CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 253 del 6 dicembre 2006
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La nuova epidemia di blue tongue: mozione del centrodestra sull'assenza di efficaci politiche per la sanità animale.
Cagliari, 6 dicembre 2006 - Allarme tra gli allevatori sardi per la nuova epidemia di blue tongue; centinaia i focolai, ormai disseminati in molte zone dell'isola. La mozione presentata dal centro destra (prima firma dell'on. Capelli, Udc) e oggi all'esame del Consiglio (presidenza Spissu) mobilita solo i presentatori. Tutti del centrodestra gli interventi a lamentare un problema sul quale, tra i deficit accertati, figura anche la scarsa informazione, che non aiuta a fronteggiare la nuova emergenza. Una "ennesima epidemia annunciata", a fronte della quale la Regione non mette in campo strategie adeguate né per profilassi e prevenzione, né per interventi utili a circoscrivere la diffusione di un morbo che mette in ginocchio un settore importante per l'economia sarda. Alcuni progetti sono rimasti nel cassetto. L'on. Capelli ha criticato i tempi e i modi di una battaglia che, senza strategie precise, rischia di essere persa in partenza. Ha citato una data, l'8 agosto di quest'anno: nelle trappole per verificare la presenza degli agenti vettori, una affollata presenza di "culicoides" (da cinquemila a 22mila), non abbastanza, evidentemente, per far scattare l'allarme, ma "dichiarazioni superficiali", smentite dai fatti. I limiti della "cabina di regia" che governa la sanità animale sarebbero, per l'on. Capelli, evidenti; invece la guardia è bassa e non c'è efficace controllo per i capi in entrata nell'isola. Si spendono soldi per acquistare dosi d'insetticida, sempre lo stesso, e non si valutano i nuovi prodotti in commercio, definiti dagli esperti più efficaci. Commissione Agricoltura e Sanità potrebbero svolgere un'azione d'indagine molto importante, ma "incuria e inerzia" sembrano ridurre i livelli dell'attenzione, mentre gli indennizzi delle passate epidemie tardano ad arrivare. Quelli annunciati, sarebbero ancora fermi avendo l'Unione europea chiesto ulteriori chiarimenti.
La blue tongue non è, del resto, il solo male che colpisce gli allevatori: alle diverse epizozie si aggiungono calamità naturali e disagi economici per il prezzo del latte che non decolla. Sperare nell'inverno e nelle temperature più basse - ha detto l'on. Rassu (FI) - è un errore; focolai del male sono presenti in zone europee dove i climi sono più rigidi. Ciò significa che la battaglia è più difficile del previsto. Per questo motivo bisogna mettere in campo più risorse; far circolare le informazioni utili a contenere gli effetti della malattia, evitare vaccini (come quello imposto dalle autorità sanitarie) che hanno lasciato "tracce indelebili negli allevamenti".
"Ci chiediamo se è stato fatto abbastanza; se la Regione fa un bilancio rassicurante dell'evoluzione del morbo", ha chiesto l'on. Ladu (Fortza Paris) ricordando come la presenza di nuovi sierotipi complichi le cose. Un vaccino adatto ("non come in passato. La cura fu la causa di malformazioni nelle nascite di agnellini e un calo drastico di produttività"), una vigilanza continua ed interventi tempestivi si rendono indispensabili.
"Ritardi e negligenze" sono stati segnalati dall'on. Contu (FI), che ha chiesto alla giunta di mettere in campo "più competenze e più risorse". Il controllo veterinario frontaliero avrebbe consentito di monitorare subito il problema ed avviare una profilassi efficace anche dell'ambiente.
Deluso l'on. Vargiu (Riformatori) della totale indifferenza della maggioranza. Se la mozione è uno strumento a disposizione dell'opposizione per portare all'attenzione dell'aula problemi "urgenti e importanti", il silenzio di una parte del Consiglio ha il sapore politico di una rinuncia, anche se si tratta di argomento cruciale per evitare che gli allevamenti sardi vivano sotto la spada di Damocle delle epidemie ricorrenti. "A distanza di cinque anni - ha detto Vargiu - riformuliamo le stesse domande sulla malattia e i suoi terribili effetti; domande che, evidentemente, non hanno mai avuto adeguata risposta".
Si ripete un triste rituale, quello dell'abbattimento dei capi colpiti, ha detto l'on. Sanciu (FI); è la dimostrazione che la campagna della sanità regionale è stata poco efficace. Ancora una volta si combattono le emergenze, ma non si eradica la malattia e non si sconfiggono le cause che la determinano; ma, soprattutto - ha concluso Sanciu, che ha sollecitato un'azione della Regione "in concerto col governo" - non si danno risposte rassicuranti all'intero mondo agricolo.
