, votanti 66, sì 46, no 20 e 1 astenuto) la risoluzione presentata dalla Terza commissione sulla modifica dell'articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna. L'Aula ha approvato anche (presenti 71, votanti 49, Sì 48, No 0, 22 astenuti) l'unico emendamento presentato alla risoluzione a firma dell'on. Balia. Per dichiarazione di voto sull'emendamento e sulla risoluzione è intervenuto l'on. Balia (FAS) che ha detto che l'emendamento presentato costituisce un elemento di maggiore garanzia per la risoluzione e ha dichiarato il voto favorevole sia sull'emendamento che sulla risoluzione. Voto contrario, invece, è stato espresso dall'on. Farigu (Misto) che ha voluto così sottolineare negativamente l'azione del governo Prodi sull'articolo 102 della Finanziaria e l'atteggiamento subalterno del presidente Soru che sembra il "proconsole" del presidente del Consiglio dei ministri. Anche l'on. Capelli (Udc) vota contro la risoluzione perché ancora una volta si è sbagliato il metodo. L'on. Caligaris (Sdi-Rnp) ha sottolineato che il suo voto è condizionato dall'accoglimento dell'emendamento presentato dall'on. Balia e ha chiesto, al presidente Spissu, di votarlo prima della risoluzione in quanto era una parte integrante del testo. Il presidente del Consiglio ha ricordato all'on. Caligaris che si trattata di un emendamento aggiuntivo e che, pertanto, doveva essere votato dopo il testo. L'on. Atzeri (Psd'az) ha annunciato il voto favorevole all'emendamento n. 1 e l'astensione sulla risoluzione perché non si può applicare al Consiglio il principio "il fine giustifica i mezzi". Voto negativo sulla risoluzione, è stato espresso dall'on. Ladu (Fortza Paris) che si asterrà, invece, sull'emendamento. L'on. La Spisa (F.I.) ha annunciato il voto contrario alla risoluzione e l'astensione sull'emendamento. "Siamo consapevoli che la non unanimità del Consiglio - ha detto il capogruppo di Forza Italia - non rafforza la posizione della Regione nei confronti dello Stato ma non possiamo fare diversamente perchè abbiamo tentato di modificare la linea ma nessuno ci ha ascoltato. Voterà, invece, a favore dell'emendamento e della risoluzione l'on. Cachia (La Margherita). Mentre l'on. Vargiu, a nome dei Riformatori, ha espresso il voto contrario sulla risoluzione e l'astensione sull'emendamento. "Se l'emendamento sarà approvato dall'aula - ha detto Vargiu - in sostanza la maggioranza dimostrerà di condividere le preoccupazioni che noi della minoranza abbiamo espresso in aula". Per Vargiu approvare la risoluzione a maggioranza è un fallimento della maggioranza ed un insuccesso politico. Per l'on. Cucca, presidente della Terza commissione (che voterà a favore sia dell'emendamento che della risoluzione) il Consiglio oggi ha perso un'occasione però il risultato non unanime del voto non è un fallimento della maggioranza ma l'ennesima dimostrazione che la minoranza non è capace di fare un'opposizione costruttiva. Vota, invece, contro la risoluzione l'on. Diana (An) che è convinto che la prassi più corretta sarebbe stata quella di predisporre un disegno di legge. Per l'on. Maninchedda (Fas) oggi il Consiglio ha perso l'occasione di mostrarsi unito e compatto. Il consigliere del Fas vota a favore sia dell'emendamento che della risoluzione. L'on. Marrocu (Ds) ha sottolineato che è il centrodestra ad aver perso un'occasione. Il voto dei Ds sarà a favore sia della risoluzione che dell'emendamento perché l'articolo 102 è un risultato storico ed eccezionale per la Sardegna. L'on. Biancareddu (Udc) si astiene sull'emendamento (che sancisce il fallimento dell'impalcatura dell'articolo 102) e vota contro la risoluzione. Sempre per dichiarazione di voto, è intervenuto anche il presidente della Regione Soru che ha espresso il voto favorevole sia sull'emendamento che sulla risoluzione. Il presidente ha ricordato che si è presentato in Consiglio nonostante il parere dell'aula non fosse necessario. Se il Consiglio avesse deciso di cancellare l'articolo 102, ha detto il presidente - avrei chiesto la cancellazione di quell'articolo nonostante l'arrivo di 740 milioni di euro e dal 2010 di 1 miliardo e mezzo in più per ogni anno. Per il presidente Soru le polemiche sono strumentali e sono fomentate da chi ha capito che il passo che si sta per fare è importante e che i 5 anni in cui ha governato l'esecutivo di centrodestra sono passati invano.
La risoluzione e l'emendamento, come detto, sono stati approvati. (R.R.)
Continua la discussione delle mozioni sull'industria sospesa la settimana scorsa
Con la discussione delle Mozioni 99 (La Spisa) e 88 (Vincenzo Floris) e delle interpellanze Maninchedda e Balia sulla situazione di crisi dell'industria e sul comparto energetico, è proseguita la discussione in Consiglio. L'on Antonio Calledda (Ds) ha ricordato la grande manifestazione del Sulcis dei giorni scorsi, per riaffermare tutta la propria preoccupazione sullo stato di grandissima crisi del comparto industriale sardo ("Con le multinazionali non si deve trattare solamente la centrale elettrica, ma il futuro dell'intero comparto industriale").
