Nota stampa
della seduta n. 350 antimeridiana del 10 dicembre 1998


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis, quindi dell'on. Sergio Milia, quindi dell'on. Salvatore Zucca.

Il Consiglio ha ripreso questa mattina l'esame del "Piano per il lavoro", di cui ieri in tarda serata era stato approvato il penultimo articolo.

L'ordine del giorno odierno prevede che si concluda, con l'approvazione, l'esame del provvedimento e che si esaminino altre due leggine collegate al Piano per il lavoro.

Prima di dare inizio ai lavori il Presidente Selis ha ricordato che nella giornata odierna ricorre il cinquantenario dell'approvazione da parte dell'Assemblea delle Nazioni Unite della Dichiarazione dei diritti dell'Uomo. Ma quest'anno, ha detto ancora Selis, ricorrono anche gli anniversari di due altri importanti avvenimenti, l'entrata in vigore della Costituzione italiana e la promulgazione dello Statuto speciale della Sardegna. Al di la delle riflessioni che sono state fatte in altri momenti e che ancora faremo nel corso dell'anno, "il mio augurio - ha detto il Presidente - è che il nostro impegno sia adeguato alle speranze ed alle attese di questa terra e che anche in questo scorcio di legislatura da parte del Consiglio possa darsi un ulteriore contributo per migliorare le condizioni di vita e per tradurre in realtà le aspettative del nostro popolo".


Esame DL 447 Norme concernenti interventi
finalizzati all'occupazione ed allo sviluppo
del sistema produttivo regionale e di
assestamento e rimodulazione del bilancio

L'art. 35 stabilisce la copertura finanziaria per tutti gli interventi del complesso provvedimento a favore dello sviluppo delle attività imprenditoriali e dell'occupazione.

L'articolo n. 35 e le tabelle allegate sono stati votati ed approvati, anche a scrutinio segreto, così come sono stati illustrati, discussi ed approvati quattro ordini del giorno (A, B, C e D) presentati da diverse parti politiche per chiedere interventi urgenti a favore di particolari situazioni che si verificano in Sardegna.

Sull'articolo che indica la copertura finanziaria del Piano per il lavoro, sulle tabelle che lo accompagnano e sui quattro ordini del giorno sono intervenuti, anche più volte, i consiglieri: Casu (F.I.), Scano (assessore alla Programmazione Economica), Balletto (F.I.), Ghirra (Progr. Fed.), G. Sassu (Progr. Fed. - relatore di maggioranza), Bonesu (PSd'Az.), Marracini (Misto-UDR), Bertolotti (F.I.), Montis (Misto-PDCI), I. Dettori (Progr. Fed.), Pinna (assessore all'Industria).

Approvati i quattro ordini del giorno, il Consiglio è passato all'approvazione del Piano per il lavoro.

Prima della votazione conclusiva sono intervenuti, per dichiarazione di voto, numerosi esponenti delle diverse forze politiche.

L'importanza del DL in votazione è stata ricordata dall'on. Bonesu (PSd'Az), il quale, intervenendo per dichiarazione di voto, ha sottolineato come il Piano per il lavoro non produrrà alcun benefico effetto sull'economia isolana.
Questo Piano sarà un provvedimento aggiuntivo, che non servirà a creare nuovi posti di lavoro. Tra l'altro questo Piano non avrà effetti immediati, ma sarà possibile attuarlo tra anni.
Un provvedimento inutile, che porterà ad un nuovo indebitamento regionale, ha concluso Bonesu, avulso da ogni programma di sviluppo reale. Per queste ragioni l'esponente sardista ha annunciato il suo voto contrario.

