CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 22
MOZIONE DIANA Giampaolo - BRUNO - URAS - SALIS - ZEDDA Massimo - CUCCU - MELONI Valerio - SOLINAS Antonio - ESPA - AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - CARIA - COCCO Daniele Secondo - COCCO Pietro - CUCCA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MORICONI - PORCU - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SORU - ZUNCHEDDU sul Piano dell'ENI di riconversione del sito petrolchimico di Porto Torres in deposito nazionale carburanti, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
CONSIDERATO che:
- l'ENI ha annunciato la chiusura dell'impianto cracking del petrolchimico di Porto Torres; con le motivazioni di un crescente risultato annuo negativo ha considerato di fatto l'impianto petrolchimico strutturalmente inefficiente;
- la fermata del cracking a Porto Torres pone a rischio il futuro di 500 lavoratori;EVIDENZIATO che:
- dagli incontri tra Governo ed ENI sono state proposte non una ma più soluzioni di rilancio, tra cui, anche la costruzione di una centrale termoelettrica, il tutto a dimostrare la confusione che impera sia nel Governo che nell'ENI;
- secondo quanto è trapelato recentemente l'Eni ha proposto un piano d'investimenti che dovrebbe trasformare lo stabilimento turritano nel più grande deposito costiero di idrocarburi d'Italia con la chiara intenzione di procedere ad una dismissione del petrolchimico;
- secondo i progetti del colosso energetico italiano, con un investimento di 150 milioni di euro per il deposito costiero, a fronte dei 90 milioni destinati a interventi sulle produzioni e dei 550 milioni promessi per le bonifiche, si costruirà invece un parco serbatoi capace di inglobare 1 milione e 650 mila metri cubi di combustibile che L'ENI affiderebbe in gestione alla società R&M (marchio Agip) e che garantirebbe il lavoro ad appena 45 unità a fronte di una perdita di oltre 500 posti di lavoro;
- l'ipotesi di stoccare 1 milione 650 mila metri cubi di carburanti in un deposito costiero ha un evidente impatto ambientale sull'area marina protetta del Parco dell'Asinara, che il territorio non può permettersi di sopportare;
- il traffico delle petroliere nelle acque del Parco dell'Asinara bloccherebbe in maniera irreversibile i progetti dell'Ente parco dando un colpo mortale allo sviluppo turistico dell'intero territorio del nord ovest della Sardegna;PRESO ATTO che:
- il progetto dell'ENI è destinato a porre fine alla produzione degli impianti e a cancellare non solo un pezzo di economia tra i più importanti della Sardegna, ma l'intera cultura industriale di quel territorio;
- Porto Torres e l'intero territorio non possono sobbarcarsi l'ennesimo rischio ambientale con notevoli ricadute produttive e occupazionali;
- il transito delle petroliere dovrebbe interessare il territorio dell'Area marina protetta del Parco dell'Asinara e delle Bocche di Bonifacio considerate entrambe le zone più belle del Mediterraneo con caratteristiche naturali di assoluta rilevanza ed unicità e per tale motivo, ossia per la valorizzazione e la conservazione delle particolari caratteristiche ecologiche e degli elevati valori ambientali di questo tratto di mare, sono state istituite delle aree protette nazionali ed internazionali,impegna la Giunta regionale a:
1) opporsi, com'è necessario, al piano ENI e chiedere allo stesso ENI di impegnare le risorse destinate al deposito costiero per gli interventi strutturali atti a rilanciare le produzioni dell'intero petrolchimico;
2) verificare che il progetto in questione sia sottoposto alla valutazione di impatto ambientale;
3) verificare che se l'investimento proposto dall'ENI sia rispettoso degli accordi intrapresi presso il Ministero dello sviluppo economico;
4) valutare i progetti della Provincia di Sassari e dell'Ente parco dell'Asinara quali utili prospettive di sviluppo per il territorio con la realizzazione di un porto commerciale.Cagliari, 2 ottobre 2009