Fortissime preoccupazioni anche da parte dell'on Sergio Pisano (Riformatori) che ha ricordato le cifre della crisi: in un anno 9 mila posti di lavoro in meno nel comparto industriale, di cui 7 mila nel solo settore dell'edilizia ("una evidente coincidenza con il blocco dell'urbanistica nelle coste"). Ha anche richiamato il problema dell'energia, criticando le scelte della Giunta sulle fonti rinnovabili e sull'eolico in particolare: le fonti rinnovabili sono diminuite, ed è aumentata l'incidenza delle emissioni gassose nell'atmosfera: la Sardegna ai vertici nazionali.
"In questi anni grave situazione di emergenza si è appesantita", ha fatto eco ai precedenti interventi l'on Salvatore Mattana (Ds), che ha rivelato "la grande fragilità del sistema industriale della Sardegna". Tuttavia, ha aggiunto il settore industriale è sempre fondamentale per lo sviluppo della Sardegna, il che non significa avere nostalgie per la monocultura industriale. "In particolare -ha detto Mattana- il settore della chimica va difeso perchè possiede produzioni di eccellenza", ed ha ricordato come Germania e Stati Uniti si stiano rafforzando in questo settore. Ma si sconta il problema energetico che va risolto.
Ha quindi replicato l'assessore all'industria, Concetta Rau, che ha riferito delle varie iniziative in atto da parte della Giunta in difesa delle situazioni di maggiore crisi del sistema industriale. Ricordando la grandissima competitività a livello internazionale e il sistema dei costi assolutamente non competitivo a livello nazionale e soprattutto sardo, ha sottolineato come sia sempre più difficile soprattutto a livello europeo e italiano attrarre nuove imprese e che pertanto diventa strategico puntare al consolidamento dell'esistente. Quanto all'energia, ribadendone il ruolo centrale ha tuttavia ricordato il livello dei costi eccessivamente alto a livello nazionale, ed ha riaffermato che la Giunta attraverso il confronto col governo e con la Ue continuerà a battersi per equiparare i costi energetici isolani a quelli europei. Conclusa la discussione generale, il presidente di turno on. Eliseo Secci ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno unitario ed ha aperto la discussione sul documento. (LP)
Approvato dal Consiglio regionale l'ordine del giorno unitario sul settore industriale.
Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno unitario (Marrocu, La Spisa e più) sulla situazione industriale della Sardegna.
Al termine di un lungo e articolato dibattito (la discussione aveva preso l'avvio la scorsa settimana) l'aula ha espresso parere favorevole sull'ordine del giorno che impegna la giunta a trattare con forza, nei confronti del Governo nazionale e dell'Unione europea, l'attuazione degli impegni assunti e a riferire puntualmente al Consiglio l'esito delle iniziative intraprese. Prima del voto sono intervenuti: l'on. La Spisa (F.I.) che ha detto che in questi due anni e mezzo di governo di centrosinistra i risultati potevano essere migliori. Il tempo però può essere recuperato. Il capogruppo di Forza Italia ha chiesto all'assessore regionale dell'Industria quali sono le politiche della Regione in materia energetica. La Spisa ha annunciato il ritiro della mozione di cui è primo firmatario e l'accoglimento dell'ordine del giorno unitario. Per l'on. Vincenzo Floris (Ds) è necessario superare le sterili polemiche e ha sottolineato l'importanza dell'ordine del giorno unitario che è un passo importante di ritrovata unità. L'on. Giagu (La Margherita) ha detto di essere soddisfatto per l'ordine del giorno unitario che è una sorta di "apertura di credito" della minoranza verso la giunta. Il presidente della commissione "commercio" ha affermato di essere desolato per la scarsa partecipazione al dibattito da parte dei consiglieri regionali e ha sottolineato il fatto che argomenti così importanti non possano essere relegati al termine di una giornata di intenso lavoro. L'on. Diana (AN) lamentando una scarsa e insufficiente risposta alle interrogazioni presentate da parte dell'assessore Rau, ha chiesto maggiori chiarimenti sulla politica energetica della giunta e sul metanodotto. Dopo la votazione sull'ordine del giorno unitario, il presidente Spissu ha ricordato che il prossimo punto all'ordine del giorno del Consiglio era la mozione n. 98 sulla formazione professionale. L'on. Marrocu ha dichiarato che la maggioranza era in aula e che era pronta a proseguire anche vista l'importanza dell'argomento. Di parere opposto l'on. La Spisa (F.I.) che ha detto che non era opportuno discutere un argomento del genere al termine di una lunga giornata di dibattito. L'on. Francesco Sanna ha preso la parola per ribadire che la maggioranza era in aula e che era in grado di affrontare la discussione. Se il dibattito dovesse essere rimandato non sarebbe stato certo per volontà del centrosinistra.
Il presidente Spissu ha convocato una conferenza dei capigruppo. (R.R.)
Conclusi i lavori del Consiglio regionale. Le mozioni 98 e 100 sulla formazione professionale all'esame del Consiglio Venerdì mattina dalle 9,30.
Si sono conclusi i lavori del Consiglio regionale. Il presidente Spissu ha comunicato all'aula che la conferenza dei capigruppo ha valutato che non ci sono le condizioni per concludere entro oggi l'esame delle mozioni 98 e 100 sulla formazione professionale. Pertanto, i lavori riprenderanno venerdì 27 ottobre alle 9,30. All'ordine del giorno le due mozioni sulla formazione professionale e un'altra mozione urgente. La seduta, ha precisato il presidente Spissu, si concluderà nella mattinata di venerdì. La prima commissione (Autonomia), invece, è stata convocata per domani mattina alle 10,30. (R.R.)