CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 202 del 23
giugno 2006
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Mozione n. 75 (Diana e più) sui recenti sviluppi inerenti la realizzazione del metanodotto Algeria-Sardegna-Europa e il contestuale progetto di metanizzazione della Sardegna e Mozione n. 70 (Capelli e più) sul comportamento del presidente della Regione in merito alla ventilata privatizzazione della Sfirs e sul ruolo della Regione Sardegna nel governo dell'attività creditizia.
Cagliari, 23 giugno 2006 - Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Claudia Lombardo. All'ordine del giorno le mozioni n. 75 (Diana e più) sui recenti sviluppi inerenti la realizzazione del metanodotto Algeria-Sardegna-Europa e il contestuale progetto di metanizzazione della Sardegna e la Mozione n. 70 (Capelli e più) sul comportamento del presidente della Regione in merito alla ventilata privatizzazione della Sfirs e sul ruolo della Regione Sardegna nel governo dell'attività creditizia. Entrambe sono state bocciate dal Consiglio dopo una lunga e articolata discussione. In Aula anche il presidente della Regione Renato Soru che è intervenuto più volte durante i lavori. La prima mozione ad essere esaminata dall'Aula è stata la numero 75. La Regione resterà nella società Galsi anche per lo studio definitivo del progetto che porterà il gas algerino nell'isola e, di qui, in Toscana. Lo ha detto il presidente della Giunta, on. Soru, rispondendo alla mozione presentata dal centro destra sugli sviluppi del metanodotto. Per tale progetto, da allegare come capitolato al bando internazionale, è prevista una spesa di 30 milioni; Sfirs e Progemisa, che della Galsi detengono ciascuna il 5 per cento, firmeranno un impegno complessivo di tre milioni di euro. Restare dentro l'affare - ha aggiunto Soru - è un fatto che giudichiamo positivo, nell'interesse della Regione ("per le prospettive di mercato il gasdotto è da ritenersi un buon affare"), che potrà, in futuro, se si verificheranno le circostanze opportuno, "cedere la propria partecipazione ad imprese che si da ora si sono dichiarate disponibili ad acquisire la quota del 10 per cento".Argomento delicato, il metanodotto, anche per le dichiarazioni - ha precisato Diana - rilasciate dal presidente della Sfirs a fronte, invece, del silenzio della Giunta, che non rispondendo a una interrogazione presentata oltre due mesi fa ("brutta abitudine, quella di non rispondere" e invito alla presidenza del Consiglio perché tuteli il diritto ispettivo dei Consiglieri, cosa che l'on. Lombardo ha assicurato si sta facendo: La Giunta del regolamento nominerà una commissione per vigilare sul merito), ha costretto a ricorrere alla mozione, "che ha tempi certi di discussione". Secondo Diana, il presidente, che in campagna elettorale era contro il metanodotto, "ha cambiato parere" ed ha annunciato che la partecipazione allo studio finale di fattibilità (quello da 30 milioni) sarà formalizzata dal Dpef e dagli atti successivi: Finanziaria e bilancio. Decisione importante, anche dal punto di vista finanziario, che il Consiglio deve conoscere. Nel frattempo - ha detto l'on. Diana - la Regione avrebbe preso accordi con l'Algeria per l'acquisto di due miliardi di metri cubi, impegno esagerato se si considera un consumo massimo prevedibile, "anche nel caso della metanizzazione degli ovili", di 300-400 milioni di mc. In sostanza il presidente Soru avrebbe deciso ogni cosa (anche l'approdo e la stazione di pompaggio, a San Giovanni Suergiu, zona "sensibile" dal punto di vista ambientale) senza alcuna concertazione col territorio.
Polemico l'on. Nanni Moro (An), che ha criticato il presidente perché colloca il Consiglio all'ultimo posto nella gerarchia dei suoi impegni e mentre non risponde all'Aula, indice sull'argomento conferenze stampa; e critiche anche per la mancata predisposizione del piano energetico regionale, "priorità del suo programma elettorale". Quanto al gas algerino. I costi dell'opera appaiono insostenibile rispetto al bacino di utenza ed espongono la Regione a impegni che si annunciano onerosi. Oggi, tuttavia, su questo argomento Giunta e centrosinistra si stanno appropriando di un cavallo di battaglia del centrodestra dopo essersi dichiarati contrari sino all'altro giorno.
Contrari a spendere soldi della Regione - ha replicato l'on. Francesco Sanna (Margherita) ma d'accordo su un'infrastruttura che appare decisiva allo sviluppo economico e industriale (l'esempio delle ceramiche è importante; "Sassuolo lavora materie prima sarde che noi, per i costi energetici, non possiamo lavorare) della Sardegna; "ora, tra l'altro, il mercato ("in Italia cresce il bisogno di gas") ci sta aiutando. Per l'on. Sanna è utile che la Regione difenda le sue risorse anche ai fini commerciali (non lo ha fatto, per anni, con i prodotti minerari): le autonomie locali che gestiscono questo settore traggono importanti proventi. Nessuna fuga in avanti della Regione, dunque; semmai l'urgenza di istituire un'agenzia che provveda, in tempi brevi, alle operazioni di esproprio dei terreni sui quali, dal punto di arrivo a quello di partenza, correrà la rete "sarda" del metanodotto.