Decisamente critico anche l'on. Montis (Misto - PDCI), secondo il quale il provvedimento proposto dalla Giunta è assolutamente inefficace, slegato da ogni programma serio, inadeguato, caotico. Il lavoro in Commissione ha migliorato questo Piano, ma non lo ha certamente reso compatibile con le reali esigenze della Sardegna.
Montis, comunque, ha annunciato la sua astensione, perchè la sua forza politica è stata la prima a chiedere proprio un piano straordinario per l'occupazione. Spesso il suo gruppo, ha ricordato l'oratore, ha votato leggi e provvedimenti dei quali non condivideva il merito e l'impostazione complessiva. Voto dato per coerenza, per l'appartenenza ad un certo schieramento politico.
Anche questa volta, per coerenza politica, Montis ed il suo gruppo si asterranno, in attesa di scelte e decisioni politiche più adeguate alle reali esigenze della Sardegna.

Il rappresentante indipendente di Rinnovamento Italiano on. La Rosa, dopo aver sostenuto che il Consiglio è stato capace di portare in porto un impegno gravosissimo quale il pacchetto di misure che riguardano lo sviluppo e l'occupazione della Regione, ha affermato che fiore all'occhiello del provvedimento è lo sportello unico per snellire l'avvio della ripresa economica.
Un impegno - ha detto - che deve continuare da domani con forza e convinzione perchè il Piano per il lavoro, anche se tutti gli interventi in esso contenuti non sono del tutto condivisibili, è il solo strumento che questa Regione potesse darsi per far fronte all'emergenza. "Da questa considerazione - ha concluso - deriva la mia posizione favorevole al momento del voto".

In questo provvedimento ci sono alcune cose utili, ma anche scelte scellerate che perpetueranno sprechi ed iniziative inutili. L'on. B. Dettori (FSD-PS) ha criticato l'impostazione generale del Piano, carente di una programmazione corretta e coerente con i problemi reali dell'occupazione.
Questo Piano, ha aggiunto Dettori, è frutto di contrasti e disagi che caratterizzano questa maggioranza, di compromessi, una specie di una tantum regalato ai sindacati, alla forze politiche, ma che non servirà a nulla.
La Sardegna non ha bisogno di iniziative speciali, ha concluso Dettori, ma di corretti rapporti tra le diverse parti politiche e sociali, di una seria programmazione dell'utilizzo delle risorse finanziarie realmente disponibili. Per queste ragioni Dettori ha anticipato la propria astensione sul provvedimento.

L'on. Vassallo (Misto-Rif. Com.) ha detto che il provvedimento era atteso e che, anche se non ha la presunzione di risolvere tutti i guai della Sardegna, rappresenta un passo tangibile verso la soluzione delle problematiche di bilancio, verso la prospettiva di dare vigore alla imprenditorialità sarda e, di conseguenza, di incentivare l'occupazione.
Secondo Vassallo la discussione per il Piano per il lavoro ha dimostrato che si può evitare la trasversabilità e che, con la collaborazione dell'intero Consiglio, si possono varare buoni provvedimenti. Il voto di Vassallo sarà quindi, oltre che favorevole, anche di plauso per la maggioranza.

Sul piano per il lavoro ci sarebbe potuta essere una convergenza più ampia, di quella che si è avuta in Consiglio. L'on. Marracini (Misto - UDR) ha ricordato come sul tema del lavoro sia possibile trovare un valido e reale accordo. È successo in altre parti del mondo, dove le regioni insulari hanno puntato su alcuni obiettivi concreti ed in quelle direzioni hanno indirizzato il loro impegno. Questo non è avvenuto in Sardegna, anche per la assoluta mancanza di progettualità che caratterizza l'attività socio-politica della maggioranza.
Abbiamo cercato di dare un contributo, ha aggiunto Marracini, ma le forze della maggioranza hanno spesso respinto ogni forma di collaborazione. Il Piano proposto al Consiglio, quindi, è assolutamente inadeguato ad affrontare il dramma della disoccupazione. Per queste ragioni Marracini ha confermato il giudizio assolutamente negativo del provvedimento ed ha annunciato il voto contrario del suo gruppo.

