CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all’interrogazione AMADU sulle conseguenze derivate dalla divulgazione dei dati relativi agli invalidi civili delle Province di Sassari e Olbia-Tempio da parte dell'INPS nazionale.
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Con riferimento all'interrogazione in oggetto sulla base dell'istruttoria eseguita dagli uffici dell'Assessorato, si espone quanto segue:
Nel mese di febbraio l'INPS ha diffuso attraverso un'intervista rilasciata dal presidente Antonio Mastropasqua, pubblicata sul "Corriere della Sera", dei dati inerenti le revoche delle pensioni di invalidità civile riferiti alle varie regioni. Da questi dati emergerebbe che la Sardegna assurge al ruolo di regione capofila nel riscontro delle false pensioni di invalidità civile, con il 53% di pensioni revocate. La diffusione di tali dati ha destato come è ovvio un certo scalpore e la mobilitazione del mondo associazionistico e della stampa locale, oltre che della politica regionale, apparendo francamente tali dati in qualche modo abnormi rispetto alla realtà regionale.
Si rende noto che a seguito degli accadimenti sopra descritti il direttore regionale dell'INPS Sardegna, ha trasmesso una nota esplicativa al Presidente della Giunta Regionale acquisita con prot. 2172 del 22.03.2011, con la quale fa rilevare che i dati divulgati sono relativi a un campione statistico.
Va inoltre considerato che gli accertamenti in questione fanno riferimento ai nuovi parametri di assegnazione delle pensioni di invalidità, per cui in molti casi risulta oltremodo scorretto e demagogico parlare di falsi invalidi trattandosi, in molti casi, di una mancata rispondenza ai nuovi criteri.
Si condividono pertanto le perplessità palesate dall'Onorevole interrogante riguardo la maggiore cautela che sarebbe stata necessaria nella diffusione dei dati che senza le necessarie puntualizzazioni e tutti i distinguo del caso, finiscono per criminalizzare una categoria di persone che versano di per se in condizioni di svantaggio.
Si sottolinea, quand'anche ce ne fosse bisogno, che L'INPS non è una struttura vincolata o subordinata all'Amministrazione Regionale, ma dotata di piena autonomia, che pur tuttavia ha un rapporto di collaborazione con le regioni con riferimento all'iter procedurale dell'assegnazione delle pensioni di invalidità civile, pertanto non è pensabile che l'Istituto in questione concerti la propria politica di relazioni esterne con questa Amministrazione.
Per quanto attiene al secondo quesito posto dall'interrogante, ossia quali iniziative la Giunta regionale intenda assumere presso l'INPS per favorire la migliore organizzazione degli uffici al fine di meglio rispondere alle esigenze dei cittadini, si porta a conoscenza l'Interrogante che l'Assessorato dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale, ha predisposto la bozza di Convenzione tra la Regione Autonoma della Sardegna e l'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale in attuazione dell' accordo quadro, di cui all'art. 20 decreto legge n. 78 del 2009 convertito in legge 3 agosto 2009 n. 102, tra il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e le Regioni per l'affidamento all'Inps delle funzioni concessone nei procedimenti di invalidità civile, cecità civile sordità civile, handicap e disabilita'", ed è stata iscritta all'ordine del giorno del Lavori della Giunta Regionale per il 26/04 pv.
Tale convenzione detta nuove norme di organizzazione nell'espletamento dell'iter procedurale per il rilasci delle pensioni di invalidità civile e prevede fra l'altro:
- all'art. 2, comma 2 che "[...] Nel caso di concessione di prestazioni soggette a revisione, l'Inps dovrà richiedere tempestivamente alla Commissione medica istituita presso la competente Azienda Sanitaria di sottoporre l'invalido civile a visita medica, inviando contestualmente copia della richiesta all'interessato.
- Non si farà luogo alla sospensione dell'erogazione della prestazione prima della data di visita di revisione, in applicazione da quanto previsto dall'art. 20 comma 2 del decreto legge 1 luglio 2009 n. 78, convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1 della legge 3 agosto 2009, n. 102 e dall'art. 5, comma 5 del DPR 698/94. Nell'ipotesi dì conferma del requisito sanitario, la prestazione dovrà essere corrisposta senza soluzione di continuità".
Con tale esplicito richiamo, si è inteso sottolineare la priorità delle esigenze dei cittadini a non vedere interrotta l'erogazione delle prestazioni eventualmente causate dall'organizzazione degli uffici INPS.- Inoltre, allo scopo di razionalizzare l'attività connessa alla gestione del nuovo processo di invalidità civile ai sensi della legge 3 agosto 2009 n. 102, la convenzione prevede, all'art. 5, l'istituzione di un apposito tavolo tecnico permanente composto da un rappresentante della Direzione Generale delle Politiche Sociali e della Direzione Generale della Sanità di questo Assessorato, un rappresentante della Direzione regionale dell'Inps, uno dei patronati, uno delle associazioni più rappresentative in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, uno dei medici presidenti di Commissione e uno dell'ordine dei medici, che avrà il compito di definire delle linee guida operative a livello regionale e svolgere un monitoraggio sugli esiti della sperimentazione effettuata in attuazione della convenzione.
L'Assessore
Antonio Angelo Liori