CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaL'Ente Foreste "inadempiente" (non si è dato ancora un regolamento) condiziona la soluzione dei problemi legati al riordino dell'attività e dei cantieri. Lo ha dichiarato l'assessore dell'Ambiente, Pani, in audizione alla Prima Commissione.
Cagliari, 30 maggio 2002 - La gestione dell'Ente foreste, a poco più di un anno dall'inizio dell'attività (succede all'Azienda Foreste Demaniali con lo scopo di mettere ordine in un settore cruciale dell'economia sarda), non è soddisfacente. Le "inadempienze" (come le ha definite l'assessore dell'Ambiente, Pani) su aspetti cruciali non a-gevolano la soluzione dei problemi, soprattutto quelli legati all'occupazione. L'ente non si è dato un regolamento, strumento indispensabile per sciogliere nodi interpretativi, e non ha definito neppure la pianta organica. Ne deriva un carattere di provvisorietà mal tollerato dai Comuni, che hanno ceduto migliaia di ettari di terreno per una contropartita non ancora perfezionata. Di fronte ad alcuni impegni che, se non assolti, rischiano di creare tensioni sociali e ad un richiamo, persino "acceso" della Regione, l'Ente Foreste oppone, forte della sua autonomia, un "garbato diniego". Rispetto agli organici iniziali dei cantieri, quelli previsti dalle convenzioni con i Comuni, c'è un "massimo scoperto" di oltre 250 unità, ma l'ente si trincera dietro la "carenza di coperture finanziarie". E intanto i sindacati minacciano l'agitazione. La scorsa settimana si sono presentati all'incontro con la Giunta regionale con una folta rappresentanza, che ha intasato letteralmente Via Trento. Sulla portata della mobilitazione non ci sono dubbi e lo stesso esecutivo regionale si dichiara preoccupato. Lo ha detto, in audizione, alla Prima Commissione (Autonomia, presidente l'on. Emanuele Sanna, Ds) l'assessore Pani, sottolineando come la materia richieda un immediato riordino. I cantieri forestali, del resto, "rappresentano, ha detto l'on. Sanna, in alcuni paesi, la principale realtà economico produttiva", una circostanza che non può essere sottovalutata. La Commissione ha all'esame il disegno di legge n. 177 che modifica la legge istitutiva dell'Ente Foreste (24) con lo scopo di correggere situazioni rivelatesi poco chiare e non praticabili. L'impegno iniziale è che per un certo numero di ettari ceduti dalle amministrazioni comunali (da 30 a 50, secondo situazioni locali) l'Ente avrebbe garantito un posto di lavoro stabile. E' l'eredità dall'Azienda Foreste, che non ha funzionato mai a pieno regime se non, forse, al momento dell'avviamento dei cantieri. Infatti, i lavoratori che abbandonavano i cantieri non sono mai stati sostituiti ed oggi, a quella che è la richiesta più pressante, l'Ente risponde che non ci sono soldi per rispettare gli impegni. E chiede alla Regione, che alimenta totalmente il suo bilancio, di provvedere. Tre sono i nodi da sciogliere: il primo, ha ricordato l'assessore Pani, riguarda il ripristino dei livelli occupativi (quelli previsti all'avvio dei cantieri e oggetto di convenzione); il secondo, l'avvio dei cantieri straordinari come conseguenza del piano straordinario del lavoro approvato dalla Giunta ("stiamo procedendo", ha assicurato Pani); il terzo, l'ipotesi di nuovi cantieri al di fuori del piano e nella previsione del progetto di forestazione, per il momento al palo perché non è stato possibile affrontare il problema con l'assessore della Programmazione. A questi tre problemi i sindacati chiedono risposte rapide e chiare. Altrimenti si andrà vero l'agitazione. Quanto all'antincendio, perché i 942 lavoratori stagionali possano allungare il servizio da tre a sei mesi occorre una previsione di spesa che il Consiglio, in Finanziaria, non ha autorizzato. Non si tratta ovviamente di spiccioli. Quest'anno sarà possibile protrarre il servizio per quattro mesi e mezzo, in attesa di trovare una soluzione definitiva che premi anche "la riconosciuta capacità professionale" degli addetti. Sui livelli dell'occupazione si sono soffermati il presidente Emanuele Sanna e l'on Balia (Sdi), ricordando come dalla forestazione, "che stravolge vecchi e consolidati sistemi economici, come la pastorizia", si attendono contropartite adeguate. Non solo forestazione, se è possibile, nel senso che le risorse dei territori vanno messe a dispo-sizione delle comunità e ciò spinge, evidentemente, in direzione del coinvolgimento dei Comuni interessati. Ma anche sull'organizzazione del lavoro bisogna evitare equivoci, ad esempio quello di pescare all'esterno le figure professionali più elevate. Finchè sono riscontrabili all'interno dei cantieri, ci sono operai che svolgono da anni e con riconosciuta competenza, mansioni superiori, si percorra questa strada. L'on. Salvatore Sanna (Ds) si è lamentato che in assenza di un regolamento, la gestione dell'Ente è disordinata e contradditoria. C'è qualcuno che frena?, si è chiesto ricordando che questa "è l'origine di tutti i mali". Da segnalare, in senso negativo, anche il fatto che l'Ente disattende i contenuti della legge istitutiva evitando di coinvolgere, nella programmazione, i Comuni interessati. Cosa che invece fa l'assessorato dell'Ambiente, ha assicurato l'assessore, che ha già convocato, in conferenza di servizi, oltre cento amministrazioni locali. Poiché l'Ente è autonomo, ma non è, come lo ha definito il presidente Emanuele Sanna, "una repubblica autonoma indipendente" è urgente sentire i responsabili della gestione, presidente e direttore. Cosa che la Commissione si riserva di fare nei prossimi giorni. (a.d.)
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