CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 224 del 3 agosto 2006

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Riforma degli enti agricoli (Testo unificato n. 192-193-233-235/A), il dibattito prosegue sull'articolo 4 ed i relativi emendamenti

Cagliari, 3 agosto 2006 - Con notevole ritardo sulla tabella di marcia, dopo due sospensioni di mezz'ora per mancanza del numero legale, il presidente di turno, il vicepresidente Eliseo Secci ha avviato questo pomeriggio la seduta, con la prosecuzione della discussione sull'articolo 4 e sugli emendamenti del Testo unico riguardante la Riforma degli enti agricoli. Un dibattito che procede con estrema lentezza a testimonianza che la minoranza non intende tralasciare alcuna occasione per dare battaglia intervenendo su ogni aspetto del provvedimento. Molti gli iscritti a parlare, sia nella discussione dell'articolo e degli emendamenti sia per dichiarazione di voto su ciascuno di questi con un atteggiamento estremamente critico sulla istituzione e sulla composizione della Consulta da parte di tutti i gruppi dell'opposizione. Sono finora intervenuti anche a più riprese i consiglieri Giovanni Moro (An), Mario Diana (An), Pierpaolo Vargiu (Riformatori), Giorgio La Spisa (Fi), Nello Cappai (Udc), Fedele Sanciu (Fi), Nicolò Rassu (Fi), Antonello Liori (An). Il dibattito prosegue sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu. (L.P.)

Dibattito lento sulla legge di riforma degli anti agricoli. Approvati sinora solo sei articoli .

Cagliari, 3 agosto 2006 - L'opposizione non fa sconti e il dibattito sulla legge di riforma degli enti agricoli, che istituisce, invece di sette enti, tre agenzie, va avanti a rilento. Approvati finora solo sei articoli, dei 41 della legge.
Sulla Consulta agricola, di supporto alla Giunta nelle fasi di elaborazione e verifica dei programmi di indirizzo alle Agenzie (art. 4), sono intervenuti (contro) gli onorevoli La Spisa (FI), Liori (An), Cappai (Udc), Vargiu (Riformatori), Rassu (FI), Ladu (Fortza Paris). Si tratta di uno strumento che funzionerà poco, per giunta così mal retribuito (150 euro lordi il gettone, spese comprese) che difficilmente invoglierà. Spetta all'assessore convocarlo (non è detto come e quando). "Un organismo da niente", l'ha definito l'on. Vargiu di cui (Moro) "è auspicabile il ritiro" anche perché rischia di essere l'inutile doppione di altre strutture che accompagneranno il lavoro delle Agenzie. La sua composizione è stata modificata: i rappresentanti delle filiere agricole da tre diventano cinque. Presenti due docenti universitari, uno di Veterinaria ed uno di Agraria.
Anche sull'articolo 5 (Consultazione delle parti sociali) il giudizio è negativo. Troppa autorità all'assessore, che individua gli organismi ammessi (sulla base della maggiore rappresentatività). Per l'on. Diana (An), "l'assessore è come Moggi", decide chi e come, ma, come Moggi, "può perdere il campionato". La Consultazione avviene "nella fase di predisposizione delle linee programmatiche della politica agricola". A distanza di due anni, la Giunta non ha ancora provveduto?, domanda l'on. Vargiu. Se così fosse, "fateci sapere quando attiverete la Consultazione". Per l'on. Ladu, meglio la concertazione della consultazione: è più incisiva; ma, in generale, l'organismo proposto "è inutile. Se non ci fosse, non cambierebbe nulla". Consulta e consultazione, dice l'opposizione, rischiano di essere due doppioni.
Il relatore, on. Alberto Sanna, insiste sul fatto che, invece, c'è una bella differenza: la Consulta è strumento tecnico al servizio della programmazione; la Consultazione "è luogo di concertazione", cioè luogo della politica. La novità è la presenza delle associazioni dei consumatori. Un emendamento congiunto corregge la composizione aggiungendo le organizzazione sindacali di categoria e confederali.
Con l'articolo 6 si apre il Capo II, che presenta Agris Sardegna, l'agenzia per la ricerca. Ulteriore frizione, l'emendamento che aggiunge alla sede la dicitura "legale". Presenta l'emendamento l'opposizione, segue quello, in fotocopia, della maggioranza. L'on. Cappai(Udc) insiste: questo è il clima che la maggioranza vuole, di contrapposizione, per non dar spazio alla minoranza.
Passa l'articolo 6 (istituzione dell'Agenzia), mentre sull'articolo 7 (soppressione di Era e dei Consorzi per la frutticoltura), dopo un intervento dell'on. Vargiu (Riformatori), che si domanda come si può sopprimere un ente in realtà mai nato ("a parte i trionfalismi riformisti annunciati in Finanziaria 2005, sull'istituzione del nuovo ente, quali sono stati i benefici per l'agricoltura?". In fondo, un destino annunciato "per un ente … imperfetto anche nel nome") l'on. La Spisa (FI) ha chiesto mezzora di sospensione. Si cerca l'intesa per chiudere se non stasera, entro domani mattina. Le ferie incombono. (adel)

