CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 283 del 30 gennaio 2007
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Proclamazione dell'elezione dei consiglieri regionali on. li Vittorio Renato Lai e Giovanni Pileri in sostituzione dei consiglieri regionali decaduti on. li Andrea Biancareddu e Fedele Sanciu.
Questioni pregiudiziali sulla legge Statutaria.
Cagliari, 30 gennaio 2007 - Dopo i lavori della mattina, il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. le presidente Giacomo Spissu, che ha subito proceduto alla sostituzione dei consiglieri decaduti Biancareddu e Sanciu.
L'esito dei lavori della Giunta per l'elezioni è stato il seguente: Vittorio Renato Lai primo dei non eletti nella lista Udc della circoscrizione provinciale Tempio - Olbia mentre nella medesima circoscrizione risulta primo dei non eletti, per la lista di Forza Italia, Giovanni Pileri.
Il presidente Spissu ha preso atto delle indicazioni della Giunta per le elezioni e ha chiamato in Aula, per il giuramento, prima il consigliere Vittorio Renato Lai e poi il consigliere Giovanni Pileri, che hanno poi preso posto tra i banchi.
Passando al secondo punto all'ordine del giorno, ovvero la discussione della Statutaria, il presidente ha poi dato la parola all'on. Maria Grazia Caligaris che ha chiesto l'inversione dell'ordine dei lavori motivandola così: "Non si possono ignorare le richieste delle forze sindacali ed è inoltre necessario inserire nella Statutaria anche alcuni organi come il difensore civico, il garante per i privi della libertà, il Crel e il Corerat. Pertanto, chiedo che il provvedimento torni in Aula soltanto nei prossimi giorni".
L'on. Roberto Capelli (Udc) ha chiesto invece al presidente Spissu di rispondere alla pregiudiziale scritta sulla Statutaria che il centrodestra ha presentato il 16 gennaio scorso. "E' improbabile per tutta una serie di ragioni", ha detto l'esponente Udc, "che questa legge statutaria approdi in Aula in considerazione dei rilievi costituzionali che abbiamo paventato e sui quali non abbiamo ancora ottenuto risposta".
Per Forza Italia è intervenuto l'on. Giorgio La Spisa, che ha rilevato come la richiesta di pregiudiziale del centrodestra, per la sua stessa natura che incide su rilievi costituzionali, "debba essere discussa prima della richiesta della on. Caligaris. Richiesta che riguarda, invece, l'opportunità politica". Ma il presidente Spissu ha posto all'esame dell'Aula prima la richiesta dell'on. Caligaris, sollecitando un intervento a favore e uno contrario, come previsto dal Regolamento.
A favore è intervenuto l'on La Spisa rilevando "una carenza di confronto con quel mondo che chiede il coinvolgimento di tutte le parti sociali. E tutto questo accade in assenza della legge finanziaria, che è l'interesse prioritario della Sardegna".
Contro la richiesta dell'on. Caligaris è intervenuto il capogruppo di Progetto sardegna, on. Chicco Porcu: "Vorrei ricordare a tutti che di legge statutaria di parla da diciotto mesi e che la commissione, negli ultimi tre mesi, si è riunita 33 volte. Non sono mancate le occasioni per far emergere l'esigenza di un maggiore coinvolgimento delle parti sociali. Abbiamo ora la responsabilità di discutere, senza rinvii, la legge statutaria".
Il presidente Spissu ha posto in votazione la richiesta dell'on. Caligaris, che è stata respinta dall'Aula con 31 voti favorevoli, 44 contrari e 2 astenuti.
