CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAMozione n. 104
MOZIONE CAPELLI - LA SPISA - VARGIU - ARTIZZU - LADU - BIANCAREDDU - CUCCU Franco Ignazio - MILIA - FARIGU - DIANA - LOMBARDO - CHERCHI Oscar - GALLUS - DEDONI - PISANO - MORO - AMADU - RANDAZZO Alberto - SANNA Matteo - CONTU - LICANDRO - PETRINI - RANDAZZO Vittorio - LIORI - CASSANO - RASSU - SANCIU - SANJUST - MURGIONI sulla recrudescenza della blue tongue, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
CONSTATATO che le imprese agro-pastorali della Sardegna, in particolare gli allevamenti ovi-caprini, sono investiti da una nuova epidemia di febbre catarrale ovina, di origine virale, che nel breve volgere di alcune settimane ha colpito ben oltre cento allevamenti determinando la morte di un numero considerevole di capi e la totale paralisi della commercializzazione verso il continente degli animali vivi dell'intero comparto zootecnico regionale;
PRESO ATTO che le dichiarazioni e le previsioni sull'origine e sull'andamento dell'epidemia fatte dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale attraverso gli organi di stampa sono state clamorosamente e drammaticamente smentite dai fatti e dagli eventi morbosi, confermando una strategia confusa e del tutto inadeguata;
RILEVATO che il morbo, dopo i primi focolai segnalati, forse con colpevole ritardo, in un allevamento del Comune di S. Anna Arresi, si è rapidamente diffuso nei territori del Sulcis e della Provincia di Cagliari e si presume che arrivi pressoché incontrastato in tutte le province della nostra Isola;
CONSIDERATO che nella attività di controllo clinico e sierologico degli allevamenti, nell'azione di smaltimento dei capi infetti morti, nei provvedimenti finalizzati a creare un efficace cordone sanitario, nel controllo della movimentazione interna degli animali e ancor più nelle misure di disinfestazione e di lotta al vettore dell'agente virale, si è registrata una incredibile approssimazione e leggerezza delle autorità politiche regionali;
EVIDENZIATO che, contrariamente a quanto dichiarato dall'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, non è stato ancora isolato il virus e che, pertanto, non è certo che la malattia sia sostenuta dal sierotipo 1;
ACCERTATO che le misure di polizia veterinaria adottate subito dopo la diagnosi di blue tongue sono risultate assolutamente inefficaci per arginare la trasmissione dell'infezione, che ha assunto un travolgente carattere epidemico e diffusivo;
SOTTOLINEATO che, nonostante le tempestive sollecitazioni dei gruppi politici di opposizione in Consiglio regionale (interpellanza 32/A del 28 settembre 2004) e le proposte costruttive delle associazioni degli allevatori e dei consigli comunali, l'Assessore e i suoi consulenti hanno seguito una linea non solo velleitaria e improduttiva nella lotta alla epizoozia, ma hanno anche adottato una strategia gravemente carente sotto il profilo istituzionale, in particolare nei rapporti con i comuni, le aziende sanitarie locali, le rappresentanze professionali e sindacali dell'organizzazione veterinaria regionale, il Governo nazionale e gli organi della CEE;
RIBADITO che, mentre la nostra Regione sta vivendo l'ennesima emergenza di sanità animale con conseguenze irreversibili sul mondo produttivo, è indispensabile la più ampia mobilitazione e la massima sinergia di tutte le istituzioni pubbliche e di tutte le organizzazioni politiche e sociali per dare la massima efficacia ad una tempestiva azione d'intervento che utilizzi tutti gli strumenti scientifici, sanitari, operativi e legislativi che portino a bloccare ed eradicare definitivamente nel territorio della Sardegna la febbre catarrale ovina,impegna il Presidente del Consiglio Regionale
ad affidare alle Commissioni agricoltura e sanità del Consiglio regionale lo svolgimento di una rapida e approfondita indagine conoscitiva sulle cause, sulla diffusione e sulle conseguenze sanitarie, economiche e sociali dell'epidemia di febbre catarrale ovina, al fine di acquisire, nei tempi più stretti possibili, tutti gli elementi di conoscenza e di valutazione sulle misure che sono state finora adottate e sugli interventi, anche di carattere straordinario, che devono essere promossi con la massima sollecitudine per contrastare una evoluzione endemica della malattia e prevenire il possibile collasso delle attività produttive e commerciali della zootecnia sarda,
