CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 562/A

Risposta scritta dell'Assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale all’interrogazione BARRACCIU - PITTALIS - CUCCA - CAPELLI - MARIANI - MULA sulla riduzione delle cure fisioterapiche domiciliari a un giovane di Teti (NU) affetto da tetraparesi spastica.

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Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si rappresenta quanto esposto dal Direttore Generale della ASL di Nuoro dott. Antonio Maria Soru e dal Direttore dell'U.0. di Riabilitazione dott. Anna Pirari, in relazione alle modalità di erogazione della terapia riabilitativa al paziente Giovanni Loche di Teti.

Le valutazioni degli specialisti dell'Azienda Sanitaria di Nuoro portano a concludere che il sig. Loche non sia in possesso di tutte le capacità cognitive né in grado di manifestare volontà.

Il paziente nel 1995, cioè nella fase precoce, e in armonia con quanto previsto dalle linee-guida nazionali, veniva inserito in trattamento riabilitativo intensivo, laddove fosse possibile far emergere tutte le potenzialità residue, ed utilizzarle al meglio, fermo restando il grave danno neurologico secondario al Trauma Cranio-Encefalico.

Nel corso degli anni venivano effettuate visite specialistiche periodiche, e tutti i fisiatri sono stati concordi nel constatare una stabilizzazione di quadro clinico, peraltro sempre molto grave, con disabilita non emendabili con un trattamento riabilitativo intensivo, che per definizione deve essere erogato solamente laddove ci sia una modificabilità.

Pertanto si convertiva il trattamento intensivo in riabilitazione estensiva di mantenimento, finalizzata a contenere i danni secondari.

Dal 2007 sono state effettuate sette visite specialistiche, con una pausa nel 2008 in cui i familiari non richiedevano valutazioni in quanto il trattamento veniva prorogato automaticamente dalla struttura privata; ma ogniqualvolta ne è stata fatta richiesta, la visita fisiatrica veniva effettuata secondo le modalità delle prenotazioni e dell'urgenza.

Nel gennaio 2010 il Direttore del Dipartimento di Riabilitazione, con la Direziona Aziendale, si recavano al domicilio del paziente con il Sindaco del paese e l'assistente sociale, per ribadire la piena disponibilità a venire incontro alla famiglia nell'erogare tutte le prestazioni di cui il sig. Loche avesse bisogno, sia di tipo sanitario sia di natura socio-assistenziale, fermi restando i criteri di appropriatezza e all'interno di un Progetto riabilitativo con obiettivi certi e misurabili.

La valutazione è stata stilata da una specialista fisiatra di comprovata e indiscutibile esperienza nel contesto della normativa regionale e nazionale in materia. Peraltro, non è mai stato dato visionare agli specialisti aziendali altri certificati di "autorevoli professionisti esterni", che la famiglia avrebbe dovuto e potuto presentare per un confronto clinico sempre auspicabile.

E' opportuno ribadire che la riduzione della prestazione fisioterapica non può causare "una perdita accentuata e progressiva del tono muscolare" in un paziente che ha esattamente il problema opposto, con un ipertono talmente importante da richiedere nel maggio 2010, il posizionamento di una pompa al Baclofen Intratecale (somministrazione di un farmaco miorilassante direttamente nel canale spinale con una pompa posta sottocute in addome) con valutazioni da parte del Direttore del Servizio di Terapia Antalgica, per un totale di oltre 20 visite.

Infine, ma non ultimo per importanza, tutte le procedure adottate nei confronti del paziente hanno seguito i criteri di appropriatezza e di realistica raggiungibilità degli obiettivi posti, in armonia con le Linee-Guida regionali e nazionali.

Esistono dei quadri clinici stabilizzati, complessi dal punto di vista della gestione familiare e sociale in cui la riabilitazione medica si integra con il contesto familiare, sociale, abitativo, in un confluire di figure che, ognuna per le proprie competenze, contribuisce a migliorare la qualità di vita del paziente. Considerando la problematica ad alta rilevanza sociale, più che sanitaria, si è infatti proposto ai familiari un ricovero "di sollievo" per alcuni mesi all'anno in R.S.A., peraltro sempre rifiutato.

Ad ogni buon conto l'Azienda Sanitaria di Nuoro proseguirà con la massima disponibilità a rispondere ai bisogni del paziente, nei limiti imposti dalla normativa nazionale a regionale.

L'Assessore
Antonio Angelo Liori