CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Dedoni (Riformatori) scrive alla presidente del Consiglio regionale Lombardo: è più che mai urgente aprire un contenzioso con lo Stato per avere i nove decimi delle accise sui prodotti petroliferi
Cagliari, 7 ottobre 2011 - La crisi economica e sociale della
Sardegna, aggravata dall’insularità e dai provvedimenti finanziari dello Stato,
sempre più punitivi, rende più che mai urgente il bisogno di prendere in seria
considerazione la nuova fiscalità legata alla riforma federalista “non
certamente solidale”. Lo scrive il consigliere regionale dei Riformatori Sardi
Attilio Dedoni in una lettera inviata alla presidente del Consiglio regionale
Claudia Lombardo.
Evidenziando i crediti non riconosciuti a Roma pari a 10 miliardi di euro ed
esprimendo dubbi sui vantaggi conseguenti all’accordo sulle entrate, raggiunto
in cambio della copertura regionale delle spese per la Sanità e i Trasporti,
Dedoni sollecita un’accelerazione dell’attività legislativa sulle materie che
possano garantire più risorse alla Sardegna.
Specificatamente si chiede di prendere in esame la
proposta di legge nazionale n. 5 presentata nel
settembre del 2009 dal gruppo dei Riformatori.
Per Dedoni l’isola dovrebbe ottenere i 9/10 delle accise e delle relative
imposte sui prodotti petroliferi (valore: 6 miliardi di euro all’anno).
L’esazione viene impedita da un meccanismo perverso che non coinvolge la
Sardegna. Facendo riferimento all’attività del gruppo Saras, compresa la recente
autorizzazione regionale ad avviare la ricerca di petrolio, in particolare in
tutta la provincia di Oristano, ritiene giusto che debba portare reali benefici
alla popolazione.
“E’ la prima e vera battaglia delle entrate che noi – scrive Dedoni alla
presidente Lombardo - dobbiamo assolutamente fare nell’interesse dei sardi” (MM)