CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Ordine del giorno n. 19

approvato il 19 gennaio 2010

ORDINE DEL GIORNO BRUNO - DIANA Mario - DIANA Giampaolo - MILIA - VARGIU - SANNA Giacomo - FLORIS Mario - SALIS - URAS sulla crisi occupazionale e industriale della Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione delle mozioni n. 29 e 22 sulla crisi industriale della Sardegna;

PREMESSO che:
- in Sardegna si registrano livelli di crisi produttiva ormai intollerabili con il progressivo inaccettabile smantellamento di ogni stabilimento industriale, anche prescindendo dalla qualità assoluta del prodotto realizzato e dalla possibilità reale delle produzioni di competere sul mercato nazionale ed internazionale;
- in relazione al predetto processo di liquidazione dell'attività industriale in Sardegna non appare accettabile alcuna giustificazione fondata esclusivamente sui limiti posti agli aiuti di Stato in materia di energia dall'Unione europea, tutti superabili, così come avvenuto per altri settori e in altre realtà regionali della Comunità, sulla base delle idonee iniziative da parte dei singoli Stati membri interessati, pervenendo, soprattutto in relazione alle lavorazioni energivore, al prezzo di 32 euro/MWh;
- le azioni di difesa del lavoro e delle attività produttive industriali intraprese dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dalle loro rappresentanze regionali, territoriali e aziendali, e dalle istituzioni locali dei territori più direttamente interessati debbano trovare attiva solidarietà da parte della Regione autonoma della Sardegna e dei suoi organi statutari,

impegna la Giunta regionale

ad adottare gli idonei strumenti e a promuovere i necessari interventi atti:
1) al confronto diretto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri finalizzato alla individuazione e realizzazione delle necessarie iniziative legislative, finanziarie e operative atte al superamento definitivo della crisi del sistema produttivo regionale, con particolare riferimento alle vertenze industriali, a partire dalle aree di maggior sofferenza, come quella di Porto Torres, del Sulcis e della Sardegna centrale;
2) ad affiancare ogni iniziativa democratica di difesa dell'apparato produttivo ed industriale sardo, affermando la volontà di dare un forte segnale unitario delle istituzioni locali regionali, del mondo del lavoro e dell'impresa, della pastorale del lavoro, dell'associazionismo culturale e sociale del mondo della cultura e dell'università;
3) a perseguire gli obiettivi indicati nella piattaforma della mobilitazione generale del 5 febbraio 2010 quali elementi costitutivi della "questione sarda" come sintesi dell'insieme delle rivendicazioni istituzionali, economiche e sociali nei confronti del Governo nazionale e della Commissione europea;
4) ad attivare con tempestività, puntualità e trasparenza tutti gli strumenti finanziari e normativi per le politiche del lavoro, sociali e di sostegno al reddito e contrasto alla povertà approvate dal Consiglio regionale;
5) a rappresentare con forza nei confronti del Governo centrale e dei grandi gruppi industriali presenti in Sardegna (ENI, in virtù delle partecipazioni azionarie dello Stato, ed ENEL) la volontà del sistema sociale politico ed economico sardo volta a difendere le produzioni esistenti;
6) a partecipare ai programmi di investimento pubblico finalizzati a sostenere le condizioni infrastrutturali e strutturali necessarie per il mantenimento delle filiere produttive strategiche, ricomprese, tra l'altro, nell'accordo di programma per la chimica del 2003;
7) ad imporre l'adempimento degli obblighi di bonifica e risanamento nei territori occupati dagli impianti industriali di base;
8) a riferire in Aula, entro sette giorni, ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento consiliare, sullo stato dell'apparato produttivo industriale sardo e sul suo progressivo indebolimento, sulla natura, intensità e prospettiva delle vertenze in atto, nei diversi poli industriali e nei diversi stabilimenti, nonché sulle necessarie misure di sostegno e sviluppo, comunitario, nazionale e regionale, finalizzate alla difesa della produzione e del lavoro industriale.

Cagliari, 19 gennaio 2010

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Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 19 gennaio 2010.