CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XII LEGISLATURA
Ordine del giorno n. 4
approvato il 10 marzo 2000
ORDINE DEL GIORNO DEIANA - SANNA Giacomo - DETTORI Bruno - CUGINI - SPISSU - LAI - MORITTU - AMADU - SCARPA - CASSANO - PIANA - FRAU - CORDA - SANNA Noemi - BIANCAREDDU - NUVOLI - FEDERICI - RASSU - MASIA - FOIS - VASSALLO - COGODI - ORTU - LODDO - DORE - SANNA Gian Valerio - FALCONI - SELIS - SANNA Salvatore - SANNA Emanuele - CAPELLI - RANDAZZO - BIGGIO - LIORI - MURGIA - LOMBARDO - IBBA - PUSCEDDU - COSSA - BALIA - GIAGU - USAI - FLORIS Emilio, sui danni provocati nel territorio del Golfo dell'Asinara ed oltre dalla fuoriuscita di orimulsion nella centrale di Fiumesanto.
IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione dei disegni di legge n. 21/A (legge finanziaria 2000) e n. 22/A (bilancio per l'anno finanziario 2000),
AVENDO APPRESO giornalmente dai quotidiani le nuove notizie circa lo sviluppo negativo provocato dalla fuoriuscita dell'orimulsion e dalla sua diffusione nel territorio del Golfo dell'Asinara;
SAPUTO che:
- l'orimulsion è un bitume che viene estratto dal bacino del fiume Orinoco;
- è un prodotto fossile molto sporco ed inquinante contenente vanadio, nichel ed altri metalli pericolosi, avendo esso contenuti di zolfo fino al 5% per tonnellata;
- quando brucia emette quantità pericolose di SO2;
APPRESO, altresì, che in tutto il mondo il prodotto orimulsion ha e sta trovando difficoltà insuperabili per il suo utilizzo, perché studi autorevoli ne dimostrano anche l'antieconomicità nonostante il bassissimo costo per la produzione del KW, visto che il costo risulta sempre più alto dell'utilizzo del metano che non ha bisogno di depurazione;
CONSTATATO che la centrale Elettrogen del Gruppo ENEL brucia orimulsion da circa 10 mesi ed in questi ultimi giorni si è verificato un disastro ecologico con fughe di emulsione nella quantità di circa 1000 metri cubi di materiale traboccato dal bacino di contenimento, formando - così si dice - nel sottosuolo un piccolo bacino turritano (e non Orinoco) di orimulsion;
VERIFICATO che il miasma della sostanza bituminosa si riscontra sul litorale che va da Porto Torres a Castelsardo e, forse dall'altro lato, probabilmente potrebbe raggiungere Alghero a causa della forza del mare e della variabile direzione dei venti, c'è anche da temere che in parte tale inquinamento possa derivare dalla cospicua quantità infiltrata nel sottosuolo e dal raggiungimento delle falde freatiche e conseguente diffusione;
RIFERITO che l'orimulsion ha un forte potere corrosivo nei confronti degli impianti e delle strutture ed in particolare dei precipitatori elettrostatici, filtri per abbattere le emissioni solforose e che tale corrosione provoca così un forte deprezzamento dell'intero complesso nella previsione, forse, di nuovi mercati;
SENTITE le discordanze circa le informazioni sugli impianti di smaltimento delle ceneri e dei residui di combustione, notizie ripetute dicono che il contratto stipulato per il trasferimento delle ceneri in Inghilterra sia stato rescisso per il contenuto radioattivo di queste ultime; si dice che, inoltre, in parte le ceneri vengano disperse in mare e il resto trova stoccaggio, in attesa, nelle ex miniere di Canaglia;
PRESO ATTO del ruolo positivo svolto dai Sindaci, dagli Amministratori, dalle Associazioni degli ambientalisti, dai cittadini dei centri del territorio del Golfo dell'Asinara e limitrofi, dal voto (98%) degli elettori di Porto Torres nel referendum anti carbone (e quindi anti orimulsion) svoltosi nel marzo '96, dai Parlamentari con interrogazioni rivolte al governo nazionale;
CONOSCIUTO il valore della salute dei cittadini, della risorsa alimentare della pesca, della potenzialità economica del turismo, della ricchezza delle bellezze paesaggistiche e naturalistiche, dell'importanza produttiva ed occupativa dell'industria nell'area di Porto Torres;
SOTTOLINEATA la preoccupazione che il danno ambientale comprometta non soltanto il litorale ed in generale il territorio del Golfo ma possa anche estendersi a coinvolgere il Parco nazionale dell'Asinara,
impegna la Giunta regionale
- a costituirsi parte civile in nome e per conto degli enti pubblici e dei cittadini privati per garantire il giusto riconoscimento in rapporto al danno subito ed alle conseguenze negative future che ne potranno derivare, siano esse di natura materiale, di salute, ambientali, naturali - paesaggistiche - infrastrutturali ed altro;
- ad attivare immediatamente le competenze del Governo regionale per reperire le risorse necessarie (europee, nazionali e regionali) per dare corso pratico alla bonifica del territorio per ottenere il completo risanamento e la riabilitazione delle attività e la integrale salvaguardia igienico - sanitaria;
- a promuovere e a verificare il sistema di sicurezza, i controlli e le ispezioni per la regolarità degli impianti e delle strutture e la verifica dei parametri di legge e il riscontro dell'adeguatezza per l'ambientalizzazione dei fumi, delle ceneri di combustione e degli inerti;
- ad adottare ogni possibile atto amministrativo, o se necessario, a proporre eventuali specifiche disposizioni di legge in grado di determinare l'immediata sospensione dell'attività degli impianti alimentati da combustibili ad elevato tasso di inquinamento, per i quali non sia stata preliminarmente effettuata apposita valutazione di impatto ambientale, anche in relazione ad intervenute modifiche strutturali o a impiego di combustibili differenti da quelli previsti dal progetto originario. Le predette disposizioni normative dovranno, inoltre, prevedere la non validità, ai fini della valutazione di impatto ambientale, di dati relativi all'esercizio di impianti simili siti in altre regioni, che utilizzino i medesimi combustibili. Tale prescrizione intende affermare il principio della maggiore incidenza degli effetti inquinanti in territori di particolare pregio paesaggistico ambientale o già gravemente compromessi.
Cagliari, 24 febbraio 2000
Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 10 marzo 2000.