L'on. Petrini (Rinn. Ital. Ind.) ha annunciato il proprio voto a favore del Piano per il lavoro e ha motivato la sua posizione con il fatto che la grave crisi che attanaglia la Sardegna è un'eredità del passato, una terribile eredità che pesa su ogni cittadino in un momento storico in cui le tensioni, soprattutto quelle che si riflettono anche nello scontro politico in Consiglio, sono forti e difficili da appianare.
Il Piano è uno strumento di riequilibro, un tassello importante di una più ampia manovra che dovrà "toccare" tutti i settori dell'economia e della società perchè si possa arrivare, con l'impegno di tutti, verso una migliore condizione del popolo sardo. Per questo motivo il gruppo dei diniani voterà a favore del provvedimento.

"Non voterò a favore di un Piano per il lavoro che non esiste". L'on. Aresu (Misto) ha giudicato il DL in esame un mero assestamento del bilancio regionale. Questa è una manovra di rimodulazione del bilancio, ha aggiunto Aresu, perchè si sono spostate risorse, si sono trasferiti finanziamenti da una legge di settore ad un altra, senza nessun programma serio e costruttivo.
Questo Piano tradisce una impostazione poco seria, non tiene conto di quelle indicazioni che il Consiglio avrebbe voluto e potuto dare. Tutto sarebbe potuto essere fatto nel modo migliore, ha aggiunto Aresu, invece ogni assessorato ha voluto tutelare i suoi interessi senza volerli concordare con quelle degli altri colleghi di Giunta. Si sono perpetuati privilegi e sprechi, ingiustizie ed interpretazioni insufficienti ed inadeguate.
Un provvedimento scritto a più mani che mostra tutta la sua inadeguatezza. L'oratore ha, quindi, esaminato dal punto di vista tecnico la manovra proposta ed ha contestato il mancato utilizzo del "fondo indistinto" che serve solo a far fare cassa agli istituti di credito.
Aresu, comunque, ha annunciato la sua astensione, in aggiunta a quella dei colleghi Concas e Montis, quasi per stimolare l'assessore competente e la maggioranza che lo sostiene ad inserire le proposte fatte, con i numerosi emendamenti presentati in questa occasione, nella prossima manovra finanziaria che il Consiglio sarà chiamato ad esaminare nei prossimi giorni.

Per Federazione Democratica ha parlato il capogruppo on. Murgia il quale ha sottolineato che il Piano per il lavoro va valutato insieme con le altre leggi già approvate, quali quella dei centri storici ed altre che sono finalizzate alla crescita dell'attività produttiva e dell'occupazione e che sono state varate da questa Giunta e da questa maggioranza.
Murgia ha detto inoltre che il provvedimento presenta dei limiti, che derivano dal tipo di economia bloccata della Sardegna. Esistono carenze strutturali amministrative che non permettono il rilancio dell'attività in tempi stretti per cui si dovrebbe andare verso lo snellimento delle procedure (e lo sportello unico ne è un esempio) con le riforme che più volte sono state annunciate.
Il suo voto sarà favorevole.

Sono troppi i se che aleggiano su questo provvedimento. L'on. Bertolotti (F.I.) ha sottolineato come la Sardegna non può sperare in alcuna crescita perchè il prodotto interno lordo non cresce, perchè le politiche di questa maggioranza non sono state in grado di ridurre la reale povertà esistente in Sardegna.
L'oratore ha ricordato, infatti, come nell'ultimo anno si siano registrati almeno 20.000 nuovi poveri, mentre i disoccupati sardi sono cresciuti, in questi ultimi quattro anni e mezzo, di quasi 100.000 unità. Questo Piano, quindi, è uno strumento assolutamente inadeguato, una semplice indicazione di favoritismi, di interventi finanziari slegati ed improduttivi.
Ci vorranno cinquanta anni per creare ricchezza e lavoro nella nostra isola, ha concluso Bertolotti, annunciando il proprio voto contrario, e questo è solamente un piano di assestamento di Bilancio messo a punto per fare demagogia e propaganda politica.

