CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 304 del 27 febbraio 2007

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La legge Statutaria: seduta sospesa per mancanza del numero legale

Cagliari, 27 febbraio 2007 - Avvio a rilento dei lavori del Consiglio regionale.
L'Assemblea ha votato un solo emendamento (ha bocciato il n. 7 all'articolo 14) prima di essere sospesa per mancanza del numero legale. Il voto sull'emendamento n. 7 ha suscitato qualche perplessità da parte dell'opposizione che ha chiesto al presidente Spissu di sapere quale era il numero legale. Il presidente del Consiglio ha chiarito che i consiglieri dovevano essere almeno 40 e che in aula c'erano i consiglieri previsti per la validità della votazione. Sull'emendamento 163, su cui l'on. La Spisa (F.I.) ha chiesto la votazione elettronica palese, è mancato il numero legale e il presidente Spissu ha rinviato i lavori di mezz'ora.
(R.R.)

La legge statutaria: all'esame del Consiglio l'articolo 19 (Funzioni del Presidente della Regione)

Cagliari, 27 febbraio 2007 - Alla ripresa dei lavori (la seduta era stata sospesa per mancanza del numero legale) il presidente Spissu ha messo nuovamente in votazione l'emendamento 163 all'articolo 14 della legge statutaria. L'emendamento è stato bocciato.
I lavori sono proseguiti con la discussione generale dell'articolo 19 (Funzioni del presidente della Regione) e sugli emendamenti.
Nel dibattito generale è intervenuta l'on. Caligaris (Sdi-Rnp) che ha sottolineato di aver presentato cinque emendamenti per "temperare le funzioni del presidente della Regione". L'esponente dello Sdi- Rnp ha ancora una volta affermato la convinzione che gli assessori devono essere eletti dal popolo. Questo comporterebbe, tra l'altro, un maggiore coinvolgimento, più autorevolezza, più forza anche nei confronti del Presidente della Regione. Inoltre, si accrescerebbe il collegamento tra Consiglio e Presidente, si creerebbe un più efficace rapporto con gli elettori e tra presidente e partiti della coalizione. Sul piano pratico, inoltre, ci sarebbe un forte risparmio economico.
Per l'on. La Spisa (F.I.) il 19 è un articolo che è perfettamente consono all'impostazione della legge. Ciò che colpisce - ha detto il capogruppo di Forza Italia - è l'attribuzione al presidente della Regione di alcune funzioni che tendono sempre più a "verticalizzare" il sistema, come le attribuzioni stabilite nella lettera i) .
Per l'on. Francesco Sanna (La Margherita) con l'articolo 19 si disegnano i poteri di uno degli organi della Regione che costituisce un pezzo della forma di governo che si sta andando a scolpire. L'esponente della Margherita ha detto che si tratta di un articolo equilibrato. La prova sta nella lettera b) dove si dice che il presidente "dirige la politica generale della giunta" non la "dirige". Per l'on. Sanna l'articolo 19 è una buona sintesi e deve essere approvato.
Di parere opposto l'on. Moro (AN) che ha detto che fa un certo effetto vedere la sinistra schierata a favore di questo "presidenzialismo" . Per il consigliere di An questo articolo è "ad personam" e la sinistra usa il solito metodo: applica la legge nei confronti degli avversari e la interpreta per gli amici. Questa legge statutaria è vergognosa - ha concluso - e la minoranza si opporrà con tutti i mezzi all'approvazione di una legge "ripugnante". Sulla lettera b dell'articolo 19 l'on. Moro ha detto che sarebbe condivisibile se non ci fosse la lettera i) che smonta pezzo per pezzo tutto il resto dell'articolo.
