CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
Risposta scritta dell’Assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale all’interrogazione ESPA - DIANA Giampaolo sul trasferimento provvisorio del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura I di Cagliari in un’area ospedaliera ristrutturata e attrezzata per ospitare una struttura carceraria sanitaria.
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In riferimento all’interrogazione consiliare in oggetto, sulla base di quanto illustrato dal Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della ASL n. 8 di Cagliari, si rappresenta quanto segue.
Il giorno 27 novembre 2010, a causa di un incendio sviluppatosi intorno alle ore 20.00 nei locali del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura 1 all’interno del Presidio Ospedaliere SS.Trinità, si rendeva urgente ed inderogabile garantire nell’immediato l’assistenza, in condizioni di sicurezza, ai 13 pazienti ricoverati nel reparto, compreso un paziente in Trattamento Sanitario Obbligatorio. Venivano, quindi, trasferiti provvisoriamente 6 pazienti presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura 2 e altri 7 pazienti presso il reparto sanitario carcerario, contiguo ed in comunicazione con il SPDC 2.
Le motivazioni che hanno giustificato la scelta del trasferimento provvisorio presso la struttura carceraria ospedaliera, sono da ricondurre, in primo luogo, a fattori organizzativi:
- il reparto sanitario carcerario era la sola struttura ospedaliera immediatamente utilizzabile all’interno dei Presidi Ospedalieri Aziendali, possedeva i requisiti di sicurezza richiesti per un SPDC sito in un piano sopraelevato (finestre antisfondamento per la prevenzione dei comportamenti suicidari) e fruiva di una capienza di posti letto sufficienti per la consueta attività del SPDC (da 8 a 12 letti);
- la contiguità del reparto sanitario carcerario con gli spazi del SPDC 2 e quindi la disponibilità di personale di portineria dislocato nel corridoio di passaggio tra i due reparti, garantiva ai ricoverati la possibilità di potersi muovere e spostare anche negli spazi riservati all’aperto del SPDC 2, nonché di soggiornare e ricevere i familiari in adeguati locali comuni.
In secondo luogo, la gravita delle condizioni di salute dei degenti, per i quali gli psichiatri di riferimento dei C.S.M e quelli ospedalieri avevano ritenuto necessario ed appropriato proporre trattamenti sanitari in regime di degenza ospedaliera, non consentiva di ricorrere ad altre tipologie di intervento territoriale o residenziale, né tantomeno di far ricorso all’utilizzo dei posti letto extraospedalieri quali quelli sperimentali dei CSM di Cagliari e di Quartu, richiamati nell’interrogazione in esame. Al riguardo, si precisa che il Dipartimento di Salute Mentale ha da tempo sospeso questi posti letto sperimentali, in quanto scarsamente utilizzati e ritenuti poco utili a fronte delle esigenze assistenziali del Dipartimento.
La durata del trasferimento nel reparto sanitario penitenziario, inizialmente prevista per 15-20 giorni, si è prolungata sino a 62 giorni a causa del progressivo emergere di ingenti danni nel reparto incendiato. Il periodo di trasferimento provvisorio si è, infatti, concluso in data 29 gennaio 2011.
Per completezza di informazione pare utile precisare che, durante il periodo di trasferimento provvisorio, le presenze nel SPDC 1 sono state complessivamente 831, con una media di 13 ricoverati al giorno, di cui 11 ricoverati nel reparto penitenziario e 2 nei contigui locali del SPDC 2. I Trattamenti Sanitari Obbligatori sono stati 11, mentre un paziente è stato ricoverato con misura di arresti ospedalieri disposta dall’Autorità Giudiziaria.
L'Assessore
Antonio Angelo Liori