Continuano a oltranza i lavori del Consiglio sulla riforma degli enti agricoli. Approvati gli articoli 7 e 8

Cagliari, 3 agosto 2006 - Nuova interruzione per mancanza del numero legale a tarda sera, mentre è in discussione l'articolo 9 e gli emendamenti. Gli articoli 7 e 8 sono stati approvati anch'essi dopo lungo dibattito. Gli articoli 7, 8, 9 riguardano tutti l'istituzione dell'Agenzia Agris Sardegna e la conseguente soppressione dell'ERA. E su questo punto i consiglieri dell'opposizione hanno fatto fortissima resistenza. Sono intervenuti anche più volte Nicolò Rassu (Fi), presentatore di alcuni emendamenti, che ha fortemente contestato la creazione dell'agenzia per la ricerca ipotizzata dagli articoli 8 e 9. E con lui hanno espresso forti riserve Giorgio La Spisa (Fi), "La scelta di una agenzia invece che un dipartimento all'interno di un unico ente lascia perplessi", anche se le finalità di principio possono essere almeno in parte condivisibili; Mario Diana (An), "Mi chiedo come l'Agris possa realizzare uno sviluppo sostenibile"; Silvestro Ladu, "E' forte la preoccupazione che si vada verso il fallimento della riforma"; Ignazio Artizzu (An), "E' totalmente venuta a mancare la concertazione, non resta che eliminare questo articolo"; Sergio Pisano (Riformatori), che ha preannunciato il voto favorevole all'emendamento dell'opposizione che propone la soppressione totale dell'articolo 9.
I lavori continuano, e tutto fa supporre che essi si protrarranno fino a notte inoltrata. (L.P.)

Approvata la legge di riforma degli enti agricoli. Una mozione sulla guerra in Libano, non discussa per mancanza del numero legale, ha diviso la maggioranza

Cagliari, 4 agosto 2006 - Al termine di una lunghissima discussione conclusasi a notte fonda (alle 3 del mattino), il Consiglio regionale ha approvato il Testo unico di Riforma degli enti agricoli e di riordino del settore agricolo. La votazione finale per voto elettronico ha dato il seguente esito: Presenti 57, Votanti 56, Astenuti 1, Sì 44, No 13.
Prima della votazione finale era stato messo in discussione un Ordine del giorno presentato dai gruppi di opposizione sulla situazione dei Consorzi di bonifica, con particolare riguardo al problema delle tariffe dell'acqua. Nel corso di una breve discussione sono intervenuti i consiglieri Giorgio La Spisa (Fi), Pierpaolo Vargiu (Riformatori), Mario Diana (An), Nello Cappai (Udc) e Siro Marrocu (Ds). I rappresentanti dell'opposizione hanno illustrato le problematiche inerenti, sollevate anche nei giorni scorsi da una delegazione di agricoltori. Per il rappresentante della maggioranza, i problemi segnalati sono già in via di risoluzione da parte della Giunta regionale. Messo in votazione l'Ordine del giorno non è stato approvato.
A conclusione della seduta è stata presentata anche una Mozione sul conflitto in Libano: mozione che reca la firma di molti rappresentanti dei gruppi di maggioranza. A termini di regolamento sono intervenuti Ciriaco Davoli (Rc), che ha spiegato i motivi per cui occorre una forte presa di posizione del Consiglio regionale di fronte a questa drammatica guerra posta in atto da Israele, Giorgio La Spisa (Fi), che precisando che le opposizioni hanno appreso solo negli ultimi minuti della presentazione dell'Ordine del giorno, ha inoltre giudicato eccessivamente superficiale il modo di affrontare una problematica di una gravità enorme su cui occorrerebbe una analisi ed un dibattito serio anche tenendo conto delle responsabilità esistenti da parte di una parte del mondo arabo. Sulla base di ciò ha annunciato che non potrà partecipare alla votazione nè al dibattito. E' anche intervenuto l'on. Pierpaolo Vargiu, che ha ribadito che un argomento di questa portata non possa essere discusso in tutta fretta. Ha anche sottolineato che per il metodo di presentazione, questo documento meritasse una elaborazione unitaria ed una riflessione assai più approfondita.
Sull'argomento è anche intervenuto l'on. Siro Marrocu che ha preso atto della presa di posizione della opposizione e delle sue ragioni ed ha proposto una sospensione del voto sulla mozione al fine di addivenire ad un documento politico unitario sottoscritto da tutti i gruppi, da elaborare nella giornata di domani.
Come prevede il regolamento, il presidente Spissu ha quindi messo in votazione per alzata di mano l'ammissibilità della mozione al dibattito. L'opposizione come preannunciato ha abbandonato l'aula. La votazione ha fatto registrare una divisione all'interno della maggioranza fra sostenitori della discussione immediata della mozione e sostenitori di una sospensione come richiesto in precedenza. Poichè tuttavia la votazione non ha fatto registrare la sussistenza del numero legale, il Presidente Spissu ha dichiarato chiusa la seduta. Il consiglio sarà quindi riconvocato a domicilio. (L.P.)