CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

TESTO UNIFICATO N. 154-160-182-226 /A


Legge-quadro in materia di consorzi di bonifica

 

Approvato dalla Quinta Commissione il 19 marzo 2008

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RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA - FORESTAZIONE PRODUTTIVA - BONIFICA - ACQUACOLTURA - CACCIA E PESCA - PESCA INDUSTRIALE E MARITTIMA - ALIMENTAZIONE - TUTELA DELL'AMBIENTE - FORESTAZIONE AMBIENTALE - RECUPERO AMBIENTALE - PARCHI E RISERVE NATURALI - DIFESA DEL SUOLO

composta dai consiglieri

LICHERI, Presidente - MORO, Vice presidente - CUCCU Giuseppe, Segretario - AMADU - ATZERI - CALLEDDA - CAPPAI - CORDA - FLORIS Vincenzo - RASSU - SANNA Alberto, relatore - UGGIAS.

pervenuta il 10 aprile 2008

La Quinta Commissione permanente, nella seduta del 19 marzo 2008, dopo un lungo e approfondito esame, ha approvato con il voto favorevole dei consiglieri dei gruppi di maggioranza e l'astensione dei consiglieri di minoranza, il testo unificato dei progetti di legge 154-160-182 e 226 (Legge-quadro in materia di consorzi di bonifica).

Prima di procedere all'approvazione finale la Commissione ha esaminato i pareri resi dalle Commissioni Prima, Seconda, Terza e dal Consiglio delle autonomie locali. In particolare la Commissione ha preso atto che la Commissione Seconda ha espresso un parere favorevole senza proporre alcuna modifica e ha recepito integralmente la proposta di modifica avanzata dalla Commissione Terza sugli aspetti finanziari del provvedimento, mentre per quanto riguarda i pareri espressi dalla Prima Commissione e dal Consiglio delle autonomie locali questi sono stati recepiti solo in parte demandando al dibattito consiliare l'eventuale inserimento nel testo unificato di quelle parti dei pareri non accolte dalla Commissione.

L'approvazione del testo unificato di riordino della disciplina e delle funzioni dei consorzi di bonifica da parte della Quinta Commissione è stata fortemente voluta dai commissari del centro sinistra, costituisce un tassello importante dell'azione riformatrice, intrapresa dalla maggioranza e dalla Giunta regionale, delle strutture amministrative a supporto del settore agricolo e completa la riforma, contenuta nella legge regionale n. 13 del 2006, degli enti regionali operanti nel settore agricolo. Inoltre la riforma dei consorzi di bonifica si inserisce organicamente nella più ampia azione di riforma del settore pubblico della regione, con particolare riferimento alla disciplina di riordino complessivo del sistema di gestione delle risorse idriche (contenuta nella legge regionale n. 19 del 2006) e nel trasferimento di importanti funzioni al sistema delle autonomie locali (contenuta nella legge regionale n. 9 del 2006).

Da un punto di vista politico deve essere segnalato positivamente il fatto che i componenti di minoranza della Commissione, pur astenendosi in fase di votazione finale, hanno fattivamente partecipato ai lavori della Commissione; tale partecipazione ha permesso un costruttivo confronto tra le diverse opinioni all'interno della Commissione e ha portato alla elaborazione di un testo che, eventualmente arricchito dall'ulteriore dibattito che si svolgerà in Assemblea, si spera possa avere il voto favorevole dell'intero Consiglio.

Il testo approvato dalla Commissione è un testo organico che disciplina integralmente le funzioni, le modalità di istituzione, l'attività, le attribuzioni degli organi e la loro modalità di elezione, il personale, le modalità di finanziamento e i rapporti con l'amministrazione regionale adeguando la normativa sui consorzi di bonifica alla mutata realtà istituzionale, in particolare alla disciplina contenuta nella legge regionale sulla gestione delle risorse idriche e al trasferimento delle funzioni a favore degli enti locali, e sociale.

L'obiettivo che si è prefissato la Commissione è stato quello di individuare una disciplina dei consorzi di bonifica che permetta agli agricoltori di poter usufruire dell'acqua necessaria alla loro attività agricola a un prezzo compatibile con la redditività delle aziende agricole e di evitare che alle imprese agricole possano essere richiesti tributi a favore dei consorzi di bonifica per il solo fatto che le loro aziende siano ricomprese nel perimetro dei comprensori di bonifica anche in assenza di qualunque beneficio derivante dall'attività dei consorzi di bonifica; un altro obiettivo della Commissione è stato quello di attribuire la gestione dei consorzi alla maggioranza degli imprenditori agricoli consorziati, evitando sia il pericolo che la gestione sia attribuita a organi di amministrazione espressione di utenti non imprenditori agricoli e sia il pericolo di affidare la gestione a pochi grandi proprietari terrieri.

L'articolo 1 contiene le finalità della legge.

L'articolo 2 disciplina le funzioni attribuite ai consorzi di bonifica prevedendo che ai consorzi siano attribuite la gestione del servizio idrico settoriale agricolo, l'attività di sollevamento e derivazione delle acque a uso agricolo, la gestione e la manutenzione degli impianti relativi a tali attività, la realizzazione e la gestione degli impianti per l'utilizzazione delle acque reflue in agricoltura, la realizzazione e la gestione delle opere di sistemazione agraria comprese nel piano generale di bonifica, nonché le attività relative alle operazioni di accorpamento e riordino fondiario.

L'articolo 3 prevede la possibilità che i consorzi di bonifica e gli enti locali stipulino accordi di programma per la realizzazione di azioni di interesse comune e per il conseguimento di obiettivi comuni nell'ambito delle rispettive finalità istituzionali.

L'articolo 4 disciplina il contenuto e le modalità di approvazione del piano regionale di bonifica e di riordino fondiario, importante strumento di programmazione per la realizzazione e la gestione delle opere pubbliche relative all'attività di bonifica.

Gli articoli 5, 6, 7, 8, 9 e 10 disciplinano le fonti di finanziamento attraverso le quali i consorzi di bonifica ottengono le risorse necessarie all'espletamento delle proprie funzioni, in particolare sono individuati i finanziamenti a carico della regione e disciplinati i contributi che i privati sono obbligati a versare ai consorzi di bonifica, in particolare l'articolo 9 stabilisce che i proprietari dei terreni serviti da impianti pubblici di irrigazione sono tenuti a contribuire alle spese di manutenzione e di gestione delle opere e l'articolo 10 prevede che la Giunta regionale stabilisca i criteri per la determinazione dei contributi dovuti per la fornitura dell'acqua da parte dei consorzi di bonifica. Al proposito deve essere evidenziato che nel testo è previsto che i tributi consortili sono dovuti esclusivamente dai proprietari dei terreni serviti da impianti pubblici di irrigazione e che quindi ottengono un beneficio diretto dall'attività dei consorzi, con questa specifica norma cesserà l'imposizione di oneri nei confronti dei terreni che pur essendo inseriti nel comprensorio di bonifica non usufruiscono di alcun beneficio da tale fatto.

L'articolo 11 contiene il regime degli scarichi di acque nei canali consortili e del pagamento dei relativi contributi, mentre l'articolo 12 disciplina la realizzazione delle opere di competenza privata.

L'articolo 13 istituisce, presso l'Assessorato competente in materia di agricoltura, la consulta regionale per la bonifica ed il riordino fondiario, importante organo consultivo, e ne prevede la composizione e i compiti, per quanto riguarda la composizione può essere evidenziato che la Commissione, recependo un suggerimento della Prima Commissione e del Consiglio delle autonomie locali ha inserito tra i componenti della consulta anche un rappresentante dei comuni e un rappresentante delle province, mentre per quanto riguarda i compiti, oltre a una generale funzione consultiva nei confronti dell'Assessore competente in materia di agricoltura, dev'essere evidenziata l'espressione del parere per l'elaborazione del piano regionale di bonifica e di riordino fondiario, del parere sulla elaborazione degli schemi di statuto e sulla predisposizione dei piani di classifica.

L'articolo 14 individua la natura giuridica dei consorzi di bonifica e prevede che gli stessi siano dotati di uno statuto che disciplini le modalità di funzionamento non disciplinate dalla legge, mentre l'articolo 16 prevede le modalità di approvazione dello statuto.

L'articolo 15 prevede che l'Amministrazione regionale eserciti sui consorzi l'attività di indirizzo, vigilanza e controllo.

L'articolo 17 tratta della contabilità dei consorzi.

L'articolo 18 disciplina le modalità per la istituzione e la modifica dei comprensori di bonifica definendoli quali unità territoriali omogenee sotto il profilo idrografico, idraulico e morfologico, funzionali alle esigenze della pianificazione e alle attività consortili, tenuto conto anche della rilevanza dell'estensione ai fini dell'economicità della gestione.

Gli articoli dal 19 al 30 disciplinano gli organi dei consorzi di bonifica (assemblea dei consorziati, consiglio dei delegati, consiglio di amministrazione, presidente e collegio sindacale) prevedendo le modalità di elezione o nomina degli stessi, le loro funzioni e le indennità spettanti ai componenti degli organi. Per quanto riguarda tali articoli deve essere evidenziato in particolare che il testo unificato approvato dalla Commissione contiene una modalità di elezione dei componenti il consiglio dei delegati che si distacca in maniera notevole rispetto alla disciplina vigente. Infatti il testo prevede che i componenti del consiglio dei delegati siano eletti dai consorziati, che costituiscono l'assemblea dei consorziati, secondo una procedura che assicura agli imprenditori agricoli professionali i due terzi dei componenti il consiglio, mentre i rimanenti sono espressione dei consorziati che non sono imprenditori agricoli a titolo professionale. Infatti la norma, contenuta nell'articolo 22, prevede che i consorziati siano iscritti in due elenchi, nel primo, che elegge i due terzi dei componenti il consiglio dei delegati, sono iscritti i consorziati che sono imprenditori agricoli professionali o che, pur non essendo imprenditori agricoli a titolo professionale, contribuiscono in misura notevole al finanziamento dei consorzi di bonifica attraverso una contribuzione elevata in conseguenza della estensione dei propri terreni o di un utilizzo produttivo degli stessi, nel secondo elenco sono iscritti i rimanenti consorziati. Una volta fatta questa grande divisone tra consorziati professionali o consorziati non professionali, nell'ambito degli elenchi è stato introdotto il principio democratico del voto uguale per tutti a prescindere dal peso economico posseduti dai votanti. Con questo meccanismo la Commissione, come detto precedentemente, ritiene di aver ottenuto lo scopo di garantire che la gestione dei consorzi sia assegnati a coloro che utilizzano i servizi del consorzio per la propria attività professionale e nello stesso tempo di evitare che la stessa gestione sia appannaggio esclusivo di pochi grandi proprietari terrieri. L'articolo 24 contiene i casi di ineleggibilità e decadenza dei componenti il consiglio dei delegati, in merito deve essere evidenziato che la Commissione è consapevole che tale norma potrebbe essere considerata parzialmente in contrasto con il contenuto dell'articolo 15 dello Statuto speciale della Sardegna che prevede che le cause di ineleggibilità e incompatibilità del Presidente della Regione e dei consiglieri regionali devono essere individuati da una legge regionale approvata a maggioranza assoluta (legge statutaria), tuttavia la Commissione ritiene che la norma possa essere considerata compatibile con la normativa statutaria in quanto disciplina le incompatibilità dei componenti i consigli dei delegati e solo indirettamente quella del Presidente della Regione e dei consiglieri regionali.

