CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
------------------------------------
Nota stampa
della seduta n. 296 del 16 febbraio
2007
------------------------------------
Il Consiglio accetta "le scuse" del ministro Di Pietro "sulla banda dei sardi" e non approva la mozione del centrodestra che censurava l'esponente del governo. Ripreso il dibattito sulla legge Statutaria; si parla di forma di governo.
Cagliari, 16 febbraio 2007 - Una dichiarazione del ministro Di Pietro che tende a ristabilire un rapporto di rispetto e buoni sentimenti ("ho la Sardegna nel cuore") impedisce al Consiglio di discutere la mozione urgente (Artizzu e più) sull'infelice espressione usata dall'ex pm di Mani pulite durante il viaggio istituzionale in India: riferendosi all'estradizione di Abu Omar ha detto che "gli agenti segreti italiani e stranieri non possono pensare di comportarsi come una banda di sardi", suscitando la reazione delle istituzioni, in primo luogo del presidente del Consiglio Spissu.
Sulla discussione immediata, sentito il parere della Giunta ("argomento delicato, ci rimettiamo all'aula", ha detto Dadea) hanno parlato a favore l'on. Artizzu (An), che ha chiesto al Consiglio di censurare duramente l'operato del ministro al quale vanno chieste le scuse, e l'on. La Spisa (FI), per il quale il Consiglio deve dare un segnale forte verso un rappresentante autorevole delle istituzioni che parla in maniera "superficiale e lesiva dell'onorabilità dei sardi". Hanno parlato contro l'on. Caligaris (Sdi-Rnp) che, pur criticando chi "regionalizza la delinquenza", ha ricordato come un'altra mozione, altrettanto urgente, quella sul "caso" Nuvoli, il Welby sardo, tema centrale del dibattito etico e politico nazionale, attende di essere discussa e, se i lavori della Statutaria si interrompono, la precedenza sarebbe sul tema dell'accanimento terapeutico.
Contrario anche l'on. Uras (Prc): mozione superata - ha dichiarato - dopo le precisazioni del ministro; infelice la partenza (Di Pietro ha enfatizzato "uno dei nostri mali, in parte curato grazie alla volontà della società sarda"), alla quale è stato posto rimedio.
Ma di Statutaria ancora non si parla. Le poche notizie che circolano sulla Finanziaria creano disagio nell'opposizione, ha detto l'on. La Spisa, intervenendo sull'ordine dei lavori. Le dichiarazioni del presidente Soru ("stiamo mettendo a punto i documenti") fa crescere l'imbarazzo. "Ma che cosa ha approvato la Giunta il 7 febbraio: la manovra o solo la cornice?". Replica l'assessore Dadea: sono necessari i tempi tecnici per predisporre e verificare le tabelle; ma - ammette - un rallentamento c'è stato per via della discussione in atto col governo sull'esercizio provvisorio, che, prevedendo tra le entrate quelle del 2013, potrebbe essere impugnato.
Ma l'on. Diana (An) replica: la Giunta dà notizia che, "per questa settimana" il Consiglio dei ministri non avrebbe impugnato l'esercizio provvisorio. Il presidente Soru si è impegnato a sanare la situazione, con un disegno di legge che, comunque, deve passare per il Consiglio. E non si hanno notizie.
L'articolo 110 del regolamento consiliare - interviene l'on. Vargiu (Riformatori) - non prevede un organismo di vigilanza che faccia rispettare gli ordini del giorno del Consiglio. L'impegno (che ha posto fine all'occupazione dell'Aula) di consegnare la manovra in tempi brevissimi, non è stato mantenuto. "Qui discutiamo di regole, e le regole non esistono".
Con l'impegno del presidente Spissu di assumere le dovute iniziative perché il Consiglio possa occuparsi subito del bilancio, si è chiusa anche questa parentesi e si è passati finalmente alla Statutaria. L'articolo 10, all'esame, stabilisce "Regole e doveri dell'attività politica".
Un emendamento di sintesi, firmato anche dal centro destra, riscrive il giuramento dei Consiglieri nell'esercizio del mandato. L'on. Diana è perplesso (non si è tenuto conto di una proposta di An), Vargiu (Riformatori) e Alberto Randazzo si esprimono a favore. (adel)
Statutaria: si parla di formula del giuramento di presidente, consiglieri e assessori; ma anche di calendario di presentazione al Consiglio della Legge Finanziaria = Il Consiglio aggiornato a martedì 20 febbraio alle ore10
Cagliari, 16 febbraio 2007 - Prosegue il dibattito sulla legge Statutaria. All'attenzione l'articolo 10 e gli emendamenti relativi alla formula del giuramento degli eletti e degli assessori, ma anche gli obblighi di trasparenza reddituale e associativa. Sull'emendamento di sintesi n. 807, relativo proprio alla formula del giuramento, un lungo dibattito per dichiarazione di voto. Ma l'emendamento 807 è stato almeno in parte il pretesto per molti per riproporre con forza la questione dei ritardi di presentazione della legge Finanziaria al Consiglio.
