Nota stampa
della seduta n. 385 antimeridiana del 25 marzo 1999


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis, e successivamente dell'on. Salvatore Zucca.

Esame della Proposta di Legge n. 380
Norme disciplinanti il trasferimento al comune di Porto Torres
del complesso immobiliare ivi realizzato ai sensi
della legge 11 giugno 1962  - n. 588, la regolarizzazione del titolo
di possesso dell'immobile e la cessione in proprioetà agli aventi titolo".

La proposta di legge prevede il passaggio di proprietà dall'amministrazione regionale al Comune di Porto Torres di un complesso immobiliare costruito una trentina di anni fa con fondi regionali.
Il complesso corre il rischio di andare in rovina, nonostante sia abitato. Il provvedimento è stato brevemente illustrato dall'on.Vassallo (Misto-PRC) il quale ha ripercorso la lunga vicenda del complesso edilizio utilizzato in occasione di alcune gravi calamità naturali per ospitare famiglie che abitavano in zona interessate ad operazioni straordinarie. Il complesso è gestito dall'amministrazione regionale che, però, non è in grado di farlo in maniera efficace. In trent'anni di vita, questo complesso realizzato con fondi regionali non ha prodotto reddito, non è stata effettuata alcuna manutenzione, non esiste neanche l'accatastamento degli stessi immobili. Per alienare questi alloggi inoltre la Regione dovrebbe spendere più di 1 miliardo. Per cercare di ovviare a questa situazione è necessario, quindi, un provvedimento legislativo col quale trasferire questi immobili al Comune di Porto Torres che, a sua volta potrebbe cederli prioritariamente agli attuali inquilini.

Il provvedimento è stato giudicato illogico dall'on. Pittalis (F.I.), il quale ha sottolineato come i numerosi passaggi previsti dalla proposta di legge graverebbero, inutilmente, sulle casse pubbliche. Questa legge rende, quindi, più difficile la vendita degli immobili.
Pittalis ha proposto che la  legge venga respinta e che venga messo a punto un provvedimento che permetta la vendita "diretta" del complesso agli stessi occupanti.

L'on. Masala (A.N.) a proposito del pagamento di una somma per sanatoria, ha chiesto come mai non vengano riscossi i canoni degli immobili di proprietà regionale. Ciò evidenzia una cattiva gestione sulla quale l'Assessore al Bilancio dovrebbe dare spiegazioni. Non si può chiedere al Comune di riscuotere somme che dovevano essere invece richieste dalla Regione.

L'assessore al Bilancio Scano, dopo aver precisato che il provvedimento non è stato presentato dalla Giunta, ha risposto all'on. Masala che assumerà l'impegno a condurre un'indagine amministrativa per i provvedimenti del caso.

L'esame del provvedimento è stato, quindi, sospeso e rinviato di un'ora.

Proposta di legge n. 503
Modifica alla legge regionale 3 luglio 1998, n. 22,
concernente "interventi della Regione a sostegno
dell'editoria locale, dell'informazione e disciplina
della pubblicità istituzionale, e abrogazione
delle legge regionali n. 35 del 1952 e n. 11 del 1953".

Illustrando la proposta di legge, l'on. Ghirra (Progr. Fed.) ha affermato che la legge sul settore, approvata l'anno scorso dal Consiglio, non è stata trasmessa alla Comunità europea. Pertanto la legge non può diventare operativa. Il provvedimento presentato tende a superare questo stato di cose.

"Spesso in quest'aula si parla a vuoto o non si è ascoltati". L'on. Bonesu (PSd'Az.) ha ricordato come il gruppo sardista aveva, a suo tempo, denunciato il rischio che la Commissione europea potesse bocciare la legge sarda sull'editoria. Cosa che si è puntualmente verificata perché questo provvedimento interviene a sostegno delle imprese e non tiene conto dei valori culturali, che invece devono essere tutelati anche dalla proposta di legge a sostegno dell'editoria.
Bonesu ha, quindi, giudicato quello in esame come un "provvedimento tampone", in attesa che il Consiglio approvi un nuovo provvedimento che tenga realmente conto dei valori culturali sui quali si vuole intervenire.
Quindi, ha concluso Bonesu, si devono prevedere iniziative legislative per valorizzare e tutelare realmente la lingua e la cultura della Sardegna.

