CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 206 del 18 luglio 2006

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Testo Unico sul riordino del Servizio sanitario: cominciata la discussione generale.

Cagliari, 18 luglio 2006 - "Si sta concretizzando uno dei più importanti appuntamenti in materia di riforme", così ha esordito il consigliere Pierangelo Masia (Fas), Presidente della Commissione Sanità, aprendo, quale primo oratore, la discussione generale sul Testo unico in materia di riordino del servizio sanitario. Nel suo intervento (iniziatosi con ritardo a causa della mancanza del numero legale che ha costretto il Presidente Giacomo Spissu a sospendere per regolamento la seduta), il Presidente della VII Commissione ha sottolineato le difficoltà cui la commissione è andata incontro nel suo lavoro anche a causa dell'affollamento degli appuntamenti elettorali: "eppure questa legge arriva oggi in aula". "Una legge di tutti -ha detto Masia- non della sola maggioranza, grazie al contributo portato da tutti i componenti della Commissione". "Fra poco -ha poi soggiunto Masia -saremo avanti rispetto alla legislazione nazionale". Dopo aver richiamato alcuni dei punti salienti del provvedimento nel quadro dell'integrazione socio-sanitaria, ha sottolineato che il provvedimento in discussione è oltretutto propedeutico al Piano sanitario regionale.
Di diverso avviso l'oratore successivo, il consigliere e capogruppo Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) :"Questa legge non riforma proprio niente"; "Questa non è una legge di tutti, ma è una legge della maggioranza, tanto che l'opposizione ha votato contro: è una vostra legge, non nostra". Nel suo discorso Vargiu ha ricordato che sono passati due anni di legislatura ed è la prima legge organica in materia di sanità. Quanto agli obiettivi del provvedimento "dubito fortemente -ha detto- che esso sia in grado di porre sotto controllo la spesa sanitaria: essa giunge tardi". La spesa sanitaria era fuori controllo, ha dichiarato, e continua ad essere fuori controllo. Entrando nel merito ha criticato la pletora di "commissioni e sottocommissioni di controllo sull'azione della stessa giunta e delle Asl, ed ha concluso rivolto all'assessore: "Lei s'è posta l'obiettivo di frantumare i collegamenti fra politica e gestione della sanità, ma questo non è avvenuto".
Il dibattito prosegue. (L.P.)


Gli interventi dei consiglieri: Lanzi (PRC), Licandro (F.I.), Moro (AN), Pacifico (DS), Diana (AN).