Dopo la sottolineatura di Francesco Sanna (Margherita) riguardo al fatto che nel giuramento la formula di rito dovrebbe essere pronunciata direttamente dal "giurante", con la dichiarazione di voto di Giorgio La Spisa (Fi), si è tornati al tema della legge finanziaria ("Ci sarebbe un testo approvato, ma nessuno lo conosce. Sarebbe stato approvato dalla Giunta il 7 ma ancora non è stato inviato all'Assemblea").
E' invece ritornato al tema dell'emendamento Stefano Pinna (Ps-Presidente della 1 Commissione), che ha sottolineato come l'emendamento di sintesi recupera almeno in parte anche l'emendamento del Gruppo di An sullo stesso argomento. Per Mariano Contu (Fi) nel giuramento deve essere fatto un riferimento esplicito al popolo sardo, Ma qual'è l'interesse del popolo sardo si è chiesto? Ed ha anch'egli ripreso l'argomento dei ritardi della Finanziaria. Soddisfazione, da parte di Maria Grazia Caligaris (Sdi) perchè con l'emendamento di sintesi si recupero almeno in parte lo spirito dello Statuto. Anche per Mario Diana (An) la formulazione è accettabile, ma come si può giurare rispetto alla Costituzione se poi con la vicenda della Finanziaria non si rispettano le regole? Per Mario Floris (Uds), assenso sull'emendamento, ma con la richiesta di non votare il passo del primo comma dell'articolo 10 sul giuramento degli assessori, che sarebbe eccessivamente vincolante per il proseguo.
Prendendo quindi spunto dai diversi interventi della mattinata che hanno richiamato la questione della Finanziaria, l'on. Siro Marrocu (Ds), ha precisato di essere d'accordo che sia legittimo e corretto attendersi che un atto che il Consiglio ha approvato abbia seguito. Ha auspicato un atto di maturità collettiva. Ed ha proposto che con una apposita conferenza dei capigruppo, possa essere deciso un percorso certo per la statutaria e quindi per la finanziaria. Sullo stesso tema Sergio Pisano (Riformatori), dopo aver annunciato il sì all'emendamento 807, si è posto l'interrogativo su che cosa accadrebbe se una delibera di una giunta comunale non fosse immediatamente pubblicata. Per Roberto Capelli (Udc), questa discussione sulla statutaria non sta entusiasmando certo l'opinione pubblica; e l'allungamento dei tempi pare funzionale al Presidente ed ai ritardi della Finanziaria. Critico sull'argomento anche Ignazio Artizzu (An), non c'è atteggiamento dilatorio dell'opposizione, il 7 febbraio è stata approvata in Giunta la finanziaria, oggi è il 16 febbraio e prima di lunedì 19 non potrebbe essere inviata al Consiglio; forti dubbi sul fatto che i ritardi derivino dalle interlocuzioni col Governo. Ma anche per l'on Giovanni Pileri (Fi) si sta guadagnando tempo. Secondo Antioco Porcu (Ps), invece, si parla tanto di presunta illegittimità del bilancio consuntivo e dell'esercizio provvisorio, ma si attenda il responso del Governo; ma se illegittimità dovesse esserci sarebbe a carico del Governo medesimo che non ha dato alla Regione il dovuto, compiendo una gravissima inadempienza.
L'emendamento 807 è stato quindi votato e approvato all'unanimità.
E' stato poi posto in votazione l'articolo 10, che è stato approvato.
La discussione successiva si è quindi incentrata sugli emendamenti aggiuntivi. Alcuni, presentati dall'opposizione, sono stati respinti, mentre è stato approvato l'emendamento 76, sempre presentato dalla minoranza.
La discussione si è quindi spostata sull'emendamento 805, che introduce una norma di ulteriore trasparenza per gli eletti rispetto alla loro appartenenza ad associazioni. Dopo un breve dibattito, (sono intervenuti Pierpaolo Vargiu, Stefano Pinna e Mario Diana), un emendamento orale modificativo dell'805 non ha avuto l'unanimità dei consensi e la seduta è stata chiusa dal presidente di turno, il vice presidente Eliseo Secci, con un rinvio della discussione di questo punto.
E' stata quindi convocata una conferenza dei Capigruppo per decidere la prosecuzione dei lavori nella prossima settimana. Il Presidente, sentiti i capigruppo, ha convocato il Consiglio per martedì mattina alle ore 10. (LP)