Sostanzialmente in linea con l'on. Sanna, la replica del presidente Soru: Mai detto di essere stato contrario al gasdotto, semmai a utilizzare soldi della Regione, da destinare ad altre opere. Nessun impegno con l'Algeria all'acquisto di un solo metro cubo di gas;ma la ferma convinzione che il metà servirà a un riequilibrio energetico, del quale il piano regionale, approvato in Giunta, fa le dovute previsioni. Quanto allo stato dell'arte, il primo progetto di massima è concluso, come l'indagine sottomarina per il tracciato, lo sbarco in Sardegna (due alternative) e l'imbarco in Toscana.
Insomma, si procede speditamente verso un traguardo che, a giudizio dell'on. Soru, porterà benessere, diretto e indiretto, in Sardegna. (adel)Dopo la replica dell'on. Diana (AN) è intervenuto il presidente della Regione Renato Soru che ha dichiarato il suo voto contrario in quanto non ritiene che il comportamento della giunta sia da censurare. La delibera della giunta- ha detto il presidente Soru - è solo una delibera di indirizzo poi deciderà il Consiglio in sede di discussione del DPEF. Il presidente della regione ha chiarito che non c'è nessuna volontà della giunta di portare la Sardegna nel business dell'energia. "Intendiamo - ha concluso - portare a termine un progetto già da altri iniziato". Voterà contro la mozione anche l'on. Marroccu che ha chiesto al Presidente Soru di portare in Consiglio, prima dell'approvazione finale da parte della giunta, il Piano energetico regionale. Hanno dichiarato di votare a favore della mozione gli onorevoli Diana (AN) e Vargiu (Riformatori). Contrario l'on. Francesco Sanna (Margherita). La mozione n. 75 è stata bocciata dal Consiglio (presenti 51, votanti 49, sì 14, no 35, 2 astenuti). L'on. Capelli (UDC) ha illustrato, quindi, la mozione n. 70 di cui è primo firmatario. Questa mozione (sul comportamento posto in essere dal Presidente della Regione in merito alla ventilata privatizzazione della Sfirs e sul ruolo della Regione Sardegna nel governo dell'attività creditizia) era stata presentata il 7 febbraio del 2006. Cinque mesi, ha detto l'on. Capelli, sono troppi per esaminare un provvedimento e ha invitato a rispettare le regole. Per il vicecapogruppo dell'Udc in Consiglio c'è un "disinteresse sconvolgente". Sul Piano energetico regionale, l'on. Capelli ha sollecitato un invio preventivo al Consiglio. Entrando nel merito della mozione n. 70 sulla Sfirs, l'on. Capelli ha detto che l'obiettivo della mozione è quello di capire quale è la politica sul credito che la giunta intende portare avanti. Per l'esponente dell'Udc le politiche sul credito devono far parte di un ampio confronto in Consiglio regionale. (R.R.)
Nel corso della discussione, è intervenuto l'on. Mario Floris (UDS-Sardi Uniti), che con un discorso critico e severo ha posto una serie di quesiti sottolineando la necessità che la Regione si dia una politica sul credito valida ed a sostegno del tessuto produttivo. Ha espresso molte riserve sull'ipotesi di trasformare la Sfirs dalla sua configurazione attuale in Agenzia ed ha ricordato che la Regione ha potestà anche sulle aziende di credito e deve farla valere, lamentando una adeguata politica per il credito.
Sicuramente importante la discussione sulla Sfirs e più in generale su sistema creditizio: questo il giudizio dell'on Silvio Cherchi (Ds), per il quale occorre definire esattamente una politica per il credito, considerato che la Regione non è neanche più proprietaria di banche ("Di cui non si sente davvero bisogno"). Tuttavia la Sfirs può avere ancora una funzione , poichè la Regione non ha uno strumento che sostenga le imprese nel mercato creditizio, ed ha citato la funzione che si può svolgere nel settore dei consorzi fidi.
E' stata quindi la volta la replica del Presidente della Regione. "Nella mozione -a suo giudizio- ci sono molte imprecisioni", "Mi capita di fare visite nei luoghi della pubblica amministrazione regionale, e quindi alla Sfirs, ma sempre senza essere accompagnato da alcun rappresentante di istituti di credito". Dopo aver ricordato l'epilogo della politica del credito ("Che poteva essere migliore"), ha sostenuto l'esigenza di una maggiore razionalizzazione del settore dei consorzi fidi per favorirne la crescita in termini di dimensione e non di numero. Dichiarando di condividere molte delle cose dette dall'on Floris, ha tuttavia affermato che non è più necessario che la Regione disponga di una banca, ma molto meglio dirottare le risorse per combattere, anche attraverso la politica del credito, il nanismo delle imprese sarde. Se la Sfirs, tuttavia, non è chiamata a prestare soldi alle imprese, se non può fare altro, "è allora necessario che il Consiglio regionale, non la Giunta, decida che fare".
La conferma di molte delle critiche contenute nella sua Mozione 70, è stata quindi ribadita dall'on Capelli (Udc), nella controreplica. Ha ricordato che certe affermazioni ivi contenute sono denunce politiche, e che sono comunque sorrette dall'uso condizionale dei verbi. Ha tuttavia ribadito che per molte delle cose richiamate, è una questione di opportunità etica e politica, anche se non si tratta di comportamenti illegittimi. Ha preannunciato il proprio voto a sostegno della mozione. Analogamente l'on. Diana ("Si dice che la Sfirs non deve svolgere il ruolo di banca, ma le ha svolte e continua a farlo"), che ha annunciato il proprio sì. Voto no hanno invece preannunciato i consiglieri Caligaris e Pinna.
La votazione finale ha dato il seguente esito: presenti 46, si 13, no 33.
La presidente Lombardo ha quindi chiuso la seduta annunciando che il Consiglio sarà riconvocato a domicilio. (L.P.)
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