L'on. Paolo Fois (Progr. Fed.) ha espresso il proprio dissenso rispetto all'intervento di Bonesu. Le norme della Comunità non devono essere subite passivamente, ma occorre richiamarsi allo spirito del Trattato per contestare le posizioni dei burocrati. La legge approvata è sostanzialmente una legge a favore della cultura e questo dovrà essere illustrato ai burocrati di Bruxelles, precisando che in questo settore in Sardegna non vi è il principio di concorrenza.
Fois ha concluso chiedendo comunque l'approvazione del provvedimento in esame, ricordando la necessità di un confronto con la Commissione Europea.

Approvato il passaggio all'esame dell'unico articolo, questo è stato esaminato ed approvato dopo una discussione nella quale sono intervenuti gli onorevoli Bonesu (PSd'Az.) e Lippi (F.I.).

La votazione finale ha dato il seguente risultato:
Presenti 49
Votanti 48
Maggioranza 25
Sì 48
Astenuti 1.

La proposta di legge è stata approvata.

Esame del testo unificato
delle Proposte di legge n. 424 e n. 461
"Costituzione della Azienda speciale
per la lotta contro la thalassemia".

Il Consiglio è passato ad esaminare il testo unificato di due proposte di legge che prevedono la costituzione di una Azienda speciale per la lotta contro la thalassemia. Una iniziativa di grande importanza, ha sottolineato il relatore on. Macciotta (Misto); perché si può costituire in Sardegna una struttura di grande livello scientifico, per combattere la più rilevante malattia sociale che colpiste la società isolana.
È stato ipotizzato un modello di ricerca particolarmente moderno e razionale. Una struttura che potrebbe degnamente coronare i grandi, notevoli, sforzi fatti dalla Regione sarda proprio per combattere la thalassemia. In Sardegna, ha ricordato Macciotta, funziona l'ospedale per le microcitemie di Cagliari, che ha raggiunti livelli di eccellenza tali da imporlo all'attenzione dell'intero mondo scientifico europeo e mondiale. La struttura sanitaria cagliaritana ha, infatti, raggiunto risultati di grande prestigio, che impongono anche una sua autonomia funzionale ed amministrativa. Tanto è vero che l'ospedale per le microcitemie è considerato struttura "regionale", staccato, quindi, dalle ASL isolane. La Commissione Sanità, nell'approfondire la proposta di legge in esame, ha considerato il valore scientifico della struttura cagliaritana ed ha ipotizzato la costituzione di una Azienda sperimentale speciale, in grado non solo di gestire la struttura cagliaritana e dei centri per la prevenzione ed il trattamento della thalassemia esistenti in molti comuni isolani, ma anche di approfondire la ricerca sperimentale su queste malattie.
Questa Azienda, ha sottolineato Macciotta, dovrebbe poter operare in tutti i campi, quindi non solo nella prevenzione della thalassemia, ma anche in tutti gli altri casi di malattie genetiche che interessano la società sarda.
Macciotta ha ricordato, a questo proposito, anche alcune sue esperienze professionali, legate proprio alla particolare frequenza di casi di malattie genetiche rare che si registrano in Sardegna. Ed ha messo in evidenza come una Azienda ospedaliera e di ricerca come quella che si vuole istituire, con questo provvedimento all'esame dell'Aula, sarebbe in linea con quanto previsto dal Piano sanitario nazionale.
L'Azienda speciale per la thalassemia, con grande autonomia funzionale e gestionale, permetterebbe una stretta collaborazione della stessa Azienda con le Università sarde, con il CNR, con molte strutture di ricerca comunitarie e mondiali. Una collaborazione estremamente positiva, perché confermerebbe la qualità dei livelli raggiunti e permetterebbe, probabilmente, il raggiungimento di nuovi, elevatissimi, risultati.
Macciotta ha, infine, elencato tutta una serie di buoni risultati ottenuti ed ha indicato come i più recenti dati dimostrino che, su questa strada, se ne possono ottenere di nuovi, anche per garantire un futuro migliore ai sardi affetti da queste malattie genetiche.
Per queste ragioni Macciotta ha sollecitato la rapida approvazione del provvedimento.