Gli articoli 31 e 32 disciplinano rispettivamente il catasto consortile e il piano di classifica, che costituiscono due indispensabili strumenti per la gestione dell'attività dei consorzi. Infatti nel catasto consortile sono iscritti tutti gli immobili siti nell'ambito del comprensorio che siano serviti dalla rete di distribuzione dell'acqua ad uso irriguo e il piano di classifica individua i benefici che derivano ai terreni dalla presenza della rete di distribuzione dell'acqua a uso irriguo, stabilisce gli indici per la quantificazione dei medesimi e definisce i criteri per la determinazione dei contributi che i consorziati sono obbligati a versare al consorzio.

L'articolo 34 prevede che l'organizzazione ed il funzionamento dei consorzi di bonifica sono disciplinati dallo statuto e dal regolamento interno e introduce la possibilità che i consorzi di bonifica costituiscano servizi comuni tra più consorzi; la Commissione ritiene che questa previsione sia molto importante e possa costituire il presupposto per una gestione efficace ed economica dei consorzi. L'articolo 34, inoltre, disciplina il rapporto di lavoro dei dipendenti dei consorzi prevedendo, in via generale, che questo sia regolato dal codice civile, dalle leggi sul rapporto di lavoro subordinato nell'impresa e dai contratti collettivi di categoria ma ponendo anche alcuni criteri non derogabili dai consorzi, in particolare è stato previsto che le assunzioni presso i consorzi debbano avvenire esclusivamente mediante procedure selettive pubbliche o mediante avviamento per chiamata numerica nel rispetto dei principi vigenti per le pubbliche amministrazioni e che i consorzi di bonifica non possano procedere ad assunzioni in soprannumero rispetto alle piante organiche. L'articolo 34, inoltre, contiene delle disposizioni finalizzate ad agevolare l'inserimento lavorativo nei consorzi del personale che ha già prestato la sua opera presso gli stessi consorzi, la concessione di incentivi al prepensionamento e il trasferimento presso altri consorzi di bonifica, presso gli enti locali e presso l'Ente delle risorse idriche della Sardegna del personale che dovesse risultare in esubero rispetto alle nuove piante organiche. Per agevolare il trasferimento agli enti locali la norma prevede che la Regione trasferisca agli stessi le risorse necessarie all'integrale copertura delle maggiori spese derivanti dai trasferimenti di tale personale. Infine l'articolo 34 autorizza i consorzi di bonifica a inquadrare il personale che, con contratti a tempo determinato, abbia svolto la propria opera lavorativa, per almeno trenta mesi negli ultimi cinque anni, nella elaborazione dei piani di riordino fondiario.

L'articolo 35 contiene la disciplina della pubblicazione degli atti dei consorzi.

L'articolo 36 prevede che i consorzi di bonifica si dotino, eventualmente anche attraverso un soggetto esterno adeguatamente qualificato, di uno strumento per il controllo interno di gestione diretto a garantire una verifica continua dello stato di attuazione dei programmi e progetti del consorzio e la gestione corretta, efficace ed efficiente delle risorse.

Gli articoli 37 e 38 disciplinano il potere della Amministrazione regionale di adottare atti di indirizzo, vincolanti per i consorzi, in ordine all'attività programmatoria, gestionale e contabile, nonché il potere di vigilanza sull'attività dei consorzi, potere che può arrivare anche alla nomina di commissari ad acta in caso di inadempimento da parte dei consorzi di atti obbligatori per legge.

L'articolo 39 prevede lo scioglimento degli organi dei consorzi disciplinando i casi in cui questa procedura può essere adottata e le relative modalità.

Gli articoli 40 e 41 contengono la disciplina del controllo di legittimità da parte della Regione sugli atti del consorzio mentre l'articolo 42 prevede la possibilità che contro gli atti del consorzio siano esperibili sia ricorsi in opposizione, sia ricorsi all'Assessorato competente in materia di agricoltura, questo per agevolare gli utenti che così potranno utilizzare una procedura sicuramente meno onerosa rispetto al ricorso giurisdizionale.

Gli articoli 43 e 44 prevedono la possibilità che la Giunta regionale, entro tre mesi dalla data di approvazione della legge, provveda, con le modalità previste dall'articolo 18, al riordino e alla ridelimitazione dei comprensori di bonifica e dei relativi consorzi e, ove necessario, alla unificazione o soppressione degli stessi, nonché la possibilità che l'Amministrazione regionale approvi dei piani finalizzati al risanamento finanziario dei consorzi.

L'articolo 46 contiene le norme necessarie alla fase di transizione tra la vecchia e la nuova disciplina, in particolare viene disciplinato il trasferimento agli enti locali delle funzioni che non saranno più esercitate dai consorzi di bonifica.

L'articolo 47 contiene l'abrogazione della normativa previgente, con la precisazione che le norme relative alla concessione di contributi ai consorzi di bonifica saranno abrogate solo successivamente alla decisione da parte della Commissione europea di considerare compatibili con la normativa europea gli articoli del testo unificato che prevedono aiuti agli stessi consorzi, questo per evitare un blocco momentaneo dei trasferimenti finanziari dalla Regione ai consorzi, blocco che potrebbe mettere in gravissima difficoltà i consorzi e gli operatori agricoli che utilizzano i servizi dei consorzi.

L'articolo 48 contiene la clausola che subordina la concessione degli aiuti previsti nel testo unificato alla loro approvazione da parte della Commissione europea, mentre l'articolo 49 contiene le disposizioni finanziarie.

Nel concludere occorre evidenziare che l'articolo 27 del decreto legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, interviene nella materia relativa al riordino dei consorzi di bonifica prevedendo la possibilità che le regioni procedano al riordino, anche mediante accorpamento o eventuale soppressione dei singoli consorzi, secondo criteri definiti di intesa in sede di conferenza permanente tra lo Stato e le regioni. L'articolo 27, inoltre, abroga i commi 36 e 37 della legge finanziaria dello Stato per il 2008 che erano già intervenuti nella materia del riordino dei consorzi di bonifica autorizzando le regioni a procedere autonomamente anche alla soppressione dei consorzi di bonifica e prevedendo la disciplina relativa alla soppressione degli stessi, compreso il trasferimento del personale dei soppressi consorzi di bonifica soggetti alle regioni o agli altri enti locali.

L'articolo 27 del decreto legge n. 248 del 2007, oltre a limitare il potere delle regioni di procedere alla soppressione e all'accorpamento dei consorzi di bonifica, prevede che "Sono fatti salvi le funzioni e i compiti attualmente svolti dai medesimi consorzi e le relative risorse, ivi inclusa qualsiasi forma di contribuzione di carattere statale o regionale". Il significato della norma non appare del tutto chiaro, ma una interpretazione potrebbe essere quella che le regioni non possono modificare le funzioni attualmente esercitate dai consorzi di bonifica. Una simile interpretazione sarebbe tuttavia in contrasto con l'orientamento assunto dalla Corte costituzionale (sentenze n. 282/2004 e n. 326/1998) che, nel prevedere l'impossibilità per le regioni di procedere allo scioglimento della categoria dei consorzi di bonifica, ha ammesso il potere delle regioni di disciplinare diversamente le funzioni pubbliche svolte dai consorzi di bonifica anche mediante il trasferimento delle stesse ad altri enti locali.

Appare evidente che, se si dovesse ritenere applicabile anche alla Sardegna il disposto dell'articolo 27 nell'interpretazione sopra riportata, questo avrebbe una notevole ripercussione sul contenuto del testo unificato che prevede una riduzione delle funzioni svolte dai consorzi di bonifica e la possibilità di accorpamento dei consorzi senza il rispetto dei criteri indicati nell'articolo 27 del decreto legge n. 248 del 2007.

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La Prima Commissione, nella seduta del 19 marzo 2008, ha espresso il seguente parere, col voto unanime dei presenti.

La Commissione condivide l'esigenza di un riordino della materia dei consorzi e l'impostazione del testo unificato, per la quale si vengono a distinguere le competenze di gestione delle risorse idriche - affidate appunto ai consorzi quali organismi essenzialmente di gestione a competenza tecnica - da quelle di tutela delle acque, da ricondurre pienamente alla competenza degli enti locali, così come già indicato dalla legge regionale n. 9 del 2006.

Il testo proposto inoltre opera una razionalizzazione ed un riordino della materia destinato a fare chiarezza nei rapporti tra ente e consorziati e a dar vita ad una gestione più efficiente delle risorse idriche.

Per quanto attiene ai punti di propria competenza la Prima Commissione formula le seguenti osservazioni.

Articolo 4

Il Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario si prospetta nel testo come importante programma settoriale (comma 2: concorre alla definizione del Piano di bacino) che incide su competenze rilevanti degli enti locali (lettera a) "valorizzazione degli ambiti del territorio ..., tutela dello spazio rurale e del territorio agricolo"). Rispetto a tali finalità, da un lato si ritiene si debba meglio valorizzare il concorso degli enti locali a scelte di tale portata; dall'altro lato si può meglio definire il contenuto e la funzione del Piano ponendo l'accento sul profilo tipico che attiene appunto alla gestione della risorsa idrica.

Si propone pertanto di:
- modificare la lettera a) del comma 2 così riformulandola:
"a) il razionale impiego della risorsa idrica, ai fini della valorizzazione dei diversi ambiti del territorio e della tutela dello spazio rurale e del territorio agricolo;";
- prevedere, secondo quanto segnalato anche dal Consiglio delle autonomie locali, la partecipazione di rappresentanti eletti, in numero e modalità che si vorranno determinare, dal Consiglio delle autonomie locali nella Consulta di cui all'articolo 13, che esprime parere obbligatorio sul Piano di bonifica e sugli altri atti rilevanti. In senso analogo è previsto per il Piano di bacino dalla legge regionale n. 19 del 2006.

Articolo 18 - comma 6

Il testo attribuisce alla pubblicazione sul BURAS effetti sostitutivi sia della trascrizione (regio decreto n. 215 del 1933, articolo 58), sia degli adempimenti di comunicazione agli interessati previsti dalle leggi sul procedimento amministrativo.

Questo secondo aspetto opera una deviazione dai principi generali posti a tutela dei cittadini, i quali impongono, ove possibile, la comunicazione personale e, nei casi in cui questa risulti gravosa, il ricorso a forme idonee da valutare in relazione alle esigenze del caso. Non sembra opportuno derogare a tali principi (articoli 7 e 8 della legge n. 241 del 1990; articolo 12 della legge regionale n. 40 del 1990).

Si propone pertanto la seguente formulazione:
- "18. Gli atti di cui al presente articolo sono pubblicati sul BURAS. La pubblicazione sostituisce a tutti gli effetti la trascrizione di cui all'articolo 58 del regio decreto n. 215 del 1933. Restano fermi gli obblighi di comunicazione ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di procedimento amministrativo.".

Articolo 34: accesso al lavoro

- Il comma 4 introduce il principio della selezione pubblica. Per maggiore chiarezza sarebbe opportuno sostituire l'inciso finale del comma con le parole "nel rispetto dei principi vigenti per le pubbliche amministrazioni" ovvero "nel rispetto dei principi dettati dall'articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(Norme generali sul lavoro nelle pubbliche amministrazioni)";
- al comma 5, per maggiore chiarezza, sembra opportuno sostituire le parole "che non sia compreso nella rispettiva dotazione organica" con le parole "in sovrannumero rispetto alle dotazioni organiche";
- ai commi 6 e 7, sembra necessario indicare un tempo minimo di durata del lavoro temporaneo per usufruire dei vantaggi ivi previsti;
- al comma 11, va chiarito che si intende introdurre una norma transitoria per la stabilizzazione del personale precario fin qui utilizzato (in particolare per i piani di riordino fondiario); si propone perciò di inserire:
- in testa al comma la frase: "In sede di prima attuazione ...";
- una data, antecedente rispetto all'approvazione della presente legge (ad esempio "30 settembre 2007") alla quale è necessario possedere i requisiti indicati.

