CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 237 del 26 settembre 2006

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L'assessore Dirindin a conclusione del dibattito sulla mozione del centrodestra: nessuno ha mai pensato di sopprimere la vigilanza nelle guardie mediche. Necessario, tuttavia, razionalizzare la rete.

Cagliari, 26 settembre 2006 - Sono solo "buchi nell'acqua"; l'assessore della Sanità, signora Dirindin, ha definito così la "ventilata ipotesi" della vigilanza armata nelle guardie mediche, che ha costituito argomenti di una mozione presentata dal centrodestra e discussa oggi in Consiglio. Esiste, tuttavia, un problema, quello dei punti di guardia medica: uno ogni cinquemila abitanti di media nazionale che in Sardegna scende a uno ogni duemila abitanti in considerazione delle caratteristiche della rete viaria e della dispersione della popolazione. In sede di contrattazione e di piano regionale la previsione è quella di stabilire un rapporto più equo, un punto di guardia medica ogni 3500 abitanti. Un argomento sul quale "stiamo discutendo" e la discussione va per le lunghe. Indispensabile un piano che eviti l'isolamento (molti punti sono isolati e, pertanto, oggettivamente pericolosi) e, dove possibile, l'integrazione con le strutture sanitarie. Lo spostamento delle guardie mediche "in aree abitate" è tra gli obiettivi proposti, insieme alla razionalizzazione della rete con accorpamento in Utap (unità territoriali di assistenza primaria) della dimensione dai 12 ai 14mila abitanti. Quando questo piano sarà realizzato, la riduzione dei vigilantes comporterà un risparmio che sarà impiegato per migliorare la qualità di servizio e il lavoro dei sanitari. Tra i punti oggetto della contrattazione, il mantenimento di tutti i posti di lavoro dei medici. Un accenno al mancato trapianto del Brotzu, richiamato in aula: è stata aperta un'indagine, ma "assicuro che a nessun paziente sardo mancherà la dovuta assistenza". Quanto alle prevenzione, "in questa Regione da anni non si faceva niente; noi abbiamo avviato uno screening oncologico. E' ingeneroso dire che non facciamo niente".
L'assessore ha chiuso un dibattito nel quale, questo pomeriggio(avvio lento e solito impasse per mancanza del numero legale), sono intervenuti solo consiglieri del centrodestra. Ha cominciato l'on. Liori (An), per il quale la sanità "è lo specchio del fallimento della politica della giunta" e la scarsa attenzione alle zone periferiche ed ai piccoli paesi "la negazione dell'impegno, formalmente assunto con i sardi, di aiutare le categorie più deboli". Il problema delle guardie mediche è solo una delle molte lacune del servizio sanitario, ai medici di base, ormai in agitazione, al pericolo di smantellamento del servizio pediatrico di base, al Cup (centro unico di prenotazione) il cui numero (474747, ribattezzato "il morto che parla") non si riesce a raggiungere, con liste d'attesa che si allungano a dismisura, all'informatizzazione, ai focolai epidemici di tubercolosi, alla trichinellosi ormai fuori sorveglianza, al trapianto saltato per mancanza di personale: un lungo elenco di insuccessi che hanno spinto l'on. Liori a sollecitare le dimissioni dell'assessore, invitandolo, se vuole fare economia, a ridurre i consulenti della Asl 8.
Per l'on. Dedoni (Riformatori) la sanità è zoppa perché non si parla di prevenzione. La cosa preoccupa tutti, soprattutto quei cittadini che devono fare i conti con un sistema inadeguato se cadono malati. L'efficienza del servizio pretende sia la tutela dei piccoli ospedali, sia la funzionalità delle guardie mediche, consentendo ai medici di lavorare serenamente, al riparo dei rischi e delle inquietudini. La sicurezza è indispensabile. Il dibattito - ha concluso Dedoni - solleva un tema di tutti, ma, "a quanto pare, la maggioranza è disinteressata".
Disinteresse, ha aggiunto l'on. Vargiu, capogruppo dei Riformatori, già avvertito quando, qualche giorno fa, si è discusso del futuro degli ospedali minori della provincia di Sassari. Dai banchi della maggioranza due soli interventi. Oggi soltanto uno. L'aspetto "desolante" dei banchi semivuoti rafforza e condisce questa sensazione e mostra un Consiglio che rinuncia ad avere un ruolo, quel ruolo che, a parole, pretende di avere. Per quanto riguarda le guardie mediche, sono pochi i dati a disposizione; così pochi che non si può, a ragion veduta, stabilire se il servizio "è un problema o un valore aggiunto"; nel primo caso smantellarlo non comporta pericoli di sorta, nel secondo caso si avvertirebbe la necessità di miglioralo. L'on. Vargiu ha chiesto perciò d'essere informato meglio, sempre che, ha aggiunto, l'assessorato disponga dei dati attraverso un censimento delle prestazioni (quante inappropriate?), delle condizioni delle strutture, della sicurezza, a proposito della quale c'è un impegno della Regione per i vigilantes che non può essere disconosciuto. Anche per l'on. Vargiu, a conclusione di un bilancio affatto negativo della sanità, la conclusione è scontata: dimissioni dell'assessore, perché, ha precisato, "la sua presenza è garanzia di fallimento della politica di una giunta che fa proclami e basta". (adel)