L'on. Ivana Dettori (Progr. Fed.) ha ricordato l'ampia discussione e l'impegno profuso dalla Commissione, anche perché la soluzione non era semplice.
Dopo aver dato atto al prof. Macciotta dell'importante apporto fornito per la formulazione finale del provvedimento, Dettori ha esposto i vari passaggi e le diverse ipotesi prese in esame dalla Commissione per arrivare infine al provvedimento presentato in Aula.
Dopo un'analisi delle strutture esistenti all'interno degli ospedali per la cura della thalassemia, Dettori ha affermato che si è voluto creare un organismo di coordinamento e programmazione, cioè l'Azienda speciale, che fungerà anche da raccordo con gli enti preposti alla ricerca specialistica.
Secondo Dettori, le risorse alle quali attingere sono diverse, tra le quali quelle dell'Unione Europea per la ricerca. In conclusione, Dettori ha affermato che il provvedimento potrà costituire un "punto di eccellenza" per la Sardegna.

I risultati ottenuti dall'ospedale per le microcitemie sono eccellenti e chi ci lavora merita il rispetto ed il ringraziamento di tutti, non solo per gli sforzi compiuti ed i risultati ottenuti, ma per quello che è stato fatto per migliorare il livello di vita di molti sardi. L'on. Liori (A.N.), anticipando il voto favorevole del suo gruppo su questo importante provvedimento, ha voluto sottolineare come sia necessario organizzare una Azienda sperimentale autonoma proprio per garantire ai medici ed ai ricercatori la necessaria serenità nell'effettuare il loro prezioso lavoro.
Liori ha, quindi, sollecitato non solo l'approvazione di questo provvedimento, particolarmente sentito, ma ha sollecitato anche gli altri provvedimenti amministrativi necessari per permettere a quello cagliaritano di essere un reale centro di cura, ricerca e sperimentazione all'avanguardia, un punto di riferimento a livello mondiale.

L'on. Petrini (R.I.I.), dopo aver elogiato il lavoro svolto dall'on. Macciotta, ha ricordato diverse sue esperienze professionali nello studio delle patologie collegate alla thalassemia ed ha concluso illustrando compiti e funzioni della nuova Azienda speciale.

La costituzione in Azienda speciale dell'ospedale per le microcitemie è stata giudicata "una decisione particolarmente felice" dall'on. Busonera (Prog. Fed.). Una decisione alla quale si è giunti dopo un sofferto iter.
Busonera ha, infatti, ricordato come il "Microcitemico" cagliaritano dovesse essere inserito in una delle Aziende USL esistenti nell'Isola. I notevoli risultati ottenuti, la brillante opera di prevenzione e di ricerca portata avanti hanno, invece, consigliato l'istituzione di un'Azienda speciale, proprio per evitare che l'ospedale per le microcitemie diventasse una normale struttura ospedaliera. La nuova Azienda deve, quindi, continuare a fare ricerca, approfondendo anche quelle legate ad altre patologie genetiche e conservando l'elevato standard raggiunto. Al centro per lo studio delle microcitemie si rivolgono studiosi e pazienti di tutte le parti del mondo e questo centro deve continuare a lavorare con questi metodi e verso questi ambiziosi traguardi.

Busonera ha, quindi, plaudito a questa nuova Azienda, autonoma e di ricerca, che permetterà al centro cagliaritano di diventare un reale punto di riferimento per medici, ricercatori, pazienti di tutto il mondo.

