Nota stampa
della seduta n. 232 pomeridiana dell'11 novembre 1997

 


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis.

Proposta di legge n. 291/A - Modifiche alla legge
regionale 6 marzo 1978, n. 7 (Norme per l'elezione
del Consiglio regionale della Sardegna) e successive modificazioni.
Proposta di legge n. 337/A - Modifica delle norme
per l'elezione del Consiglio regionale della Sardegna.

In apertura di seduta il Presidente, dopo aver ricordato che nella mattinata è stato approvato il passaggio agli articoli ed agli annessi emendamenti, ha informato il Consiglio che essendo stati presentati sessanta emendamenti si è deciso, con la Conferenza dei Capigruppo, di riunirli in blocchi omogenei a seconda dell'argomento e della provenienza ed ha spiegato che ogni blocco sarà votato a parte con l'avvertenza che se l'emendamento base verrà respinto decadranno anche i successivi facenti parte dello stesso blocco.

Si è quindi aperta la discussione cominciando dal blocco di emendamenti 4 -16, presentati dall'on. Bonesu (Psd'Az) che ha illustrato la filosofia che ha ispirato le modifiche contenute negli emendamenti, sottolineando come il complesso delle modifiche proposte tenda a sopprimere il collegio regionale, abolendo quindi il doppio turno di ballottaggio, e rendendo la legge elettorale regionale la "più simile possibile" a quella in vigore per le regioni a statuto ordinario.
Criticando il sistema esistente, una delle cause della paralisi che attualmente si registra nell'assemblea sarda, Bonesu ha ribadito la necessità di un reale premio di maggioranza da attribuire alla coalizione che prevalga sulle altre. Da qui la sua ipotesi di dare, ai vincitori, tutti i seggi riservati al collegio regionale.

Gli emendamenti presentati da Bonesu sono stati contestati dal relatore di maggioranza, on. Fantola, (Misto - Patto), il quale ha confermato l'esigenza di passare da un ballottaggio a tre a quello tra le due liste più votate.
"Questa non è la riforma, ha aggiunto Fantola, perché il nuovo sistema elettorale deve tendere al bipolarismo e su questo progetto si deve ancora lavorare a fondo". Ora, quindi, si esamina un provvedimento di un unico articolo, che certamente non è esaustivo, neanche a legislazione vigente, ma è il primo passo verso una riforma più completa e coerente.
Il relatore si è, quindi, dichiarato contrario agli emendamenti presentati dall'esponente sardista.

Messo in votazione il titolo della legge, questo è stato approvato.
A scrutinio segreto è stato votato invece l'emendamento n. 4, che è stato respinto. La conseguenza è che gli emendamenti successivi, fino al numero 16, decadono automaticamente.

Si è quindi passati all'emendamento n. 37 che prevede l'elezione dei quattro quinti dei consiglieri sulla base di liste provinciali concorrenti. L'emendamento, non accolto dal relatore Fantola, non è stato approvato a voto segreto.
L'emendamento n. 38, che prevede l'elezione di un quinto dei consiglieri con sistema maggioritario, non accolto dal relatore, non è stato approvato.
L'emendamento n. 50, relativo al turno unico per le elezioni regionali, è stato illustrato dall'on. Balia (PSFD), il quale ha ricordato come questo emendamento sia sorretto dal altri sette da lui presentati che riguardano la ripartizione dei seggi.
Sull'emendamento, non accolto dal relatore, è intervenuto anche l'on. Ballero (PSFD) per chiarire che alcuni emendamenti del gruppo non decadrebbero nel caso di bocciatura dell'emendamento n. 50.

L'on. Scano (Progr. Fed.) ha poi ricordato che l'argomento del turno unico o doppio, oggi non si pone. A suo parere, l'emendamento n. 50 e quelli collegati configurano un sistema elettorale diverso da quello proposto con la legge in esame.