impegna le Commissioni permanenti V e VII
a presentare entro 15 giorni al Consiglio un dettagliato rapporto che abbia il carattere di atto generale di indirizzo per tutte le misure che dovranno essere adottate per fronteggiare l'emergenza che stanno vivendo le aziende agro-pastorali della Sardegna; il suddetto rapporto dovrà essere predisposto dopo aver consultato le organizzazioni imprenditoriali e professionali, le istituzioni sanitarie e scientifiche regionali, nonché le istituzioni locali, nazionali e comunitarie che devono concorrere a debellare l'epidemia di febbre catarrale ovina,
impegna la Giunta regionale
1) a fornire, con la massima tempestività e completezza al Consiglio regionale, i seguenti dati aggiornati: numero e ubicazione degli allevamenti interessati dalla malattia; totale di capi finora colpiti, morti ed eventualmente abbattuti; contenuto delle direttive impartite alle ASL e alle altre istituzioni che operano nel campo della zooprofilassi; tempi e contenuto delle indicazioni date alle amministrazioni comunali e provinciali e alle associazioni degli allevatori per contrastare la diffusione dell'epidemia e affrontare correttamente i danni conseguenti;
2) a predisporre un corpo di misure organiche (sotto la forma dell'ordinanza o del decreto assessoriale e/o presidenziale) per dare indicazioni precise, supportate da sicure basi scientifiche, per condurre una lotta sistematica ed ambientalmente corretta contro i vettori della malattia tenendo conto del particolare ciclo biologico dell'imicola culicoides e di altri insetti vettori che, presenti nel territorio sardo, possano diffondere il virus anche in altri territori dell'Isola;
3) ad assicurare mezzi, supporti tecnici e finanziari adeguati alle province, alle ASL, ai comuni e agli allevatori per le necessarie operazioni di disinfestazione e per il corretto smaltimento dei capi morti nel rispetto delle normative in vigore;
4) a condurre un'indagine clinica e sierologica sistematica su tutto il patrimonio ovino, caprino, bovino e negli animali selvatici recettivi che possono diventare il serbatoio naturale e inesauribile della virosi;
5) a promuovere un robusto progetto di ricerca e di sperimentazione scientifica da affidare alle più qualificate istituzioni scientifiche locali, nazionali e internazionali per la messa a punto, in tempi auspicabilmente non troppo lunghi, di una sicura profilassi vaccinale;
6) a potenziare immediatamente, con figure professionali altamente qualificate nella materia, il Servizio veterinario dell'Assessorato regionale anche per porre fine alle intollerabili carenze operative, culturali e professionali manifestate negli ultimi anni da parte dello staff assessoriale e di cui sono testimonianza la recente e devastante diffusione della peste suina africana, il riapparire preoccupante nell'uomo di zoonosi quali la trichinellosi, il carbonchio ematico e la tubercolosi che si ritenevano definitivamente debellate;
7) a rafforzare ulteriormente e strutturalmente tutti i servizi veterinari ricorrendo alla copertura stabile dei numerosissimi posti vacanti di veterinari nelle piante organiche delle ASL e non avvalendosi, invece, del lavoro precario e temporaneo di poche unità quando gli eventi morbosi hanno già inferto ingenti danni alla salute degli uomini ed alla zootecnia sarda puntando in tal modo sulla prevenzione e sull'aggiornamento culturale dell'organizzazione veterinaria sarda;
8) a superare i limiti della cosiddetta "cabina di regia" costituendo una qualificata Commissione consultiva regionale per indirizzare tutti gli interventi contro la blue tongue; la Commissione dovrà essere composta dai più qualificati specialisti in materia di sanità animale, di epidemiologia, di entomologia, di lotta agli insetti e di tutte le altre discipline collegate con le patologie di tipo epizootico; della Commissione regionale dovranno far parte anche i rappresentanti delle organizzazioni produttive e del mondo agro-pastorale per garantire la correttezza e la concretezza degli interventi nei territori;
