CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 300 del 21 febbraio
2007
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La legge Statutaria: lavori sospesi
Cagliari, 21 febbraio 2007 - I lavori pomeridiani del Consiglio regionale sono ripresi sotto la presidenza dell'on. Eliseo Secci. In apertura di seduta l'on. La Spisa (F.I.) ha chiesto mezz'ora di sospensione per permettere all'opposizione di incontrare alcune organizzazioni degli agricoltori. Il presidente ha sospeso i lavori per 30 minuti. Riprenderanno alle 18,15 .(R.R.)
La legge statutaria: approvato l'articolo 18. All'esame dell'Aula l'articolo 12 .
Cagliari, 21 febbraio 2007 - Dopo la sospensione chiesta dall'on. La Spisa, per permettere all'opposizione di incontrare alcune organizzazioni degli agricoltori, in Consiglio regionale è ripreso l'esame della legge statutaria. Il presidente Eliseo Secci ha ricordato che l'Aula doveva votare l'emendamento 228 (Atzeri - Maninchedda) all'articolo 18. L'on. Atzeri ha chiesto il voto elettronico palese. Su questo emendamento il relatore e la giunta avevano dato parere contrario. Il Consiglio l'ha bocciato (presenti 63, votanti 52, sì 17, no 34, astenuti 11, 1 nullo).
Il presidente ha posto in votazione l'articolo 18 ( "Il presidente della Regione è eletto a suffragio universale diretto e assume le funzioni all'atto della proclamazione").
Sull'articolo sono intervenuti: L'on. Caligaris (Sdi - Rnp) che ha detto di votare contro questo articolo; l'on. Capelli (Udc) che, dopo aver dichiarato il voto contrario, ha sottolineato il fatto che stamattina il presidente Soru, con alcuni voti dell'opposizione, ha superato un importante banco di prova; l'on. Farigu (Misto ) che ha definito "arrogantiello" lo spirito che anima i lavori del Consiglio. Lasciamo fare la maggioranza - ha detto - tanto poi c'è il referendum.
E' poi intervenuto l'on. Balia (Fas) che ha annunciato la sua astensione. L'on. Silvestro Ladu voterà contro l'articolo 18 perché non condivide la filosofia di questa legge statutaria. Chi è convinto che l'articolo non va bene - ha sottolineato - deve votare contro non deve uscire dall'aula o astenersi. L'on. Pisano (Riformatori) ha annunciato il voto a favore. Nel 1999 i sardi - ha detto - si sono pronunciati con un referendum a favore del presidenzialismo noi non possiamo tradire la loro volontà; l'on. Atzeri (psd'az) ha annunciato il voto contrario e ha chiesto il voto elettronico palese. Questo è un articolo che ripropone in maniera appiattita - ha affermato - quello che è previsto per le regioni a statuto ordinario. Non c'è un briciolo di specialità. Il presidenzialismo non può essere temperato: si deve accettare o tornare al parlamentarismo. L'articolo 18 è stato approvato (presenti 41, votanti 40, sì 37, no 2). L'aula ha poi messo in votazione l'emendamento 362 ritirato dal primo firmatario (Balia) ma fatto proprio dall'on. Capelli (Uds) . L'emendamento è stato bocciato. Sull'emendamento 43 (Mario Floris) è intervenuto l'on. Mario Floris. Ho presentato questo emendamento - ha detto il leader dell'Uds - per evitare che si rafforzino ancora i poteri del presidente della Regione. L'on. Floris ha chiesto a qualche consigliere della maggioranza di spiegare all'Aula come si intendano riequilibrare i poteri tra Consiglio e Regione. Prima di votare l'emendamento 43 il presidente Secci ha ricordato all'Aula che il primo comma di tale emendamento era decaduto. La restante parte dell'emendamento è stata bocciata. Il Consiglio ha poi esaminato gli emendamenti all'articolo 12 ( questo articolo era stato sospeso per esaminare il 18) . Gli emendamenti 369, 175, 711 sono stati bocciati.
Sull'emendamento 240, su cui il relatore e la giunta avevano dato parere negativo, è intervenuto l'on. Uras che ha annunciato il suo voto a favore. Anche l'on. Caligaris (Sdi-Rnp) ha annunciato il voto a favore. E' intervento l'assessore regionale alle riforme Dadea che ha chiesto ai firmatari dell'emendamento 240 (Uras e più) di ritirarlo perché il testo ripropone pari pari l'articolo 16 dello Statuto. Per Dadea stabilire il numero dei consiglieri regionali spetta allo Statuto. L'on. Davoli (PRC) ha chiesto il voto elettronico palese.
L'emendamento 240 (Uras e più) è stato messo in votazione. L'emendamento è stato bocciato ( presenti 60, sì 25, no 35).
Sull'emendamento 212 (Pisano e più), che prevede la diminuzione dei consiglieri regionali da ottanta a sessanta, si è aperto un ampio dibattito.