Per l'on. Bonesu (PSd'Az.), il Consiglio ha rispettato i tempi previsti per i piani ospedalieri, respingendo le ipotesi della Giunta. Questo è il più importante provvedimento adottato in materia di sanità, con la formazione di un apposito organismo, slegato dalle strutture territoriali delle ASL.
Bonesu ha ricordato le caratteristiche genetiche della thalassemia, ed ha ipotizzato nuovi percorsi per le strutture sanitarie destinate ad altri specifici settori.

Nelle ricerche per la thalassemia la Sardegna è all'avanguardia nel mondo, concluso Bonesu, e, dopo aver elogiato il lavoro della Commissione, ha auspicato la rapida approvazione del provvedimento.

La proposta di legge per la costituzione di un'Azienda speciale per la lotta alla thalassemia è stata giudicata positivamente anche dall'on. Serrenti (PSd'Az.). L'esponente sardista, anche per la sua travagliata e lunga esperienza personale in materia, ha voluto ricordare tutti i "grandi personaggi" che hanno lottato per far sorgere in Sardegna un grande centro proprio per lo studio della thalassemia e delle altre malattie genetiche.
Serrenti ha, quindi, ricordato il lavoro di sensibilizzazione svolto dal prof. Pietro Melis e tutta la sua incessante azione avviata nei difficili anni settanta. Una battaglia portata avanti anche dall'avv. Anselmo Contu e finanziata dal sindacato dei Bancari, che aveva capito immediatamente l'importanza di questa iniziativa.
Un terzo dei sardi, ha aggiunto Serrenti, è coinvolto in questa battaglia. Sono oltre 300 mila, infatti, i portatori sani; sono 500 mila le famiglie coinvolte nel problema, sono oltre 1.000 i thalassemici che devono essere assistiti negli ospedali isolani. In questi ultimi anni il fenomeno sta riprendendo vigore, forse perchè la grande opera si sensibilizzazione avviata in quegli anni lontani e difficili è un po' scemata di intensità.
Bisogna riprendere quella battaglia, ha concluso Serrenti, bisogna intensificare l'opera di ricerca, di sperimentazione, di sensibilizzazione. Questa legge, comunque, è un grande atto di civiltà, dal quale si può partire verso nuovi più completi ed ambizioni traguardi.

Votato il passaggio all'esame degli articoli, questi sono stati approvati con alcuni emendamenti. Nella discussione sono intervenuti gli onorevoli Macciotta (R.I.I.) e Bonesu (PSd'Az.).

Per dichiarazione di voto, l'on. Masala (A.N.) ha preannunciato il voto favorevole del proprio gruppo, evidenziando come un provvedimento simile si sarebbe potuto varare anche nelle precedenti legislature. Oggi la legge si vota perché c'è stato il fattivo apporto delle opposizioni.

Nell'annunciare il voto favorevole del Ppi, l'on. Marteddu ha ricordato come il proprio gruppo sia stato tra i presentatori di una delle proposte ed ha elogiato il lavoro svolto dalla Commisisone.

Anche l'on. Pittalis ha preannunciato il voto favorevole di F.I. che, ha ricordato, è stato tra i presentatori del provvedimento, per poi auspicare che la Giunta dia immediata attuazione alla legge.

Il voto favorevole del gruppo Progressista Federativo è stato preannunciato dall'on. Cucca, il quale ha evidenziato l'unità raggiunta tra tutte le forze politiche consentendo la soluzione di un grave problema.

L'on. Manchinu ha annunciato il voto favorevole dei Socialisti Democratici, ricordando come il problema, che si trascinava da anni, sia ora risolto con l'impegno di tutto il Consiglio ed in particolare dell'on. Macciotta e della Commissione.

Anche l'on. Montis (Misto) ha preannunciato il voto favorevole, rimarcando il fatto che su questa legge si sia trovata l'unità tra tutte le forze politiche.

