CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

PROPOSTA DI LEGGE N. 52

presentata dai Consiglieri regionali

DEIANA - DETTORI Bruno - DORE - LODDO

il 22 febbraio 2000 

Promozione della ricerca scientifica, dell'innovazione tecnologica


RELAZIONE DEI PROPONENTI  

Con l'inizio del terzo millennio la globalizzazione dei mercati rende necessario l'intervento della Regione sarda  per la destinazione di mezzi e risorse finalizzati al conseguimento di traguardi scientifici quale condizione per un  miglioramento economico, produttivo e sociale della nostra Isola.

E' innegabile, infatti, che lo sviluppo e con esso il livello di vita sono strettamente correlati alla tempestività di recepimento delle innovazioni e che la modernità è assunta come indicatore di benessere in rapporto alla applicazione delle nuove tecnologie e dei processi di aggiornamento; ne consegue pertanto l'affermazione logica che la politica di programmazione deve affermare, come principio primario, l'attività di ricerca in un programma complessivo di sviluppo delle potenzialità.

Conoscendo lo stato di depressione nel quale si trova la Sardegna, possiamo consapevolmente dichiarare che non avendo una struttura  industriale e imprenditoriale con capitale economico tale da poter sostenere la ricerca, è necessario un intervento dell'Amministrazione regionale idoneo ad incentivare la sperimentazione scientifica con lo scopo di creare innovazione, competitività e sviluppo.

La premessa del discorso ci porta a fare delle valutazioni negative sul sistema istituzionale che, oggi, per la carenza di risorse disposte dalle imprese e dallo Stato non consente il decollo dell' "ambiente scientifico" tale da produrre apprezzabili risultati scientifici e tecnologici.

L'elaborazione degli interventi suggerisce una proposta di sistema unitario nel quale i vari momenti, quali Università, istituti pubblici, centri e consorzi, aziende eccetera, possano coordinarsi per dare risultati non ripetitivi e risposte alle aspettative di una società che rivendica alti tassi di sviluppo ed un progressivo benessere.

Occorre dunque pianificare una sequenza aperta ed interconnessa tra scuola-università-formazione e ricerca-innovazione tecnologica-impresa, un circolo che realizzi produzione, risorse umane, sapere, dirigenti e crescita.

E' da evitare la possibilità che gli incentivi mirati portino ad una ingiustificata proliferazione e disseminazione sul territorio di iniziative non in grado di competere positivamente a livello internazionale.

Per questo è inderogabile evitare il provincialismo dei gruppi di ricerca, la scarsa comunicazione e mobilità dei ricercatori, scienziati e tecnici, mentre bisogna coordinare gli interventi che stimolino e amplino il livello qualitativo del sistema formativo.

Bisogna attuare una nuova politica per dotare la Regione di risorse, strumenti e capitale umano di entità e qualità appropriate ad un sistema innovativo, moderno, finalizzato ed orientato al mercato.

Il modulo deve essere semplice ed efficiente rispetto al regime esistente sì da dare sostegno alle imprese con l'obiettivo di accelerare i meccanismi di erogazione dei fondi, con la volontà di attivare e potenziare il parco scientifico e tecnologico.

Il riconoscimento ed il potenziamento delle strutture e strumenti già esistenti in Sardegna quali CRS4, Consorzio 21, CORISA ed altri centri ed istituzioni come Università, CNR eccetera devono essere incentivati ed immessi in uno schema forte di programmazione regionale della ricerca; docenti, ricercatori e scienziati che operano in Sardegna devono essere messi nelle condizioni più favorevoli per poter mettere a frutto l'intelligenza nel campo affascinante della scienza e dare ai sardi una valenza culturale internazionale.

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