CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 360 del 1° ottobre 2007

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Testo unificato n. 8 -172 - 197
Norme sul servizio civile
Volontario in Sardegna

Cagliari, 1 ottobre 2007 - Consiglio in trasferta nel Palazzo Viceregio per i lavori di ristrutturazione dell'Aula di Via Roma. La seduta statutaria si è aperta sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu. All'ordine del giorno il testo unificato n. 8 "Norme sul servizio civile volontario in Sardegna". Il Testo unificato è stato illustrato dall'on. Franco Sanna (Ds) . Il provvedimento, che nasce dalla unificazione di tre distinti testi aventi analogo contenuto (le proposte di legge n. 8, la n. 172 e la n. 197) vuole contribuire alla formazione umana, ad accrescere il senso di appartenenza delle giovani generazioni alla comunità, a promuovere la cultura della pace, della non violenza e della solidarietà. L'obiettivo di questa legge - ha detto l'esponente dei Democratici di sinistra - è quello di contribuire alla formazione umana, civica, sociale, culturale e professionale del mondo giovanile mediante lo svolgimento di programmi di attività e formazione dall'alto contenuto solidaristico.
La realizzazione di questo obiettivo è raggiunta attraverso appositi progetti presentati esclusivamente dai soggetti iscritti in un apposito albo regionale degli enti di servizio civile.
Il mondo del servizio civile volontario in Sardegna è in continua crescita. Nel 2007 sono stati impegnati in questo settore quasi 400 giovani.
Nel dibattito generale è intervenuta l'on. Mariuccia Cocco (La Margherita) che ha detto che il provvedimento all'esame del Consiglio è di grande valenza civile. Si tratta -ha aggiunto - di un'esperienza giovanile e di cittadinanza attiva. Il servizio civile volontario raggiunge due obiettivi: formare i giovani alla cultura della solidarietà e della pace e incidere nella cultura del tessuto sociale in cui i ragazzi vivono.
Per l'on. Cocco l'approvazione di questa legge porterà dei notevoli benefici.
Anche per l'on. Frau (Progetto Sardegna), presidente della seconda commissione, è una proposta importante. Frau ha precisato di non aver partecipato alla stesura del testo che è stato elaborato quando era presidente l'on. Pisu (Prc) al quale va il merito di aver portato il testo in dirittura d'arrivo. Il presidente della commissione Politiche comunitarie ha rivolto un appello al presidente del Consiglio per accelerare l'iter di approvazione degli altri provvedimenti di legge licenziati dalla Seconda commissione e non ancora arrivati all'esame dell'Assemblea. L'on. Frau ha ricordato che il servizio civile è una risorsa sociale per il nostro paese e ha detto di non condividere alcuni passaggi di questo testo. L'esponente di Progetto Sardegna ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti. Per l'on. Frau, infatti, è necessario specificare meglio il fatto che il servizio civile deve essere indirizzato ai giovani, che non può essere un titolo di carriera ma solo un credito formativo. Inoltre, sarebbe necessario estendere il servizio civile anche ai giovani che provengono da altri continenti in regola con le nostre norme e dovrebbe essere data la possibilità di svolgere tale servizio anche all'estero coinvolgendo i nostri emigrati. (R.R.)
La necessità di coordinare alcuni emendamenti presentati sulla legge che stabilisce "norme sul servizio civile e sul volontariato in Sardegna", ha reso necessaria una pausa dei lavori del Consiglio regionale, che sono stati aggiornati al pomeriggio con inizio alle 16,30.
Hanno concluso la discussione generale gli interventi dell'on. Uras (Prc), dell'on. Pisu (Prc) e dl'assessore Dadea. Unanime il giudizio sulla necessità di una disciplina per uno strumento che è stato definito (Pisu) "una iniezione di cultura" in una società dove prevalgono gli egoismi e una competizione selvaggia. Parlare di cooperazione diventa perciò importante (Uras) per i giovani che potranno fare esperienze utili, "ma non sostitutive delle politiche del lavoro".
Il servizio civile non deve essere, infatti, (Dadea) "uno spazio residuale, né uno strumento di nuova precarietà" ma l'affermazione del diritto a una società migliore, orientata alla pace, dove "nonviolenza" diventa una forma dello spirito, oltre che neologia lessicale.
Qualche spunto polemico è stato sollevato dall'on. Pisu sul ruolo della Commissione ("abbiamo esitato sei leggi importante, alcune non hanno avuto il giusto sostegno dal centrosinistra pur riguardando la tutela dei diritti civili dei cittadini") e sul sofferto rapporto con il presidente della giunta, al quale la Commissione fa riferimento.
C'è stata qualche difficoltà, ha ammesso l'assessore Dadea (ha parlato di "incongruenza") devita dal fatto che il presidente, per i suoi impegni, non può garantire la sua presenza. Meglio modificare le procedure e individuare, volta per volta, un assessore di riferimento.
Concluso il dibattito generale e prima del passaggio agli articoli, l'on. Frau, presentatore di alcuni emendamenti, ha chiesto al presidente Spissu una interruzione per raccordarsi con altri gruppi politici. Di qui il rinvio al pomeriggio. (adel)