CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 312 del 7 marzo 2007

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Fa discutere l'emendamento Balia sulla dichiarazione di appartenenza dei politici a associazioni di qualsiasi natura. "Lede i diritti della libertà personale ed è un attacco alla massoneria". L'emendamento passa ma spacca Consiglio e maggioranza.

Cagliari, 7 marzo 2007 - E' un emendamento presentato dall'on. Balia (Fas), il 342, e sospeso in attesa di una stesura più condivisa a tenere banco nel dibattito pomeridiano sulla legge statutaria, giunta apparentemente all'epilogo (da compiere solo un lavoro di rifinitura sulle parti rimaste "aperte") ma della quale si continua a discutere. Argomento del contendere l'emendamento che, al comma 2 dell'articolo 10 (Regole e doveri dell'attività politica), al punto in cui presidente, consiglieri ed assessori sono tenuti a comunicare la propria consistenza patrimoniale, i redditi e le eventuali partecipazioni a società, aggiunge che va dichiarata l'appartenenza "ad associazioni di qualsiasi natura", prevedendo, la legge, sanzioni a carico degli inadempienti (ma quest'ultima parte non suscita molta condivisione). E' un "fumus persecutorius" nei confronti della massoneria, ha affermato l'on. Vargiu (Riformatori), lesivo della libertà di associazione.
In realtà in tentativo di riscrivere l'emendamento è (parrebbe) fallito, dal momento che l'on. Francesco Sanna (Margherita) ritira il sostitutivo (805), lasciando la proposta Balia e più in campo. Il dibattito si accende: è fuori da qualsiasi logica, dice l'on. Diana (An),mentre il proponente sottolinea il dovere di trasparenza che non dovrebbe consentire reticenze al politico. Se ci sono interessi da colpire - afferma Pisano (Riformatori) - "meglio uscire allo scoperto", mentre per Licandro (FI), fortemente preoccupato dell'attentato alla libertà, parla di pagina vergognosa. In realtà, per come è proposto, l'emendamento, dice Cugini (Ds) "rischia di coprire ciò che si vuole scoprire" e fa riferimento alla massoneria, le cui "funzioni di lobby nella società, sono note".
Ma l'emendamento colpisce il bersaglio? Per La Spisa (FI) non serve a niente, non smaschera gli affari che la politica regionale continua a portare avanti, complice un sistema di informazioni che non funziona (Il ritardo nelle risposte, quando ci sono, a interrogazioni e interpellanze rappresenta un'ovatta che imbottisce l'attività). Anche Pirisi (Ds) annuncia il voto contrario, perché si tratta di un sotterfugio ed è lesivo della dignità del Consiglio, replicando a Masia (Fas), che non riesce a vedere "i limiti alla libertà individuale". Contro è Capelli, Udc ("Gli elenchi della massoneria sono pubblici; è quella deviata che non si conosce né si conoscerà") insieme a Alberto Randazzo (Udc) che invoca chiarezza. Gessa (Ps) sostiene l'emendamento e Marracini, che inizialmente l'ha firmato ("ma con nobili finalità") ritiene che è meglio ritirare la firma considerato che ha discussione rischia di mortificare alcune associazioni.
E, ancora, Maninchedda (Fas) sostiene che la conoscenza degli interessi e delle appartenenze del politico "è aria per la democrazia", mentre per Ladu (Fortza Paris) non si tratta "di trasparenza, ma di confusione". Uras (Prc) è favorevole perché le associazioni sono spesso destinatarie di finanziamenti pubblici a volte consistenti; Sanjust (FI) si astiene ("il testo è equivoco); Artizzu (An) è contrario perché i firmatari "non hanno osato abbastanza; se avessero puntato il dito sulla massoneria noi lo avremo votato"; Atzeri (Psd'Az) non vede malizia, Serra (Pdci) lo sostiene e Porcu (Ps) lo considera "un piccolo aiuto alla trasparenza". Alla fine il capogruppo Ds, Marrocu, chiede una sospensione per trovare un'intesa, che non si trova: la prima parte dell'emendamento spacca il Consiglio (36 sì e 34 no), mentre la seconda parte ("la legge preverrà sanzioni") raccoglie 2 sì e 71 no.
