CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 290 del 13 febbraio
2007
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La legge statutaria: al via l'esame degli articoli e degli emendamenti
Cagliari, 13 febbraio 2007 - I lavori del Consiglio regionale sono ripresi sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu. In apertura di seduta il capogruppo di Forza Italia Giorgio La Spisa ha chiesto la verifica del numero legale. Il presidente Spissu ha sospeso la seduta per dieci minuti, come previsto dal regolamento. Alla ripresa dei lavori si è proceduto alla verifica con procedimento elettronico. Constatato che in aula mancava la maggioranza dei consiglieri, il presidente Spissu ha sospeso i lavori per un'altra mezz'ora. Alla ripresa l'on. La Spisa ha chiesto, nuovamente, la verifica del numero legale. Dalla votazione è risultato che in aula c'erano 49 consiglieri, pertanto, i lavori sono proseguiti. L'on. La Spisa ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori. Il capogruppo "azzurro" ha sollecitato una risposta su una richiesta firmata da tutti i capigruppo del centrodestra. "Chiediamo - ha detto - se corrisponda alla realtà che in occasione dell'approvazione della legge sull'autorizzazione all'esercizio provvisorio del 28 dicembre, così come è stato dichiarato dal presidente della commissione, vi sia stato o no un parere scritto degli uffici sul comma 7 dell'articolo 2 (quello che anticipava in entrata somme di competenza del 2013, 2014, 2015)". La Spisa ha chiesto, nel caso questo parere vi sia che venga immediatamente comunicato ai consiglieri. L'on. la Spisa ha consegnato la lettera dei capigruppo della minoranza alla presidenza.
E' poi, intervenuto, l'on. Cucca (La Margherita) che ha chiarito che le dichiarazioni fatte dall'on. La Spisa non rispondono a verità e che le cose riferite si basano solo su dichiarazioni riportate sulla stampa che sono differenti da quelle dette.
L'on. Vargiu (Riformatori) ha chiesto se era vero che mercoledì scorso la giunta ha approvato la finanziaria regionale. "Avevamo avuto delle garanzie - ha detto - che l'iter di trasmissione della finanziaria regionale al Consiglio sarebbe avvenuto in tempi brevi, siccome siamo a sei giorni dall'approvazione e né sul sito della Regione compare il testo definitivo, né abbiamo notizie sulla sua trasmissione in Consiglio regionale chiediamo quanto tempo dobbiamo ancora aspettare per conoscere il testo del documento".
Il presidente Spissu ha confermato che fino a questa mattina al Consiglio non era arrivata alcuna deliberazione.
L'assessore regionale degli affari regionali Dadea ha detto che la Giunta ha approvato nella seduta di mercoledì la legge finanziaria e di bilancio. Ci sono - ha aggiunto- dei tempi tecnici che sono legati alla predisposizione di un provvedimento complesso e difficile che stanno rendendo questa fase particolarmente laboriosa. L'esponente della Giunta ha assicurato che in tempi brevissimi il documento arriverà in Consiglio.
Sull'ordine dei lavori è intervenuto l'on. Capelli (UDC) che ha ricordato che in apertura dei lavori della statutaria fu respinta dall'aula la pregiudiziale presentata dalla minoranza dove si chiedeva, nel dispositivo, di sapere se gli uffici si erano espressi sulla legittimità costituzionale delle norme contenute nel disegno di legge statutaria.
Il presidente Spissu ha chiarito che gli uffici non si sono espressi e non si esprimeranno perché il provvedimento è stato esitato dalla commissione ed è all'attenzione del Consiglio: non è prassi che gli uffici si pronuncino su determinazioni delle commissioni che sono all'attenzione del Consiglio stesso. L'aula è poi passata all'esame del titolo. Il presidente ha ricordato che al titolo erano stati presentati: l'emendamento sostitutivo totale 379, i parziali 234, 676 e 680, gli aggiuntivi 201 e 749.