L'on. Balia (Fas) ha ribadito che questa legge statutaria sancisce in maniera definitiva la supremazia del presidente della regione. La supremazia viene esercitata in maniera determinante e forte anche nei confronti del Consiglio che rischia di diventare la parte istituzionale meno importante e che ha meno dignità e minore capacità di proposta. L'articolo 19 così come è formulato rafforza ulteriormente il convincimento che il Consiglio regionale esce perdente e finisce per essere completamente assoggettato al presidente della Giunta. Per l'on. Balia la legge statutaria avrebbe dovuto garantire un maggiore equilibrio tra poteri e avrebbe dovuto concorrere a cancellare quello squilibrio. Credo - ha aggiunto - che noi dobbiamo intervenire in maniera decisa con alcuni emendamenti che tendono a dare maggiori garanzie al Consiglio. Per l'on. Balia se dovesse restare qualche dubbio sul potenziamento dei poteri presidenziali, tutti i dubbi sarebbero fugati dalla lettera i) che attribuisce tutte le funzioni, anche quelle strategiche e trasversali dell'amministrazione regionale, al presidente della Regione.
L'on. Farigu (Misto) da convinto parlamentarista si sente fuori luogo, spiazzato e inutile. Da socialista sono preoccupato - ha detto - che la sinistra abbia fatto propri certi ideali. Per il consigliere socialista in questa legge statutaria esiste un solo organo: il presidente della Regione. Non esiste più la giunta, il Consiglio. Ma è mai possibile che non ci sia un sussulto - ha chiesto - e che ci sia un tale appiattimento? Perché i veri autonomisti non si uniscono per fare quelle vere riforme di cui la Regione ha bisogno? Formiamo un gruppo di "liberazione" per creare le vere riforme e per opporci alla nomina del "vero padrone della nostra regione"
L'on. Diana (AN) ha detto che la minoranza è "disarmata". L'esponente di Alleanza nazionale è stato molto critico nei confronti dell'articolo 19 come d'altronde lo è nei confronti di tutta la legge statutaria . Prima di tutto - ha detto - è necessario che in questa legge si imponga al presidente della Regione di rispettare il dettato del Consiglio regionale. Non c'è scritto, infatti, in nessun articolo che il presidente della Regione deve rispettare il ruolo del Consiglio e quello che decide. Il consigliere di AN ha ricordato, inoltre, che siamo a 4 mesi di esercizio provvisorio e ancora la finanziaria non è stata assegnata alla commissione di merito. Un altro aspetto che non è contenuto nell'articolo è la responsabilità davanti al Consiglio del programma di governo. Inoltre, per Diana il Consiglio dovrebbe potersi esprimere anche sulla nomina del vicepresidente.
Per l'on. Orru' (Ds) l'articolo 19 è un tassello importante della forma di governo della Regione. E' un articolo coerente con il sistema dell'elezione diretta del presidente e, fatta eccezione per la lettera C, l'impianto dell'articolo 19 sarebbe traslabile anche per il caso di presidente non eletto direttamente dal popolo. In questo articolo non si esalta un monarca e non è vero che si depotenzia il Consiglio.
L'on. Vargiu (Riformatori) ha affermato che questo articolo è un esempio di come questo DL sia confuso e mal digerito anche all'interno della maggioranza stessa. Questa legge statutaria sarà approvata da una "minoranza" che ha avuto ragione numerica di tante altre minoranze. Se così fosse non sarebbe una vittoria per nessuno, sarebbe il risultato di quella mancanza di concertazione che i Riformatori hanno denunciato più volte. Non è possibile che si continui a "navigare a vista" senza che ci sia una condivisione neanche sugli elementi cardine di questa legge. Questo articolo 19 è contraddittorio e introduce figure ibride che cercano di trovare una mediazione tra presidenzialismo e parlamentarismo. Anche nell'articolo 19 ci sono gli stessi incidenti di percorso, le stesse indecisioni frutto di una "digestione" troppo veloce di quello che è contenuto in questa legge. Le figure ibride sono il vicepresidente, i delegati , il sottosegretario (previsto dall'articolo 20). Si parla di diminuire gli assessori - ha concluso - e poi si prevede di aumentare altre figure. Insomma state facendo entrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta. (R.R.)