Per il capogruppo dei Popolari Marteddu non si devono esaltare i provvedimenti che sono stati varati dalla Giunta e dalla maggioranza, ma neanche ci si deve cospargere la testa di cenere. C'è stato uno sforzo notevole, il dibattito in Consiglio e fuori dal Consiglio, fra le forze sociali, è stato ampio e profondo, così come nella Commissioni si è lavorato con impegno per fornulare un provvedimento che esprime la volontà della maggioranza di dare una nuova svolta alla Sardegna del 2000.
Ci sono state contrapposizioni, per liberismo e impresa e lavoro e mano pubblica. Si sono viste tensioni, ma c'è stato anche un confronto positivo nonostante alcune forzature portate avanti dalle opposizioni. I Popolari voteranno a favore - ha detto - ma insieme con il voto c'è da parte nostra una richiesta pressante di impegno per la Giunta perchè metta in essere con determinazione tutte le iniziative che servono per valorizzare la spesa e perchè dalle parole si passi ai fatti.

Dopo il lungo dibattito in Aula, il Piano non sembra proprio un grande provvedimento. Questo non è un piano straordinario per il lavoro, ha detto l'on. Masala (A.N.), perchè tra l'apparire e l'essere la maggioranza, che ha proposto questo provvedimento, ha scelto l'apparire. L'opposizione, invece, ha scelto l'essere. E proprio questo è stato il compito svolto dalle opposizioni: scavare all'interno del Piano per accertarne la validità. E questo esame, ha aggiunto Masala, ha messo in evidenza come questo DL non sia altro che una manovra di assestamento del bilancio regionale. Una manovra economica priva di obiettivi strategici, carente di progettualità, non in grado di attuare quello che la maggioranza si è prefissa nel presentarlo. Per queste ragioni il gruppo di A.N. voterà contro il provvedimento.

Il relatore in Aula on. Sassu (Progr. Fed.) ha rilevato che il provvedimento non rappresenta la panacea di tutti i mali ma certamente servirà ad avviare un cambiamento nello stato dell'economia sarda anche con l'aiuto degli interventi statali ed europei.
Allo Stato spetta il compito di avere maggiori attenzioni verso il Sud ed in particolare verso la Sardegna, tuttavia lo sforzo fatto da questa maggiornza è notevole e gli interventi sono rilevanti.
Sassu ha dato atto alle opposizioni di aver svolto nel merito un'azione che in qualche modo è stata di aiuto anche se in qualche occazione si è voluti enfatizzare le contrapposizioni. Ciò che è importante però, ha concluso Sassu, è che il Piano si avvii verso la sua approvazione aprendo per la Sardegna la possibilità di uscire da una crisi profonda.
Il voto del gruppo Progressista Federativo sarà a favore del Piano.

 

Con l'aprovazione del DL 447, pomposamente chiamato Piano straordinario per il lavoro, la maggioranza dirà di avere messo a punto un grande provvedimento. L'on. Balletto (F.I.) ha, invece, vivacemente criticato il Piano nella sua impostazione generale e l'azione della coalizione che lo ha proposto. Un provvedimento "blindato" della maggioranza, che ha sempre evitato un serio confronto con le opposizioni.
Balletto ha, quindi, esaminato gli aspetti più caratterizzanti del provvedimento dell'Esecutivo, giudicandoli assolutamente inutili e di difficilissima applicazione.
Questo piano non servirà a nulla, se non a perpetuare i lavori socialmente utili e questi assistiti. Sono stati giudicati sprechi assurdi gli interventi previsti a favore del Parco tecnologico, del Consorzio 21, del CRS4 e degli altri Enti e delle altre strutture che "operano o dovrebbero operare" a sostegno delle imprese. Non è altro che una manovra di assestamento di bilancio ha aggiunto Balletto, mascherata da Piano straordinario, che non avrà alcun beneficio per la società sarda. Per queste ragioni Balletto ha annunciato il voto contrario del gruppo di F.I.

Concluse le dichiarazioni di voto il presidente Zucca ha posto in votazione, col sistema del voto elettronico, il testo del DL 447, la votazione ha avuto il seguente risultato:
presenti 68,
votanti 64,
astenuti 4,
favorevoli 39,
contrari 25.


I lavori del Consiglio
riprenderanno alle ore 16,30.