In precedenza il Consiglio aveva approvato due articoli in sospeso, l'articolo 1 (oggetto della legge) e l'articolo 8 (ammissibilità dei referendum). Sul primo articolo c'è l'accorato disappunto dei parlamentarismi, che, obtorto collo, hanno dovuto sostenere il presidenzialismo. L'on. Caligaris (Sdi-Rnp)parla di mancato coraggio da parte di alcune forze significative di sinistra, ma anche di risposta al tentativo del centrodestra di usare la spallata anti-presidenzialista "per far vacillare la maggioranza", operazione che non poteva trovare conforto. L'on. Uras (Prc) ha affermato che non c'era alternativa, altrimenti Rifondazione non avrebbe esitato a sostenere una deriva parlamentarista. Resta il fatto positivo che la legge statutaria è stata molto migliorata rispetto al testo proposto dalla Giunta ed a quello esitato dalla Commissione. (adel)

La legge statutaria: l'aula boccia a scrutinio segreto l'emendamento di sintesi firmato dalle consigliere regionali che prevedeva la presenza paritaria di entrambi i generi negli enti.

Cagliari, 7 marzo 2007 - E' stato bocciato dal Consiglio regionale a scrutinio segreto l'emendamento di sintesi 816 firmato dalle consigliere regionali che prevedeva la presenza paritaria di entrambi i generi (ciascuno dei quali deve essere comunque rappresentato in misura non inferiore al 40%) nelle nomine per gli enti regionali.
Il voto segreto è stato chiesto dall'onorevole Artizzu (AN). L'aula l'ha bocciato: 78 presenti, votanti 77, sì 36, no 41, 1 astenuto.
Subito dopo il voto l'on. Marrocu (Ds) ha chiesto una sospensione di qualche minuto.
I lavori sono sospesi
(R.R.)

Il Consiglio regionale approva la legge Statutaria.

Cagliari, 7 marzo 2007 - Il Consiglio regionale ha approvato la legge Statutaria. L'Aula ha dato il via libera al testo (era necessaria la maggioranza assoluta) con 50 sì, 18, no e 1 astenuto. Per dichiarazione di voto sono intervenuti:
L'on. Caligaris (Sdi-Rnp) ha detto di votare a favore della legge statutaria pur essendo molto delusa. Alla vigilia dell'otto marzo non si poteva ottenere un risultato migliore di questo per sostenere il divario culturale che ancora persiste in questo Consiglio regionale. Per l' esponente dello Sdi - Rnp l'atteggiamento dei consiglieri della maggioranza che hanno votato contro l'emendamento per la parità delle donne negli enti è stato sconsiderato. L'approvazione - ha affermato- poteva essere un motivo di vanto di questo Consiglio, invece è una vergogna. La Caligaris ha annunciato che non parteciperà venerdì alla riunione di maggioranza sulla Finanziaria. Per la consigliera la bocciatura è stata un attacco al presidente della Regione.
L'on. Pisano (Riformatori) è intervenuto in lingua sarda e ha annunciato il voto contro la legge statutaria . Stiamo scrivendo - ha sostenuto - una pagina piccola della storia della Regione. Questa legge non ha fondamento.
L'on. Pisu (Prc) vota a favore della legge statutaria anche se manifesta un dissenso di fondo perchè è di taglio preidenzialista. . La legge che noi approviamo produrrà effetti preoccupanti perché gli uomini soli al comando continueranno a decidere per gli altri. La legge, comunque, è stata migliorata rispetto al testo licenziato dalla commissione. Il presidente della seconda commissione ha definito un "inciampo" la bocciatura dell'emendamento 816.
L'on. Masia (FAS) ha annunciato il voto a favore e ha sottolineato che la minoranza ha voluto utilizzare questa legge in maniera strumentale per tentare di impedire a questa maggioranza di portare in porto questa importante riforma.
Per l'on. Lanzi (Prc) il Consiglio regionale con la bocciatura dell'emendamento sulle donne negli enti ha dimostrato in modo poco dignitoso la sua arretratezza culturale. Il voto sulla statutaria sarà favorevole.
L'on. Giorico (Misto Udeur.) ha lamentato il silenzio, nella legge statutaria, su uno degli aspetti emblematici dell'ansia autonomista: la difesa della nostra identità/distintività.