La votazione finale ha dato il seguenti risultato:
Presenti 59
Votanti 59
Maggioranza 30
Sì 59.

Il provvedimento è stato approvato.

L'on. Aresu ha richiesto la votazione sulla proposta di legge n. 380, ma poi ha accolto una ulteriore richiesta di rinvio avanzata dall'on. Pittalis.

Discussione del testo unificato delle
Proposte di legge n. 66, n. 84 e del Disegno di legge n. 148
"Norme per l'esercizio dell'attività di pesca ed
interventi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ittico".

Il Consiglio ha  preso in esame il testo unificato predisposto dalla Commissione Ambiente che fissa norme per l'esercizio della pesca ed interventi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ittico.  Le norme rivestono una particolare importanza per la gestione e lo sviluppo del settore della pesca isolana, anche perché alla Regione è stata attribuita la potestà di rilasciare le licenze di pesca marittima per le imbarcazioni che devono esercitare la pesca nel mare territoriale, ossia entro le dodici miglia.

Un provvedimento che arriva a fine legislatura, come avvenuto anche nella passata legislatura. In quella occasione la legge non fu votata ed approvata, questa volta, secondo il presidente della Commissione Agricoltura on. Marrocu (prog. Fed.), il Consiglio dovrebbe esitare un testo in grado di mettere ordine in un settore importantissimo quale quello della pesca in mare e nei compendi ittici interni.
Marrocu ha voluto ricordare, nella sua breve relazione, alcuni punti particolarmente qualificanti e che modificano gli orientamenti sempre seguiti, almeno per quanto riguarda la concessione delle necessarie licenze amministrative di pesca. Marrocu ha, quindi, ricordato come il provvedimento permetta di trasferire alle province le competenze in materia di acque interne, attuando una reale forma di federalismo, decentrando compiti e competenze agli enti locali.
Il relatore ha, inoltre, indicato gli altri punti particolarmente qualificanti e che riguardano l'utilizzo delle acque interne, quello della pesca a mare, della pesca a sciabica, del recupero delle tonnare, degli aiuti comunitari, della concessione delle licenze di pesca entro le 6 miglia o tra le 6 e le 12 miglia; le autorizzazioni per la pesca oltre le 12 miglia, infine i numerosi problemi legati alla pesca sportiva. Aspetti sui quali il presidente della Commissione Agricoltura si è brevemente soffermato proprio per illustrarne l'importanza. Così come di grande rilievo è la disposizione che prevede un "piano regionale della pesca e dell'acquacoltura" per garantire una corretta gestione del patrimonio ittico sardo. Particolarmente significative, inoltre, sono le norme per la concessione delle licenze, quelle per la pesca in mare all'interno delle dodici miglia.
In particolare, Marrocu ha voluto ricordare come tutte le disposizioni contenute nel provvedimento, comprese quelle per la concessione dei contributi e di altri interventi finanziari a favore dei pastori, siano in linea con le direttive comunitarie e sono immediatamente applicabili.

Dopo 50 anni la Regione si dota di uno strumento per la gestione di una delle sue competenze primarie, ha affermato l'on. Bonesu (PSd''z.), ma questa legge ha troppi ""spazi bianchi" in cui si rinvia a successivi regolamenti.
Per Bonesu, la parte riguardante le tasse è anticostituzionale, perciò alcuni articoli dovranno essere modificati. Ma non solo. Vi sono altre carenze, ad esempio per la pesca sportiva. Se si rimanda ad un regolamento, allora occorre dare una serie di indicazioni di massima. Esistono poi problemi di coesistenza tra pesca professionale e pesca sportiva, così come non vi sono indicazioni per legare la pesca sportiva al turismo.
Sulle concessioni, Bonesu ha obiettato che non si affrontano i problemi dei rapporti con il demanio marittimo, che ha competenza sulle zone costiere. Occorrono norme precise che evitino contenziosi. La pesca a strascico richiede norme specifiche per le isole minori, ha aggiunto Bonesu, così come possono sorgere problemi in tema di doppie concessioni, in tema di sanzioni e su altri aspetti che dovranno essere meglio precisati.
Bonesu ha concluso preannunciando la presentazione di alcuni emendamenti.