Articolo 34 - commi 9 e 10: personale in esubero

Sembra necessaria maggiore chiarezza in ordine alla disciplina transitoria del personale, eventualmente dedicandole un distinto articolo. Sarebbe opportuno, infatti, raccordare l'articolo 34, commi 9 e 10, con l'articolo 43, comma 2, lettere e) ed f), e con l'articolo 34, comma 11, in una unica procedura in modo che risulti una fase di ricognizione del personale, una fase di predisposizione del piano di organizzazione, la determinazione degli esuberi (e relativi esodi e trasferimenti) e l'inquadramento del precariato di cui all'articolo 34, comma 11.

Nel dettaglio poi si propone:
- comma 9 (cessazioni incentivate): estendere eventualmente all'anno 2008, così come prevede la legge regionale finanziaria 2008, articolo 3, comma 1, per i dipendenti regionali (ad esempio a chi abbia maturato i requisiti per il pensionamento di anzianità entro il 31 dicembre 2008);
- comma 10, lettera b) (trasferimenti all'ENAS): chiarire, richiamando il comma 6 dell'articolo 46, che tali trasferimenti sono ulteriori rispetto a quelli già previsti dalla legge regionale n. 19 del 2006 in materia di risorse idriche e bacini idrografici.

Articolo 21 - comma 5, e articolo 30 - commi 1, 2 e 3: gettoni di presenza e indennità

Il testo, nel prevedere indennità e gettoni di presenza per i componenti degli organi, assume a riferimento quelli previsti per i sindaci e consiglieri comunali, rinviando al regolamento previsto dal decreto legislativo n. 267 del 2000 (testo unico degli enti locali) ed emanato con decreto ministeriale 4 aprile 2000, n. 119.

Poiché per il territorio regionale è previsto il potere (finora non esercitato) di stabilire tali compensi con decreto del Presidente della Regione, è opportuno richiamare tale eventualità inserendo l'inciso "o quelli eventualmente disposti con decreto del Presidente della Regione in attuazione dell'articolo 11 della legge regionale n. 10 del 2002".

Articolo 40: controlli

Il testo prevede un'elencazione eccessivamente ampia di atti soggetti a controllo preventivo; un eccesso che potrebbe avere effetti del tutto opposti. Si propone, pertanto, di limitarlo ai principali atti, sull'esempio di quanto previsto dall'articolo 21 della legge regionale n. 12 del 2006 (Norme generali in materia di edilizia residenziale pubblica e trasformazione degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) in Azienda regionale per l'edilizia abitativa (AREA)).

In particolare il controllo preventivo di legittimità potrebbe limitarsi a: statuti, regolamenti, bilanci e conti consuntivi, piani di organizzazione del personale.

Articolo 46 - comma 4: trasferimento delle funzioni dai consorzi di bonifica agli enti locali

Il testo individua le funzioni che spettano ai consorzi di bonifica (articolo 2); prevede poi che gli enti locali subentrino nelle altre funzioni (da dedurre solo in via residuale) all'atto di entrata in vigore della legge.

Non è prevista una procedura concertata con gli enti locali destinatari di individuazione, passaggio di consegne e di subentro nelle nuove funzioni e nella gestione delle opere. Vi è il rischio, in caso di disaccordo o di incertezza, di inerzia o di mancato esercizio delle funzioni.

Si potrebbe ad esempio prevedere:
"4. Nei sessanta giorni successivi all'entrata in vigore della presente legge, gli enti locali interessati ed i consorzi provvedono alla ricognizione delle funzioni trasferite ed alla consegna di eventuali beni e dotazioni e mezzi strumentali alla loro gestione, nonché alla definizione ed attribuzione delle eventuali procedure in corso. Al sessantesimo giorno gli enti locali subentrano nelle funzioni ad essi spettanti. In caso di mancato accordo, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di agricoltura di concerto con quello competente in materia di lavori pubblici, sentiti gli enti interessati, decide nei successivi trenta giorni.".

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La Seconda Commissione, nella seduta del 9 gennaio 2008, ha rilevato che gli aspetti di propria competenza contenuti nel testo unificato sono in linea con la normativa comunitaria anche alla luce dei nuovi orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato entrati in vigore il 1° gennaio 2007. Questi, infatti, oltre a tener conto dei nuovi sviluppi in materia di politica agricola, dettano nuove disposizioni tese a tutelare l'ambiente e il patrimonio tradizionale delle zone rurali, così come previsto dall'articolo 88 del regolamento (CE) 20 settembre 2005, n. 1698/2005.

Pertanto la Commissione, per quanto detto in premessa, ritiene pienamente compatibile l'intervento previsto dal citato testo di legge a norma degli articoli 87 e 88 del trattato 25 marzo 1957, istitutivo della Comunità europea.

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La Terza Commissione, nella seduta del 18 marzo 2008, ha espresso parere favorevole sugli aspetti finanziari del provvedimento, suggerendo una modifica tecnica, e ha nominato relatore in Consiglio il Presidente della Commissione.

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PARERE DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI

pervenuto il 31 gennaio 2008

Il Consiglio delle autonomie locali, nella seduta del 16 gennaio 2008, ha espresso il seguente parere.

Il testo unificato in esame rappresenta una risposta ad un'esigenza largamente sentita dalle forze politiche rappresentate in Consiglio regionale (ne è prova il numero di proposte che il presente provvedimento raccoglie e sintetizza).

Sono condivisibili gli obiettivi generali, primo fra tutti il riordino e la razionalizzazione degli enti di bonifica territoriale sulla base del contenimento dei costi e dell'efficienza, della revisione degli ambiti, della efficacia e trasparenza dell'attività gestionale. Tale finalità si pone in funzione strumentale rispetto all'obiettivo di accentuare il ruolo di carattere più generale e pubblicistico dei consorzi di bonifica. Lo sforzo è quello di precisarne le funzioni (incentrate principalmente nella gestione della risorsa idrica ad uso esclusivamente agricolo e il riordino fondiario) ed inquadrarle in un più largo ambito programmatico che interessa l'assetto paesaggistico e urbanistico del territorio, la difesa dell'ambiente e la tutela del patrimonio idrico.

Altrettanto importante appare la finalità di dar rilievo alla struttura dei consorzi quali enti pubblici economici non commerciali precisandone le funzioni e snellendo le procedure al servizio di un rilancio economico dell'agricoltura e della pianificazione del territorio.

In ogni caso il testo, con la sua approvazione, va a costituire la disciplina di riferimento adeguata alle esigenze attuali delle risorse territoriali e idriche in coerenza con i principi della disciplina sovraordinata.

Tuttavia (in ragione delle finalità poste dal legislatore regionale), appare opportuno sottolineare alcune osservazioni di mero contributo all'apparato normativo approvato in Commissione.

Desta qualche perplessità interpretativa l'attribuzione ai consorzi (nonostante la qualificazione di enti pubblici non economici, essi sono pur sempre costituiti da soggetti privati) della funzione del "servizio di accorpamento e riordino fondiario" prevista dall'articolo 2, lettera f), del testo. La suddetta attribuzione invade l'ambito di competenze legate alle prerogative degli enti pubblici territoriali. Il dettato della lettera f) dell'articolo 2 sembra mal coordinarsi con la funzione di pianificazione e controllo del territorio attribuita dalla legge a province e comuni.

Per quanto sopra, si propone un modifica della norma al fine di limitare in tale materia i compiti dei consorzi ad un ruolo attuativo della pianificazione e degli indirizzi e adottati dagli enti competenti.

Sotto altro aspetto potrebbe essere rivisto l'articolato relativo al contributo a carico dei consorziati sulle opere di manutenzione che non si conciliano con lo scopo di dare un nuovo impulso all'imprenditorialità agricola (si pensi ad esempio agli interventi di assetto idrogeologico a salvaguardia dei centri abitati e agli alti costi derivanti dalle manutenzioni della rete pubblica di irrigazione, che essendo costruita da oltre 20-30 anni, per lo più in cemento amianto, costituisce uno dei maggiori oneri a carico dei soli consorziati irrigui. Si pensi ancora (articolo 6) alle spese per energia elettrica, in considerazione dello svantaggio territoriale e dei costi elevati dell'energia per la Regione Sardegna e dell'utilizzo dell'acqua negli invasi da parte di altri enti statali e regionali per produrre e vendere energia elettrica; si pensi, ancora, ai contributi dei privati per l'esercizio e la manutenzione delle opere pubbliche di bonifica).

Al comma 4 dell'articolo 5 appare opportuno precisare o indicare i criteri per l'individuazione delle spese di manutenzione ordinaria delle opere pubbliche di bonifica ammissibili al contributo regionale e prevedere contributi per l'abbattimento dei costi di gestione e funzionamento delle opere di bonifica che sono interamente a carico dei consorziati irrigui.

In relazione al contributo dei proprietari degli immobili serviti dalla rete consortile (articolo 9) si segnala, l'esigenza di legare, secondo i più recenti orientamenti giurisprudenziali, detto contributo al criterio dell'effettivo incremento di valore del bene con beneficio diretto e specifico.

Sempre con riferimento alle finalità della legge, condividendo il dettato dell'articolo 14, pare opportuna una maggiore precisazione della natura dei consorzi (enti pubblici).

Infine, riprendendo la prima osservazione, sotto l'aspetto della programmazione e della pianificazione territoriale, appare grave non aver previsto (articolo 13) nella Consulta regionale per la bonifica e il riordino fondiario, la presenza di alcuni componenti in rappresentanza del sistema degli enti locali, che ben possono e devono esprimere la prospettiva amministrativa e territoriale.

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TESTO DELLA COMMISSIONE

Titolo: Legge-quadro in materia di consorzi di bonifica.

Art. 1
Finalità

1. La Regione, ai fini dello sviluppo di una agricoltura moderna e razionale, nell'ambito di un ordinato assetto del territorio, della salvaguardia dell'ambiente rurale e della corretta gestione delle sue risorse, promuove e attua attraverso i consorzi di bonifica la razionale utilizzazione delle risorse idriche per uso agricolo ad un costo compatibile con l'economia agricola regionale, l'accorpamento e il riordino fondiario.

2. A tal fine, la presente legge adegua il regime di intervento dei consorzi di bonifica disciplinandone l'attività nel quadro della legislazione e programmazione regionale, in coerenza con le disposizioni dell'Unione europea e nel contesto dell'azione pubblica nazionale, anche in applicazione dei principi contenuti nel decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), e successive modifiche.

3. La presente legge è altresì finalizzata alla riorganizzazione delle funzioni dei consorzi di bonifica, al risanamento finanziario dei medesimi e al riordino dei relativi comprensori di bonifica.

 

Art. 2
Funzioni dei consorzi di bonifica

1. Sono affidate ai consorzi di bonifica le seguenti funzioni:
a) la gestione del servizio idrico settoriale agricolo;
b) l'attività di sollevamento e derivazione delle acque a uso agricolo;
c) la gestione, la sistemazione, l'adeguamento funzionale, l'ammodernamento e la manutenzione degli impianti e della rete scolante, delle opere di adduzione della rete di distribuzione dell'acqua a uso agricolo e degli impianti di sollevamento, nonché delle opere di viabilità strettamente funzionali alla gestione e alla manutenzione della rete di distribuzione e della rete scolante;
d) la realizzazione e la gestione delle opere di sistemazione idraulico-agraria comprese nel piano generale di bonifica e previa autorizzazione dell'Assessore regionale competente in materia di agricoltura, sentito il parere della competente commissione consiliare;
e) la realizzazione e la gestione degli impianti per l'utilizzazione delle acque reflue in agricoltura ai sensi dell'articolo 167 del decreto legislativo n. 152 del 2006;
f) il servizio di accorpamento e di riordino fondiario;
g) le opere di competenza privata, in quanto di interesse particolare dei fondi, individuate e rese obbligatorie dai consorzi di bonifica, di cui al titolo II, capo V, del regio decreto 13 febbraio 1933 n. 215 (Nuove norme per la bonifica integrale).

