CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 303 del 23 febbraio
2007
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La legge Statutaria: l'aula approva gli articoli 13 ter e tredici quater. Approvato all'unanimità l'emendamento 227 (Atzeri - Maninchedda). I consiglieri hanno diritto di ottenere dalla Giunta, dagli uffici regionali, dagli enti, dalle agenzie, dalle aziende e dagli istituti regionali tutte le informazioni utili all'esercizio del loro mandato "senza obbligo di motivare" tale richiesta.
Cagliari, 23 febbraio 2007 - Prosegue in Consiglio regionale il dibattito sulla legge statutaria. All'esame dell'Assemblea l'articolo tredici ter (Controllo dell'attuazione delle leggi e valutazione degli effetti delle politiche regionali). In apertura di seduta il presidente Spissu ha dato la parola all'on. Dedoni (Riformatori) che ha detto di non essere pentito di aver votato per il presidenzialismo. La politica fatta di valori, di ideali, di alti programmi è una cosa - ha affermato - la "botteguccia" e gli opportunismi hanno un altro significato. Io combatto per una Regione che abbia vitalità, che abbia un esecutivo che governi, ma che abbia un Parlamento forte che controlli l'attività dell'esecutivo. Bisogna, quindi, recuperare il ruolo del Consiglio regionale.
Il presidente Spissu ha messo in votazione gli emendamenti presentati all'articolo 13 ter.
L'aula ha bocciato gli emendamenti 526, 527, 178, 528, 529, 211, 692 (l'emendamento 225 è stato spostato all'articolo 33), 307, 530.
L'aula ha, invece, approvato l'articolo 13 ter su cui l'on. Atzeri ha chiesto il voto elettronico palese ( presenti 52, sì 38, no 8, 6 astenuti)
Sugli emendamenti sono intervenuti anche più volte gli on.li: Caligaris (Sdi-Rnp) e Dedoni (Riformatori).
Sull'articolo 13 quater (Diritto all'informazione del consigliere) e sugli emendamenti, per dichiarazione di voto, è intervenuto l'on. Rassu (F.I.) che ha sottolineato l'importanza dell'articolo. Spesso il consigliere che chiede di esercitare il proprio diritto all'informazione - ha detto - incontra molte difficoltà. Ciò non è ammissibile. L'on. Dedoni (Riformatori) ha chiesto termini "perentori". "Il termine di sette giorni per ricevere gli atti richiesti per una regione informatizzata è un termine congruo - ha detto - ma potrebbe andare bene anche "entro 10 giorni". L'on. Moro (An) ha dichiarato che questo argomento richiama le vicende ben note della richiesta da parte dei consiglieri regionali degli atti sulla pubblicità istituzionale.
L'on. Caligaris (Sdi-Rnp) ha illustrato l'emendamento 179 (di cui è unica firmataria) che vuole sopprimere l'articolo 13 quater in quanto il diritto all'informazione del consigliere deve essere disciplinata all'interno del regolamento del Consiglio.
L'on. Orrù (Ds) ha espresso il voto contrario all'emendamento 179 e ha chiesto alla presentatrice di ritirarlo.
L'on. Caligaris ha ritirato l'emendamento.
L'aula ha bocciato l'emendamento 226 su cui l'on. La Spisa ha chiesto il voto elettronico palese.
L'aula ha approvato il testo del 13 quater, e gli emendamenti 273 e 271. Gli on. Dedoni (Riformatori) e Contu (F.I.) hanno sollecitato l'introduzione nell'articolo di termini perentori e non meramente ordinatori. Sull'emendamento 531, che è stato bocciato, è intervenuto l'on. Diana (AN). L'emendamento 227 (che prevede la possibilità per i consiglieri regionali di ottenere informazioni senza obbligo di motivare tale richiesta), per il quale l'on. Atzeri ha chiesto la votazione elettronica, è stato approvato all'unanimità (presenti 54, votanti 53, sì 53, 1 astenuto). L'on. Atzeri (psd'az) prima del voto è intervenuto per spiegare che questo emendamento è una grande tutela per tutti i consiglieri. L'on. Pisano (Riformatori) ha detto di essere soddisfatto per accoglimento di questo emendamento da parte del relatore e della giunta. Non dover dare motivazione nel chiedere gli atti è una giusta conquista.
