CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 250 del 30 novembre
2006
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Approvata la legge n. 246 sul Commercio ("Orari di apertura degli esercizi commerciali. Modifica della legge regionale 18 maggio 2006, n. 5") = Sì anche alla legge sullo Spettacolo
Cagliari, 29 novembre 2006 - Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu. L'assemblea ha proseguito i suoi lavori con l'esame degli articoli e degli emendamenti della Proposta di legge n. 246 "Orari di apertura degli esercizi commerciali. Modifica della legge regionale 18 maggio 2006, n. 5". L'Aula, dopo aver approvato, senza discussione il titolo della legge, è passata all'esame dell'articolo 1 (requisiti per l'esercizio dell'attività commerciale) e agli emendamenti ad esso presentati. Un' ampia discussione si è sviluppata sull'emendamento 2 (primo firmatario l'on. Capelli). Questo emendamento i aggiunge al testo approvato dalla commissione un articolo che prevede di modificare il comma 3 dell'articolo 4 della legge regionale 18 maggio 2006 n. 5. In pratica questo articolo della legge approvata dal Consiglio, alle lettere a, b ,c e d prevede una distinzione in quattro categorie, in base alla popolazione residente, che determina la superficie delle strutture di vendita. Questo emendamento elimina questa distinzione e ne prevede solo due: 1500 mq nei comuni con popolazione residente inferiore a 10.000 abitanti e 2500 mq nei comuni con popolazione residente superiore ai 10.000 abitanti. Per l'on. Capelli (Udc) la legge sul commercio approvata dal Consiglio penalizza i piccoli centri, è "una gabbia" che non consente agli esercenti dei paesi più piccoli di fare libera concorrenza ai paesi più grandi. Dopo aver bocciato l'emendamento n. 1 (Capelli e più) si è aperto un ampio dibattito sull'emendamento n. 2. Sono intervenuti: l'on. Pisano (Riformatori) che ha sottolineato che la commissione aveva dato parere favorevole all'emendamento; l'on. Sabatini (la Margherita) che ha detto che il testo approvato in commissione era frutto di un'approfondita concertazione e che, pertanto, doveva essere approvato così com'era; l'on. Silvio Cherchi (Ds) che ha dichiarato di essere favorevole all'emendamento in quanto garantiva una sana competitività e non si penalizzavano i piccoli centri. Contrario, invece, l'on. Giuseppe Cuccu (La Margherita) che ha difeso la formulazione del testo licenziato dalla commissione in quanto equilibrato e a tutela dei piccoli centri. L'on. Giagu (presidente della commissione Commercio) ha chiesto e ottenuto che l'emendamento n. 2 fosse sospeso per un maggiore approfondimento. Gli emendamenti 17 e 18 sono stati approvati. Si è poi proceduto all'esame dell'articolo 2 (orari di vendita) e degli emendamenti presentati. Sugli emendamenti sono intervenuti: l'on. Capelli (Udc), l'on. Alberto Randazzo (Udc) che ha chiesto all'aula di approvare l'emendamento n. 6 che, sostituendo l'articolo 5 della legge 5 applica il principio di far scegliere all'esercente al dettaglio, nell'ambito di un arco di tempo tra le sette del mattino e le ore 22, l'orario di apertura e di chiusura del proprio esercizio non superando il limite delle tredici ore giornaliere. Sono intervenuti anche: l'on. Mario Bruno (Progetto Sardegna); L'on. Vincenzo Floris (Ds); L'on. Silvio Cherchi (DS), l'on. Pisano (I Riformatori). L'emendamento n. 11, che prevede la deroga per il primo maggio alla chiusura obbligatoria non solo per i negozi del comune di Cagliari ma anche per tutti gli esercizi dell'area metropolitana di Cagliari, è stato approvato. Per dichiarazione di voto sull'articolo 2 è intervenuto l'on. Capelli (UDC) che ha dichiarato di votare contro questo articolo anche se ha riconosciuto che l'obiettivo che persegue è migliorativo rispetto alla legge n. 5. L'articolo 2 è stato approvato. I lavori del Consiglio proseguono. (R.R.) SEGUE
Approvata la legge n. 246 sugli orari dei negozi nelle giornate festive, che modifica la legge 5/2006
Cagliari, 29 novembre 2006 - E' stata infine approvata la legge 246 sugli orari di apertura degli esercizi commerciali, che modifica parzialmente le norme della Legge 5 di quest'anno. Al termine dell'esame dei 12 articoli e dei relativi emendamenti il provvedimento è stato esitato con 36 voti a favore e 16 astensioni, mentre nessuno dei presenti ha votato contro.
La discussione del progetto di legge aveva impegnato il Consiglio per tutta la mattinata e gran parte del pomeriggio, anche per la necessità della convocazione della Commissione consiliare competente per un esame preliminare dei vari provvedimenti. In un clima disteso e costruttivo, la legge è stata a lungo analizzata con numerosi interventi. Nella seconda parte della discussione sono intervenuti anche in più circostanze i consiglieri Roberto Capelli (Udc), Pier Paolo Vargiu (Riformatori), l'assessore Luisanna Depau, il relatore della legge Franco Sabatini (Margherita), Giommaria Uggias (Margherita), il presidente della Commissione Industria e commercio Giovanni Giagu Margherita), Paolo Maninchedda (Fas), Silvio Cherchi (Ds), Sergio Pisano (Ds), Mario Bruno (Ps), Matteo Sanna (AN) Siro Marrocu (Ds..