2. Le opere pubbliche concernenti le funzioni indicate nel comma 1 realizzate nei comprensori di bonifica e previste nel piano generale di bonifica e di riordino fondiario sono considerate opere pubbliche di bonifica.

3. I consorzi di bonifica favoriscono e promuovono l'utilizzo di tecniche irrigue finalizzate al risparmio idrico.

 

Art. 3
Concertazione e accordi di programma

1. Allo scopo di realizzare sul territorio la più ampia collaborazione e concertazione tra i consorzi di bonifica e gli enti locali, la Regione o gli enti locali promuovono la stipula di accordi di programma, ai sensi dell'articolo 34 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), per la realizzazione in modo integrato e coordinato tra i consorzi di bonifica e gli enti locali di azioni di comune interesse e, comunque, per il conseguimento di obiettivi comuni nell'ambito delle rispettive finalità istituzionali.

 

Art. 4
Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario

1. L'Amministrazione regionale, per perseguire la salvaguardia e la valorizzazione del territorio in relazione agli obiettivi regionali di sviluppo agricolo, approva un piano finalizzato al completamento, all'ammodernamento, alla funzionalità dei sistemi di bonifica idraulica, alla razionalizzazione e a un miglior utilizzo delle risorse idriche. Il Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario individua, altresì, gli interventi di riordino fondiario finalizzati a ridurre la frammentazione della proprietà agricola e alla costituzione di unità fondiarie di adeguate dimensioni. Si osservano in materia le disposizioni di cui al titolo II, capo IV, del regio decreto n. 215 del 1933.

2. Il piano, nel rispetto delle funzioni di cui all'articolo 2, concorre, per quanto attiene alla bonifica e all'irrigazione, alla definizione del piano di bacino previsto dal decreto legislativo n. 152 del 2006 e prevede:
a) la valorizzazione dei diversi ambiti del territorio attraverso il razionale impiego della risorsa idrica, la tutela dello spazio rurale e del territorio agricolo;
b) la realizzazione e la gestione delle opere pubbliche di bonifica per il perseguimento delle predette finalità;
c) il programma degli interventi di accorpamento e di riordino fondiari;
d) per ciascun intervento, la natura pubblica o privata dell'intervento stesso.

3. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di agricoltura, approva gli obiettivi strategici e le direttive per la predisposizione del piano e li trasmette ai consorzi di bonifica.

4. Entro tre mesi dal ricevimento degli atti di cui al comma 3 i consorzi di bonifica presentano all'Assessore competente in materia di agricoltura le loro proposte in merito alla formulazione del piano.

5. Entro i successivi tre mesi la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di agricoltura, sentito il parere della Consulta regionale per la bonifica e il riordino fondiario di cui all'articolo 13, approva il piano; dell'avvenuta approvazione è data comunicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

6. Il piano, aggiornato di norma ogni tre anni con il rispetto delle disposizioni contenute nei commi 3, 4 e 5, è attuato mediante programmi annuali approvati dalla Giunta regionale in funzione della disponibilità del bilancio pluriennale e degli stanziamenti finanziari annuali.

 

Art. 5
Finanziamento

1. I fondi necessari per la realizzazione delle funzioni di cui all'articolo 2 sono reperiti attraverso:
a) i contributi dei consorziati, così come definiti dall'articolo 9;
b) i contributi relativi agli scarichi nei canali consortili di cui all'articolo 11;
c) i finanziamenti della Regione per le opere pubbliche di bonifica e la predisposizione dei piani di classifica e del catasto consortile;
d) i finanziamenti previsti nel quadro delle azioni comunitarie, nazionali o regionali nel cui ambito rientrano gli interventi previsti dall'articolo 2.

2. Sono a totale carico pubblico:
a) gli oneri relativi alla progettazione e realizzazione delle opere di completamento, adeguamento funzionale ed ammodernamento delle opere cui alle lettere c) del comma 1 se previste dal piano regionale di bonifica e di riordino fondiario;
b) le opere di accorpamento e di riordino fondiario così come previste dal piano regionale di bonifica e di riordino fondiario;
c) gli oneri relativi alla manutenzione e alla gestione della rete scolante e degli impianti di sollevamento;
d) gli oneri relativi alla manutenzione e alla gestione delle opere di sistemazione idraulico-agraria indicate all'articolo 2, comma 1, lettera d).

3. L'Amministrazione regionale contribuisce nella misura dell'80 per cento delle spese considerate ammissibili sostenute dai consorzi di bonifica:
a) per la realizzazione e l'aggiornamento del piano di classifica;
b) per la realizzazione e l'aggiornamento del catasto consortile.

4. L'Amministrazione regionale contribuisce alle spese sostenute dai consorzi di bonifica per la manutenzione ordinaria delle opere pubbliche di bonifica individuate dal Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario nella misura dell'80 per cento delle spese considerate ammissibili.

5. L'Assessorato competente in materia di agricoltura individua l'ammontare delle spese ammissibili per le differenti categorie di opere e attività.

6. I consorzi di bonifica realizzano gli interventi di propria competenza in materia di lavori pubblici, servizi e forniture nel rispetto della legge regionale 7 agosto 2007, n. 5 (Procedure di aggiudicazione, forniture e servizi, in attuazione della direttiva 2004/18/CE del 31 marzo 2004 e disposizioni per la disciplina delle fasi del ciclo dell'appalto), e delle altre norme legislative e regolamentari comunitarie, statali e regionali.

 

Art. 6
Spese per energia elettrica

1. Al fine di concorrere al contenimento dei costi di gestione dei consorzi di bonifica, le spese per il consumo di energia elettrica relativo all'esercizio degli impianti pubblici di bonifica sono poste a carico della Regione, nella misura dell'80 per cento delle spese ritenute ammissibili dall'Assessorato competente in materia di agricoltura.

2. L'Amministrazione regionale promuove la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili finalizzata a soddisfare le esigenze energetiche dei consorzi di bonifica.

3. I consorzi di bonifica possono realizzare e gestire impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili finalizzati a soddisfare le esigenze energetiche del servizio idrico.

 

Art. 7
Calamità naturali

1. L'Assessorato competente in materia di agricoltura è autorizzato a concedere contributi ai consorzi di bonifica che, a causa di accertate calamità naturali, abbiano avuto un aumento delle spese di gestione superiori del 30 per cento rispetto a quelle medie dell'ultimo triennio, con esclusione degli anni interessati da calamità naturali. La misura del contributo regionale è pari all'aumento delle spese di gestione.

2. Sono a totale carico pubblico la realizzazione degli interventi di ripristino delle opere pubbliche di bonifica danneggiate da calamità naturali.

 

Art. 8
Premialità

1. L'Assessorato competente in materia di agricoltura è autorizzato a concedere contributi a favore dei consorzi di bonifica che, nella gestione delle proprie funzioni, raggiungano gli obiettivi di economicità ed efficienza individuati con deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell'Assessore competente in materia di agricoltura.

2. I contributi di cui al comma 1 sono concessi per un ammontare massimo non superiore al 10 per cento dei trasferimenti regionali a favore dei singoli consorzi di bonifica nell'anno di riferimento.

 

Art. 9
Contributi dei privati per l'esercizio e la manutenzione
delle opere pubbliche di bonifica

1. I proprietari dei beni immobili serviti dalla rete consortile di distribuzione dell'acqua a uso irriguo contribuiscono alle spese di esercizio e manutenzione ordinarie delle predette opere a norma del regio decreto n. 215 del 1933, e della legge 25 luglio 1952, n. 991 (Provvedimenti in favore dei territori montani), e successive modificazioni.

2. I proprietari di terreni situati in aree non servite da impianti di irrigazione non sono soggetti al pagamento di contributi a favore dei consorzi di bonifica.

3. I consorziati contribuiscono alle spese di distribuzione dell'acqua in base alla quantità utilizzata. A tal fine i consorzi di bonifica provvedono a installare idonei strumenti di regolazione di utenza e misurazione del consumo d'acqua.

4. Ai fini di cui al comma 1, ciascun consorzio di bonifica predispone il piano di classifica di cui all'articolo 32 per il riparto della contribuenza consortile che, in base all'estensione dei terreni serviti dalla rete di distribuzione dell'acqua, stabilisce gli indici di attribuzione dei contributi alle singole proprietà, i cui dati identificativi sono custoditi ed aggiornati nell'apposito catasto consortile.

5. I contributi di cui ai commi 1 e 3 costituiscono oneri reali sugli immobili e sono riscossi direttamente, ovvero per mezzo di terzi abilitati, sulla base delle leggi vigenti in materia di tributi e in conformità alle specifiche disposizioni attuative contenute negli statuti.

 

Art. 10
Contributo irriguo

1. I criteri per la determinazione del contributo irriguo, compreso il suo ammontare massimo, sono determinati con deliberazione della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di agricoltura; tali criteri sono vincolanti per tutti i consorzi e sono finalizzati a garantire:
a) un uso razionale e sostenibile della risorsa idrica;
b) un omogeneo contributo irriguo in tutto il territorio regionale compatibile con l'economia agricola regionale;
c) un identico contributo irriguo all'interno dei singoli comprensori di bonifica.

2. I consorzi di bonifica stabiliscono, prima della stagione irrigua, l'ammontare massimo del contributo irriguo.

3. Il contributo dovuto dai consorzi di bonifica all'Ente acque della Sardegna (ENAS) per la fornitura dell'acqua grezza deve permettere un contributo irriguo omogeneo in tutto il territorio regionale; a tal fine le spese di trasferimento dell'acqua all'ingrosso per uso irriguo dagli invasi fino ai comprensori irrigui sono a carico della Regione.

 

Art. 11
Regime degli scarichi nei canali consortili
e relativi contributi

1. In applicazione dell'articolo 166, comma 3, del decreto legislativo n. 152 del 2006 i consorzi di bonifica, entro sei mesi dalla entrata in vigore della presente legge, provvedono al censimento degli scarichi nei canali consortili.

2. Tutti coloro che utilizzano canali consortili come recapito di scarichi, in regola con le norme vigenti in materia di depurazione e provenienti da insediamenti di qualunque natura, sono obbligati a contribuire alle spese consortili in proporzione al beneficio ottenuto.

3. Per ciascuno degli scarichi di cui al comma 1 i consorzi di bonifica rivedono o, in mancanza, predispongono, entro sei mesi dalla entrata in vigore della presente legge, gli atti di concessione individuando il relativo contributo da determinarsi in proporzione al beneficio ottenuto.

 

Art. 12
Opere di competenza privata

1. Nei comprensori di bonifica i proprietari hanno l'obbligo di eseguire e mantenere le opere minori di interesse particolare dei propri fondi, o comuni a più fondi, riconosciute come tali dai consorzi di bonifica, necessarie per dare scolo alle acque, assicurare la funzionalità delle opere irrigue, nonché evitare ogni pregiudizio alla regolare gestione delle opere pubbliche di bonifica.

2. I proprietari possono affidare ai consorzi di bonifica la progettazione, l'esecuzione, la manutenzione e la gestione delle opere di cui al comma 1, nonché delle opere di miglioramento fondiario volontarie.

3. In caso di inadempienza da parte dei privati nell'esecuzione delle opere di cui al comma 1, il consorzio di bonifica, previa diffida agli interessati con fissazione di un congruo termine per provvedere, ne cura l'esecuzione, rivalendosi sui proprietari inadempienti per la spesa relativa.

4. Le spese relative alle opere di competenza privata sono ripartite a carico dei proprietari degli immobili in rapporto ai benefici conseguiti.

