CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaI lavori della Seconda e della Settima commissione del Consiglio regionale
Cagliari, 25 settembre 2002 - La Seconda commissione, Politiche comunitarie e Diritti civili, presieduta da Mariella Pilo, ha avviato l'esame delle proposte di legge n. 212, n. 230, n. 323 e n. 330, che prevedono l'istituzione dell'Ufficio regionale di protezione e pubblica tutela dei minori, l'istituzione dell'Ufficio del garante dei minori, Norme per la difesa civica e la tutela dei minori.
La Commissione, sulle prime tre proposte di legge (212, 230, 323), ha ascoltato una dettagliata relazione del consigliere Salvatore Piana.
La Seconda ha anche eletto segretario il consigliere Nazareno Pacifico (gruppo Misto), in sostituzione del dimissionario Silvio Lai.
La Settima, Sanità, presieduta da Gianni Locci, ha approvato all'unanimità una risoluzione con la quale impegna la Giunta regionale "ad assicurare, attraverso i provvedimenti finanziari per gli anni 2003-2005, il rinnovo del contributo previsto dalla legge regionale n. 17/2000, in attesa di una modifica legislativa che consenta a comunità rieducative e di reinserimento sociale di ospitare giovani di età superiore ai 18 anni, ammessi a misure alternative alla detenzione, che abbiano intrapreso il programma di rieducazione e riabilitazione deliberato dalla competente autorità giudiziaria".
La risoluzione è stata approvata perché la Commissione ha rilevato che le "disposizioni vigenti, mentre assicurano una soddisfacente tutela a carico dei minori, appaiono lacunose nella previsione di forme di assistenza e tutela a carico dei cosiddetti "giovani adulti" di età compresa tra i diciotto ed i venticinque anni".
Al compimento del diciottesimo anno, infatti, i minori possono perdere i benefici "della pena alternativa" ed essere, quindi, "assimilati", sotto il profilo penitenziario, agli adulti. Una "nuova" situazione che vanifica l'azione di recupero e di reinserimento avviato dalle comunità terapeutiche e di recupero dei minori disadattati.
L'associazione di volontariato "Cooperazione e confronto", utilizzando un contributo disposto dalla legge regionale17/2000, ha potenziato la comunità "la Collina", che accoglie "giovani adulti" ammessi a misure alternative alla detenzione.
I risultati ottenuti sono stati giudicati "estremamente positivi" dagli esperti e dalla stessa magistratura minorile, perché sono stati "accolti, seguiti e recuperati" numerosi ragazzi provenienti da diversi istituti minorili, permettendo loro di evitare la negativa esperienza del carcere per adulti.
Una esperienza positiva, che rischia di essere interrotta il prossimo 31 dicembre, in coincidenza con il termine stabilito dall'articolo 20 della stessa legge regionale 17/2000.
La Settima commissione, per evitare di vanificare una iniziativa di grande valore sociale, ha ritenuto assolutamente necessario chiedere un immediato intervento della Giunta regionale, per "stabilizzare" questo nuovo importante settore. (mc)
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