L'on. Diana (AN) ha detto di essere rimasto colpito dall'intervento dell'on. Masia: "ci vuole una bella faccia tosta a imputare alla minoranza i ritardi di questa legge. I ritardi sono solo vostri".
L'on. Serra (Fas) esprime profonda delusione per la bocciatura dell'emendamento sulle donne negli enti. E' una sconfitta che dispiace perché avviene con un voto segreto e da parte della maggioranza. Noi siamo contro il presidenzialismo, ha detto, abbiamo provato a fare delle proposte che sono state sostanzialmente respinte. Noi però sappiamo che cosa vuol dire stare in una coalizione. Per questo voterò a favore di questa legge, come se votassi la fiducia alla giunta. D'ora in poi sarebbe necessario tenere conto delle posizioni di tutti.
L'on. Licandro (F.I.) vota contro questa legge statutaria. La maggioranza ha perso l'occasione per ascoltare la nostra forte contrarietà.
L'on. Davoli (Prc) ha detto che c'è ancora molta strada da fare dopo il voto di poco fa. Ha dominato ancora una volta una cultura politica maschilista e oscurantista. Voterà a favore della legge statutaria.
L'on. Pittalis (Misto) ha detto di votare a favore, ma è un voto tecnico. Abbiamo fatto una battaglia per affermare un modello differente al presidenzialismo - ha detto - ma è stata una battaglia che non ha raccolto i risultati sperati.
L'on. Marrocu (Ds) ha ringraziato assessore Dadea. Ritengo - ha detto - che sto partecipando a uno dei momenti più alti di questa legislatura. Questa legge va in direzione dell'impegno preso in campagna elettorale di riformare la Sardegna. Voterò a favore. Sono dispiaciuto per il voto negativo sulle donne, soprattutto sulle modalità di voto. Io assumo l'impegno che nelle nomine i Ds rispetteremo quanto previsto nell'emendamento bocciato.
L'on. Licheri (Prc) voterà favore della legge statutaria anche se Rifondazione non condivide il presidenzialismo.
L'on. Francesco Sanna (la Margherita) dopo aver manifestato il suo voto a favore ha sottolineato che la Sardegna, tra le regioni autonome, taglia per prima il traguardo della legge statutaria.
Per l'on. Ladu (Fortza Paris) questa legge statutaria è nata male ed è finita peggio. Fortza Paris non ne condivide né il metodo, né i contenuti per questo voterà contro.
L'on. A. Randazzo (Udc) ha espresso il suo voto contrario alla legge. L'esponente dell'Udc ha detto che i cecchini non sono nella minoranza ma in maggioranza. La matematica non è un'opinione. Randazzo ha detto di sentirsi sconfitto dal la bocciatura di quell'emendamento.
L'on. Corrias (Ds) voterà a favore della legge statutaria. Sono profondamente amareggiata - ha detto - sulla bocciatura dell'emendamento sulla parità negli enti. Era un'occasione importante per tutta la politica sarda. Potevano chiudere bene. Capisco che quell'emendamento complicava decisioni, ma rappresentava la complessità di questa società di oggi. Ognuno si prende le proprie responsabilità. Si è trattato di un passaggio poco felice.
Per l'on. Atzeri (Psd'az) con la legge statutaria si sta scrivendo una delle pagine più buie dell'autonomia della Sardegna. E' una legge nata dalla collusione dei partiti italianisti che sostengono la maggioranza. E' una legge ignobile perché uccide la specialità ed è una copiatura dalle regioni a statuto ordinario.
Per l'on. Balia (Fas) si sta portando a casa un risultato "mutilato". L'esponente socialista ha ricordato la battaglia fatta a favore del parlamentarismo. Ma ciò nonostante - ha concluso - noi facciamo parte della maggioranza e voteremo a favore della legge.
L'on. Gessa (Progetto Sardegna) ha annunciato il voto a favore della legge e ha detto che il voto segreto è stato positivo perchè ha svelato che molti consiglieri anche della maggioranza hanno una posizione negativa sulla parità dei generi. Credo che questo voto non è un voto contro il presidente, esprime una sofferenza per questa progressiva equiparazione delle donne.
L'on. Pileri (Forza Italia) ha detto che la legge statutaria rappresenta una sconfitta della maggioranza consiliare. E ha annunciato il voto contrario.
