CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 307 del 1° marzo 2007

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La legge Statutaria: lavori sospesi per mancanza del numero legale

Cagliari, 1 marzo 2007 - I lavori del Consiglio regionale sono ripresi sotto la presidenza dell'on. Eliseo Secci. All'ordine del giorno l'articolo 22 bis (Mozione di censura individuale) e gli emendamenti
Il primo ad intervenire è stato l'on. Moro (AN) che ha detto che più che di "mozione di censura individuale" come previsto dall'articolo 22 bis si deve parlare di "mozione di sfiducia". Dobbiamo chiamare le cose con il nome giusto. Per l'esponente di Alleanza Nazionale questa statutaria è piena di bizantinismi, furbizie, ambiguità e trabocchetti. Questo Consiglio - ha affermato - è ostaggio dell'attuale presidente.
L'on. La Spisa ha chiesto di votare con il sistema elettronico palese il principio contenuto negli emendamenti 375, 593 e 120 cioè la mozione di sfiducia degli assessori. L'aula l'ha bocciato (Sì 20, no 34). Questa non approvazione ha fatto decadere gli emendamenti 375, 593 e 120.
L'Aula ha poi bocciato gli emendamenti 590, 591.
Sull'emendamento 592 è mancato il numero legale. I lavori riprenderanno alle 11,30.
(R.R.)

Esercizio provvisorio: l'opposizione recede dalla richiesta dei termini. Prosegue con l'articolo 23 (cause di ineleggibilità alla carica di presidente della Regione) e con il 23 bis (cause di ineleggibilità dei consiglieri) il dibattito sulla Legge statutaria.

Cagliari, 1 marzo 2007 - La ripresa dei lavori consiliari dopo l'interruzione per mancanza del numero legale si è incentrata sulla richiesta ribadita dall'assessore Massimo Dadea (Riforme) all'on Mario Diana (An) che venisse ritirata la richiesta dei termini regolamentari per la presentazione della relazione di minoranza al Testo unificato sulla proroga dell'esercizio provvisorio. Sull'argomento, Diana ha ricordato che la richiesta era stata fatta anche in considerazione del fatto che ai lavori della Commissione non era presente il Presidente della Regione, in quanto titolare degli interim per le Finanze, a seguito delle dimissioni dell'assessore competente: Diana ha precisato l'intenzione di recedere da tale richiesta dei termini se vi sarà la garanzia che il Presidente parteciperà alla discussione in aula del progetto di legge per la proroga dell'esercizio provvisorio. L'assessore Dadea ha dato assicurazioni in tal senso e Diana ha quindi proposto lo svolgimento in mattinata di una riunione della Conferenza dei Capigruppo per organizzare i lavori dell'aula.
Il dibattito si è pertanto spostato sulla prosecuzione della Legga Statutaria.
Dopo l'approvazione dell'emendamento 22 bis (Mozione di censura individuale) con 40 voti a favore e 16 contrari, si è passati alla discussione dell'articolo 23 (concernente i casi di ineleggibilità del Presidente della Regione) che è stato approvato senza discussione, ad eccezione dell'intervento dell'on. Uggias che ha spiegato la ragione per la quale è necessario considerare un tempo congruo fra cessazione da certi incarichi dirigenziali pubblici considerati incompatibili e l'eventuale candidatura alla Presidenza.
E' stato quindi posto in discussione l'articolo 23 bis, concernente l'ineleggibilità dei consiglieri regionali. L'on Sergio Pisano (Riformatori) sottolineando che si tratta di uno degli articoli più delicati della legge, ha sottolineato il disagio esistente all'interno della maggioranza, sottolineato anche da interviste ai giornali del capogruppo di Progetto Sardegna. Quanto all'articolo, ha detto che occorre dare risposte in maniera coerente sottolineando due aspetti: "non si deve considerare il mandato politico un lavoro a tempo indeterminato, e pertanto il limite di tre legislature deve essere sancito", ed inoltre occorre estendere l'ineleggibilità anche agli assessori tecnici nei 180 giorni precedenti la fine della legislatura. In accordo con Pisano si è espresso il vice presidente Nicolò Rassu (Fi) "Se si vuole fare una riforma vera la normativa non può essere monca". A questo proposito ha affermato che riguardo alle cariche dirigenziali, spesso più di quelle di vertice regionali hanno fondati ragioni di incompatibilità quelle a livello territoriale e provinciale. Ed ha proposto che i casi di ineleggibilità vengano estesi a tali casi. Di diverso parere Giovanni Moro (An), per il quale la formulazione del testo è anche troppo ampia e dettagliata. Meglio semplificare con pochi riferimenti normativi, senza addentrarsi in questa lunga casistica di dettaglio. Il principio generale è quello del non avvantaggiare alcun candidato e di non condizionare la libera espressione del cittadino e a questo riguardo non vi è alcun vuoto normativo generale.
Importante regolamentare i casi di ineleggibilità e incompatibilità ha detto Chicco Porcu (Ps), e rispondendo all'on Pisano, ha ricordato che non è affatto stata messa in discussione la coesione della maggioranza. Anche in presenza di opinioni diverse, legittime, si è operata la giusta sintesi. L'esempio di ieri sulle cosiddette quote rosa ha messo in evidenza che si possano avere opinioni differenti salvo poi trovare la sintesi. Il ruolo nobile del dibattito in aula è proprio quello di un maggiore approfondimento delle questioni. Infine Francesco Sanna (Margherita), che ha ricordato quanto sia importante questa legge e questa norma in discussione che è quasi una norma di rango costituzionale. Ancora oggi sono in vigore norme sull'ineleggibilità del tutto arretrate. "Una politica che non si da regole di accesso -ha detto- è una politica che non assume un ruolo moderno". Dopo aver espresso vivo apprezzamento per il "buon lavoro della Commissione", ha detto che i principi sanciti si fondano sui principi di legge generali.
Conclusa la discussione generale dell'articolo si è passati all'esame degli emendamenti. Poiché su alcuni il presidente della Commissione Prima, Stefano Pinna (Ps), ha chiesto una sospensione della seduta, il Presidente Giacomo Spissu ha chiuso la seduta e aggiornato i lavori a questo pomeriggio alle ore 16,30 (LP)