 

Art. 13
Consulta regionale per la bonifica
e il riordino fondiario

1. Presso l'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura è istituita la Consulta regionale per la bonifica e il riordino fondiario con compiti consultivi inerenti l'intervento pubblico in materia di bonifica, anche allo scopo di conseguire obiettivi di efficacia ed efficienza nella gestione dei consorzi di bonifica.

2. La Consulta è presieduta dall'Assessore competente in materia di agricoltura o da un suo delegato ed è composta da:
a) tre rappresentanti degli imprenditori agricoli;
b) due esperti in materia designati dalla Giunta regionale;
c) due rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti del settore agricolo;
d) un rappresentante designato congiuntamente dai consorzi di bonifica;
e) un rappresentante designato dall'Unione delle province sarde;
f) un rappresentante designato dall'ANCI Sardegna.

3. Un funzionario regionale, designato dall'Assessore competente in materia di agricoltura, svolge le mansioni di segretario.

4. I componenti di cui al comma 2, lettere a) e c), sono designati dalle strutture regionali delle organizzazioni professionali e sindacali maggiormente rappresentative a livello regionale.

5. I membri della Consulta sono nominati con decreto dell'Assessore competente in materia di agricoltura entro tre mesi dall'inizio della legislatura regionale e durano in carica fino alla scadenza della stessa.

6. In sede di prima applicazione i membri della Consulta sono nominati entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge.

7. La Consulta è insediata quando sono stati designati e nominati i due terzi dei componenti e le sue sedute sono valide con la presenza della maggioranza dei componenti nominati.

8. La Consulta esprime, entro trenta giorni dalla richiesta, parere, obbligatorio e non vincolante, in merito:
a) all'elaborazione del Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario;
b) all'elaborazione degli schemi di statuto dei consorzi di bonifica;
c) all'elaborazione dei piani di classifica per il riparto degli oneri e delle spese di gestione consortili;
d) alla delimitazione dei comprensori di bonifica e sulla fusione dei consorzi di bonifica.

9. La Consulta, inoltre, si esprime su ogni questione che le viene sottoposta dall'Assessore competente in materia di agricoltura.

10. Ai componenti della Consulta, con esclusione dell'Assessore, compete un gettone di presenza di 150 euro per seduta comprensivo del rimborso spese.

 

Art. 14
Natura e ordinamento

1. I consorzi di bonifica sono enti pubblici al servizio dei consorziati, per la valorizzazione del territorio, in un rapporto di collaborazione operativa con gli enti locali del relativo comprensorio, e operano secondo criteri di efficienza, efficacia, trasparenza ed economicità.

2. I consorzi di bonifica sono retti da uno statuto che ne disciplina le modalità di funzionamento

3. Nell'attività amministrativa, nonché nella esecuzione degli interventi e nella gestione delle opere, i consorzi di bonifica operano con modalità e procedure improntate alla trasparenza e nel rispetto delle legislazioni comunitaria, nazionale e regionale vigenti, in particolare ai consorzi di bonifica si applicano le disposizioni nazionali e regionali concernenti il procedimento amministrativo, il diritto di accesso e le norme in materia di documentazione amministrativa così come previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi), dal decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa), e loro successive modificazioni ed integrazioni.

4. I consorzi di bonifica assicurano informazione agli utenti mediante comunicazione diretta, pubblicazione delle notizie sugli albi dei consorzi stessi ed attraverso ogni altra forma ritenuta idonea, compresa quella informatica

 

Art. 15
Indirizzo, vigilanza e controllo

1. L'Amministrazione regionale esercita sui consorzi di bonifica l'attività di indirizzo, vigilanza e controllo secondo quanto previsto dalla presente legge.

 

Art. 16
Statuto

1. Al fine di garantire uniformità agli indirizzi della presente legge, la Giunta regionale, sentito il parere della competente Commissione consiliare, su proposta dell'Assessore competente in materia di agricoltura, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, approva con apposita deliberazione uno schema di statuto. Il parere della Commissione consiliare è reso entro trenta giorni dalla assegnazione, trascorso tale termine si prescinde dal parere. L'Assessore, al fine della predisposizione della proposta di deliberazione, acquisisce il preventivo parere della consulta regionale per la bonifica e il riordino fondiario ai sensi dell'articolo 13. I consorzi di bonifica, entro novanta giorni dalla data di pubblicazione della delibera, provvedono ad adottare o adeguare il proprio statuto in conformità allo schema approvato dalla Giunta regionale.

2. Lo statuto è adottato dal consiglio dei delegati, nel rispetto della presente legge e dello schema adottato dalla Giunta regionale, assicura la separazione tra le funzioni di indirizzo politico-amministrativo e decisionale e quelle attuative gestionali, regolando in particolare: modalità di costituzione, composizione, attribuzioni e funzionamento degli organi di amministrazione.

3 Lo statuto disciplina le forme di partecipazione dei consorziati alla vita del consorzio di bonifica.

4. Lo statuto del consorzio di bonifica adottato o modificato dal consiglio dei delegati, è pubblicato per trenta giorni nell'albo consortile e negli albi dei comuni ricadenti nel relativo comprensorio di bonifica.

5. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche in caso di modifica dello schema di statuto.

 

Art. 17
Contabilità

1. Al fine di conseguire la trasparenza dei costi sostenuti nell'espletamento delle funzioni di cui all'articolo 2 i consorzi di bonifica provvedono ad adottare un appropriato sistema di individuazione e di separazione amministrativa e contabile degli oneri relativi alle diverse attività.

 

Art. 18
Istituzione e modifica dei comprensori
e dei consorzi di bonifica

1. Nell'ambito del distretto idrografico della Sardegna sono individuati i comprensori di bonifica.

2. I comprensori di bonifica costituiscono unità territoriali omogenee sotto il profilo idrografico, idraulico e morfologico, funzionali alle esigenze della pianificazione e alle attività consortili, tenuto conto anche della rilevanza della estensione ai fini dell'economicità di gestione.

3. All'individuazione, istituzione, modifica e soppressione dei comprensori e dei consorzi di bonifica si provvede, su proposta dell'Assessore regionale competente in materia di agricoltura, sentita la Commissione consiliare competente, con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta stessa.

4. L'Assessore competente in materia di agricoltura al fine della predisposizione della proposta di deliberazione acquisisce il preventivo parere delle province, dei comuni e dei consorzi di bonifica territorialmente interessati nonché il parere della Consulta regionale per la bonifica ed il riordino fondiario.

5. Il parere delle province, dei comuni e dei consorzi di bonifica è espresso entro sessanta giorni dalla richiesta, decorso tale termine si prescinde dal parere.

6. La pubblicazione nel BURAS degli atti di cui al presente articolo assolve gli adempimenti di cui alla legge regionale 22 agosto 1990, n. 40 (Norme sui rapporti fra i cittadini e l'amministrazione della Regione Sardegna nello svolgimento dell'attività amministrativa), alla legge n. 241 del 1990, e sostituisce a tutti gli effetti la trascrizione di cui all'articolo 58 del regio decreto n. 215 del 1933.

7. Fuori dei territori classificati e consorziati, alla costituzione dei consorzi di bonifica si può provvedere, nel rispetto delle disposizioni contenute nel presente articolo, anche su richiesta di almeno il 25 per cento dei proprietari dei terreni interessati che rappresentano almeno il 25 per cento della superficie del territorio medesimo.

8. Per la gestione dei consorzi di bonifica di nuova costituzione con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale, è nominato un commissario straordinario; il commissario resta in carica fino all'insediamento del consiglio di amministrazione; il commissario provvede, nel termine massimo di sei mesi, a redigere lo statuto e a predisporre gli atti preparatori delle elezioni, da indire entro tre mesi dalla data di esecutività dello statuto.

9. In caso di fusione dei consorzi di bonifica il Presidente della Regione, con proprio decreto, provvede allo scioglimento degli organi consortili e alla nomina di commissari straordinari che, in armonia con le direttive impartite dalla Giunta regionale, provvedono tra l'altro:
a) all'eventuale unificazione delle gestioni;
b) alla rilevazione dei singoli elementi che compongono il patrimonio dell'ente;
c) alla ricognizione dei rapporti giuridici pendenti evidenziando distintamente le posizioni debitorie;
d) alla ricognizione del personale assunto con contratto a tempo indeterminato in servizio mediante la formazione di un elenco dal quale risultino la qualifica, il livello retributivo funzionale, il trattamento giuridico ed economico nonché previdenziale ed assistenziale in atto;
e) alla predisposizione del piano di organizzazione del personale compatibile con le funzioni dei consorzi di bonifica;
f) alla predisposizione del piano di classifica;
g) all'adozione del nuovo statuto;
h) all'indizione delle elezioni per la nomina del consiglio dei delegati.

 

Art. 19
Organi

1. Sono organi dei consorzi di bonifica:
a) l'assemblea dei consorziati;
b) il consiglio dei delegati;
c) il consiglio di amministrazione;
d) il presidente;
e) il collegio dei revisori dei conti.

 

Art. 20
Assemblea dei consorziati

1. Fanno parte dell'assemblea tutti i proprietari consorziati iscritti nel catasto del consorzio, che godano dei diritti civili e siano obbligati al pagamento del contributo consortile.

2. In luogo del proprietario e con l'assenso del medesimo, sempre che lo richiedano, sono iscritti nel catasto consortile e fanno parte dell'assemblea i titolari di diritti reali, nonché gli affittuari e i conduttori dei terreni ricadenti nel comprensorio i quali, per norma di legge o per contratto, siano tenuti a pagare il contributo consortile.

3. Il consorzio, secondo le modalità e nei termini previsti dallo statuto, predispone gli elenchi degli aventi diritto al voto, cui devono essere iscritti i consorziati di cui ai commi 1 e 2, per ciascuno dei quali vanno indicati i dati anagrafici.

4. Gli elenchi degli aventi diritto al voto sono pubblicati nelle forme e secondo le modalità previste nello statuto, che disciplina altresì i termini e le condizioni per eventuali integrazioni o rettifiche sulla base di specifiche richieste degli interessati.

 

Art. 21
Consiglio dei delegati

1. Il consiglio dei delegati è composto da quindici a ventuno membri, eletti dai consorziati nell'ambito dell'assemblea con le modalità previste dall'articolo 22. Lo statuto di ciascun consorzio individua, nel rispetto della disposizione di cui al presente comma, il numero di componenti il consiglio dei delegati tenendo conto della estensione del territorio servito da impianti consortili di irrigazione.

2. Il consiglio dei delegati resta in carica per cinque anni decorrenti dalla data di insediamento. Il consigliere che, per qualsiasi motivo, cessi dalla carica è sostituito dal primo dei candidati non eletti nella medesima lista. Se viene meno contestualmente la maggioranza dei consiglieri il consiglio dei delegati decade unitamente al presidente e al consiglio di amministrazione e si procede a nuove elezioni.

3. Il consiglio dei delegati nella sua prima riunione elegge, a maggioranza assoluta, tra i suoi componenti, il presidente del consorzio.

4. Il consiglio dei delegati esercita le funzioni di indirizzo sulla gestione e sull'attività amministrativa definendo gli obiettivi da conseguire e i programmi da attuare; adotta gli atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni e verifica la rispondenza dell'attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti. Competono al consiglio dei delegati, nei limiti stabiliti dalla presente legge, dallo statuto e nel rispetto degli atti di indirizzo e dei criteri di cui all'articolo 37, comma 1:
a) l'adozione dello statuto;
b) l'approvazione del programma di attività;
c) l'approvazione del piano di classifica;
d) l'approvazione del bilancio di previsione e del conto consuntivo e le relative variazioni di bilancio;
e) l'approvazione del regolamento e del piano di organizzazione del personale;
f) l'adozione dei regolamenti disciplinanti l'attività dell'ente;
g) la convocazione dell'assemblea dei consorziati per l'elezione del consiglio dei delegati che deve essere convocata almeno novanta giorni prima dello scadere del quinquennio.