Tema, quest'ultimo, sul quale è tornato l'on. Diana (An) sottolineando il silenzio della giunta sulle politiche di sostegno all'agricoltura e sul piano regionale di sviluppo rurale che dovrebbe creare le indispensabili premesse. L'agricoltura fanalino di coda nella scala di priorità di una giunta che guarda con interesse alla ricerca ("grande abbondanza di risorse, da affidare probabilmente a una società creata ad hoc dall'esecutivo") ma non spende una lira per la sperimentazione sulla blue tongue. (adel)
Respinta la mozione sulla Blue Tongue
Cagliari, 6 dicembre 2006 - Non passa la mozione sulla lotta al morbo della lingua blue presentata dell'opposizione (Capelli e più). I no sono stati 46 contro 25 voti a favore. E' anche sfumata l'ipotesi di un ordine del giorno unitario proposto sul finire del dibattito dai partiti della minoranza in quanto non è stata accolta la successiva richiesta della maggioranza di un previo ritiro della mozione in discussione. I lavori proseguiranno quindi questo pomeriggio.
In precedenza, conclusa la lunga parte degli interventi dai banchi consiliari era stata la volta della replica dell'assessore alla Sanità, professoressa Nerina Dirindin.
Con 190 focolai accertati fino a ieri, e 3200 animali morti ("Non abbattuti") e quindi "non le centinaia di migliaia come denunciato dai presentatori della mozione", la situazione -ha sottolineato Dirindin- è ben lungi dall'essere grave come negli anni passati: erano 6 mila i focolai accertati nella sola prima epidemia di inizio 2000. La Sardegna non è l'unica regione interessata, ha ricordato l'assessore e ormai non è più neppure la più colpita. Dopo aver sottolineato che gli interventi questa volta sono avvenuti con grande tempestività, ha assicurato che per quanto concerne il prezzo sui farmaci vi è stato un preciso accordo al ribasso fra Regione e produttori. L'eradicazione purtroppo non è possibile, perchè ormai il virus è presente ed è latente. Come il virus abbia invaso la Sardegna? Con molta probabilità a causa del trasporto col vento degli insetti vettori.
Insoddisfatto l'on Roberto Capelli: "Mi sento più preoccupato di prima: una risposta scritta dai tecnici con approssimazione che non risponde alle osservazioni avanzate ed ai quesiti". Tempestività d'azione? "Non risponde alle verifiche sui dati relativi al numero di insetti catturati con le trappole in agosto". Per Capelli gli abbattimenti vi sono stati come inefficaci sono le azioni poste in essere a livello nazionale. "Non resta che confidare nel freddo, vista la mancanza di chiarezza sugli interventi". Capelli ha quindi proposto la redazione di un ordine del giorno condiviso partendo dalla mozione, almeno nelle sue parti maggiormente condivisibili, ma non vi è stata una immediata risposta.
Nel corso degli interventi per dichiarazioni di voto, l'on. Pierpaolo Vargiu (Riformatori) ha sottolineato "essere grave l'indisponibilità ad un ordine del giorno da parte della maggioranza. Un Consiglio sostanzialmente chiuso". Il no alla mozione, è stato espresso dall'on Alberto Sanna (Ds), "Impossibile proporre un odg partendo da una mozione che non favorisce alcuna convergenza". Dello stesso avviso l'on. Luciano Uras (Prc): "In materie come questa si possono trovare le convergenze, ma ciò va favorito con giuste proposte". Delusione e contrarietà dai consiglieri Antonello Liori (An) ("Si sta andando verso un decadimento nei costumi del Consiglio. Mai visto un atteggiamento di così completa chiusura della maggioranza"), Silvestro Ladu (FP), ("Nessuna speculazione politica, e nessuna novità nella lotta al morbo"), Mario Diana (An), ("Si assiste a una totale assenza di dibattito, il mondo agricolo non trova ascolto"), Roberto Capelli (Udc), ("Quanto sono lontani i problemi da quest'aula, prevale sempre l'interesse politico personale"), Giovanni Moro (An) ("Preoccupa questa mancanza di sensibilità"), e Nicolò Rassu (Fi), ("Il no alla mozione è un fatto politico? Perchè la maggioranza non ha presentato una propria mozione?"). Infine il consigliere Renato Cugini ha proposto, senza successo, alla opposizione il ritiro della mozione, quale presupposto per un eventuale ordine del giorno unitario. Quindi la votazione che ha respinto la mozione. Il Consiglio proseguirà i propri lavori questo pomeriggio alle 16,30. (LP)