Sul titolo e sugli emendamnenti è intervenuto l'on. Mario Floris (UDS) che ha detto che questo Disegno di legge è "zoppo, stupido e non è suscettibile di correzioni". Inoltre, la giunta sta creando confusione in materia di riforma autonomistica. E' bene - ha detto l'ex presidente della Regione - che noi in questa discussione ci concentriamo su alcune cose che sono di fondamentale importanza senza le quali non credo si possa andare avanti neanche nella riscrittura dello Statuto. Come può - ha chiesto - un disegno di legge presentato da una maggioranza tracciare le linee guida per una Consulta che dovrebbe essere super partes? Come si può elaborare uno statuto di tutti i sardi sulla base di un'impostazione ideologica precostituita? Chi redigerà lo Statuto vero e proprio? E a quale organismo (o equipe) sono indirizzate le linee guida del presente disegno di legge? Cosa stiamo chiedendo con questa legge statutaria? Per Floris sin dalla prima riga si capisce che ci si vuole rifare ad una "specificità pregressa". Dal preambolo si capisce, inoltre, che tutto il rapporto Stato Regione sarà basato sulla capacità dialettica della Regione. Per la giunta si tratta di mandare a Roma buoni avvocati capaci con le loro arringhe di influire su rapporti Stato - Regione. Speriamo - ha detto ancora il leader dell'Uds - che questi avvocati non confondano, come sta facendo questo DL, l'autonomia con la sovranità. L'on. Floris è stato molto critico anche con la definizione "comunità sarda". Sarebbe stato meglio - ha detto - parlare di "Nazione sarda" termine più appropriato e più funzionale. Perché "nazione sarda vuol dire somma delle civiltà dell'isola" .
E', poi, intervenuto l'on. Diana (AN) che ha detto che l'emendamento 379 (sostituzione del titolo del DL con "Statuto speciale di autonomia della Sardegna") potrebbe sembrare una provocazione. L'esponente di Alleanza nazionale ha affermato di non capire dove si vuole arrivare con questo DL. L'on. Diana ha detto alla giunta di non illudersi di spaccare l'Aula sulla questione presidenzialismo- parlamentarismo perché non si arriverà a creare una frattura. Per Diana questa legge nasce "monca e malata". Per questo sarebbe meglio sospendere la legge ed iniziare a confrontarsi sullo Statuto. "Questa legge - ha concluso - nasce per imporre qualcosa ai cittadini e non per essere al servizio del cittadino. E' un provvedimento fatto solo per rafforzare la Giunta e, forse, il Consiglio. (SEGUE R.R.)
Legge statutaria, sospeso l'articolo 1 su richiesta della Giunta.
Cagliari, 13 febbraio 2007 - Perplessità sul preambolo che non c'è più (soppresso su richiesta della Giunta per timore di impugnazione da parte del governo e di incostituzionalità): questa legge - ha detto nel corso della discussione l'on. Caligaris (Sdi-Rnp) - "maschilista e scarsamente democratica" rischia di essere "senz'anima", "non dicendo chi siamo esprimendo principi che ci animano". Bisogna chiarire il concetto di comunità, stabilire se gli emigrati ne facciano parte a pieno titolo (in tal caso, perché l'esclusione dai benefici per le seconde case?); approfondire il rapporto tra Giunta e Consiglio (il disagio di quest'ultimo si manifesta nelle valanghe di emendamenti).
A maggioranza e assessore, che predicano "aperture", ha replicato l'on. Pisano (Riformatori) dicendo che si predica bene, ma si razzola male perché gli emendamenti della minoranza sono stati tutti bocciati e una legge statutaria che è della sola maggioranza "è un fallimento totale" e sarebbe "un errore storico" approvarla. Una legge - ha aggiunto - ricca di contraddizioni, che istituisce un organismo per vigilare sullo Statuto, una sorta di controllo sovrano, battezzato dalla "statutaria". Un autentico "passo indietro".
Le occasioni di confronto non sono mancate, soprattutto in Commissione. Il fatto è che le opposizioni aspettano il passaggio in aula per avanzare le proposte. Confermata l'apertura ma su argomenti - ribatte l'assessore Dadea - per i quali si manifesti una convergenza generale. Punto e a capo. Costruire la convergenza appare tutt'altro che facile. Tutti gli emendamenti dell'opposizione sul titolo della legge sono bocciati; anche quello aggiuntivo (201) a firma degli onorevoli Mario Floris e Oscar Cherchi (Uds) che ripropone un preambolo con principi e valori ai quali la "statutaria" si ispira.
E se da una parte (on. Caligaris) la preoccupazione della Giunta (impugnativa del governo e incostituzionalità) sarebbe "una bella sfida con lo Stato", dall'altra (on. Maninchedda, Fas) avanza subito perplessità sulla "stridore" della legge "che si dedica al potere, esprimendo una concezione verticistica", in discordanza con il principio di comunità che farebbe supporre una distribuzione del potere a rete.
Per Mario Floris, considerato che lo Statuto difficilmente si farà nella legislatura, la legge statutaria era l'occasione per parlare di valori e principi, evitando i discorsi populistici del presidente Soru. Questa legge - ha aggiunto -, alla quale si dà priorità rispetto al bilancio, diventa un'occasione per rafforzare il potere del presidente.