L'on. Moro (AN) ha detto che voterà contro questa legge "pasticcio" che non ha spina dorsale. La politica non è solo l'arte della mediazione ma è anche l'arte dell'impossibile. Tutti sono contro il presidenzialismo e poi votano a favore di una legge presidenzialista.
L'on. Barracciu (Ds) vota a favore della legge seppur rammaricata e sdegnata dalla vigliaccheria, dal maschilismo e dall'arretratezza di questo Consiglio regionale. Il nostro intento - ha detto - era quello di contribuire ad innalzare il livello di democrazia , non di istituire quote rosa. Non mi stupisco che il voto segreto sia stato chiesto da An mi rammarico per il comportamento dei rappresentanti del centrosinistra, la matematica non è un'opinione. Non è questa legge a non avere spina dorsale la spina dorsale non ce l'ha chi chiede il voto segreto.
L'on. Vargiu (Riformatori) ha detto che quello che è successo stasera è lo specchio del metodo di questa legge statutaria. Una legge arrivata in Consiglio perché non era pronta la Finanziaria. Il voto sarà contrario.
Anche l'on. Lombardo (F.I) vota contro questa legge statutaria che non condivide né nel merito né nel metodo. Esprimo - ha detto - il rammarico per la bocciatura dell'emendamento ma me lo aspettavo. In quest'aula c'è una grande ipocrisia. Purtroppo ha prevalso l'istinto di sopravvivenza rispetto alla democrazia. Più donne entrano nelle istituzioni più uomini devono uscirne. Avevamo una grande possibilità di riaffermare la supremazia della politica: l'abbiamo persa.
Per l'on. Uggias (La Margherita) la bocciatura dell'emendamento sulle donne negli enti non deve far passare in secondo piano il grande risultato dell'approvazione della statutaria. E' un momento storico.
L'on. Liori (AN) ha detto che An ha un grande rispetto per le donne. Alleanza nazionale è stato il partito che ha candidato una donna a sindaco di una grande metropoli , che ha una donna vicepresidente della Camera dei deputati. Ma le donne di An non hanno mai chiesto privilegi.
L'on. Uras (Prc) ha detto che questo Consiglio regionale sarebbe potuto essere ricordato per aver rotto le barriere di genere, sarà ricordato, invece, per il voto segreto. La maggioranza deve riflettere. Rifondazione voterà a favore della legge statutaria che è molto migliorata rispetto al testo licenziato dalla commissione e della politica di genere ne farà oggetto di discussione anche nella Finanziaria.
L'on. Artizzu (AN) ha riconosciuto che il voto segreto è qualcosa di insidioso ma è uno strumento di democrazia previsto dal regolamento. An non deve prendere lezioni da nessuno né in termini di democrazia né in termini di apprezzamento a favore delle donne. An è stato il primo partito a mettere per iscritto nelle proprie norme interne per garantire accesso alle donne.
L'on. Orrù (DS) ha annunciato il voto a favore dei democratici di sinistra e ha espresso amarezza per la bocciatura dell'emendamento.
Per l'on. La Spisa (F.I.) il voto è contrario. Questa è una legge che incide ma non è una riforma. Con questa legge è stata rafforzata la forma presidenziale.
L'on. Stefano Pinna (Progetto Sardegna) ha espresso un voto favorevole a questa legge che è una buona legge perché rafforza l'autonomia e le istituzioni e riconosce il primato del popolo.
Il Presidente Soru ha annunciato un convinto voto a favore. Voto questa legge - ha detto - con molta convinzione e con orgoglio perchè rafforza l'autonomia e la specificità. Questa è una legge che sceglie il sistema elettorale. E' una legge di democrazia liberale che mira a rafforzare la partecipazione diretta del popolo. E' una legge che permette al popolo di scegliere un po' di più e di delegare un po' di meno. E' una legge che rafforza il ruolo del Consiglio regionale. Sull'emendamento bocciato il presidente della Regione è stato chiaro: "Credo che sarebbe stato giusto approvare questo emendamento ma con la legge di riorganizzazione e con la legge elettorale saremo in grado di ribaltare questo risultato".
L'aula ha approvato un ordine del giorno presentato in cui il Consiglio impegna la giunta a garantire la parità di genere negli enti.
Per domani alle 12 sono convocate tutte le commissioni per eleggere gli uffici di presidenza. Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio. (R.R.)