L'aula ha bocciato gli emendamenti 39 e 98.(R.R.)
Il presidente Soru annuncia: consegnati oggi Bilancio e Finanziaria = Prosegue con l'articolo 14 (garanzie per le minoranze) la discussione della legge statutaria
Cagliari, 23 febbraio 2007 - Finanziaria e Bilancio sono stati consegnati oggi al Consiglio regionale. Lo ha annunciato all'Aula il presidente della Regione Renato Soru, dopo una precisa sollecitazione del capogruppo di An, Ignazio Artizzu.
Insieme al bilancio, ha aggiunto il presidente Soru, ci sarà il Dsr e il Piano di sviluppo. Un documento molto articolato che ha richiesto un intenso lavoro di coordinamento, e molti allegati da mettere attentamente in ordine. Per ora sono state consegnate poche copie perchè le altre sono in fase di ristampa a causa della mole dei documenti.
Occasione di questa formale dichiarazione l'intervento del capogruppo di Alleanza Nazionale nel corso della discussione sulla legge statutaria. "Presidente ci dica qualcosa sulla legge finanziaria, ci dica quando verrà presentata", così Artizzu al termine di un intervento di critica per i ritardi successivi alla mozione approvata unanimemente in aula all'inizio del mese di febbraio.
In precedenza il dibattito si era sviluppato sull'articolo 13 quinquies della Statutaria che istituisce supporti tecnici all'esercizio delle funzioni consiliari. Era intervenuta per illustrare un proprio emendamento Maria Grazia Caligaris (Sdi Rnp) che ha ricordato la necessità di istituire una Consulta delle elette col compito di promuovere la parità di presenza e di accesso delle donne negli organismi regionali e locali. Sull'esigenza di avere adeguati supporti tecnici per migliorare il lavoro legislativo dei consiglieri, era intervenuto Sergio Pisano (Riformatori) per il quale l'articolo sul piano di principio potrebbe essere accettabile ma non è sufficientemente dettagliato. Per il consigliere di An, Mario Diana, le strutture di supporto sono ormai indispensabili nell'ambito di un Consiglio sempre più efficiente. Quindi la richiesta sulla Finanziaria e la risposta del Presidente.
L'articolo 13 quinquies è stato alla fine approvato per alzata di mano e si è passati alla discussione dell'articolo 14 (Garanzie delle minoranze e controllo consiliare) e dei numerosi emendamenti. Sul fatto che occorra stabilire precise forma di tutela della minoranza consiliare si è è intervenuto Sergio Pisano (Riformatori), il quale ha ricordato che in un sistema presidenziale che assegna un ruolo tanto importante all'esecutivo, è necessario garantire un ruolo di indipendenza al Consiglio e in questo quadro una garanzia precisa all'opposizione. Pisano ha illustrato un emendamento da lui presentato. Nel dibattito Luciano Uras (Rc) ha espresso forti riserve sull'emendamento dei Riformatori, ma anche sulla figura del portavoce della minoranza che l'articolo 14 tende ad istituire, "anche perchè sai deve parlare di minoranze e non di una minoranza" e quindi non può esservi un portavoce di gruppi eterogenei. Contrario a questo articolo anche Giorgio La Spisa (Fi): "un articolo ipocrita in una legge che accentra i poteri sull'esecutivo e soprattutto su una persona". Un tentativo per semplificare forzatamente il sistema: è legittimo e giusto che le opposizioni siano più di una. Lamentando che "se l'opposizione chiede un parere legislativo non riesce neppure ad averlo come è accaduto in occasione della discussione sull'esercizio provvisorio", ha osservato che ormai le opposizioni sono persino riluttanti a presentare interrogazioni e interpellanze che sono relegate ai margini dell'attività consiliare: "Questa è una riformetta", ha concluso. Infine l'on Paolo Maninchedda (Fas), per il quale "già l'articolo 13 bis introduce competenze improprie per il Consiglio". Ed in riferimento alle dichiarazioni del Presidente sul Bilancio ha auspicato che si vada ad un alleggerimento degli emendamenti per discutere solo quelli strategici e andare rapidamente verso la sessione di bilancio. Quanto all'articolo in esame ha osservato che in questo sistema chi sta all'opposizione è in posizione di grande debolezza, ed ha auspicato che con le nuove forme di comunicazione multimediale siano garantiti gli accessi a tutti. La discussione prosegue. (LP)
Contestata la votazione dell'emendamento che riscrive l'articolo 14 (garanzie delle minoranze e controllo consiliare) della legge statutaria. Sarebbe mancato il numero legale.