5. Ai membri del consiglio dei delegati compete un rimborso spese per la partecipazione alle sedute secondo le modalità indicate nello statuto e un gettone di presenza nella misura prevista per i consiglieri dei comuni da milleuno a diecimila abitanti così come stabilita dalla tabella A) del decreto del Ministro dell'interno 4 aprile 2000, n. 119 (Regolamento recante norme per la determinazione della misura dell'indennità di funzione e dei gettoni di presenza per gli amministratori locali, a norma dell'articolo 23 della legge 3 agosto 1999, n. 265), e successive modificazioni o quelli eventualmente disposti con decreto del Presidente della Regione in attuazione dell'articolo 11 della legge regionale 1 luglio 2002, n. 10 (Adempimenti conseguenti alla istituzione di nuove province, norme sugli amministratori locali e modifiche alla legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4).

 

Art. 22
Elezioni consortili

1. Ai fini delle elezioni dei componenti il consiglio dei delegati, i consorziati aventi diritto al voto sono inseriti i due elenchi:
a) nel primo elenco sono inseriti i consorziati che rivestono la qualifica di imprenditore agricolo professionale o, comunque, siano iscritti a ruolo per un ammontare pari o superiore a quello medio dei consorziati che rivestono la qualifica di imprenditore agricolo professionale;
b) nel secondo elenco sono iscritti i rimanenti consorziati.

2. I consorziati iscritti nel primo elenco eleggono i due terzi dei componenti il consiglio dei delegati, i consorziati iscritti nel secondo elenco eleggono un terzo dei componenti il consiglio dei delegati.

3. L'elezione del consiglio dei delegati si svolge separatamente per ciascun elenco, a scrutinio segreto su presentazione di liste concorrenti di candidati compresi tra i consorziati aventi diritto al voto.

4. Ciascun elettore può votare solo per una lista e, nell'ambito della lista, per un solo candidato.

5. Le liste dei candidati sono presentate da un numero di consorziati aventi diritto al voto non inferiore all'1 per cento degli aventi diritto al voto, esclusi i candidati.

6. I seggi sono assegnati in modo proporzionale alle liste che hanno raggiunto almeno il 5 per cento dei voti validi ma garantendo alla lista che ottiene il maggior numero dei voti almeno il 60 per cento dei seggi.

7. Sono eletti, all'interno di ciascuna lista, i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti preferenziali; a parità di voti, risulta eletto il più anziano di età.

8. Se non sono presentate liste relative a uno dei due elenchi tutti i membri del consiglio dei delegati sono eletti dai consorziati iscritti nell'altro elenco.

 

Art. 24
Ineleggibilità e decadenza

1. Non possono essere eletti nel consiglio dei delegati:
a) il Presidente della Regione;
b) i consiglieri regionali;
c) i componenti della Giunta regionale;
d) i presidenti delle province e i componenti delle giunta delle province ricomprese in tutto o in parte nel comprensorio di bonifica;
e) i sindaci dei comuni ricompresi in tutto o in parte nel comprensorio di bonifica;
f) gli amministratori degli enti e delle agenzie regionali;
g) i minori, gli interdetti e gli inabilitati;
h) i falliti, per un quinquennio dalla data di dichiarazione del fallimento;
i) coloro che siano stati interdetti dai pubblici uffici per la durata dell'interdizione;
l) coloro che abbiano riportato condanne che non consentono l'iscrizione nelle liste elettorali politiche, salvi gli effetti della riabilitazione, nonché coloro che siano stati sottoposti a misure di sicurezza che non consentono l'iscrizione nelle liste elettorali;
m) i dipendenti della Regione cui competono funzioni di finanziamento e controllo sull'amministrazione del consorzio;
n) i dipendenti del consorzio di bonifica;
o) coloro che hanno il maneggio di denaro consortile o, avendolo avuto, non hanno reso conto della loro gestione;
p) coloro che hanno liti pendenti con il consorzio salvo che nell'ipotesi di controversie inerenti le procedure elettorali;
q) coloro che eseguono opere o erogano servizi per conto del consorzio;
r) coloro che hanno un debito liquido ed esigibile verso il consorzio.

2. Le cause sopra indicate comportano, qualora intervengano in corso di mandato, la decadenza dall'incarico di consigliere.

 

Art. 25
Risultati delle votazioni - Ricorsi

1. Entro otto giorni dalla data di svolgimento delle elezioni, i verbali relativi alle operazioni elettorali sono trasmessi in copia all'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura e i consorzi di bonifica, con apposito provvedimento, rendono noti i risultati elettorali.

2. Avverso i risultati delle operazioni elettorali è ammesso ricorso all'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura entro trenta giorni dalla data di pubblicazione dei risultati sull'albo consortile.

3. Esaminati gli atti relativi alle operazioni elettorali e gli eventuali ricorsi di cui al comma 2, l'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura dispone, entro novanta giorni dalla data di pubblicazione dei risultati elettorali, l'insediamento del consiglio dei delegati o, in caso di accertate gravi irregolarità, l'annullamento delle elezioni. Trascorso il predetto termine di novanta giorni senza che venga assunto alcun provvedimento, i risultati elettorali si intendono convalidati e il consiglio dei delegati insediato. Il presidente del consorzio di bonifica o il commissario in carica alla data delle elezioni provvede a convocare il nuovo consiglio dei delegati, la cui prima riunione deve svolgersi entro quindici giorni dalla data di insediamento.

 

Art. 26
Consiglio di amministrazione

1. Il consiglio di amministrazione è composto dal presidente del consorzio di bonifica, che lo presiede, e da altri quattro membri eletti dal consiglio dei delegati con voto limitato a uno. Uno dei membri, indicato dal presidente, esercita le funzioni di vice presidente.

2. Il consiglio di amministrazione è l'organo esecutivo del consorzio di bonifica e le sue funzioni sono indicate dallo statuto.

 

Art. 27
Presidente

1. Il presidente ha la legale rappresentanza del consorzio di bonifica, convoca e presiede il consiglio dei delegati e il consiglio di amministrazione ed esercita tutte le altre funzioni previste dallo statuto consortile.

2. In caso di assenza o di impedimento temporaneo del presidente, le sue funzioni sono esercitate dal vice presidente.

3. Quando, per qualsiasi motivo, il presidente cessa dalla carica, il consiglio dei delegati, ricostituito nei modi previsti dall'articolo 21, comma 2, è convocato entro quindici giorni dal vice presidente, che lo presiede, per la nomina del nuovo presidente.

 

Art. 28
Collegio dei revisori

1. Il collegio dei revisori dei conti è composto dal presidente, da due membri effettivi e due supplenti, scelti tra gli iscritti nel registro nazionale dei revisori contabili.

2. Il presidente del collegio dei revisori, i due componenti effettivi e i due supplenti sono nominati con decreto dell'Assessore regionale competente in materia di agricoltura, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dello stesso Assessore.

3. Il presidente e gli altri componenti del collegio durano in carica cinque anni.

4. Nel caso di morte, rinuncia o decadenza di un componente effettivo, subentrano i supplenti in ordine di età. L'Assessore regionale competente in materia di agricoltura provvede all'integrazione del collegio con le modalità di cui al comma 2. I nuovi nominati scadono insieme a quelli in carica.

5. Nel caso di morte, rinuncia o decadenza del presidente del collegio, l'Assessore regionale competente in materia di agricoltura, con le medesime modalità di cui al comma 2, provvede alla sua sostituzione. Il presidente di nuova nomina scade insieme a quelli in carica.

6. Il collegio dei revisori dei conti esercita compiti di controllo gestionale, finanziario e di legittimità. Ad esso si applicano gli articoli 2403, 2403 bis, 2404, 2405, 2406 e 2407 del codice civile. In particolare, il collegio dei revisori dei conti:
a) esamina il bilancio e il conto consuntivo, predi-sponendo le relative relazioni illustrative;
b) vigila sulla regolare tenuta della contabilità del consorzio di bonifica e ne riferisce pe-riodicamente agli organi consortili, secondo le modalità stabilite nello statuto;
c) esercita le funzioni attribuitegli dallo statuto;
d) presenta annualmente all'Assessore regionale competente in materia di agricoltura una relazione sulla gestione finanziaria del consorzio di bonifica nonché sui risultati dell'attività e sul raggiungimento degli obiettivi di economicità ed efficienza di cui all'articolo 8.

7. È vietato rivestire la qualifica di componente effettivo del collegio dei revisori dei conti in più di un consorzio di bonifica.

 

Art. 29
Prorogatio

1. Gli organi di amministrazione dei consorzi di bonifica non ricostituiti alla loro scadenza sono prorogati per quarantacinque giorni. In questo periodo gli organi di amministrazione possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione nonché gli atti urgenti e indifferibili con l'indicazione specifica dei motivi di urgenza e indifferibilità. Si applicano a tal fine le disposizioni del decreto legge 16 maggio 1994, n. 293 (Disciplina della proroga degli organi amministrativi), convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 1994, n. 444.

 

Art. 30
Indennità

1. Ai presidenti dei consorzi di bonifica che gestiscono una superficie servita da impianti di irrigazione inferiore a 20.000 ettari spetta, per l'esercizio delle funzioni e per la partecipazione alle sedute, esclusivamente una indennità mensile omnicomprensiva pari a quella prevista per i sindaci dei comuni da tremilauno a cinquemila abitanti, così come stabilita dalla tabella A) del decreto del Ministro dell'interno n. 119 del 2000 e successive modificazioni o quelli eventualmente disposti con decreto del Presidente della Regione in attuazione dell'articolo 11 della legge regionale n. 10 del 2002.

2. Ai presidenti dei consorzi di bonifica che gestiscono una superficie servita da impianti di irrigazione pari o superiore a 20.000 ettari spetta, per l'esercizio delle funzioni e per la partecipazione alle sedute, esclusivamente un'indennità mensile omnicomprensiva pari a quella prevista per i sindaci dei comuni da cinquemilauno a diecimila abitanti, così come stabilita dalla tabella A) del decreto del Ministro dell'interno n. 119 del 2000, e successive modificazioni o quelli eventualmente disposti con decreto del Presidente della Regione in attuazione dell'articolo 11 della legge regionale n. 10 del 2002.

3. Ai componenti del consiglio di amministrazione del consorzio di bonifica compete, per l'esercizio delle funzioni e per la partecipazione alle sedute, esclusivamente un'indennità mensile omnicomprensiva pari al 50 per cento dell'indennità prevista per il presidente.

4. Al fine di determinare le indennità di cui ai commi 1, 2 e 3 non si applicano le variazioni in aumento previste dal decreto del Ministro dell'interno n. 119 del 2000 e dall'articolo 82, comma 11, del decreto legislativo n. 267 del 2000.

5. Al presidente e ai componenti del collegio dei revisori dei conti spettano le indennità previste dall'articolo 38 del decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1994, n. 645 (Regolamento recante la disciplina degli onorari, delle indennità e dei criteri per il rimborso delle spese per le prestazioni professionali dei dottori commercialisti), a esclusione di quanto stabilito dal comma 2 del medesimo articolo.

 

Art. 31
Catasto consortile

1. I consorzi di bonifica istituiscono il catasto consortile cui sono iscritti tutti gli immobili siti nell'ambito del comprensorio e serviti dalla rete di distribuzione dell'acqua a uso irriguo. Il catasto consortile costituisce parte integrante del Sistema informativo territoriale regionale.