Sull'emendamento sono intervenuti gli onorevoli: Capelli (Udc) che ha detto che a suo parere non è ammissibile perché contrario allo Statuto; l'on. Pisano (Riformatori) che ha dichiarato il voto a favore ma ha detto che l'osservazione fatta dall'on. Capelli pone il quesito se è il caso di continuare; l'on. Uras (Prc) che ha affermato che voterà contro ma preferirebbe non votare . Noi non siamo d'accordo a rendere la Sardegna uguale alle altre regioni a statuto ordinario. Questa Regione gode di specialità e questo è riconosciuto dalla Costituzione. Scrivere pezzi di Costituzione in una legge ordinaria, per quanto rafforzata, è un modo di indebolire lo Statuto ed è politicamente sbagliato. L'on. Capelli (Udc) voterà contro l'emendamento 212 e ha detto di essere d'accordo a diminuire i consiglieri. Ma la diminuzione va fatta nello Statuto, non nella legge statutaria. Non si possono inserire nella statutaria modifiche statutarie. L'on. Uggias ha invitato l'aula a capire cosa si sta facendo. Noi stiamo mettendo - ha detto - sullo stesso piano leggi di rango diverso. Chi vota questa legge fa una brutta figura. E' un esempio di "presunzione legislativa" che non possiamo permetterci. L'esponente della Margherita ha
invitato i colleghi presentatori a ritirare l'emendamento perché non ha un fondamento giuridico. Per l'on. Ladu (Fortza Paris) questo emendamento non può essere presentato, la legge statutaria potrebbe essere impugnata perché è contro quanto previsto nello Statuto. L'on. Porcu (Progetto Sardegna) ha dichiarato il voto contrario. L'on. Pisano , sul regolamento, ha chiesto se non si ritenga che l'emendamento 212 sia decaduto. Se così non è ha dichiarato di non ritirarlo.
L'aula ha bocciato anche gli emendamenti 212 (voto elettronico palese), il 79, il 205, 699, 513, 514, 515, 223, 366.
Sull'emendamento 334 (Corrias e più) su cui il relatore e la giunta avevano dato parere favorevole a patto di una riformulazione, l'on. Pinna ha presentato un emendamento orale per sostituire nella penultima riga alle parole "con appositi provvedimenti" le parole "misure adeguate". Per dichiarazione di voto è intervenuta l'on. Caligaris (Sdi- Rnp) che ha annunciato di aver aggiunto il suo nome alle firmatarie dell'emendamento. Per l'on. Caligaris anziché la parola "conseguire" sarebbe opportuno ripristinare la parola "assicurare". L'on. Porcu ha chiesto una breve sospensione. Alla ripresa dei lavori l'on. Pinna ha presentato un emendamento orale per modificare il testo dell'emendamento 334 che diventa: "Il sistema elettorale per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione garantisce la rappresentanza consiliare a ciascuna provincia della Sardegna nelle forme stabilite dalla legge. Al fine di conseguire l'equilibrio della rappresentanza dei sessi, la legge elettorale promuove con misure adeguate condizioni di parità per l'accesso alle consultazioni elettorali".
L'on. Caligaris è intervenuta per sottolineare che non era stata accolta la sostituzione della parola "conseguire" con "assicurare" .
L'on. Uras (Prc) ha detto di votare favorevolmente all'emendamento. L'esponente di Rifondazione ha chiesto un impegno più consistente in questa materia. Se non ci fosse stato il listino oggi in Consiglio ci sarebbe una sola donna eletta. Ma le dichiarazioni di principio dovranno essere tradotte in norme specifiche. Io chiedo al presidente della Regione un impegno formale in Aula.
( R.R.)
Legge statutaria, approvato anche l'articolo 12 (Consiglio regionale). Voto unanime sull'emendamento che facilita l'accesso delle donne alle competizioni elettorali.
Cagliari, 21 febbraio 2007 - Il Consiglio ha approvato anche l'articolo 12 della legge statutaria (Consiglio regionale); ma la maggior parte della discussione è stata dedicata all'emendamento 334 che favorisce l'accesso delle donne alle competizioni elettorali. Una discussione al femminile, alla quale hanno dato un sostegno (apprezzato) i "signori uomini", da Davoli (Prc) a Manichedda (Fas), da Balia (Fas) al presidente Soru. Quest'ultimo ha sostenuto l'esigenza anche delle "quote rosa" (se possibile) ed ha ricordato che la statutaria, all'articolo 20, stabilisce che un terzo della Giunta sarà rappresentato da donne. Quattro sono i direttori generali donne nell'amministrazione regionale (numero destinato a salire). Giusto che la "statutaria" si occupi del problema. Il listino rosa presentato da Soru "ha aiutato il centrosinistra a vincere", ha detto l'on. Angela Corrias (Ds), mentre per l'on. Francesca Barracciu (Ds) "la democrazia è svilita dall'assenza delle donne nelle istituzioni". Se non ci fosse stato il listino rosa, su 85 consiglieri, una sola donna (l'on. Lombardo di Forza Italia) sarebbe presente nel parlamento sardo. Ma l'on. Lombardo insiste: "Io chiedo la parità nell'accesso alle candidature, non corsie preferenziali" e aggiunge che una maggioranza così attenta al problema non avrebbe dovuto bocciare, in Finanziaria, lo scorso anno, il finanziamento della legge per l'imprenditoria femminile.
Tutti d'accordo sull'emendamento, tranne l'on. Moro (An), contrario alle corsie preferenziali ("così le donne sono da riserva indiana), dal momento che le candidature sono accessibili, anzi, ce ne fosse disponibili. Intervento che provoca la reazione dell'on. Davoli (Prc), che ha parlato di "destra retriva", assicurando che nella legge elettorale "si farà un altro passo avanti". Contrario anche l'on. Amadu ("si fa propaganda"), che si è opposto anche agli emendamenti orali. In questo caso, però, si trattava di una modifica per la miglior comprensione del testo, spiega il presidente Spissu, ed il veto del consigliere Udc non ha effetto.
Il voto all'emendamento è quasi unanime: tutti "sì", tranne il "no" di Moro.
Sul voto del testo dell'articolo 12 astensione dell'on. Caligaris (Sdi-Rnp), insoddisfatta degli impegni presi (avrebbe voluto espressa una maggiore garanzia). Ma va tutto liscio. (adel)