Prosegue, in Consiglio regionale la discussione generale sul Testo unificato 45-53-68-202-211/A sulla tutela della salute e riordino del servizio sanitario della Sardegna. Per l'on. Lanzi (PRC) questa legge può avviare una nuova strada alla garanzia del diritto alla salute. Un diritto garantito costituzionalmente, inviolabile e assoluto che prefigura un servizio pubblico obbligatorio. L'esponente di Rifondazione Comunista ha ricordato che negli ultimi 15 anni la Sardegna non ha saputo dotarsi di una normativa organica in materia. Il forte ritardo ha creato notevoli disagi. Il giudizio sul Disegno di legge all'esame dell'Assemblea è positivo perché si definiscono delle norme certe a tutela del cittadino. Uno dei punti di forza della legge è l'integrazione socio -sanitaria e l'Agenzia per la sanità che è uno strumento indispensabile sia per l'assessorato, che per le aziende Asl, che per lo stesso Consiglio regionale.
L'on. Licandro (F.I.) ha detto che ci sono molti modi per fare una stessa cosa. Nella sanità, la maggioranza ha imboccato una strada che si spera sia quella giusta. Il consigliere di Forza Italia ha ricordato i lunghi e faticosi lavori della commissione Sanità che sono stati caratterizzati dalla mancanza del numero legale. I lavori sono andati avanti - ha detto - grazie alla responsabilità della opposizione. Per Licandro otto commissioni sono troppe sarebbe necessario diminuire il loro numero anche per farle funzionare meglio. Entrando nel merito del Testo unico, il consigliere "azzurro" ha detto che se davvero si vuole riformare la sanità sarda in modo che tenga conto delle dimensioni del "Continente Sardegna" questo non è il metodo giusto. I punti nevralgici della riforma sono molti. Proprio in nome dell'autonomia si aveva la possibilità di tracciare una strada nuova ma non è stato fatto. "Troppe volte - ha proseguito - ci avete accusato di avere creato legami fortissimi tra sanità e politica. Avete avuto l'opportunità di cambiare ma non si sono seguiti metodi diversi rispetto al passato. Inoltre, la maggioranza continua a credere di essere autosufficiente, forte e competente e a rifiutare qualunque proposta venga dal centrodestra. Questo atteggiamento è inopportuno specialmente in una materia che dovrebbe essere riformata con l'aiuto di tutti".
L'on. Moro (AN) ha sottolineato che il settore della sanità è stato il più "terremotato" di questa giunta regionale perché questo esecutivo tenta solo di far quadrare i conti ma a discapito dei servizi. A quale prezzo - ha chiesto - è stata ottenuta questa artificiosa quadratura dei conti? L'on. Moro ha fatto l'esempio della Asl di Sassari dove la quadratura dei conti è stata ottenuta con una dilazione infinita dei pagamenti a danno delle cooperative e dei privati. Inoltre, l'eliporto dell'ospedale civile di Sassari non ha mai funzionato, l'attesa per fare esami urgenti è infinita, del nuovo ospedale promesso ad aprile dal presidente Soru non c'è neanche l'ombra e si parla addirittura di ristrutturare il vecchio ospedale con una "demolizione a blocchi". Come se questo non bastasse le ambulanze sono rimaste senza benzina e i conducenti hanno dovuto fare il pieno a "credito". Ma è questo il modo - ha detto Moro - di risanare la sanità sarda? Dove è la centralità della persona?
Giudizio largamente positivo sul Testo unico è stato espresso, invece, dall'on. Pacifico (DS). Si tratta di una legge che apre un percorso e che colma un vuoto normativo. Certo, si tratta di una legge perfettibile che ha delle incongruenze che possono, però, essere "limate" in aula. Bene, dunque, ad una legge che fissa delle regole, che adegua il nostro sistema al sistema sanitario nazionale (siamo l'ultima regione d'Italia a farlo) che si basa sul principio della qualità dei servizi. Pacifico ha auspicato un sistema dove a livello nazionale si spenda di più e a livello regionale si spenda meglio. Imprescindibile, poi, per un sistema sanitario che funzioni, l'organizzazione in rete tra le diverse strutture sociosanitarie. E', infatti. necessario concentrare i servizi per garantire qualità e facilità di accesso all'utente. In passato la mancanza di organizzazione è stata devastante. Quindi, norme certe per un modello partecipato (c'è un'ampia sfiducia nel modello aziendale) con una visione che non voglia tagliare tutto quello che costa e con dirigenti legati al contesto dove operano e che abbiano una visione non solo del controllo della spesa ma, e soprattutto, della salute del cittadino. A distanza di due anni dall'insediamento del governo di centrosinistra - ha detto l'on. Pacifico - si continua ad assistere, come nel passato, al ricorso alle consulenze, alla mancanza di trasparenza, all'eccesso di discrezionalità che varia da Asl ad Asl. Questo vuol dire che anche se la maggioranza è diversa il sistema non cambia se non vengono fissate delle regole". Il consigliere dei Ds ha sottolineato il ritardo con cui questa legge arriva in aula: "Dovevamo discuterla un anno fa per vederne i benefici entro questa legislatura". Al termine del suo intervento, l'on. Pacifico ha rivolto un appello alla minoranza: "Io credo che il diritto alla salute non sia né di destra né di sinistra. Soprattutto per la definizione del Piano sanitario regionale abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti".
Al termine dell'intervento dell'on. Pacifico, l'on. La Spisa ha chiesto la verifica del numero legale, ma la maggioranza richiesta dei consiglieri era presente in aula. Il presidente Spissu ha dato la parola all'on. Diana (AN) che non ha raccolto l'appello dell'on. Pacifico. "Questa riforma - ha detto - è tutta di sinistra. Non potete chiedere aiuto alla minoranza, perché voi il nostro aiuto non lo volete". L'on. Diana è stato molto critico anche sul titolo del DL dove si parla di tutela della salute ma poi nel testo di tutela della salute ne appare poca. Per l'on. Diana una moderna politica sanitaria deve vedere come primo punto le risorse finanziarie, non la spesa. "Credo - ha detto -che i soldi spesi nella sanità non siano un costo ma un investimento". L'esponente di Alleanza Nazionale ha ricordato le lamentele delle persone che trovano liste di attesa lunghissime. I tempi per fare un esame, anche urgente, non sono cambiati. Non c'è prevenzione e gli ospedali sono sporchi e mal organizzati. Il cambiamento che avevate promesso - ha concluso l'on. Diana rivolgendosi alla Giunta - dove è andato a finire? (r.r.)