2. Il catasto è aggiornato annualmente ai fini della elaborazione dei ruoli di contribuenza.

3. L'aggiornamento è effettuato attraverso la consultazione dei dati:
a) presenti nel Sistema informativo territoriale regionale;
b) presenti nel catasto erariale;
c) emergenti dagli atti di compravendita presentati dai proprietari consorziati ovvero attraverso la consultazione dei registri delle conservatorie ai sensi dell'articolo 31 della legge 13 maggio 1999, n. 133 (Disposizioni in materia di perequazione, razionalizzazione e federalismo fiscale);
d) derivanti dalla presentazione di denunce di successione o di dichiarazioni congiunte di venditore ed acquirente.

 

Art. 32
Piano di classifica

1. Il Piano di classifica degli immobili, elaborato utilizzando i dati del Sistema informativo territoriale regionale, individua i benefici derivanti dalla presenza della rete di distribuzione dell'acqua a uso irriguo di competenza dei consorzi di bonifica, stabilisce gli indici per la quantificazione dei medesimi e definisce i criteri per la determinazione dei contributi. Al Piano di classifica è allegata una cartografia che definisce il perimetro di contribuenza, al cui interno sono compresi gli immobili che traggono beneficio dalla rete di distribuzione dell'acqua a uso irriguo. Il Piano di classifica costituisce il presupposto necessario e fondamentale per l'esercizio della potestà impositiva relativamente agli oneri per la manutenzione.

2. Il Piano di classifica e il relativo perimetro di contribuenza sono pubblicati per trenta giorni nell'albo del consorzio nonché negli albi delle province e dei comuni che, in tutto o in parte, ricadono nel comprensorio di bonifica. Della pubblicazione è data adeguata informazione ai consorziati. Entro trenta giorni decorrenti dall'ultimo giorno di pubblicazione i soggetti interessati possono presentare al consorzio di bonifica osservazioni e avanzare richieste di modifica o integrazioni. Trascorso tale termine, il consiglio dei delegati approva il piano in attuazione dell'articolo 21, comma 4, lettera c).

3. I consorzi di bonifica approvano il Piano annuale di riparto del contributo di bonifica sulla base degli indici di beneficio indicati nel Piano di classifica degli immobili di cui al comma 1.

 

Art. 33
Beneficio di bonifica

1. Il beneficio di bonifica consiste nel vantaggio diretto e specifico tratto dall'immobile in ragione delle opere e degli impianti inerenti la rete consortile di distribuzione dell'acqua a uso irriguo.

2. I consorzi di bonifica, negli avvisi emessi per il pagamento del contributo consortile, devono specificare esattamente la natura del beneficio e il bene a cui il contributo richiesto si riferisce.

 

Art. 34
Personale e uffici dei consorzi

1. L'organizzazione e il funzionamento dei consorzi di bonifica sono disciplinati dallo statuto e dal regolamento interno.

2. La Giunta regionale, nell'esercizio del potere di indirizzo di cui all'articolo 37, può emanare apposite direttive ai consorzi di bonifica per la definizione della loro dotazione organica nonché per la costituzione di servizi tecnici, amministrativi e contabili comuni tra più consorzi.

3. Il rapporto di lavoro dei dipendenti e dei dirigenti dei consorzi di bonifica è regolato dal codice civile, dalle leggi sul rapporto di lavoro subordinato nell'impresa e dai contratti collettivi di categoria.

4. L'accesso al lavoro avviene mediante procedure selettive pubbliche ovvero mediante avviamento per chiamata numerica, nel rispetto dei principi vigenti per le pubbliche amministrazioni.

5. È fatto assoluto divieto ai consorzi di bonifica di assumere personale, anche a tempo determinato o a tempo parziale, in soprannumero rispetto alle dotazioni organiche.

6. Per le assunzioni a tempo indeterminato nei consorzi di bonifica, ai soggetti che abbiano prestato la loro opera presso i consorzi a qualunque titolo, esclusi gli incarichi libero professionali, e che conseguano l'idoneità nelle prove d'esame, è attribuito un punteggio aggiuntivo in sede di valutazione dei titoli fino al 25 per cento del punteggio complessivo conseguito, secondo le modalità specificate nel relativo bando o avviso pubblico.

7. Per le assunzioni a chiamata numerica per la copertura di posti a tempo determinato nei consorzi di bonifica, sono prioritariamente avviati al lavoro i soggetti che abbiano prestato la loro opera presso i consorzi di bonifica nei cinque anni antecedenti.

8. I posti di lavoro a tempo determinato per i quali non sia applicabile la chiamata numerica sono coperti mediante apposita selezione prioritariamente tra coloro che abbiano prestato la loro opera presso i consorzi di bonifica nei cinque anni antecedenti in mansioni o profili professionali equivalenti.

9. I consorzi di bonifica sono autorizzati a concedere al personale in esubero a tempo indeterminato che abbia maturato i requisiti di legge per il pensionamento di anzianità entro il 31 dicembre 2007 e chieda la risoluzione del rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2008, un'indennità supplementare pari a tre mensilità della retribuzione in godimento, escluse le retribuzioni di rendimento e di risultato, per ogni anno derivante dalla differenza tra sessantacinque anni e l'età anagrafica, espressa in anni, posseduta alla data di cessazione dal lavoro, calcolati per un massimo di quattro anni. Gli oneri derivanti dall'attuazione del presente comma sono a carico del bilancio della Regione. I consorzi hanno l'obbligo di ridurre le dotazioni organiche del numero corrispondente alle cessazioni incentivate.

10. Il personale in esubero che non beneficia degli incentivi di cui al comma 9 è trasferito, sulla base di intese tra i consorzi, le organizzazioni sindacali e gli enti di destinazione, nell'ambito della provincia di appartenenza:
a) ad altri consorzi di bonifica nei quali vi sia carenza di personale nelle dotazioni organiche;
b) all'Ente delle risorse idriche della Sardegna (ENAS) in aggiunta ai trasferimenti previsti dalla legge regionale 6 dicembre 2006, 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici);
c) alle province e ai comuni per l'esercizio delle funzioni di cui all'articolo 61 della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali), e per la gestione delle opere trasferite in attuazione dell'articolo 46, comma 4; l'Amministrazione regionale garantisce agli enti locali un trasferimento di risorse finanziarie sufficiente all'integrale copertura delle maggiori spese derivanti dai trasferimenti fino alla cessazione dei relativi rapporti di lavoro; al personale trasferito in attuazione del presente comma si applica la disciplina giuridica e contrattuale dell'ente di destinazione; in caso di trattamenti economici in godimento superiori a quello conseguente all'inquadramento nell'ente di destinazione, la differenza è corrisposta a titolo di assegno ad personam non riassorbibile.

11. In sede di prima applicazione i consorzi di bonifica sono autorizzati a inquadrare, previo superamento di idonee prove selettive, nelle proprie piante organiche il personale realmente impegnato, per almeno trenta mesi negli ultimi cinque anni, nell'elaborazione dei piani di riordino fondiario.

 

Art. 35
Pubblicazione degli atti

1. Gli atti del consorzio di bonifica sono pubblicati nell'albo pretorio del consorzio entro il settimo giorno dalla data di adozione, per un periodo di quindici giorni consecutivi.

2. Nell'albo pretorio del consorzio di bonifica sono pubblicati, entro sette giorni dalla data di ricevimento, gli atti di annullamento degli atti del consorzio da parte dell'Assessorato competente in materia di agricoltura.

3. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale competente in materia di agricoltura, approva un apposito atto di indirizzo, cui i consorzi di bonifica devono attenersi, finalizzato a disciplinare le modalità di pubblicazione degli atti e dei dati informativi nel sito internet della Regione autonoma della Sardegna.

 

Art. 36
Controllo di gestione

1. I consorzi di bonifica provvedono al controllo di gestione quale processo interno diretto a garantire:
a) la realizzazione degli obiettivi programmati attraverso una verifica continua dello stato di avanzamento dei programmi e progetti approvati dagli organi del consorzio di bonifica;
b) la gestione corretta, efficace ed efficiente delle risorse.

2. Il controllo di gestione è riferito ai seguenti principali contenuti e requisiti dell'azione del consorzio di bonifica:
a) la rispondenza rispetto ai programmi e ai progetti contenuti nei documenti previsionali e programmatici e l'adeguatezza rispetto alle risorse finanziarie disponibili;
b) la tenuta della contabilità rispetto alle esigenze delle strutture gestionali interne e ai condizionamenti tecnici e giuridici esterni;
c) l'efficienza dei processi di attivazione e di gestione dei servizi.

3. Il consiglio di amministrazione provvede al controllo interno di gestione eventualmente anche attraverso un soggetto esterno adeguatamente qualificato.

 

Art. 37
Indirizzo regionale

1. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale competente in materia di agricoltura, adotta atti di indirizzo e criteri in ordine all'attività programmatoria, gestionale e contabile dei consorzi di bonifica,

2. I consorzi di bonifica sono obbligati al rispetto degli atti di indirizzo e criteri di cui al comma 1.

 

Art. 38
Vigilanza

1. L'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura può chiedere ai consorzi di bonifica documenti, informazioni e chiarimenti e può disporre ispezioni e perizie volte ad accertare il regolare funzionamento degli organi e il regolare esercizio dell'attività del consorzio.

2. Nell'ipotesi di inadempimento di atti o provvedimenti previsti dalla legge o dagli statuti la Regione diffida il consorzio di bonifica a provvedervi entro il termine determinato. Scaduto infruttuosamente tale termine la Regione nomina un commissario ad acta per i relativi adempimenti.

 

Art. 39
Scioglimento

1. Il Presidente della Regione, su proposta dell'Assessore regionale competente in materia di agricoltura, previa deliberazione della Giunta regionale, può disporre lo scioglimento degli organi dei consorzi di bonifica qualora, nella gestione degli stessi, venga accertata grave inefficienza nello svolgimento dell'attività consortile, per gravi violazioni di leggi e di regolamenti, dello statuto e degli atti di indirizzo e criteri regionali, per l'omesso immotivato perseguimento degli obiettivi del piano regionale di bonifica e di riordino fondiario nonché per gravi irregolarità amministrative o contabili che compromettano il conseguimento delle finalità istituzionali del consorzio di bonifica.

2. Con il decreto di scioglimento si provvede alla nomina di un commissario straordinario, incaricato dell'amministrazione del consorzio di bonifica, che deve convocare entro sei mesi l'assemblea dei consorziati per l'elezione del nuovo consiglio.

3. Il termine di convocazione può essere prorogato dalla Giunta regionale, per comprovate necessità, per un periodo non superiore a sei mesi.

4. Il commissario straordinario rimane in carica fino all'insediamento dei nuovi organi consortili.

 

Art. 40
Controllo di legittimità

1. Sono soggetti al controllo di legittimità da parte dell'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura gli atti concernenti:
a) statuto e regolamenti;
b) mutui;
c) pianta organica, regime giuridico del personale, procedure di assunzioni e promozioni;
d) bilanci preventivi e relative variazioni;
e) conto consuntivo.

 

Art. 41
Procedura di controllo

1. Gli atti soggetti a controllo sono trasmessi, a pena di decadenza, entro sette giorni dalla loro adozione, all'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura.

2. Gli atti divengono esecutivi se l'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura non ne pronuncia l'annullamento nel termine di trenta giorni dal ricevimento ovvero anche quando, prima della scadenza del termine, l'Assessorato comunichi all'ente che l'atto è stato ritenuto immune da vizi.

3. L'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura può richiedere, per una sola volta entro i termini previsti per l'annullamento, chiarimenti o ulteriori elementi istruttori. I chiarimenti o gli elementi istruttori devono essere inviati entro trenta giorni dalla data di ricevimento della richiesta. Dalla data di ricevimento degli elementi istruttori decorrono ulteriori trenta giorni ai fini dell'esercizio del controllo. Decorso inutilmente il termine dei trenta giorni senza che il consorzio di bonifica abbia provveduto all'invio degli elementi istruttori, l'Assessorato adotta il provvedimento di controllo entro i successivi trenta giorni.

