Ordine del giorno
approvato il 10 dicembre 1998


Dettori I., Busonera, Cherchi, Concas, Lombardo, Petrini, Sanna Nivoli, Schirru, Cugini, Pittalis, Marteddu, Balia, Vassallo, Murgia, Bonesu, Masala, Amadu, sulla necessità di azioni a sostegno dell'impresa femminile in Sardegna.

Il Consiglio regionale

Premesso che

- da diversi studi condotti, in questi ultimi anni, si evince l'esistenza di grandi potenzialità della donna in quanto soggetto economico, soprattutto nell'avvio di attività imprenditoriali orientate al mercato;

- è in atto la promozione di un nuovo modello di sviluppo che muova dalla valorizzazione delle risorse locali umane, ambientali e culturali;

- il processo per promuovere sviluppo locale in Sardegna non può prescindere dalla valorizzazione e dal potenziamento del lavoro femminile;

- un'indagine, sul fenomeno della imprenditoria femminile in Sardegna, rileva la presenza di un tessuto di piccole e medie imprese creato da donne che hanno spontaneamente investito risorse umane e finanziarie in un difficile contesto socio-economico;

- la propensione delle donne verso il lavoro indipendente non ha trovato un adeguato riscontro nelle politiche messe in atto dal governo regionale: è infatti mancata una politica mirata e diretta a risolvere i nodi problematici individuati come vincoli allo sviluppo dell'imprenditorialità femminile: accesso al credito, alle agevolazioni, alla formazione, all'innovazione ed all'informazione;

- le imprese femminili hanno trovato maggiori difficoltà a nascere ma soprattutto a restare nel mercato;

- il mercato unico impone di definire un sistema di reti di servizio che consentano a tutte, ma in particolare a queste imprese, di reggere la competizione e la concorrenza di aziende che in altri paesi e in altre regioni si avvalgono dei vantaggi derivati dall'agire in una realtà in cui è maggiore l'efficienza dei servizi e delle infrastrutture;

- le direttive comunitarie (dir. 75/117 CEE, dir. 76/207 CEE, dir. 76/207 CEE, dir. 79/7 CEE, dir. 86/378 CEE, dir. 86/613 CEE, Dec. 22.12.95, com. (96) def. 21.2.96) indicano metodologie e strumenti d'intervento tesi a far superare il gap che esiste tra occupazione femminile ed occupazione maschile;

- nel capitolo "tradurre la crescita in posti di lavoro" dal Libro Bianco della Commissione Europea "crescita, competitività, occupazione le sfide e le vie da percorrere per entrare nel ventunesimo secolo", si riconosce e si chiede agli Stati dell'Unione Europea di "... promuovere l'impiego e l'espansione del lavoro femminile, quale importante componente dello sviluppo delle piccole e medie imprese e in genere della creazione di nuovi posti di lavoro, in modo tale da incrementare l'occupazione e al tempo stesso rafforzare la lotta contro le disparità tra uomini e donne. Occorre infatti riconoscere l'effetto moltiplicatore sulla creazione di occupazione delle pari opportunità fra uomo e donna nel mercato del lavoro".

Impegna la Giunta regionale

a rivedere tutti gli strumenti legislativi di sostegno alla crescita economica disponibili agendo sulle direttive di attuazione delle leggi di agevolazione vigenti, al fine di introdurre misure specifiche di pari opportunità dirette a sostenere l'impresa femminile.