Secondo l'on. Marteddu (Ppi) il gruppo di emendamenti in esame merita un'attenta riflessione; dopo aver ricordato che in passato qualche esponente di quella maggioranza che oggi spinge per una sollecita approvazione della legge si era mostrata favorevole al turno unico, Marteddu ha riproposto la necessità di affrontare l'intero tema del sistema elettorale.
Per Marteddu, le indicazioni di Ballero costituiscono una proposta che il Consiglio ha il dovere di valutare.

L'on. Masala (A.N.) è intervenuto per precisare che a suo tempo fu il solo a sostenere il turno unico e che non insisterebbe su questa posizione perché fu data assicurazione che l'intero sistema elettorale sarebbe stato rivisto globalmente. Ha chiesto ai presentatori degli emendamenti di ritirarli in modo che la materia venga discussa in altro tempo ed altra sede.

A sua volta l'on. Pittalis (F.I.) ha affermato che gli emendamenti in discussione hanno il solo scopo di far cadere la proposta di riforma. Ma il gruppo di F.I. è deciso ad andare fino in fondo bocciando le proposte emandative per evitare ulteriori rinvii della legge.

Mentre interveniva l'on. Bertolotti (F.I.) sostenendo che alcuni punti contenuti negli emendamenti sono in aperto contrasto con la norma statutaria, il Presidente ha annunciato che Silvia Melis è stata liberata. Un lungo applauso ha salutato l'annuncio della liberazione della giovane donna dopo otto mesi di prigionia.

La seduta è stata sospesa per pochi minuti.

Quindi, il presidente Selis è rientrato per riferire all'Assemblea che egli stesso aveva parlato con i genitori di Silvia. Sia Selis e sia il presidente Palomba hanno espresso il compiacimento a nome di tutta l'assemblea per la liberazione della giovane.

Si è quindi ripreso il dibattito con la conclusione dell'intervento da parte di Bertolotti, al quale è succeduto l'on. Lorenzoni (Ppi) per affermare che si sta assistendo ad una approvazione "blindata" della proposta di legge elettorale.

Conclusa la discussione, l'emendamento è stato messo in votazione con scrutinio segreto, su richiesta dell'on. Marteddu. L'emendamento è stato respinto (45 no, 29 si) per cui vengono a cadere gli emendamenti 49-55 e 56 ad esso collegati.

Una presa d'atto della mancata disponibilità ad una maggiore rilfessione è stata espressa dall'on. Balia (PSFD) il quale si è chiesto come mai, se si volevano avviare le riforme, non si è cominciato con la revisione del regolamento consiliare, giudicata inderogabile.
"La maggioranza all'interno della maggioranza non vuole essere corresponsabile di questa situazione", ha concluso Balia annunciando il ritiro di tutti gli emendamenti presentati. Quindi Fed. Dem. Rinnovamento, Ppi e Psd'Az hanno abbandonato l'Aula.

E' stata quindi avviata la discussione sull'emendamento n. 1, presentato da Progr. Fed., F.I., A.N. e R.C. riguradante l'assegnazione dei seggi nel caso in cui una lista, ottenga nella circoscrizione elettorale regionale, la maggioranza assoluta dei voti. In tal caso i seggi assegnati alla circoscrizione sono ripartiti proporzionalmente fra le due liste più votate.
Sull'emendamento, illustrato dall'on. Fantola, è intervenuto l'on. Amadu (Misto) per affermare che se una lista riporta la maggioranza non è necessario alcun "premio in quanto la governabilità sarebbe assicurata.

A questa posizione si è associato l'on. Macciotta (Patto), mentre il capogruppo di A.N., on. Masala, ha preannunciato il voto favorevole del proprio gruppo, affermando che l'emendamento non contrasta col principio del proporzionalismo.
Sulle preoccupazioni circa il rinvio della legge da parte del Governo è intervenuto anche l'on. Scano, capogruppo dei Progressisti Federativi, il quale ha annunciato che avrebbe votato a favore del testo della legge ed anche dell'ememdamento.

Concluso l'esame dell'articolo, la legge messa ai voti è stata approvata con 46 voti favorevoli ed 1 astenuto, su 47 presenti.

 


Il Consiglio regionale sarà
riconvocato a domicilio.