Contro l'emendamento-preambolo si è espresso l'on. Uras (Prc) "per evitare qualsiasi equivoco" a proposito della diversità tra Statuto e legge statutaria. Ma Uras sottolinea subito che sul merito "esistono difficoltà", che emergeranno nel dibattito.
Soddisfazione di La Spisa per la rinuncia al preambolo della Giunta (su quello riproposto da Floris voterà a favore) ispirato, non ai valori identitari, ma "all'idolo della conoscenza", che disegna un futuro "prodigioso" ma del tutto avulso dalla cultura sarda.
Attenzione, la legge statutaria non potenza lo Statuto: entrambe sono espressione dell'autonomia sarda; ma sono tra loro diverse, per natura e gerarchia. Lo ha detto il presidente della Prima commissione, Pinna, per confermare la separatezza.
Ma per Capelli (Udc) l'emendamento Floris dà alla legge statutaria più dignità, chiarendo alcuni indirizzi e per Oscar Cherchi (Uds) "è assurdo che non si prevedano i valori e i principi ispiratori".
Ma l'emendamento Floris è bocciato.
A questo punto l'assessore Dadea chiede la sospensione dell'articolo 1 (oggetto della legge) per il fatto che il testo potrebbe essere modificato dalla successiva discussione, emendamenti compresi. Ci vuole una breve sospensione per convincere la maggioranza a sostenere compatta la Giunta (critico era apparso l'on. Uras). La proposta di Dadea è accolta e la discussione del testo s'inizia con l'articolo 2. (adel)
Statutaria, prosegue il dibattito sui primi articoli = Respinto l'emendamento soppressivo parziale sulla "Partecipazione popolare"
Cagliari, 13 febbraio 2007 - Non solamente perplessità sulla sospensione dell'articolo 1 ma anche critica serrata nel proseguo degli interventi sul titolo II al Capo primo della legge: "Partecipazione e rapporti con la comunità". Nella discussione ha subito espresso la propria contrarietà Mario Diana (An), per il quale se quanto si è visto nelle prime battute del dibattito sugli articoli e sugli emendamenti rappresenta la partecipazione che intende la Giunta e la maggioranza, la delusione è forte: "Non c'è confronto e non c'è partecipazione", ha detto.
Molto severo nel giudizio anche Mario Floris (Uds): "la prima espressione di partecipazione sarebbe l'apertura del Consiglio alla gente attraverso le dirette televisive. Lo si fa dappertutto non si capisce perchè qui niente". Floris ha quindi insistito sul vero significato di partecipazione: "Il vero depositario della sovranità è il popolo, è la gente. La sovranità non può essere di una classe politica o di una formazione politica, tanto meno di un singolo cittadino: chi vince le elezioni non conquista una investitura infinita".
Di analogo tenore l'intervento di Giovanni Pileri (Fi), secondo cui la stessa richiesta dell'assessore di sospendere la discussione dell'articolo 1 dimostra la distanza esistente fra la Giunta ed il Consiglio. "La proposta scaturisce da fatto che la Giunta vuole approvare questa legge a tappe forzate. Ma che discussione è mai questa?".
Messo in votazione l'emendamento al titolo del capoo primo è stato respinto.
Il dibattito è proseguito con l'articolo 2 ed i numerosi emendamenti. Per Roberto Capelli (Udc) l'articolo sarebbe addirittura inutile all'interno di una legge statutaria. Si parla tanto di partecipazione, ha contestato Capelli, quando invece alla minoranza viene preclusa ogni possibilità perchè "le sue proposte di legge vengono messe in un cassetto e mai esaminate neppure in commissione", con l'aggravante che poi si accusa la stessa minoranza di non essere propositiva.
Per il rappresentante della Margherita, Francesco Sanna, la decisione di rendere più asciutto il testo della legge è tutta della Commissione. "Lo sfondo valoriale di questa legge -ha precisato Sanna- viene rinviata ad un momento successivo di approfondimento. La costruzione della cornice è rinviata ad un futuro non distante". Di questo occorreva dare conto soprattutto alle parti sociali che su questo si sono pronunciate. E tutto ciò per non aprire confusioni fra cornice valoriale e articolato di merito.
Velleitaria l'articolazione dell'articolo 2, invece, per il rappresentante dell'opposizione Giovanni Moro (An), a partire "dalla stessa estensione della cosiddetta partecipazione" senza una adeguata specificazione. Disquisendo sul termine di "uguaglianza contuto nel terzo comma, che sarebbe meglio sostituire con parità o pari opportunità", Moro ha criticato la mancanza di riferimenti al mondo dell'emigrazione, secondo certe caratteristiche.
La seduta è stata quindi sospesa dal presidente Giacomo Spissu. Il dibattito proseguirà questo pomeriggio a partire dalle ore 16,30. (LP)