Respinta a maggioranza la mozione n. 82 "sulla ventilata soppressione del servizio di vigilanza armata e riduzione delle postazioni di guardia medica" = I lavori del Consiglio rinviati a lunedì 2 ottobre

Cagliari, 26 settembre 2006 - La mozione sulle guardie mediche e sul servizio di vigilanza armata non è stata approvata. Dopo la replica dell'assessore Dirindin e le dichiarazioni di voto dei rappresentanti della opposizione, la mozione è stata posta in votazione per parti (su richiesta del presentatore Roberto Capelli, dell'Udc) e la maggioranza si è opposta.
Nella controreplica, l'on. Roberto Capelli si era detto estremamente insoddisfatto delle risposte fornite dall'assessore alla Sanità. "Le ventilate ipotesi di chiusura non sono poi tanto ventilate; la mozione pone una questione che attiene al più ampio sistema sanitario regionale". Capelli ha soprattutto lamentato "come alla discussione su un tema di così grande importanza non sia intervenuto alcun rappresentante delle forze politiche della maggioranza".
Sono quindi intervenuti altri consiglieri dell'opposizione per dichiarare il proprio voto a favore della "mozione Capelli". Il "riformatore" Pierpaolo Vargiu ha chiesto con energia "che fine abbia fatto il piano di riordino delle guardie mediche tante volte annunciato". L'on. Gerolamo Licandro (Fi), ha replicato alle precedenti dichiarazioni dell'on. Gianluigi gessa che aveva ripreso alcuni argomenti di una precedente interrogazione sui farmaci, ed ha anche Licandro annunciato il voto favorevole alla mozione 82. Critici sulla replica dell'assessore e quindi favorevoli alla mozione i consiglieri Silvestro Ladu (Fortza Paris) ("Le preoccupazioni contenute nel documento non sono state fugate") e Nello Cappai (Udc): "La media delle guardie mediche deve assolutamente tenere conto della realta territoriale isolana e del numero dei comuni sardi".
Dopo la votazione il presidente di turno, il vice presidente Eliseo Secci (Margherita) ha convocato la Conferenza dei capigruppo per una beve consultazione sul proseguo dei lavori. E' stato quindi annunciato il rinvio dei lavori alla prossima settimana, precisamente a lunedì 2 ottobre (seduta statutaria) con eventuale prosecuzione dei lavori al martedì. L'ordine del giorno prevede la discussione delle mozioni non ancora esaminate. (L.P.)