Il presidente ha poi posto in discussione la questione pregiudiziale alla Statutaria, avanzata dall'on. Roberto Capelli a nome dell'opposizione. Proprio l'esponente Udc si è detto stupito che dal 16 gennaio a oggi non sia stata fornita una risposta certa e chiara ai rilievi di ordine costituzionale avanzati. Non siamo contro la discussione della Statutaria ma questo devwe avvenire secondo le regole del diritto. Ora i cittadini sardi vogliono la legge finanziaria, ne hanno bisogno e diritto, perché interessa i disoccupati, i cassintegrati. Che sono in condizione di sopravvivenza". L'on. Capelli ha ribadito i dubbi sulla legittimità costituzionale delle norme in esame: "La Statutaria prevede riforme non consentite dalle norme costituzionali. Noi non chiediamo il rinvio del testo in commissione ma chiediamo che non sia discusso perché viola i principi della Costituzione".
Ma su questo punto ha insistito, per il gruppo Misto, anche l'on. Mario Floris ricordando che per gli accordi in commissione "legge statutaria e legge elettorale si sarebbero dovute discutere insieme". Nel merito dell'impianto normativo, l'ex presidente della Regione ha detto: "Le garanzie devono sempre andare insieme ai poteri mentre nella Statutaria si prevede che le illegittimità costituzionali, che pure la Giunta ha evidenziato come rischio nella sua relazione, saranno eventualmente sanate dopo l'approvazione. Ma se le riforme vengono fatte così, imponendo le incongruenze, state certi che lo scontro si farà duro".
Di opposto tenore e contro la questione pregiudiziale l'intervento dell'on. Francesco Sanna, che a nome della Margherita ha svolto una ricognizione dei rapporti tra la Costituzione, le leggi costituzionali che regolamentano la potestà statutaria delle Regioni e lo Statuto Sardo. "O si possiedono gli strumenti costituzionali elementari", ha detto l'on. Sanna, "oppure tutto il dibattito sarà alterato".
Per i Riformatori è intervenuto l'on. Vargiu, che ha annunciato il voto favorevole alla questione pregiudiziale: "Noi dobbiamo scrivere regole condivise il più possibile per il futuro della nostra Regione e voi iniziate subito non rispettando le regole". L'on. Vargiu ha ribadito che i Riformatori sono "da sempre per il presidenzialismo e per il maggioritario ma questo deve portare all'equilibrio perfetto del sistema. Cosa che non sembra proprio profilarsi, semmai il suo contrario". Parlando poi della manovra finanziaria, l'esponente dei Riformatori ha detto: "Al 30 settembre la manovra doveva essere pronta e invece al 30 gennaio non ce n'è traccia. Con le conseguenze sull'economia sarda che ben conosciamo. La Finanziaria è il motore della Sardegna: voi dite di voler fare le riforme e non presentate nemmeno la manovra".
( C.C.)
Legge Statutaria: prosegue, "muro contro muro", il dibattito sulla pregiudiziale avanzata dal centrodestra
Cagliari, 30 gennaio 2006 - Posizioni totalmente divaricate come si preannunciavano quelle che il dibattito sulla pregiudiziale del centrodestra sta facendo emergere, preludio di un confronto ancora più serrato prevedibile quando si entrerà nel merito del provvedimento.
Il consigliere del Prc, Luciano Uras, nel ribadire che il proprio Gruppo politico non ha mai nascosto di non essere certo favorevole al sistema presidenzialistico, ha tuttavia precisato che il suo partito "è dentro una logica di riforma profonda della regione". Ciò non significa che la legge statutaria che uscirà dall'aula non "sarà perfettamente legittima costituzionalmente". La posizione del Prc è chiara e trasparente per una legge perfettamente in linea con il dettato costituzionale.
"Vi sono buone ragioni per porre il problema del rispetto delle norme costituzionali", invece, per Giorgio La Spisa. Al di là della questione attinente i regolamenti legislativi, "questa legge è minata dalla determinazione di spostare l'equilibrio dei rapporti fra Esecutivo e legislativo". "Non siamo contro il presidenzialismo di certo -ha detto- ma questo è un processo che deve avvenire all'interno di un confronto democratico". Dopo aver lanciato un durissimo attacco al presidente della Regione che non si presenta in Consiglio, ha denunciato che la maggioranza "sta creando le condizioni per una totale inagibilità del Consiglio regionale, e l'opposizione non può stare in silenzio di fronte a una società che ribolle".