9) ad attivare e rendere immediatamente operative tutte le misure di pronto indennizzo per gli allevatori con anticipazione dei fondi sul bilancio regionale attivando contestualmente le procedure e le provvidenze previste per gli aiuti di Stato nel settore agricolo;
10) a predisporre e concordare col Governo italiano e gli organi della Comunità europea un piano organico di eradicazione del virus della febbre catarrale ovina dal territorio della Sardegna (senza affidarsi alla clemenza delle stagioni come ha superficialmente proposto l'Assessore pro-tempore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale) rivendicando che le risorse finanziarie e i supporti tecnici necessari debbano gravare sui bilanci dello Stato e della Comunità europea;
11) a verificare quante partite di animali recettivi alla blue tongue siano pervenute in Sardegna da altri Paesi ove sia presente la stessa malattia sostenuta dal sierotipo 1 (qualora confermato) ed a dimostrare se attraverso gli stessi sia sicuramente penetrato lo stesso agente patogeno che va devastando e depauperando il patrimonio zootecnico della nostra Isola e, in caso affermativo, a rivendicare con la massima fermezza da parte del Governo italiano un più rigoroso controllo nei presidi portuali e aeroportuali, degli animali e dei prodotti agro-alimentari che entrano in Sardegna;
12) a rivedere, d'intesa con le autorità sanitarie, statali e comunitarie in maniera rigorosa e selettiva, il divieto della movimentazione e della esportazione dei capi vivi provenienti dalla Sardegna; tale blocco, superficialmente generalizzato sull'intero territorio isolano con improprio provvedimento regionale, sta arrecando, ancora una volta, un danno economico rilevante alle imprese isolane che vedono di nuovo compromessa una sicura e collaudata area di espansione della commercializzazione dei capi ovini e bovini di elevata qualità genetica e riproduttiva allevati e selezionati nelle aziende sarde;
13) ad avviare definitivamente in maniera costante e continuativa una efficace campagna di informazione istituzionale per dare:
- a tutti gli allevatori le notizie più corrette sui sistemi di prevenzione e sui meccanismi di trasmissione del virus della febbre catarrale ovina;
- ai consumatori la garanzia sulla assoluta sicurezza sotto il profilo sanitario e nutrizionale dei prodotti alimentari degli allevamenti sardi;
14) a fornire urgente risposta al Consiglio:
- sulla opportunità della scelta operata dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale che ha portato ad impegnare, con apposita deliberazione della Giunta regionale n. 45/29 del 7 novembre 2006, ingenti risorse finanziarie (euro 380.000) per l'acquisto di 12.670 unità di insetticida "Butox" ritenuto unico prodotto che agisce da repellente nei confronti degli insetti vettori presente sul mercato, e se a corredo della deliberazione ne fosse dichiarata, con apposito atto, la privativa industriale;
- se esistano sul mercato altri prodotti similari;
- da quale organismo tecnico-scientifico sia stato scelto l'insetticida in questione o se sia stata nominata apposita commissione di esperti nella materia che ne supportassero la scelta;
- se siano stati previsti i controlli ed i danni subiti dagli allevatori per il mancato reddito da essi subito nei periodi di sospensione necessari perché i principi attivi presenti nel farmaco non si riscontrino nelle carni e nel latte degli animali trattati;
15) a procedere al superamento degli insopportabili e negligenti ritardi che datano oramai da alcuni anni ed all'immediata liquidazione, da parte dell'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, delle indennità spettanti agli allevatori che hanno subito ingenti danni indiretti per l'utilizzo di vaccino vivo, imposto con apposite norme dalle autorità sanitarie nazionali e comunitarie nelle precedenti campagne vaccinali, sui loro capi di bestiame ovino e caprino;
16) portare a conoscenza del Consiglio regionale quali siano i risultati a cui sono pervenute le ricerche su questa specifica patologia, lautamente finanziate dall'Assessorato negli ultimi anni, che hanno interessato ricercatori, istituti universitari, istituti zooprofilattici, e ad accertare se gli stessi fossero dotati degli specifici requisiti strutturali, delle competenze istituzionali e delle autorizzazioni previste dalle leggi e regolamenti di polizia veterinaria vigenti.
Cagliari, 29 novembre 2006