Approvato anche l'articolo 19: funzioni del Presidente della Regione. Il dibattito prosegue sull'articolo 20: Giunta e assessori regionali

Cagliari, 27 febbraio 2007 - Con l'approvazione dell'articolo 19 riguardante la disciplina delle funzioni del presidente della Giunta, la discussione tocca uno dei punti salienti della Legge Statutaria e con esso anche il successivo articolo 20 relativo alla Giunta ed agli assessori regionali.
Ma andiamo con ordine. Nel corso della discussione degli emendamenti relativi all'articolo 19 (che si ricorda riguarda le funzioni del presidente), numerosi gli interventi. Per Mario Floris (Uds) che si è espresso in modo fortemente critico sull'articolo 19, "i poteri già usurpati dalla figura del Presidente della Regione trovano ora una giustificazione giuridica e sono anche incrementati. Si sta palesando la totale inconsapevolezza di ciò che si sta facendo". Sull'emendamento sono intervenuti anche più volte i consiglieri Luciano Uras (Rc), Mario Diana (An), e Roberto Capelli (Udc). L'emendamento è stato alla fine bocciato dalla maggioranza dei votanti.
Forti critiche anche nel proseguo della discussione sui numerosi altri emendamenti. Per Roberto Capelli (Udc), "si sta assistendo ad uno scempio, si sta precostituendo inconsapevolmente una organizzazione di poteri che è esempio di irresponsabilità". Contro gli emendamenti presentati dalla opposizione si è dichiarato anche in più di una circostanza l'on. Luciano Uras, mentre a favore hanno parlato ancora Giovanni Moro (An), Pierpaolo Vargiu (Riformatori), e Maria Grazia Caligaris (Sdi Rnp). E' stato quindi posto in discussione l'emendamento 809 (sostitutivo totale dell'emendamento 795 della Margherita) che disegna le funzioni strategiche della Presidenza. L'emendamento è stato approvato a maggioranza. Nella discussione sono ancora intervenuti i consiglieri Vargiu, Uras, Diana e Caligaris.
E' stata poi la volta dell'articolo 20, sul quale si è aperta la discussione generale, anche relativa ai numerosi emendamenti ad esso collegati. L'articolo 20 disegna la composizione della Giunta regionale e ne disciplina le riunioni. Per Maria Grazia Caligaris (Sdi Rnp), si entra nel vivo con la questione della incompatibilità fra assessori e consiglieri regionali, come questo articolo prevede. Manifestando contrarietà per questo istituto, la Caligaris ha ricordato che "se l'assessore politico non rappresenta un obbligo per il presidente della Regione, esso può tuttavia essere una opportunità in più per la Giunta". La Caligaris ha quindi a lungo difeso il principio della parità uomo donna, criticando aspramente il fatto che si ponga il limite di 1/3, mentre sarebbe più corretto la proporzione del 50 per cento. Anche Giovanni Moro (An) ha criticato con forza il principio della incompatibilità Consigliere Assessore: "appare singolare che un candidato possa avere un grande consenso per essere eletto consigliere, decadere se diventa assessore ed essere estromesso eventualmente in un momento successivo per essere sfiduciato da Presidente della Regione". Di rigidità eccessiva ha parlato anche Mariano Contu (Fi), che si è soffermato sull'emendamento presentato dalla sua parte politica affinché non possano essere nominati assessori le persone che non vivano da almeno 5 anni in Sardegna. Critico invece in particolare sulla figura del sottosegretario che l'articolo 20 vorrebbe introdurre, si è detto Mario Diana (An) che poi ha ripreso la questione della residenza in Sardegna, affermando che anche gli assessori dovrebbero avere le stesse prerogative e status per l'elezione a consigliere.
"Il sottosegretario è proprio l'ultima cosa di cui si ha bisogno", così Pierpaolo Vargiu (Riformatori) che ha anche affermato che il numero di 8 assessori è assolutamente bastevole. Contrario al principio dell'incompatibilità delle cariche di assessore e consigliere Giommaria Uggias che ha ricordato che il nuovo articolo 15 dello Statuto dispone che gli organi della Regione sono il Consiglio, la Giunta e il Presidente, precisando che i tre organi devono pertanto avere pari dignità. "La legge che stiamo esaminando -ha detto- deve dare pertanto risposte in sintonia con l'articolo 15, mentre la Giunta appare invece schiacciata fra Presidente e Consiglio".
Dopo il parere espresso dal relatore Stefano Pinna (Ps) e dall'assessore alle Riforme Massimo Dadea, il presidente Giacomo Spissu ha quindi chiuso la seduta. I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 10. (LP)