Per il consigliere Ds Siro Marrocu, è un momento in cui è necessaria la sobrietà e non l'isterismo. Quanto alla pregiudiziale la maggioranza è pronta ad affrontare qualsiasi aspetto della legge ed a modificarla. Ciò che conta è che la Sardegna potrà essere la prima regione a darsi una legge statutaria. Quanto alla questione relativa all'articolo 35 (potestà regolamentare)c'è la piena volontà della maggioranza di affrontarla a fondo eventualmente modificandolo: "ma non accettiamo la logica del rinvio. Dopo il fallimento della Consulta per lo Statuto non intendiamo consentire il fallimento della legge Statutaria".
Per Sergio Milia (Udc) in materia costituzionale prevalgono sempre le interpretazioni restrittive rispetto a quelle estensive. Se il punto di incontro trovato all'interno della maggioranza col Prc riguarda le annunciate modifiche in aula contro eventuali illegittimità costituzionali, allora bisognerebbe riportare alla memoria l'approvazione del Piano paesaggistico. Ha annunciato il voto favorevole alla pregiudiziale, giudicata pienamente valida.
Contrario alla pregiudiziale anche Peppino Balia (Fas), per il quale "non è un mistero che nella maggioranza ci sia una ricchezza di posizioni espresse con la massima chiarezza". "Molti di noi -ha aggiunto- avrebbero preferito discutere la finanziaria prima della statutaria, ma la finanziaria non è ancora pronta e allora si discuta la statutaria". Balia ha comunque annunciato il massimo rigore ed il rispetto del dettato costituzionale: "saremo i primi presentatori di emendamenti contro qualsiasi rischio di illegittimità".
A favore della pregiudiziale Silvestro Ladu (fortza Paris), per il quale le riforme "devono essere condivise, e vanno fatte rispettando le volontà dell'intero Consiglio". Assolutamente contrario si è detto allo scioglimento del Consiglio nel caso di dimissioni del Presidente della Regione.
Voto di astensione ha annunciato Maria Grazia Caligaris (Sdi Rnp) , nel "prendere atto che la maggioranza sia d'accordo per una sorta di referendum di fatto contro i piccoli partiti".
Quindi estremamente duro contro il presidente Soru e contro la maggioranza, il consigliere di An Mario Diana. "Come si fa, dopo che anche la maggioranza ravvisa elementi di in costituzionalità a discutere serenamente questa legge?". Il fatto grave poi, secondo Diana, è che non vi sono altre leggi da portare all'attenzione del Consiglio e dei sardi. La finanziaria non c'è, ha detto, e contro ogni proclama della Giunta, è stato chiesto l'esercizio provvisorio e sarà prorogato di sicuro. "Chiedo formalmente ai sensi della normativa in vigore che la questione venga affidata alla valutazione di un organismo esterno".
Il dibattito prosegue ad alta tensione. (LP)
L'opposizione contesta la legge statutaria. Priorità al bilancio il cui ritardo paralizza l'economia. Frequenti interruzioni dei lavori. L'aula boccia pregiudiziale e sospensiva e dà il via libera alla discussione del disegno di legge di riforma.
Cagliari, 30 gennaio 2007 - Il centrodestra contesta duramente l'esame della legge statutaria; chiede che sia data precedenza alla Finanziaria e al bilancio, più urgente di una legge "che è niente" (così la definisce l'on. Mario Floris, Uds) perché deve essere accompagnata da legge elettorale e statuto, ma rafforza "in modo straordinario" le prerogative del presidente della Giunta, consentendogli di decidere con più libertà su una manovra ancora in alto mare ("non sarebbero certe le risorse dello Stato"), correggendo i "vizi" dell'esercizio provvisorio.
