CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all’interrogazione VARGIU - MELONI Francesco - COSSA - DEDONI - FOIS - MULA sui ritardi nell'attivazione dell'Agenzia regionale della sanità.
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Con riferimento all'interrogazione indicata in oggetto, circa l'opportunità di proseguire nel percorso volto alla creazione dell'Agenzia regionale della Sanità di cui all'art. 22 della L.R. 10/2006, si espone quanto segue.
Negli ultimi dieci anni undici regioni su venti si sono dotate di un'Agenzia Regionale della Sanità, strumento inizialmente concepito per svolgere un ruolo tecnico e di supporto degli Assessorati regionali della Sanità e/o della Aziende Sanitarie. E' importante rilevare che tra le nove regioni che hanno scelto di non avvalersene vi è la Lombardia, ritenuta, non a torto, simbolo di assoluta efficienza in materia di gestione della Sanità.
L'Agenzia, che avrebbe dovuto svolgere funzioni di sintesi e di coordinamento tra le direttive e gli indirizzi di politica sanitaria diramati dal ramo amministrativo competente per materia, di fatto si è, progressivamente, trasformata in un doppione degli Assessorati, sovrapponendosi a questi ultimi con continue interferenze nell'azione di programmazione e di controllo.
Si è quindi assistito a un'inversione di tendenza: il Friuli Venezia Giulia, regione apripista in materia, ha emanato una legge che sanciva la chiusura della propria Agenzia e l'assorbimento del relativo personale tra le fila dell'Assessorato, e ciò, nonostante, in un primo momento, godesse fama di essere la più efficiente in Italia; nella realtà, col passare del tempo, ha finito per costituire un'ulteriore elemento di burocratizzazione e rallentamento, oltre che di ostacolo all'azione di indirizzo amministrativo e politico della Giunta Regionale; l'Abruzzo e le Marche hanno già avviato il percorso volto alla chiusura delle rispettive Agenzie; nel Lazio, l'Agenzia segue un suo percorso senza alcun impatto sul sistema sanitario regionale; la Toscana ha notevolmente depotenziato la sua Agenzia sottraendo le competenze in materia di programmazione sanitaria ed economica ed utilizzandola esclusivamente per l'organizzazione di gruppi di lavoro e di studio; l'Agenzia del Piemonte attraversa un momento dì. grande difficoltà operativa per la contrapposizione tra Direzione Generale e Assessorato; analoga sorte sta seguendo l'Agenzia della Puglia.
Quanto sopra dimostra che l'Agenzia, da soggetto regolatore della spesa sanitaria, ha finito per trasformarsi in uno strumento inefficiente: in altre Regioni, a fronte di benefici tutti da individuare e dimostrare, mina di fatto l'efficienza del governo della Sanità, duplicando inutilmente competenze proprie degli Assessorati, rendendo farraginoso e contraddittorio l'intero sistema di gestione complessivo della politica sanitaria.
Per quanto attiene specificamente alla Sardegna, in considerazione delle esperienze sopra descritte che hanno mostrato evidenti limiti, non appare opportuno avventurarsi in ulteriori sperimentazioni dello stesso tenore tenuto conto, oltretutto, dell'intenso rapporto di collaborazione che la nostra Regione ha instaurato e intrattiene profìcuamente con l'Agenzia Nazionale della Sanità che, da parte sua, ha offerto la competente consulenza di alcuni suoi esperti in maniera del tutto gratuita.
D'altro canto, l'attuale quadro normativo, molto simile al modello piemontese, che, come si diceva, è in evidente difficoltà, non farebbe altro che riprodurre in Sardegna le criticità mostrate anche in altri ambiti.
Peraltro, nulla osterebbe ad un avvio sollecito dell'attività dell'Agenzia regionale se il quadro normativo vigente (Artt. 22 e 23 della LR 10/2006) fosse adeguatamente modificato al fine sia di evitare di ricadere negli errori che hanno portato le altre Amministrazioni Regionali a riposizionarle operativamente o a rinunciarvi del tutto, che di ricondurne l'azione verso direttrici di consulenza e supporto, e non di duplicazione di funzioni e di contrapposizione alle attività dell'Assessorato.
Per ultimo, ma non per minore importanza, non va sottaciuto l'aspetto finanziario, la rilevanza dei vincoli di bilancio esistenti, anche in considerazione della vigenza del piano triennale di rientro dal deficit accumulato negli anni pregressi, che impone scelte oculate e responsabili e sconsiglia l'intrapresa di iniziative costose, di dubbio riscontro pratico, o, addirittura, controproducenti.
Giova inoltre ricordare che la Giunta Regionale, ha oramai da oltre un anno presentato un disegno di legge di riforma dell'organizzazione del sistema sanitario regionale che attende di essere esitato dal Consiglio Regionale, la cui approvazione di fatto renderebbe non funzionale il ruolo dell' Agenzia, perlomeno così come disegnato dal quadro normativo vigente.
L'Assessore
Antonio Angelo Liori