Dibattito approfondito fra l'altro sull'articolo 1 e sull'emendamento 2 (che per i centri commerciali intendeva riportare la regolamentazione della legge Bersani con i limiti dei 1500 metri quadri per i centri con meno di 10 mila abitanti e di 2500 metri quadri per i centri maggiori). Sull'argomento vi è stata una contrapposizione del tutto trasversale, che ha travalicato i confini dei rispettivi gruppi politici.
A conclusione dell'approfondito dibattito l'esito della votazione quale sopra riportato. La seduta del Consiglio prosegue con gli altri argomenti all'ordine del giorno. (LP)
All'esame del Consiglio regionale il testo unificato "Disciplina delle attività di spettacolo in Sardegna "
Cagliari, 29 novembre 2006 - Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori con l'esame del testo unificato "Disciplina delle attività di spettacolo in Sardegna".Il relatore l'on. Simonetta Sanna (La margherita) ha illustrato le caratteristiche di questa legge che vuole costituire una tappa significativa del progetto di riordino del settore. Per l'on. Sanna l'approvazione di questa legge è inderogabile ed è attesa da centinaia di operatori del settore che, in due anni, sono stati sentiti in audizione dalla commissione. Illustrando la legge, l'on. Sanna, ha ricordato che si tratta di un testo di appena 10 articoli che si caratterizza per una struttura leggera. "E' una legge - ha aggiunto - che ha come esclusivo interesse quello di ragionare nell'ottica degli operatori del settore che una volta approvato il loro progetto non si dovranno scontrare con un eccesso di burocrazia. La finalità della legge è quella di promuovere la tutela, la valorizzazione e la fruizione delle attività di spettacolo nelle sue diverse articolazioni di generi e di settori. Per il perseguimento di queste finalità la legge prevede che la Regione elabori il Documento di programmazione regionale in materia di spettacolo. Il testo unico in discussione prevede, inoltre, l'istituzione di un comitato regionale per le attività di spettacolo (che è uno strumento tecnico della giunta con funzioni consultive) e un osservatorio regionale dello spettacolo che ha compiti di monitoraggio, analisi ed indagine finalizzati alla crescita culturale, all'integrazione sociale, allo sviluppo economico e all'espressione dell'identità regionale. Dopo l'intervento dell'on. Sanna si è aperta la discussione generale. Il primo ad intervenire è stato l'on. Davoli (PRC) che ha detto di condividere totalmente l'illustrazione dell'on. Sanna. La legge è necessaria - ha detto -per mettere ordine al settore. Davoli ha sottolineato il ruolo dei comuni e delle province che sono direttamente coinvolti nella predisposizione del Documento di programmazione regionale. L'esponente di Rifondazione, in chiusura di intervento, ha detto che rispetto alla "gran cagnara" di ieri, finalmente, il Consiglio ha riportato la discussione su cose concrete e sul lavoro fatto dalle commissioni consiliari e ha sottolineato che la commissione di cui fa parte (Cultura) ha già portato in aula tre leggi di fondamentale importanza per il futuro culturale della Sardegna. "Questa è la dimostrazione - ha concluso - che in commissione si lavora". Giudizio negativo sul testo unico è stato espresso dall'on. Atzeri (psd'az) che ha sottolineato che anche questa legge viene "contrabbandata" come una grande riforma: "E' una legge mediatica, che crea organismi inutili e grandi carrozzoni dove sistemare gli amici". Dunque, per l'esponente sardista il testo è deludente, infarcito di principi, con una dotazione finanziaria inconsistente. Inoltre, il testo è intriso di cultura accademica che prende le distanze dall'identità etnica. Sottolineando che il teatro in lingua sarda e gli spettacoli etnici hanno pari dignità rispetto ad altre forme artistiche, l'on. Atzeri ha detto che ancora una volta si è persa una grande occasione. (R.R.) SEGUE
Sì dell'Aula anche alla legge sullo Spettacolo
Cagliari, 29 novembre 2006 - Con una rapidissima votazione, a testimonianza del vasto consenso avuto, è stato quindi approvato in serata dall'Aula di via Roma, anche il testo unificato sullo Spettacolo. Quaranta i voti a favore, e solo 1 contrario, mentre le astensioni sono state 12.
Un dibattito estremamente sintetico sugli articoli (sono intervenuti oltre alla relatrice Simonetta Sanna e all'assessore Mannoni, i consiglieri Scarpa del Psd'az, e Cerina di Progetto Sardegna), nel quale sono state fatte prevalentemente alcune puntualizzazioni. Di dettaglio anche gli unici due emendamenti approvati con nell'assenso generale.
Nell'intervento di chiusura l'assessore ad interim Mannoni, ha sottolineato l'importanza dell'approvazione di una legge che mancava: "le norme servono anche per avviare un processo di riforma e qui si parte con un buon passo".
I lavori del Consiglio proseguiranno domani mattina alle ore 10. (LP)