La legge quadro sulla pesca è stata sollecitata da tempo dagli esponenti di F.I. Discutere ora del problema delle pesca, secondo l'on. Granara (F.I.) ed il fatto che la legge sulla pesca arrivi ora in Aula sembra un "fatto elettorale". Granara, comunque, si è detto soddisfatto perché finalmente si parla di pesca, un settore di grande importanza per molte parti dell'Isola. Un'attività economica che potrebbe avere un grandissimo ruolo, nel rilancio del settore produttivo isolano.
Entrando nel merito del provvedimento, Granara ha chiesto un maggior impegno da parte della Regione, che deve istituire una "divisione pesca" nell'ambito dell'assessorato all'Ambiente, che deve organizzare un efficace servizio di controllo, assegnato attualmente a pochi uomini del Corpo forestale.
La pesca è un settore particolarmente importante, ha aggiunto Granara, e sono molti i problemi che vanno risolti. L'oratore si è quindi soffermato sui gravi problemi legati alla gestione della pesca in mare e di quella sportiva, del recupero delle tonnare, dei contributi necessari per adeguare le barche alle reali esigenze dei pescatori. Così come merita particolare attenzione le richieste e le proposte dei pescatori sportivi, di quei turisti appassionati che praticano la pesca in mare anche da terra.

A parere dell'on. Boero (A.N.), la pesca può essere una delle occasioni di rinascita per la Sardegna. Arrivare al termine della legislatura con un provvedimento su questo tema è un'ulteriore prova dell'incapacità di questa Giunta e della volontà di utilizzare la situazione per fini elettorali.
La pesca deve essere promossa con misure adeguate, ma nella proposta in esame vi sono gravi carenze, ad esempio, per quanto riguarda la pesca sportiva. Questo è un settore che, adeguatamente regolamentato, può incidere positivamente sull'economia della Sardegna, ma non può sottostare a divieti e limitazioni imposte, in pratica, dalla pesca professionale.
Secondo Boero, in Sardegna vi sono circa 50 mila persone che praticano la pesca sportiva in associazioni e organizzazioni. A questi si aggiungono quelli che arrivano con la stagione turistica. È quindi un settore che può produrre effetti economici e occupazionali.

L'importanza del provvedimento in esame è stata sottolineata anche dall'on. La Rosa (R.I.I.). Si tratta di un testo di legge particolarmente atteso, anche dai pescatori sportivi e dai turisti-pescatori. Un testo che probabilmente ha bisogno di alcuni emendamenti migliorativi, ma che senz'altro riuscirà a dare risposte concrete alle richieste dell'intero comparto.
Particolarmente significative, secondo La Rosa, le norme che riguardano il ripopolamento ittico, le norme di tutela, la valorizzazione delle risorse del mare e delle acque interne. Un provvedimento, ha concluso l'oratore, di grande respiro e particolarmente atteso e sentito.

L'on. Vassallo (R.C.) ha affermato che il provvedimento non arriva in Aula in tempi sospetti, perché i progetti di legge relativi al settore risalgono a diversi anni fa. Se si discutono oggi, questo è dovuto al lungo lavoro che è stato necessario da parte della Commissione.
Il settore della pesca necessita di una apposita programmazione, ha aggiunto Vassallo, e la Regione deve svolgere un suo ruolo, nei confronti del Governo e degli Enti locali, per coordinare la gestione di questa importante risorsa.
Il testo, ha concluso Vassallo, può essere ulteriormente migliorato con gli emendamenti, per dare una risposta complessiva al settore.


I lavori del Consiglio riprenderanno
nel pomeriggio alle ore 17.