4. I termini previsti dal presente articolo sono sospesi dal 5 al 25 agosto e dal 23 dicembre al 2 gennaio di ogni anno.

 

Art. 42
Impugnazioni

1. Contro gli atti del consorzio di bonifica è ammessa opposizione da proporsi entro trenta giorni a decorrere dal primo giorno di pubblicazione degli stessi.

2. L'organo che ha adottato il provvedimento impugnato decide sulle opposizioni entro trenta giorni dalla presentazione delle opposizioni.

3. L'opposizione non sospende l'esecutività del provvedimento impugnato.

4. Contro gli atti che decidono sulle opposizioni e avverso gli altri atti definitivi del consorzio di bonifica è ammesso ricorso all'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura entro trenta giorni decorrenti dalla data di pubblicazione degli atti stessi.

5. L'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura decide nei termini e con le modalità di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199 (Semplificazione dei procedimenti in materia di ricorsi amministrativi), e successive modifiche e integrazioni.

 

Art. 43
Prima attuazione

1. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale competente in materia di agricoltura, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, può provvedere, nel rispetto delle procedure previste dall'articolo 18, al riordino e ridelimitazione dei comprensori di bonifica e dei relativi consorzi e, laddove si renda necessario, alla loro unificazione o soppressione.

2. Gli organi di amministrazione dei consorzi, oltre alla gestione dei consorzi di bonifica, provvedono tra l'altro:
a) all'eventuale unificazione delle gestioni;
b) alla rilevazione dei singoli elementi che compongono il patrimonio dell'ente;
c) alla ricognizione dei rapporti giuridici pendenti evidenziando distintamente le posizioni debitorie;
d) alla predisposizione dello stato ricognitivo delle opere in corso finalizzato alla consegna agli enti locali che, ai sensi dell'articolo 46, subentrano nella gestione delle funzioni non più esercitabili da parte dei consorzi di bonifica;
e) alla ricognizione del personale assunto con contratto a tempo indeterminato in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge mediante la formazione di un elenco dal quale risultino la qualifica, il livello retributivo funzionale, il trattamento giuridico ed economico nonché previdenziale ed assistenziale in atto;
f) alla predisposizione del piano di organizzazione del personale compatibile con le funzioni dei consorzi di bonifica;
g) alla predisposizione del Piano di classifica.

 

Art. 44
Risanamento finanziario

1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, l'Assessore regionale competente in materia di agricoltura attiva un'indagine al fine di appurare per ciascun consorzio di bonifica:
a) l'ammontare complessivo delle passività, precisando quelle eventualmente prodotte per l'esecuzione di opere e servizi non strettamente connessi alla bonifica;
b) l'ammontare delle esposizioni debitorie per prestiti o mutui in essere;
c) l'ammontare complessivo dei crediti effettivamente esigibili per ruoli di bonifica, canoni di irrigazione e altri titoli attivi sia in termini di residui che di competenza;
d) il valore attuale, determinato mediante stima analitica e probanti comparazioni, degli immobili in proprietà che risultano alienabili in quanto non essenziali per l'esercizio dei compiti istituzionali;
e) la risultante massa passiva netta costituita dall'ammontare delle passività, detratti i crediti esigibili, gli oneri di ammortamento dei prestiti e mutui in essere e i valori degli immobili alienabili.

2. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore all'agricoltura e riforma agro-pastorale, acquisite le risultanze dell'indagine di cui al comma 1, adotta nei successivi sei mesi un piano di intervento finanziario diretto al risanamento o alla riduzione della massa passiva gravante sul bilancio di ciascun consorzio, articolato in più misure e graduato nel tempo.

3. L'applicazione del piano, inoltre, è subordinata all'adozione, da parte dei consorzi di bonifica interessati, di provvedimenti per la riduzione dei costi di funzionamento, per l'effettivo recupero dei crediti esigibili e per la vendita degli immobili alienabili.

 

Art. 45
Norme di principio

1. Per quanto non espressamente disciplinato dalla presente legge si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui al regio decreto n. 215 del 1933 e successive modificazioni.

 

Art. 46
Norma transitoria

1. Fino alla completa installazione dei misuratori d'acqua prevista dall'articolo 9, il canone irriguo è rapportato all'estensione irrigata e alla qualità della coltura praticata; per i singoli comprensori di bonifica nei quali è completata l'installazione di misuratori d'acqua il pagamento dell'acqua a consumo decorre dall'annata irrigua successiva all'installazione stessa.

2. Per i tre anni successivi alla data di entrata in vigore della presente legge l'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere un contributo a valere sulle maggiori spese per l'attuazione della presente legge.

3. Per i due anni successivi alla data di entrata in vigore della presente legge i consorzi di gestione possono assumere mediante concessione la gestione di opere o l'esercizio di funzioni ricomprese tra quelle svolte dai consorzi prima della data di entrata in vigore della presente legge.

4. Gli enti locali subentrano, secondo le rispettive competenze, ai consorzi di bonifica nell'esercizio delle funzioni svolte dagli stessi e non comprese tra quelle di cui all'articolo 2 e nella realizzazione e gestione delle relative opere se di proprietà della regione. Nei sessanta giorni successivi all'entrata in vigore della presente legge, gli enti locali interessati e i consorzi provvedono alla ricognizione delle funzioni trasferite e alla consegna di eventuali beni e dotazioni e mezzi strumentali alla loro gestione, nonché alla definizione e attribuzione delle eventuali procedure in corso. Al sessantesimo giorno gli enti locali subentrano nelle funzioni ad essi spettanti. In caso di mancato accordo, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di agricoltura di concerto con quello competente in materia di lavori pubblici, sentiti gli enti interessati, decide nei successivi trenta giorni e provvede al trasferimento agli enti locali delle funzioni, delle opere e dei mezzi mediante decreto del Presidente della Regione.

5. È fatta salva la disciplina relativa al trasferimento di opere e personale di cui alla legge regionale n. 19 del 2006.

6. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge i consorzi di bonifica approvano i piani di classifica e i piani di riparto.

 

Art. 47
Abrogazione

1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge è abrogata la legge regionale 14 maggio 1984, n. 21 (Riordinamento dei consorzi di bonifica), e successive modifiche con esclusione dell'articolo 13.

2. L'articolo 13 della legge regionale n. 21 del 1984 e i commi 1 e 2 dell'articolo 30 della legge regionale 24 dicembre 1998, n. 37 (Norme concernenti interventi finalizzati all'occupazione e allo sviluppo del sistema produttivo regionale e di assestamento e rimodulazione del bilancio), sono abrogati dalla data di pubblicazione, a cura dell'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura, nel Bollettino ufficiale della Regione dell'avviso di compatibilità con la normativa della comunità europea delle disposizioni contenute nell'articolo 5, commi 2, 3 e 4, o dell'avviso della decorrenza del termine per l'esame degli stessi da parte della Commissione europea.

3. La legge regionale 26 gennaio 1984, n. 7 (Gestione irrigua nei comprensori di bonifica), e l'articolo 30, comma 3, della legge regionale n. 37 del 1998 sono abrogati dalla data di pubblicazione, a cura dell'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura, nel Bollettino ufficiale della Regione dell'avviso di compatibilità con la normativa della Comunità europea delle disposizioni contenute nell'articolo 6, comma 1, o dell'avviso della decorrenza del termine per l'esame degli stessi da parte della Commissione europea.

4. L'articolo 20, comma 7, della legge regionale 6 novembre 1992, n. 20 (legge finanziaria 1992), e l'articolo 17, comma 4, della legge regionale 5 dicembre 1995, n. 33 (Interventi vari in agricoltura), sono abrogati dalla data di pubblicazione, a cura dell'Assessorato regionale competente in materia di agricoltura, nel Bollettino ufficiale della Regione dell'avviso di compatibilità con la normativa della comunità europea delle disposizioni contenute nell'articolo 6, comma 1, e nell'articolo 46, comma 2, o dell'avviso della decorrenza del termine per l'esame degli stessi da parte della Commissione europea.

 

Art. 48
Attuazione degli aiuti

1. Le disposizioni contenute nelle presente legge che prevedono la concessione di aiuti ai consorzi di bonifica sono attuate dall'Amministrazione regionale solo dopo la loro approvazione da parte della Commissione europea o solo dopo decorso il termine per la loro approvazione da parte della stessa.

 

Art. 49
Norma finanziaria

1. Gli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge sono valutatati in euro 39.600.000 per l'anno 2008, in euro 25.100.000 per gli anni dal 2009 al 2011 e in euro 23.600.000 per gli anni successivi; alla relativa spesa si fa fronte:
a) quanto a euro 17.500.000 per l'anno 2008 con l'utilizzo delle disponibilità recate dalla UPB S04.02. 003 (capitoli SC04.0194 - SC04.0195) e dalla UPB S06.04.014 (capitolo SC06.1125); quanto a euro 1. 500.000 per gli anni dal 2009 al 2011 mediante utilizzo delle risorse iscritte sulla UPB S04.02. 003 (capitolo SC04.0195);
b) quanto a euro 22.100.000 per l'anno 2008 e a euro 23.600.000 per gli anni successivi, con l'utilizzo di quota parte del fondo nuovi oneri legislativi.

2. Nel bilancio di previsione per gli anni 2008-2011 sono apportate le seguenti variazioni:

in diminuzione

UPB S08.01.002
FNOL - Parte corrente
anno 2008 euro 100.000
anno 2009 euro 100.000
anno 2010 euro 100.000
anno 2011 euro 100.000

mediante riduzione della riserva di cui alla voce 3 della tabella A allegata alla legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008).

UPB S08.01.003
FNOL - Investimenti
anno 2008 euro 22. 000.000
anno 2009 euro 23.500.000
anno 2010 euro 23.500.000
anno 2011 euro 23.500.000

mediante utilizzo della riserva di cui alla voce 2 della tabella B allegata alla legge regionale n. 3 del 2008.

UPB S04.02.003
Contributi per la gestione della risorsa idrica nel settore agricolo
anno 2008 euro 14.500.000
anno 2009 euro 1. 500.000
anno 2010 euro 1. 500.000
anno 2011 euro 1. 500.000

mediante utilizzo delle risorse dei seguenti capitoli:
SC04.0194 anno 2008 euro 10.000.000
SC04.0195 anno 2008 euro 4.500.000
anno 2009 euro 1.500.000
anno 2010 euro 1.500.000
anno 2011 euro 1.500.000

UPB S06.04.014
Interventi per lo sviluppo della infrastrutturazione diffusa nel territorio
anno 2008 euro 3.000.000

mediante utilizzo delle risorse del capitolo SC06.1125
in aumento

UPB S01. 03.003 Funzionamento organismi di interesse regionale
anno 2008 euro 100.000
anno 2009 euro 100.000
anno 2010 euro 100.000
anno 2011 euro 100.000

UPB S06.04.017
(NI) Consorzi di bonifica - parte corrente
anno 2008 euro 14.500.000
anno 2009 euro 1.500.000
anno 2010 euro 1.500.000
anno 2011 euro 1.500.000

UPB S06.04.018
(NI) Consorzi di bonifica - investimenti
anno 2008 euro 25.000.000
anno 2009 euro 23.500.000
anno 2010 euro 23.500.000
anno 2011 euro 23.500.000

3. Alle spese previste per l'attuazione della presente legge si fa fronte con le suddette UPB del bilancio della Regione per gli anni 2008-2011 e alle rispettive UPB dei bilanci per gli anni successivi.