CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore degli enti, finanze ed urbanistica all’interrogazione DESSÌ sulla stabilizzazione dei lavoratori precari negli enti locali.
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In riferimento all’interrogazione di cui sopra e in riferimento alla richiesta di notizie sulle problematiche concernenti la stabilizzazione dei lavoratori precari negli enti locali ai sensi dell’art. 3, commi 2, 3, 4 e 8 della L.R. n. 3 del 2009, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
Punto 1)
Come è noto la Corte Costituzionale con sentenza n. 235 del 7.7.2010 ha annullato le su richiamate disposizioni che, ai sensi dell’art. 136 della Costituzione, hanno cessato di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione (15.7.2010).
A seguito del parere espresso dall’Area legale della Regione (nota n. 8466 del 30.8.2010) in ordine agli effetti di tale sentenza sugli atti di natura finanziaria ancora da emettersi o da perfezionarsi da parte dell’Amministrazione, con nota n. 38051 del 17.9.2010, la Direzione Generale degli Enti locali ha informato gli assegnatari delle risorse ripartite con deliberazione della Giunta regionale n. 12/43 del 25 marzo 2010 delle conseguenze determinate dal pronunciamento della Corte Costituzionale, indicando le condizioni e le modalità di accesso ai finanziamenti destinati.
Sulla base delle richieste pervenute, questo Assessorato ha avviato le procedure per il pagamento delle somme dovute esclusivamente a favore di coloro i quali hanno stipulato i contratti di lavoro prima della dichiarazione di incostituzionalità delle norme citate, limitatamente al periodo intercorrente tra la data di assunzione e il giorno successivo alla pubblicazione della decisione. Ad oggi solo 6 enti hanno dichiarato di aver effettivamente attivato le assunzioni programmate per un totale di 8 unità in favore delle quali verrà erogato un contributo di circa 25.000 euro.
Punto 2)
Relativamente a quanto riportato al secondo punto dell’interrogazione, circa i contratti di lavoro attivati, si evidenzia che, in pendenza del giudizio di incostituzionalità sulla legge in argomento, gran parte delle amministrazioni locali ha prudenzialmente sospeso le assunzioni preventivate al fine di non incorrere in situazioni pregiudizievoli per i lavoratori e per gli stessi enti i quali senza il contributo regionale non avrebbero potuto sostenere i maggiori oneri per il personale da stabilizzare.
l’Assessore
Nicolò Rassu