Alla disponibilità manifestata dalla maggioranza (on. Marrocu, Ds) a riaprire il dialogo sui contenuti, coinvolgendo anche le parti sociali, l'opposizione assume un atteggiamento rigido: esistono due problemi gravi - spiega l'on. La Spisa (FI) - uno formale sulla pregiudiziale presentata "per tempo e per iscritto", alla quale il presidente non avrebbe dato risposta; anzi, la pregiudiziale sarebbe stata superata "con eccessiva disinvoltura"; l'altro problema è politico, sulle scelte di bilancio (fatte con "fantasia e illegalità") dell'esercizio provvisorio. La statutaria eliminerebbe i vincoli e darebbe al presidente Soru (contestato il suo impegno televisivo a "Ballarò") via libera per documenti fittizi di contabilità. Due problemi, ha concluso La Spisa, "che rendono inagibile quest'aula". Piovono le accuse anche dall'on. Vargiu (Riformatori) che parla di "situazione di regime". Un'economia ferma e sofferente - sostengono l'on. Artizzu (An) - alla quale le certezze del bilancio potrebbero dare risposta. E l'on. Ladu (Fortza Paris) chiede se al centrosinistra stiano più a cuore le norme statutarie o il lavoro.
Le polveri si riaccendono dopo un tentativo di mediazione dell'on. Marrocu (Ds) che chiede al presidente Spissu di rivedere la posizione circa la sospensiva introdotta dall'on. Capelli (Udc) appena dopo che l'aula ha bocciato la pregiudiziale. Se quella si fondava su situazioni di difformità rispetto allo Statuto contenute nella legge statutaria e pertanto avanzava ipotesi di incostituzionalità (l'aula non approva); questa si fonda sul fatto che vi siamo molte norme intruse, alcune che contrastano con lo Statuto, il cui rango di legge costituzionale non consente modifiche attraverso altre leggi, sia pure rinforzate.
Un invito al confronto era arrivato, poco prima del voto, dall'on. Porcu (Ps) per il quale è opportuno "usare bene il nostro tempo; la Finanziaria non è in aula, la legge statutaria sì" e dall'assessore Dadea, presentatore "di concerto con Soru, del disegno di legge approdato in aula, ma esitato dalla Giunta il 15 novembre 2005 ("c'è stato tutto il tempo necessario per riflettere"). Trattandosi di riforme istituzionali, che dettano regole democratiche, è tuttavia necessario ricercare la massima unità possibile. Il voto boccia la pregiudiziale e l'on. Capelli propone, a termine di regolamento, la sospensiva, che inizialmente il presidente Spissu non accoglie, ritenendo che sia "assimilabile alla pregiudiziale". Ma il vocio dell'aula suggerisce una breve sospensione dei lavori e la conferenza dei capigruppo. Alla ripresa arriva la proposta Marrocu, di rivedere alcune parti del testo in corso d'opera, dando disponibilità al dialogo.
Ma l'invito è trascurato, al punto che l'on. Uggias (Margherita) dichiara la propria "profonda delusione" per una minoranza che, anziché misurarsi nel confronto democratico, prepara cartelli di protesta e dice di voler occupare l'aula.
Spissu accede all'invito del capogruppo Ds e chiama in discussione la sospensiva; ma oramai la minoranza cavalca la protesta. Quando il presidente dà la parola al relatore (on. Pinna, presidente della Prima Commissione) si scatena la bagarre. Pinna non può parlare e si rimette alla relazione scritta. Interviene l'on. Francesco Sanna (Margherita) che apre, di fatto, la discussione generale. Dice: "Le riforme sono pane" e finisce qui, il tempo perché ad iscriversi al successivo dibattito siano solo quattro. Il presidente sospende i lavori e rinvia a domani mattina alle 10. Ma incombe l'occupazione dell'aula. (adel)