Cagliari, 23 febbraio 2007 - Si chiude all'insegna della polemica una settimana difficile che ha consentito, tuttavia, alla legge statutaria di fare importanti passi in avanti. Sulla votazione dell'emendamento di sintesi (810) che riscrive l'articolo 14 sulle garanzie delle minoranze, il voto genera suspence. C'è o non c'è il numero legale. Se manca è per un solo voto; ma in aula c'è un consigliere dell'opposizione (on. Liori) che si dichiara estraneo alla votazione, ma va messo nella conta. Protesta dell'on. Dedoni (Riformatori) che non ritiene il voto valido. La successiva votazione, su un altro emendamento, stabilisce che questa volta il numero legale non c'è davvero. E la seduta finisce qui.
In realtà la stesura del testo non piace a molti, a cominciare da Rifondazione, che presenta un emendamento soppressivo (poi ritirato). La discussione è, soprattutto, sulla previsione (comma 3) di un portavoce unico per l'opposizione, che, al contrario, è molto variegata. Per alcuni consiglieri (Caligaris, Sdi-Rnp, Diana, An, Alberto Randazzo, Udc, Contu, Fi) è una defaillance democratica, il percorso che porta al pensiero unico e che prevede anche lo speaker unico della maggioranza.
L'on. Diana sostiene che la materia deve essere demandata al regolamento interno; ma aggiunge che le garanzie e il controllo richiedono la disponibilità tempestiva di accesso ai dati, altrimenti l'opposizione non può fare il proprio mestiere. In tempi di fibre ottiche, digitale e comunicazione interattiva - sostiene Contu - i consiglieri non hanno strumenti più semplici per accedere alla conoscenza; mentre per Alberto Randazzo l'articolo 14 "lede i diritti dei consiglieri".
Si lavora allora per trovare larghe intese con un emendamento di sintesi che in realtà cambia poco rispetto al nocciolo della questione. Aggiunge, al testo iniziale, la partecipazione delle delegazioni nelle occasioni di rappresentanza del Consiglio, l'attivazione di strumenti che consentano una comunicazione (anche esterna) e un'informazione tempestiva e completa; l'attribuzione delle presidenze (l'opposizione chiede quella della Giunta del regolamento come una sorta di "terzietà" rispetto a presidente della Giunta e maggioranza) ed al funzionamento delle commissioni di vigilanza. Ma resta il portavoce unico delle opposizioni, che non va giù, perché, quando si parla di regole, bisogna sempre fare il conto che chi è in maggioranza potrebbe, la prossima volta, trovarsi all'opposizione.
Parere contrario esprimono l'on. Caligaris, l'on. Mario Floris (Uds), mentre l'on. Pisano (Riformatori) e l'on. Uras (Prc) sono d'accordo. Pisano spiega che il portavoce unico ha prerogative straordinarie, che non invadono il campo dei gruppi d'opposizione. Il presidente della Commissione, Pinna, apprezza la riscrittura dell'articolo, "che qualifica la natura della presenza delle opposizioni". Si vota la prima parte, i primi due commi, e si lascia fuori il terzo, sullo speaker unico. I primi due (numero legale a parte) sono approvati. Il terzo no.
I lavori del Consiglio riprendono martedì 27 alle ore 16. (adel)