Continua la discussione generale sul Testo Unico della Sanità. Domani i capigruppo.

Cagliari, 18 luglio 2006 - E' proseguita con numerosi interventi la discussione generale sul Testo unico di riordino del servizio sanitario. Domani mattina alla ripresa dei lavori vi saranno i discorsi dei presidenti dei gruppi.
In serata, il consigliere Mariano Contu (FI), ha lamentato inizialmente la scarsa partecipazione di numerosi consiglieri della maggioranza, ed ha denunciato che ancora questo governo regionale "non è in grado di presentare una legge organica che tuteli la salute, mentre si parla solamente di interventi nel settore sanitario: non riusciamo a capire il diritto alla salute dei cittadini". Si continuano a creare commissioni e consulenze , ma ancora non si riesce a organizzare una sanità adeguata ai bisogni, ha detto Contu. Dopo avere approfondito criticamente gli aspetti riguardanti l'integrazione fra servizi, ha espresso un giudizio fortemente negativo sull'intera normativa.
Per Mariuccia Cocco (Margherita), "non sarà una legge perfetta, ma è sicuramente una legge che consente un importante passo avanti". La consigliera della maggioranza si è soffermata sull'istituto dei distretti e delle organizzazioni territoriali, sottolineando l'importanza "dell'integrazione che si realizza fra assistenza sanitaria e assistenza sociale". "Magari questa legge, come tante altre manifesta qualche genericità, tuttavia è una buona legge ed il fatto che essa sia molto diversa dal testo originario, significa che in commissione è stata migliorata il che costituisce un aspetto qualificante".
Un appello a "sospendere le ostilità" è venuto dal consigliere Ds, Silvio Lai, infatti, criticare questa legge, ha soggiunto, senza guardare ai cambiamenti che contiene è poco utile: "è necessario recuperare il clima che c'era in commissione". Per Lai non vi è alcun ritardo perchè la legge "è entrata in Commissione a gennaio e siamo ora alla discussione in aula". "Essa -ha proseguito- offre un nuovo quadro di riferimento per il sistema sanitario". Condividendo altri interventi, ha tuttavia precisato, è preferibile focalizzare l'attenzione sul problema della salute dei cittadini. "Questa anche sotto questo aspetto è una vera riforma, e riesce a spostare l'assistenza nel territorio mantenendo una qualità alta". Dopo aver illustrato quelli che a suo giudizio rappresentano i tre snodi fondamentali, ha concluso auspicando maggiore unità.
Fortemente critico, invece, il consigliere Roberto Capelli (Udc) ("Mai sentiti come in questi ultimi tempi tanti appelli all'unità ed alla collaborazione da parte della maggioranza nei confronti dell'opposizione", "Falsi appelli perchè poi nessuna proposta dell'opposizione è stata accolta"). Non è vero, ha detto Capelli che si tratti di una legge voluta da tutti, ed a proposito del Piano sanitario ha denunciato i ritardi ("annunciato per il dicembre 2004, solo ora è giunto in commissione"). Questa legge, ha detto ancora Capelli "è la legittimazione di una nuova dirigenza. Si voleva rompere l'anello, il legame fra politica e sanità e ci troviamo sovrastati dalle consulenze". Ha quindi espresso la convinzione che "anche questa legge verrà impugnata dal Governo, che non sarebbe un atto di lesa maestà, ma la difesa di uno Stato di diritto che in Sardegna è invece costantemente calpestato".
Ultimo intervento della serata quello del consigliere Giommaria Uggias (Margherita). Nell'esprimere grande soddisfazione per il lavoro fatto in commissione sottolineando il proficuo contributo di tutti compresi i consiglieri dell'opposizione, Uggias ha sottolineato la positività della legge in discussione: "una legge largamente condivisa da tutti i soggetti che la commissione ha sentito". Per questo ha espresso "stupore per le valutazioni negative sentite in aula da chi in commissione ha dato contributi positivi". "Si tratta di una buona legge, che disciplina in modo armonico il sistema in un raccordo migliore fra i vari soggetti". Dopo aver approfondito con attenzione numerosi aspetti dell'articolato, Uggias ha concluso con un giudizio complessivamente positivo.
La seduta è stata quindi chiusa dal Presidente Spissu che ha rinviato la seduta a domani mattina alle 10. (L.P.)